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Autore: shana8998    04/01/2016    0 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le strade sono tutte uguali ai miei occhi , i giorni si susseguono tutti uguali , quasi impercettibilmente distinguibili l'uno dall'altro 
bagnati da una monotonia senza fine, la stessa monotonia che ormai era divenuta cornice della mia esistenza... Era così che avevo iniziato il racconto della mia storia , ricordate?
[Qualche anno dopo....] 
Infondo non era cambiata più di tanto la mia vita dal quel giorno quando la Rotter ci diede quel compito per casa...Scrivere della propria vita ...Ed io cazzo l'avevo fatto! Avevo scritto dell'insulsa vita di una ..Cos'ero all'epoca una sedicenne? Bhe l'insulsa vita di una sedicenne depressa... Credevo all'epoca, che la mia vita non avesse un senso , una linea logica , un perchè.
Poi avevo conosciuto loro...Gli esseri dell'aldilà.
E di li a poco era cambiato tutto...Dio se era cambiata la mia esistenza. 
Avevo trovato l'amore , l'amicizia , la mia vera madre ed una famiglia....
Oggi..Non avevo di nuovo nulla.
I miei fratelli si erano sparsi lungo il continente.
Icaryus era tornato da sua moglie. Dastin aveva preso a frequentare l'università in Oclaoma, Ludmilla era stata adottata...Ed io...Bhe io ero qui ...Nella mia città a vivere una vita non mia...
Speravo di riuscire ad abituarmici...Speravo che l'assenza dei demoni , di Drey , dei miei poteri potesse svanire tra i miei ricordi....Ci avevo sperato ogni giorno per altri 5 maledettissimi anni da quella strage...Ma...Tornare alla normalità non era possibile....Non lo sarebbe mai stato...

Erano le sette di mattina , ed io puntuale come al solito mi stavo dirigendo verso l' Holf-burger, un pub sulla diciottesima , il mio posto di lavoro.
-Sono 5 dollari...Ehylà Clair!-.
-Halfred!-. Mi ero abituata a parlare con gli umani tanto che persino il venditore di panini al bordo strada per me era diventato un amico..
-Me ne dai uno?...-.
-Per te tutto cara...-. Infilò l'hot-dog fumante , in una bustina di plastica bianca.
-Per oggi è gratis , va pure...-. Era sempre carino con me . A dire il vero lo erano tutti nel quartiere dove mi ero trasferita...
_______
-Buongiorno Clair...-.  Le campanelle sulla porta a vetri oscillarono appena , ma Madison , la mia collega,una tipa di colore , discretamente "barzotta" ed alquanto "cafona"se per cafona intendiamo alla mano, aveva l'udito talmente fino 
che si accorse subito di me.
Era vicino ad un tavolino del locale , con un giornale in mano , ed una lettera nascosta al suo interno.
Mad, era la mia migliore amica umana. Aveva qualche anno più di me , per l'esattezza 10...Ma odiava sentirsi ripetere che fosse più vecchia.
Mi aveva aiutata da sempre. Mi aveva cercato casa , lavoro , si era presa cura di me come se fosse mia madre e sinceramente , non mi 
sarei mai aspettata tanta dolcezza da una donna del genere..
-Questa è per te ...E' di Manfred. Se ti posso dare un consiglio accetta la proposta dei tuoi nonni Clair...-. Mi porse la lettera con due dita , sul volto un'espressione seccata e preoccupata al tempo stesso.
-Sfratto?! per due mesi arretrati!-.
-Manfred non scherza Clair...-. Tornò ad impugnare il manico della scopa.
-Non è giusto devo avere più tempo!-. 
-Clair...Sai benissimo che quell'uomo non te ne darà...Se non vuoi finire a battere su una strada come mia cugina...Accetta quella proposta e va via da qui ....Torna alla tua vita...Questo non è il posto per una ragazza per bene come te-.
Stop. Premettiamo ciò che non ho detto un attimo prima al momento della lettera.
L'offerta di cui parlava Mad , riguardava il fatto che nella mia vecchia casa ci fosse una stanza per me . I miei nonni anche se avevano affittato la villa intera, avevano pattuito con gli affittuari che la mia stanza restasse intonsa. Libera, quandunque io ci volessi tornare.
Ma io in quella casa non ci avevo più messo piede da un bel pezzo e Dio solo sa che avrei fatto perchè l'opzione di tornare a casa Fuller si rendesse una remota e stupida idea.
-Sai benissimo che non ci tornerò mai...-. 
Lasciò cadere la scopa a terra ed il rumore del manico divenne  frastuono per tutto il locale ancora deserto.
Mi raggiunse e debolmente afferrò le mie spalle.
-Clair! Tutti abbiamo degli scheletri nell'armadio , dei brutti ricordi , ma credimi nella vita li dobbiamo accantonare...Per il nostro bene..-. Mi parlò con il cuore in mano e sfuggi dal suo sguardo umido.
Se solo avesse saputo da quali ricordi ancora ,a 26 anni, stavo fuggendo...
Poggiai la mia mano su una delle sue, allontanandola dalla mia spalla.
-Ci penserò...-.
Ci avrei pesato veramente?
_____________
(9.30 di sera..Lo stesso giorno)
-Allora a domani Mad!-. Imbracai la mia borsa pronta per tornare in quel buco di stanza che mi costava 3000 dollari al mese.
-A domani e...Tieni a mente ciò che ti ho detto!-.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo , uscendo di fretta dal pub.
Non faceva poi così freddo fuori ed anche se ne avesse fatto , di certo non sarei stata a sorbirmi  un altro discorsetto su come avrei dovuto gestire la mia vita..
La strada era bagnata come solitamente lo erano tutte le strade di Manhattan. 
Sebastian-Street era la via a luci rosse della città. Un mini quartiere frequentato da zoccole e maniaci del sesso anche se solitamente mi imbattevo più in mariti stanchi o sfigati snobbati da tutti che pagavano per una notte di felicità.
Un postaccio che odiavo ma che ormai mi scorreva nelle vene da qualche anno.
L'ostello , il Florence , non era lontano dal pub . Tre traverse , un grande parcheggio e poi la gradinata che portava alle stanze. Fine non c'era nient'altro.
Manfred , era il padrone assoluto di più di metà delle strutture di quel quartiere. Un francese che gestiva la prostituzione e la malavita americana , roba da film.
Era odioso, un nano capellone , vestito sempre in tailer con un paio di occhiali da vista a fondo di bottiglia. A vederlo nemmeno sembrava quel pericoloso e temibile personaggio.
Salii trascinando i piedi sulla gradinata _Vi lascio immaginare quanta voglia avessi di tornare li_ed  una volta raggiunta la mia porta inserii la chiave nella toppa.
-Ma....Dannazione perchè non gira!-. Provai e riprovai più volte , non c'era nulla da fare...
-Leggi li ,ti ha sfrattata...-. Il mio vicino di casa , Toms, un ciccione di colore che aveva impiegato la sua vita nel sesso e nel bere , mi indicò con la mano serrata su una Ceres , qualcosa al di là del mio campo visivo , in alto sulla lastra lignea.
-Licenza di fratto 90..8.......Appartamento confiscato a Clair Fuller...-.  Lessi ad alta voce , incredula per ciò che nei miei occhi stava scorrendo.
-Mi ha cacciata ....Non ci posso credere! Merda!-.
Rise volgarmente Toms.
-Quell'uomo è un vero reietto!-. Esclamò dandosi un tono di saggezza alla voce , rientrando subito dopo nel suo appartamento , dove sicuramente qualche prostituta ventenne lo stava aspettando.
Tirai un pugno alla porta. Avrei preferito guardare in faccia Manfred...Avrei preferito rompergli il naso...
Ma impotente com'ero in quel momento non potei far altro che lasciar perdere. Ripresi fiato.
Tirai fuori dalla borsa un'ampia felpa scura , l'unica che mi era rimasta, dato che quel figlio di p****a mi aveva chiuso dentro anche i pochi abiti che avevo , ed ancora in tenuta da lavoro , con uno squallido grembiulino arancio ed una divisa peggiore , mi incamminai per le strade di quella zona di città.
A quell'ora i volti in Sebastian-Street cambiavano. Non c'era più l'uomo gentile degli Hot-Dog, ne la fioraia sempre pronta a sorriderti. 
Un ammasso di gente ubriaca , drogata , malata ,prendeva come ogni notte ,il loro posto.
Camminando sul marciapiede , li evitai accuratamente , stringendomi nelle spalle , con le braccia a chiudermi la felpa, come se quei gesti stupidi potessero proteggermi.
Un auto blu con enormi cerchioni argentati mi si affiancò lenta , qualcuno scese il finestrino.
Scrutai l'interno con la coda dell'occhio.
-Hey...sai che è pericoloso girare a quest'ora della notte per queste strade?-. Un biondino , non più che ventitre-enne, con due grandi e brillanti occhi azzurri , vestito in camicia azzurra e pantaloni nocciola, mi sorrideva. Persi un battito.
Il suo sorriso era stupendo, sembrava essere cordiale e carino. 
Lo ammetto pensai che fosse un angelo. Fui del tutto sicura che lo fosse.
-Emh...Ecco io ho perso ...Insomma ...ehehe ...sono stata sfrattata...-. Mi grattai involontariamente il capo.
-Aia...Mi dispiace!-. Mantenne ugualmente il sorriso...Era incantevole.
-Dai , ti offro qualcosa da bere , salta su..-.
Sembrava inoffensivo , garbato ...Mi ero fidata.
Aprii la portiera con un gesto timido della mano , e con un movimento più goffo mi calai nel veicolo.
Doveva avere un pozzo di soldi , la sua auto sapeva di profumo da uomo , era splendente.
-Allora? Che mi dici? Come mai hai perso casa?-.
Guardavo fuori dal finestrino ,distratta.
-Ero indietro con l'affitto...-.
-Dovevi essere parecchio indietro , nessuno lascia una persona fuori casa di notte...-.
*Manfred si...*
-Eh già...-.
Lanciando uno sguardo sbadato allo specchietto retrovisore , mi accorsi che il ragazzo non faceva altro che guardarmi le cosce spoglie.
Avvertii una sorta di timore , così le coprii cercando di non dare nell'occhio.
-Che ne dici se ordiniamo al Fast due birre e restiamo in auto?-. Il Fast era tipo lo sportello del McDonald aperto 24 ore su 24 , solo che invece di distribuire panini distribuiva ogni sorta di bevanda e qualche stuzzichino.
-Per me va bene ...-.
 Incominciai a sentirmi stretta in quell'auto. Mi ero cacciata in un guaio grosso come una casa e non sapevo come uscirne.
Costeggiò il lato della struttura arrivando allo sportello del locale. Era una buona occasione per aprire lo sportello del mio lato passeggero e scappare. Lo feci.
*Maledizione!*
-Che fai?-. Repentinamente feci finta che mi fosse caduto qualcosa a terra e mi fossi aggrappata alla maniglia per raccoglierla.
-Nulla...Mi era caduto ...Un orecchino...-. Mi salvai per un pelo.
*Perchè le portiere sono chiuse? Perchè mi ha chiuso dentro?!*
Incominciai a sudare freddo.
-Ecco a lei...-.
-Grazie...-. Tornò a chiudere il finestrino porgendomi la busta di carta contenente due bottiglie di birra.
*Sta calma Clair...Hai visto almeno trenta stagioni di film gialli...Fa come da manuale...*.
Feci il suo gioco..
-Dove andiamo a bercele?Hai un posto preferito?...-. Chiesi prudentemente , mantenendo lo stesso timbro di voce e la calma scolpita in volto.
-Mmmm. ...no per me uno vale l'altro, basta che sia appartato...-. Parlò schietto. 
In effetti io ci sarei dovuta arrivare molto prima dello sparo!
-Allora che ne dici se andiamo verso la sedicesima?-.
-Perchè? Che c'è li?-.
-Ecco ...Bhe..Ci sono delle campagne e ...Molti parcheggi...-. Cercai di invogliarlo con scuse sciocche .
Di colpo , per un attimo, la mia voce ebbe un cedimento e tremò.
-Mha...Ok per me va bene...-. Fece marcia indietro di colpo , e quasi urtai con la fronte il parabrezza.
Poi accelerò svoltando per il primo canalone che raggiungeva quella parte di strada.
-E' un quartiere per ricchi quello...O sbaglio?-.
Cosa voleva fare ? L'ora del dialogo? 
-Non lo so, ci sono stata poche volte ...con il mio ex...-. Era la scusa più plausibile. 
"Oh sai ragazzo sconosciuto , andavo a trombarmi l'ex mio li , perciò so che ci sono vie molto nascoste " Doveva sembragli presso a poco una cosa del genere insomma.
-Capisco..-. Lasciò che una piccola risatina investisse di malizia l'interno dell'auto.
-Come mai giravi per Sebastian-Street?-.
Mi guardò come se gli avessi chiesto della luna.
-Secondo te? Perchè un ragazzo vaga per quelle strade?-. Rispose scontato , con l'espressione sin troppo furba in volto.
-Ah già certo..E' ovvio...-. 
*Eh bhe Clair, secondo te che cazzo ci sta a fare un ragazzo nei quartieri a luci rosse...Ma porca vacca pure tu! Pensaci* . Mi sarei tirata un cazzotto da sola.
L'auto si fermò di colpo sulla cuna di un piccolo spiazzo di terra.
Nonostante avessi vissuto li da quando ero nata o perlomeno da quando ne avevo ricordo , non avevo mai visto quel posto..
La cosa mi spiazzò maggiormente.
Stappò con un cavatappi di fortuna entrambe le birre , ed il rumore breve del tappo che si era staccato dal collo di vetro della bottiglia mi fece trasalire tornando con la testa in quel preciso istante , sul quel fottuto sedile nocciola.
-Che fai non bevi?-. Mi porse la bottiglia.
L'afferrai tremante portandola a me.
-Si..si..-. 
Vidi che metteva qualcosa nella sua ...Simile ad una pasticca. 
Guardai la mia bottiglia e temetti che avesse condotto quella procedura anche ad essa.
-Cos'è?...-.
-Exstacy..-.
Dio! Ero finita nelle mani di un drogato figlio di papà! Non c'era innesto peggiore al mondo!
-Ah e ...L'hai messa anche a me?...-.
Sorrise appena senza guardarmi..
-Provala, il sapore della birra cambia. Sarai tu a testare se ce l'ho messa..-.
Terminò di rincartare il fascio di pillole. Ed io nel frattempo finsi di bere.
-Allora c'è?-.
*Merda che gli rispondo adesso?*
-Anche se ci fosse non sarebbe sufficiente...-. Sogghignò.
-Furba...Ma quelle dosi sono mie..-. Ruotò il busto e di colpo me lo ritrovai sopra.
Come mi sarei dovuta comportare?Dove avrei trovato la mia via di fuga?! Fece un ennesimo sorso dal collo di vetro e terminò la birra in poco tempo , gettandola sui sedili posteriori.
Il suo corpo premeva sin troppo sul mio , tanto da togliermi il fiato ma non mi scomposi. 
Non gli feci vedere che lo temevo più di qualsiasi altra cosa. 
Senza poteri...Da umana ,avevo veramente il terrore di tutto , tanto che per anni nessuno mi aveva mai toccata. 
Temevo che quell'involucro di carne ed ossa si potesse distruggere con un soffio. 
-Che cattivo....-. Piagnucolai .
Restare al suo gioco si rivelò terribilmente complicato.
-Mai come lo sarò adesso...-. Il fiato mi si serrò nella gola.
Le sue mani viscide incominciarono una veloce risalita sulle mie cosce. Cercai di stringerle d'impulso.
-Ah!Na Na Na....Non si fa così..-. Le afferrò facendomi male , spalancandole.
Fu come se stessi assistendo alla mia morte in diretta.
Appoggiò la sua lingua sul mio collo , poi con forza strappo la fila di bottoncini gialli della divisa , e subito dopo il reggiseno, passandovi solo una mano.
Quanta forza aveva in quelle maledette mani?!
Mi morse ovunque e non provai alcun piacere.
*Non è come lui...Lui non mi faceva del male..*
Tirai il capo all'indietro in uno spasmo di dolore tagliente, serrando la mascella e le palpebre.
-Lasciami...Lasciami ti prego!-. Feci pressione sulle sue spalle per scansarlo da me , ma era troppo forte.
-Sta ferma!-. Mi artigliò i polsi mentre la sua bocca scendeva sempre più in basso.
-Lasciami!-. Gridai in lacrime.
Poi ...Non so perchè  o cosa , mi spinse a tornare a vedere ...E la prima cosa che comparve ai miei occhi fu la spia rossa degli sportelli.
Non aspettai nemmeno un secondo. Allungai il piede e la pigiai.
Il "clik" delle sicure fece alzare il viso del giovane.
-Cosa...-. Sferrai una ginocchiata sul suo naso con tutta la forza poi tirai la maniglia.
Il giovane gridò imprecando ed io ruzzolai fuori.
Alzarmi e correre fu un'azione unica.
*Sei un'incosciente ...Poteva ucciderti*
In lacrime mi feci a ritroso tutta la strada ,finchè non entrai in un boschetto.
Minuti dopo , la luce di un auto mi fece trasalire.. Mi ritrovai al centro di una strada che solo dopo riconobbi famigliare , un'auto , mi aveva quasi investita e se non fosse stato per la prontezza di riflessi sarei stata poltiglia.
Non mi persi d'animo , continuai a correre verso dove i miei occhi avevano intravisto abitazioni.
Poco a poco , riconobbi del tutto quella strada e mi sentii salva...
Scavalcai una recinzione e finalmente raggiunsi una porta...
______________________
-Apritemi ....Aprite per favore!-. Il fiatone non mi impedì di gridare e tirare pugni al legno di quella porta a me molto famigliare .
-Eccomi...Eccomi..-. La lastra si schiuse ed una donna con una lunga treccia castana comparve dietro essa.
Aveva gli occhi sbarrati, smarriti..Sapeva chi ero. Sapeva anche perchè ero li...
-Posso entrare?...-......





   
 
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