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Autore: Alish_Chantica    03/01/2016    1 recensioni
[The Last of Us AU] [Pricefield] Gli umani infetti sono ormai fuori controllo e i sopravvissuti si uccidono a vicenda per recuperare cibo e armi da un mondo stravolto da una pandemia. Max e Chloe dovranno lottare per tenersi stretta la propria vita e cercare di scoprire come debellare questo virus. La trama e l'ambientazione saranno molto simili a quelle di The Last of Us. Niente tornado, niente sparizioni ma soprattutto niente poteri. Questa è la mia prima Fan Fiction, le critiche costruttive saranno molto apprezzate. Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Capitolo 2


Le due ragazze continuarono ad inoltrarsi nella città fino a quando non notarono che le guardie di Hayden si facevano sempre più numerose. Non con poche difficoltà riuscirono a sottrarre la chiave del deposito ad uno degli scagnozzi senza farsi notare.
«Bene, un ultimo giro e usciamo. Tra poco ci sarà il coprifuoco.» informò una guardia.
«E Hayden? Con chi si rintanerà questa notte? È troppo paranoico per restare solo.» rispose un altro.
«Ci faremo venire in mente qualcosa con gli altri.»
Le due amiche continuarono a camminare finché non arrivarono alla porta del deposito. Si infiltrarono e scesero le scale fino ad arrivare al molo.
«Ecco il nostro uomo.» sussurrò Rachel da dietro delle casse indicando al contempo un ragazzo sui vent'anni, con la carnagione scura e dei capelli corti neri. Dopo aver seguito Hayden in un piccolo magazzino le due si scambiarono degli sguardi d'intesa. Lo facevano sempre prima di prendere una decisione e semplicemente, con quel singolo gesto, facevano intendere l'una all'altra, che ci sarebbero state, nella buona e nella cattiva sorte. Chloe si guardò intorno prima di aprire una porta che collegava il retro della costruzione con un piccolo studio ma vedendo il ragazzo di colore che da in fondo alla stanza le puntava una pistola, si nascose velocemente dietro al muro evitando due proiettili.
«Vai via! Stai indietro, cazzo!»
«Vogliamo solo parlare, Hayden.» disse Rachel con voce tranquilla riparandosi anche lei.
«Non abbiamo niente da dirci, stronzi!»
«Metti giù quell'arma!» intervenne Chloe.
Hayden sparò ma si accorse che aveva esaurito le munizioni così imprecò e lanciò la propria arma per poi fuggire da una porta sul retro.
«Sta scappando, Chloe!»
«Si, ho notato!»
La ragazza con il berretto scattò attraversando la stanza oramai vuota dirigendosi verso la porta posteriore. Le servì solo un calcio ben piazzato al centro per aprirla.
«Hayden!»
Chloe partì all'inseguimento evitando vari oggetti e ostacoli nel vicolo per poi entrare in una palazzina decadente. Fece attenzione a dove metteva i piedi ma non per questo rallentò e finì con l'uscire con agilità da una finestra che si affacciava su un cortile privo di erba. Hayden stava cercando di aprire un cancelletto di ferro strattonandolo con tutta la forza che aveva in corpo.
«Eddai! Merda.» diede un ultimo colpo per poi fare due passi indietro.
«Ciao Hayden.» disse seria Rachel.
Il ragazzo si voltò. Si vedeva che era piuttosto nervoso.
«Rachel. Chloe.» iniziò a camminare verso di loro con passo incerto«niente rancori, vero?»
«Assolutamente.» rispose la ragazza bionda con una scrollata di spalle.
«Ok...» il ragazzo scattò proprio accanto a Rachel per darsela a gambe ma lei fu più furba di lui. In un attimo raccolse da terra una tubo di ferro arrugginito e gli colpì violentemente un ginocchio.
«Aah... porca troia!»
«Ci sei mancato.» mormorò Rachel lasciando cadere il tubo. Chloe, intanto, si appoggiò al muro della palazzina incrociando le braccia al petto e piegando una gamba.
«Ascolta, non so cosa tu abbia sentito..., ma non è vero, ok? Ah... voglio dire...»
«Le armi. Vuoi dirci dove sono le armi?» continuò lei impassibile.
«Si, certo, ma... è...è complicato. Ok?»
In quel momento Chloe si staccò dal muro e si avvicinò a grandi falcate verso il ragazzo a terra.
«Senti, ehm... lascia che ti spieghi. Devo...»
La ragazza dai capelli blu gli sferrò un calcio in pieno volto per poi inginocchiarsi e bloccargli un braccio a terra.
«Ok, basta. Basta. Basta! Oddio!»
«Smettila di frignare.» disse Rachel in un sospiro abbassandosi al livello di Hayden«Stavi dicendo?»
«Le ho vendute.»
«Come hai detto?» mormorò la ragazza dai capelli biondi sgranando gli occhi.
«Non avevo altra scelta. Avevo un debito.»
«L'avevi con noi. Hai scommesso sul cavallo sbagliato.» sibilò la ragazza.
«Mi serve più tempo.»
«Forse l'avrei fatto se non avessi tentato di uccidermi.»
«Dai, sai che...»
«Chi ha le nostre armi?» domandò adirata.
Hayden sembrò vacillare ma poi aggiunse.
«Non posso.»
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo.

Ricevuto, Rachel, ricevuto.

«Dammi solo un...»
In quel momento Chloe strattonò il braccio di Hayden che scricchiolò paurosamente per poi rompersi. Il ragazzo gemette.
«Aaah! Cazzo...»
«Chi ha le nostre armi?»
«Le...Le hanno le Luci. Avevo un debito con le Luci...» piagnucolò.
«...cosa?!»
Chloe si mise in piedi allontanandosi dal ragazzo senza dire una parola.
«Ascolta. Praticamente i membri sono tutti morti. Possiamo... andare lì e riprendercele. Uccideremo tutti e voi riavrete le vostre armi...»
Rachel si alzò estraendo la pistola e guardandolo con disgusto.
«È davvero un'idea del cazzo.» gli sparò due pallottole in testa senza aggiungere altro. Il corpo di Hayden ebbe qualche convulsione prima di rilassarsi.
«Bene, e adesso?» sospirò Chloe.
«Andiamo a riprenderci la roba.»
«Come?»
«Non lo so. Gli spieghiamo tutto.» mormorò scrollando le spalle «Abbiamo solo bisogno di cercare un membro delle Luci.»
«Non dovrai andare lontano.» disse qualcuno. Una ragazza dai capelli corti e biondi si sporse da dietro un angolo tenendosi saldamente un fianco. Era vestita con una camicetta bianca scolorita e un giubbetto marrone aperto, dei pantaloncini corti con sotto dei collant neri e degli stivali. I suoi occhi erano di un verde acceso ma non troppo. Chloe sorrise leggermente.
«Eccola qua... la regina delle Luci.»
«Che ci fate qui? Questo è il nostro territorio.» specificò il capo dei ribelli.
«Affari, Victoria.» poi notando le condizioni della ragazza, Rachel aggiunse «Non sembri molto in forma.»
«Dov'è Hayden?» chiese ignorando la domanda.
Rachel si spostò per mostrare il cadavere. Hayden era steso a terra su una pozza di sangue e aveva un braccio in una posizione innaturale. Victoria ridacchiò amaramente continuando a sostenere il suo fianco ferito.
«Mi serviva vivo.»
«Le armi che ti ha dato. Non erano sue. Le rivoglio.»
Chloe guardò di soppiatto la sua amica. Non se la ricordava così determinata. Abbozzò un sorriso.

La mia vecchia Rachel.

«Non è così semplice.» rispose Victoria guardandosi in giro.
«Cazzo se lo è.»
«Ho pagato quelle armi. Se le rivuoi, devi guadagnarle.»
Rachel sembrò stanca, alzò le braccia e si voltò verso Chloe guardandola stancamente. Sbuffò e si massaggiò le tempie.
«Di quante tessere stiamo parlando?» disse infine la ragazza con l'orecchino piumato.
«Non mi importa delle tessere. Devo portare una cosa fuori città. Fatelo voi... e io vi ridarò le armi e anche di più.»
«Chi ci dice che le hai tu?» domandò Chloe avvicinandosi alla ragazza ferita «A quanto ne so, i militari vi hanno quasi eliminati.»
Il capo delle Luci le riservò una strana occhiata.
«Su questo, hai ragione. Vi mostro le armi.»
In quel momento sentirono delle truppe avvicinarsi. Victoria iniziò ad agitarsi.
«Sentite, non so che intenzione avete ma devo andare. Decidetevi!»
«Voglio vedere quelle armi.» rispose Rachel.
«Seguitemi.»
Il trio si spostò velocemente passando tra i tetti delle varie strutture senza farsi notare e Chloe ne approfittò per ammirare il paesaggio. Il cielo era sempre lo stesso, solo con qualche nube di fumo nero qua e là. Boston era stata una delle tante città ad essere stata colpita dagli infetti il maggior numero di volte. Poi, vedendo il capo dei ribelli leso scalare velocemente le tegole di un tetto, improvvisamente le parve più interessante. Victoria, pur essendo ferita, era ancora molto agile.

La ricompensa è elevata, forse fin troppo per un solo carico. Deve essere importante.

Dopo quasi 10 minuti di corsa continua, le tre ragazze si fermarono sotto ad un ponte, il che significava che era una strada secondaria per arrivare alla base delle Luci.
«Chloe, aiutami ad aprire la porta. Rachel, tu guarda se arriva qualcuno.»
La ragazza dai capelli blu si avvicinò e l'aprì ma si accorse solo dopo che Victoria, proprio in quel momento, era caduta in ginocchio sull'uscio della porta. La stanza, che precedentemente doveva essere stata una cucina, non era molto grande e aveva un lungo corridoio che si collegava direttamente in un piccolo vicolo, c'erano solo due finestre ad illuminarla.
«Vic, su forza, alzati.» disse Chloe sollevandola leggermente.
«Stai lontana da lei!»
La voce era di una ragazza, forse più piccola. Voltò leggermente lo sguardo solo per vedere che la sconosciuta aveva un coltello in mano.
«Ehi, ehi, ehi...» mormorò Rachel afferrando il braccio dell'aggressore«Non dovresti giocare con le armi.»
«Lasciala andare.» disse Victoria.
La ragazza dall'orecchino piumato fece come le era stato detto continuando a guardare storto la nuova ragazza.
«Li recluti sempre più giovani, o sbaglio?» chiese Chloe.
«Lei non è una dei miei e poi non vi sbagliate neppure di tanto voi due.»
In quel momento Chloe inclinò la testa e si voltò verso la sconosciuta. Quello che vide la lasciò senza fiato: gli occhi dell'altra erano come quelli di suo padre, azzurri come il ghiaccio. A far risaltare il tutto, vi erano una spolverata di lentiggini e dei capelli color marrone scuro, corti, che si fermavano prima di toccare le spalle. Chloe rimase interdetta quando notò che i capelli della sconosciuta, pur essendo caotici, risultavano al tempo stesso ordinati. Indossava una semplice maglietta rosa con sopra una giacca della tuta grigia, dei jeans blu scuri, delle converse nere e portava una borsa a tracolla in pelle nera. La ragazza con le lentiggini appoggiò il coltello sul tavolo di legno e si avvicinò a Victoria per farla sedere. Chloe si spostò leggermente.

C'è qualcosa che non mi quadra. È palese che questa ragazza non è una combattente ma allora che ci fa qui con Victoria?

«Che è successo?»
«Niente, non è grave.» Victoria si schiarì la voce «Ho trovato aiuto ma io non posso venire.»
«Beh, allora io resto qui. Non abbandono gli amici.»
«Max, non avremo un'altra possibilità.»
«Aspetta...» Chloe si fece avanti confusa «Dobbiamo portare fuori lei?»
«Un gruppo di Luci vi aspetta al palazzo del governo.»
«Non è proprio dietro l'angolo.» borbottò Rachel.
Chloe iniziò ad aggirarsi per la stanza.

Dobbiamo portare fuori una ragazza?

«Ce la potete fare. La consegnate, tornate qui e le armi sono vostre. Il doppio di quelle di Hayden.»
«A proposito... dove sono?» chiese la ragazza dall'orecchino piumato.
«All'accampamento.»
Rachel e Chloe si guardarono. Lo sguardo d'intesa distese i nervi di entrambe le ragazze. La ragazza con il berretto incrociò le braccia al petto.
«Non facciamo un cazzo finché non le vedo.» continuò la ragazza dai capelli lunghi.
«Rachel, vieni con me così verifichi di persona se ci sono le armi mentre io mi faccio curare. Ma Max non passa per quella zona della città. Voglio che Chloe la tenga d'occhio.»
Chloe trasalì e si avvicinò a Victoria.
«Uoh, uoh, uoh, non credo che sia una buona idea che io faccia-»
«Non se ne parla, Victoria!» intervenne Max interrompendo la ragazza dai capelli blu. «Non puoi lasciarmi con dei perfetti sconosciuti.»
«Max...»
Chloe guardò la ragazza dai capelli scuri. Ora che erano abbastanza vicine notò che Max era più bassa di lei.
«Come la conosci?» chiese la ragazza con le lentiggini indicando Chloe.
«Andavamo alla Blackwell insieme.» rispose Victoria «ma d'altro canto, se ero in difficoltà, potevo contare sul suo aiuto.»
«Potevi contare su di me prima o dopo che sono stata espulsa?» disse seccata Chloe.
«Ti sto lasciando un compito importante che solo tu e Rachel potete fare, se non è fiducia questa.»
«Ascolta, portala alla galleria nord e aspettami lì. Victoria mi porterà...» intervenì Rachel.
«Ma Cristo santo!»
«È solo merce, Chloe.» aggiunse la ragazza dall'orecchino piumato cercando di convincerla.
«Victoria...» mormorò Max.
«Basta parlare.» disse con tono fermo alzandosi dalla sedia «Andrà tutto bene, Max.»
Chloe rabbrividì. Erano le stesse parole che aveva usato suo padre qualche anno fa.

Cazzate.

«Vai con lei.» disse Victoria indicando la ragazza con i capelli blu.
«Solo... fai in fretta.» sussurrò Chloe a Rachel «E tu... stammi vicina. Andiamo.» concluse percorrendo frettolosamente il corridoio.


 



Heilà! Ancora qua gente. Non ho molto da dire, solo grazie per aver letto questo secondo capitolo. Se notate qualche errore di battitura o magari qualche parola senza accento, fatemelo sapere nelle recensioni (sto avendo problemi con la tastiera del telefono e non sono sicura che mi abbia salvato tutti gli accenti, l'ho riguardato più volte ma essendo sera non credo di averci fatto tanto caso). Grazie ancora per la visita, ci vediamo al prossimo capitolo! 

  
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