Fumetti/Cartoni americani > Spider Man
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Autore: AThousandSuns    04/01/2016    2 recensioni
Raccolta di drabble e flashfic nate da prompt lasciati nel gruppo Facebook "We are out for prompt". Il rating può variare. SpideyPool.
Genere: Angst, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Deadpool, Peter Parker
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Soulmates!AU. Peter è convito che l'universo (per mantenere l'equilibrio o stronzate simili) lo abbia punito in seguito alla mutazione rendendolo soulmates con niente meno che Deadpool in persona.
 
 
Quando è comparso il nome di un uomo sul suo polso non ci ha dato molto peso, è attratto dalle persone a prescindere dal loro genere perciò sapeva che sarebbe stato possibile.
 
È andato nel panico solo quando ha scoperto che Wade Wilson è l'uomo dietro la maschera di Deadpool.
 
Deve aver ammazzato qualcuno nella sua vita precedente, perché davvero non può esserci altra spiegazione. Sette miliardi di persone sulla faccia della Terra e chi è la sua anima gemella? Un mercenario mezzo matto che non riesce a tenere la bocca chiusa per due minuti di fila.
 
Perfetto.
 
Peter è convinto che Wade conosca la sua identità e dunque sappia che il fato o chi per lui abbia deciso che sono nati per stare insieme, ma per qualche motivo non ne ha mai fatto cenno.
 
Fino a quel momento.
 
Spara un'ultima ragnatela per assicurare un Goblin privo di coscienza al muro e si porta le braccia ai fianchi: anche questa è fatta.
 
«Oh, già finita la festa? Avevo proprio voglia di sparare al Grinch.» Deadpool si avvicina al Goblin e gli infila un cappello da Babbo Natale, simile a quello che indossa lui.
 
Peter incrocia le braccia. «Ti sembra il caso?»
 
«Non arrabbiarti, ne ho uno anche per te.»
 
Wade glielo porge e Peter lo afferra dopo un attimo di esitazione.
 
«Ti va di prendere un caffè?»
 
Peter si irrigidisce, per fortuna la maschera impedisce all'altro di vedere la sua espressione.
 
«Guarda che non ti rapisco. Probabilmente.»
 
«Perché me lo chiedi?» mugugna anche se conosce già la risposta.
 
Il mercenario si limita a mostrargli il nome sul suo polso.
 
«Non significa niente» sibila Peter sulla difensiva.
 
Qualcun altro al posto di Wade avrebbe già perso le staffe per il suo atteggiamento, invece l’uomo ribatte con tono pacato: «Forse no, ma come fai ad esserne sicuro?»
 
«Niente di personale amico, ma mi rifiuto di credere in certe cose.»
 
«Avanti, è solo un caffè, ed è solo una fanfiction, rilassati.»
 
Peter scuote la testa. «Giuro che non capisco la metà delle cose che dici.»
 
Questa volta è Wade ad incrociare le braccia. «Hai qualche altro impegno per caso?»
 
Sì. Piazzarsi sul divano avvolto in un plaid a fare la maratona di Breaking Bad.
 
Peter sospira al pensiero e Wade coglie la palla al balzo. «Puoi sempre provare che mi sbaglio, e ti libererai di me.»
 
In fondo, quanto male può fare un caffè?
 
Non può sapere che sarà il primo di tanti.
   
 
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