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Autore: Ziseos    03/01/2016    2 recensioni
Lei era la luce, la speranza, la rinascita.
Lui era l'oscurità, l'ambizione, il potere.
La osservava con attenzione mentre la teneva ferma, tentava di poter trovare in lei quello che stava cercando..ma era davvero così?
Forse cercava solo di riscattarsi, o forse di scappare..qualunque cosa fosse, in quel giorno qualcosa cambiò il destino dell'Universo, e lui lo percepiva più di chiunque altro.
Genere: Guerra, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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3- Eyes
 
Era stato il loro primo incontro quel giorno, la prima volta che avevano sentito le loro reciproche voci.
Le tante emozioni contrastanti che aveva provato quel giorno erano scritte in modo indelebile nella mente di Rey, che ora sedeva sola nella cabina di comando del Millennium Falcon, mentre Chewbe e i droidi erano a riposare in altre cabine; continuava ad accarezzare con le dita i contorni definiti della spada laser che teneva fra le mani. Le dava sicurezza quella , per così dire, metallica estensione della sua mano.
Le sue dita si fermarono su un taglietto che avvertiva sotto i polpastrelli, il quale interrompeva la superficie liscia e fredda dell’elsa della spada.
Portò l’oggetto all’altezza dello sguardo per poterlo esaminare meglio, ed osservò con attenzione il piccolo taglio in questione: ricordava quando era spuntato, durante la sua collisione nella foresta contro..
Abbassò l’arma e distolse lo sguardo altrove.
Per quanto tentasse di non pensarci, i ricordi di quel giorno la tormentavano da settimane, e non accennavano minimamente ad abbandonarla, nemmeno per un secondo.
I loro occhi si erano incrociati per la prima volta, e nella sequenza di pochi attimi il suo sguardo si era impresso nella sua memoria, e se chiudeva gli occhi poteva ancora vederlo.
 
La luce potente della lampada le bruciava gli occhi, e faceva fatica anche solo ad aprire le palpebre, mentre la testa le pulsava fortemente.
Non riusciva a realizzare dove si trovava, sentiva solo il rumore del suo respiro e del suo battito regolare, tutti gli altri rumori giungevano lievi alle sue orecchie, a causa delle spesse pareti che separavano la stanza dal resto della base . Nonostante ciò, poteva avvertire la tensione attorno a sè, sentiva che qualcosa di grande e pericoloso si stava preparando a venire allo scoperto.
Un rumore di passi pesanti che si affrettavano dall’altro lato della porta la obbligarono a spalancare completamente gli occhi.
Si guardò intorno, osservando la stanza in cui era rinchiusa: era poco più grande della cabina dello AT-AT abbattuto dove viveva su Jakku, ed era priva di qualunque tipo di arredamento che potesse indicarle dove l’avessero rinchiusa.
Un vago odore ferreo e dolciastro arrivava piano alle narici, e cercando di girare lo sguardo per capire da dove provenisse quel miasma, si rese conto che sulla sedia su cui era bloccata, conteneva tracce di sangue rappreso sulle parti metalliche, segno che non era stata l’unica “ospite” in quella stanza.
Ma chi poteva averla portata li? Aveva ricordi confusi dell’ultima volta in cui era stata sveglia, ricordava vagamente un opprimente dolore alla testa, la sua mente che veniva come compressa e svuotata, i rumori dei blaster, la fuga fra la vegetazione di Takodana e poi..di quella figura scura che la inseguiva, una lama cremisi che bruciava contro il suo collo nudo.
E se fosse stato lui? Quell’uomo che sprigionava un’energia potente, e che l’aveva bloccata improvvisamente..che fosse stato lui a portarla lì?
Un po alla volta le riaffiorarono alla mente i dettagli di quel giorno, come la voce meccanica ed il respiro calmo del suo inseguitore.
Le pareva ancora di sentirlo con le sue orecchie in quel momento..
Una sensazione strana, come se qualcuno la stesse osservando si impadronì di lei, e lentamente percepì una presenza..non era sola in quella stanza, sentiva nuovamente quell’energia già provata su Tadokana.
Abbassò gli occhi, e lo vide.
Inginocchiato dinanzi a lei, riconobbe la maschera di Kylo Ren che, liberatosi del suo mantello, teneva lo sguardo fisso su di lei.
Rey lo fissò a sua volta, con lo sguardo indurito dalla consapevolezza di chi si trovava davanti.

“Dove sono?”- chiese prima lanciando un’occhiata ai suoi polsi legati, poi a lui.
Kylo rispose senza scomporsi.
“Sei mia ospite.”
“Dove sono gli altri?”
Non aveva avuto loro notizie da quando era stata portata vai dal pianeta di Maz.
“Parli forse degli assassini..traditori ..e ladri che chiami amici?” – le chiese continuando a fissarla- “Ti solleverà sapere che non ho idea di dove siano..”
Una smorfia infelice ed infastidita contornò la bocca di Rey: quell’essere era freddo, non tradiva neppure la minima emozione.

L’intensità del suo sguardo aumentò, destando la curiosità dell’uomo.
“Vuoi ancora uccidermi?”- le chiese inclinando lievemente la testa. Quella ragazza era ostinata come poche, doveva riconoscerlo.
Continuando a fissarlo duramente gli rispose in tono beffardo.
“Capita, quando ti dà la caccia una creatura con la maschera.”
Kylo la guardò fissa negli occhi da dietro la maschera per qualche secondo.
Sì, quella ragazza lo aveva senza dubbio incuriosito.
Appoggiò le mani ai lati della sua maschera, e facendo pressione sui pulsanti che controllavano l’apertura di quest’ultima, sganciò la maschera e l’elmo metallici che gli coprivano il viso, per poi sfilarli via, liberandosi di quel peso.

Gli occhi di Rey si spalancarono di colpo quando Kylo Ren rivelò il suo vero volto.
Era diverso da come se l’era immaginato fino a quel momento, convinta che si sarebbe trovata di fronte ad un individuo disgustoso, forse pieno di cicatrici o vecchio, come quei mostri che per anni aveva visto passare per le stazioni di Jakku.
Invece lui era diverso. Era giovane, più alto di lei, dai morbidi capelli corvini, due occhi scuri e profondi che continuavano a guardarla intensamente, ed una carnagione pallida che riluceva alla luminosità delle lampade della stanza e che contrastava con il suo abbigliamento scuro e pesante.
Rimase in silenzio dinanzi a lui, guardandosi attorno senza sapere cosa dire, sentendosi come spaesata.
Lui si alzò in piedi, gettò da parte la pesante maschera che cadendo causò un tonfo pesante, e le girò attorno fino a tornare dinanzi a lei.

Con il tono freddo iniziale ricominciò ad interrogarla nuovamente.
“Parlami del droide.”
Non aveva altra scelta che ascoltarlo, per ora.
“E’un unità BB con drive al selenio e scambi di indicator termico..”
“Ha una sezione di carta di navigazione...”- la interruppe lui-“...e noi abbiamo il resto,recuperato dagli archivi dell’Impero.”- aggiunse con un tono quasi soddisfatto.
Proseguì rivolgendosi nuovamente a lei.
“Ma, ci serve quel pezzo e, non so come, hai convinto quel droide a mostrartelo..”
Già, la mappa. Quasi stava dimenticando.
“Tu..”-continuò lui guardandola in modo sprezzante e quasi disgustato-“ Una mercante di rottami..”
Lei distolse lo sguardo da lui, mentre Kylo avvicinò il volto al suo.
“Sai che posso avere ciò che voglio.”- la sua voce tradiva un desiderio nascosto, qualcosa che lo faceva sentire potente.
Avvicinò nuovamente le dita alla testa di Rey e , come l’ultima volta, costrinse il flusso di Forza ad entrare nella sua testa, per scavare in mezzo alle sue mille memorie in cerca di qualcosa che potesse riguardare la mappa.

Mentre cercava, però,si imbattè in altri ricordi..ricordi di un passato lontano, una bambina sola, lacrime trattenute e dolore inespresso, paura del non ritorno, desiderio di conoscenza..
“Sei così sola..”-le disse piano- “..hai paura di partire..”
Quasi gli sembrò per un istante di poter capire come si sentiva, di condividere nel profondo quelle stesse paure e sensazioni.
“Di notte..non riesci a dormire..immagini un oceano..lo vedo.”- sussurrò mentre dalla mente di Rey alla sua giungeva l’idea di una distesa immensa di acqua e il rumore di scrosciare delle onde.-“..e vedo l’isola..”

Poi di colpo il suo tono di voce si indurì, quando vide LUI.
“E Han Solo.”- il suo respiro accellerò improvvisamente.”Lo vedi come il padre che non hai mai avuto. Ti avrebbe molto del..”
“STA FUORI DALLA MIA TESTA.”- replicò Rey con fermezza, la voce alterata dall’emozione.
  
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