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Autore: Lena G    11/03/2009    2 recensioni
Michelle inizia una corrispondenza per e-mail con uno sconosciuto, vince una borsa di studio nei mesi estivi alla Julliard a New York e con lei partono la sua migliore amica Arianna e la sua sorella gemella Federica mettendosi d'accordo con il suo amico virtuale per incontrarsi.
Brian vuole conoscere una persona normale che lo tratti da persona normale. Tra le migliaia di lettere che i fan gli mandano quotidianamente, ne risponde a una con il tuo indirizzo privato senza firmarsi. Pur di incontrare questa persona, riesce a far chiamare gli Avenged Sevenfold a New York per un festival che dura per tutta l'estate.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono dimenticata di ringraziare Cam & Prim che stanno creando i banners per le mie fanfictions! Sono strabelli e io ora mi sto sentendo quasi una scrittrice di fanfictions cazzuta! Yo!
Questo è il secondo :)
Lena G




Capitolo 2 - Amicizia Per Corrispondenza

"NO no no!!!! Io non ho assolutamente voglia di rispondere a quelle e-mail!!!!" 
"Dai Brian, fa parte del tuo lavoro. Lo sai che ci sono persone che aspettano oramai da un anno una tua risposta??? Non vuoi far felice una persona che ti stima e per la quale sei il suo idolo???" disse Mark
"Ok, ma sappi che non risponderò a quelle e-mail che elogiano solo la mia bellezza esteriore. Caspita, sono una persona, non un oggetto!!!" 
"Sì, questo lo sappiamo tutti... Le bimbeminkia esistono e non puoi farci niente... Ora però vai al PC e rispondi!" 
Brian si sedette al computer e incominciò a controllare la casella di posta.
"Beh, dai... Per il momento ci sono e-mail solo per Matt e Zacky. La situazione sta leggermente migliorando." Continuava a fare scorrere le e-mail velocemente e non si accorse che, tra le tante lettere con accanto il ! che significava alta priorità, una sola era "normale" e aspettava pazientemente di essere letta. Nell'oggetto non c'era scritto a chi era indirizzata, diceva solo "Hi! By Michelle C." così pensò: "Va beh, se non è per me poi la segnerò come "non letta" e avviserò gli altri", l'aprì e la lesse. Notò che era indirizzata a lui, e per fortuna non era una lettera di quelle fan che gli scrivevano "Mio Dio SYN!!! MA QUANTO SEI FIGO!!!!", quella letterina recitava così: 
"Ciao Syn, 
Sono una ragazza italiana che ti stima soprattutto come musicista (ok lo ammetto, sei anche un bel ragazzo). Volevo farti due domande e darti qualche suggerimento, spero non ti dispiaccia. Le domande sono: "Quando verrete in Italia?" e "Non ti scoccia rispondere a tutte le e-mail che ricevi quotidianamente da tantissimi ragazzi?" (ok lo so, sono domande sceme, ma ci tenevo a fartele) 
Invece volevo consigliarvi per un vostro album futuro di fare più canzoni tipo "A Little Piece of Heaven", "Afterlife" e "Bat Country". Ovviamente non siete tenuti a fare come vi dico io, ma volevo darvi un parere di una vostra fan. 
Beh, grazie per aver speso un po' del tuo tempo prezioso a leggere la mia e-mail, se mi vorrai rispondere ne sarò mooooooolto più che lieta!!! 
Ciao
Michelle C. 
"Lettera abbanstanza interessante, non trovi?" disse una voce nasale assolutamente inconfondibile alle sue spalle
"Già Matt. Che ne dici, teniamo conto dei consigli?" disse Brian perplesso
"Beh, almeno qualcuno ci ha dato un input per una nuova canzone per il nostro nuovo album"
"Ok, ora le rispondo e poi mettiamoci al lavoro"
Mentre stava scrivendo una e-mail di risposta, Brian rilesse la lettera, non era niente di speciale, ma c'era qualcosa di strano, quella e-mail gli dava la sensazione che chi l'avesse scritta avrebbe potuto capire cosa sentiva in quel periodo. Così copiò l'indirizzo di quella ragazza della quale sapeva solo il nome, e si mise a scrivere un'altra lettera, che decise però di non firmare se non con l'iniziale del suo nome. 
Poi inviò tutt'e due le e-mail, prese la chitarra e si mise a suonare. 
Improvvisamente sì sentì dal computer un “bip” che significava l’arrivo di una nuova e-mail
“Ma dai Gates! Non sei uscito dalla casella di posta?” disse Shadows. 
“Va beh… Non me ne sono accorto” 
“Ora vai a vedere tu a chi è indirizzata” 
“No, non puoi chiedermi questo. Lo sai che odio guardare le e-mail che ci arrivano” 
“Mi dispiace Brian, chi rompe, paga.” 
“Ma…”
“Ma un corno! Vai!!!” 
Brian si sedette e vide con sorpresa che quella ragazza misteriosa gli aveva risposto. 
“Ma io la adoro” disse con un tono di voce leggermente alto
“Adori chi?” chiese Jimmy
“No, niente, una mia fan.” 
“Vedi che poi non ti dispiace neanche tanto stare a contatto con i fan?” 
“Certo che mi piace, ma preferisco i M&G… Non voglio contatti virtuali…”
“Cos’è… Vuoi sapere quali orecchie vengono sollecitate dai tuoi assoli?” 
“Certo… Sono geloso delle note che faccio” 
“Ma se ci sono migliaia di ragazzi che cercano di impararli?” 
Gates non rispose, era troppo preso dalla lettera di quella ragazza. Gli aveva scritto nello stesso modo in tutte le e-mail che gli aveva mandato, probabilmente non lo considerava un dio come facevano il 90% dei loro fan, ma una persona come tutti gli altri. Beh, non come tutti gli altri, un ragazzo americano che ha avuto la possibilità di vivere il suo sogno. 
“Ohi, Brian Elwin Haner Jr.?” disse Johnny
“Dimmi!” rispose con un sorriso a trentadue denti
“Hai finito di rispondere a quella e-mail?” 
“Ma non l’ho ancora finita di leggere” 
“L’avrai riletta 4 o 5 volte di fila, non è poi così tanto lunga” disse una voce profonda alle sue spalle che fece saltare sulla sedia Syn
“Mamma mia Jimmy!!!!!! Mi hai quasi fatto venire un infarto!!!! Non apparire alle mie spalle dal niente!!!” gli urlò dietro spaventato a morte
“Come mai ti ha scritto… No… Non ti sei firmato!!!!!!! Ahahahahahaah!!” Jimmy si lanciò sul divano, sbellicandosi dalle risate
“E allora? Non posso fare quello che voglio???”
“Ora voglio vedere come fa avanti questa storia” disse ironicamente Matt “Voglio proprio vedere come reagirà quando le dirai che sei il suo chitarrista preferito” 
“Ahahahahah!!! Non si è firmato!!! Ahahahahahahah!!!!” continuò a ridere Jimmy, ma smise subito dopo l’occhiataccia che Syn gli fulminò e nessuno fiatò
“Ma io non ho capito due cose…” disse Johnny all’improvviso
“E quando mai capisci qualcosa?” disse Syn
“Non ho capito perché non ti sei firmato, come del resto tutti gli altri… Ma lei ti ha mandato un’e-mail di risposta, chiedendoti, anche lei, perché non ti sei firmato. Ciò vuol dire che l’hai contattata tu.” 
Silenzio tombale.
Gli occhi di Brian si spalancarono in tutta la loro grandezza, di sicuro stava cercando le parole per giustificarsi. 
“Non ti preoccupare Gates!” disse Shadows con tono comprensivo “Puoi fare benissimo quello che ti pare, basta che Mark non lo venga a sapere”. Questo non tranquillizzò Syn, anzi, lo fece entrare nel panico più assoluto. Mark, era il loro “supervisore” ogni volta che andavano a registrare in studio e oramai si conoscevano molto bene, soprattutto tra lui e Syn era nata una forte amicizia, e quindi all’altro bastava un’occhiata per scoprire che c’era qualcosa che non andava. Soprattutto se uno dei due aveva trasgredito ad una delle regole fondamentali. La prima e indiscussa regola del loro rapporto professionale era di non contattare i fan personalmente, se lo si faceva bisognava rispondere con le risposte della segreteria, già preconfezionate, che oramai i ragazzi conoscevano a memoria. Altrimenti l’unico rapporto diretto che si poteva avere con i fan era durante i Meet & Greet, anche perché era una delle poche occasioni per poter avere pareri. 
“Dai Brian, non vorrai far aspettare questa ragazza?” chiese Zacky
“Ehm… no… Ora… le rispondo… Ma cosa le dico????” 
“Beh, lei suona giusto? Chiedile quando ha iniziato a suonare. E poi parla un po’ di te!” disse Johnny
“Caspita puffo! Allora anche tu hai un cervello!” esclamò Jimmy ancora divertito dal fatto che Syn non avesse firmato la e-mail, ma anche perché si stava dimostrando un perfetto incapace in relazioni pubbliche con persone estranee che gli interessavano, ma nella sua voce c’era anche una punta di sorpresa per le frasi che Johnny stava pronunciando quel giorno. 
Syn annuì, e iniziò a scrivere: 
“Ciao Michelle,” 
“No, un momento… Ma cosa le dico a proposito della mia iniziale? Non posso dirle “Ehi, ciao, io sono il tuo chitarrista preferito, ma non volevo fartelo sapere perché non volevo tu fossi influenzata nelle tue risposte…” Primo, non mi crederà. Secondo, non mi crederà e non mi vorrà più parlare.” esclamò all’improvviso. 
“Dai, su… vediamo cosa possono fare 5 menti messe insieme…” disse Matt, e si girò per cercare di intercettare lo sguardo dei suoi amici, ma la scena che gli si presentò davanti fu a dir poco devastante: Johnny era sdraiato sul divano a scolarsi una bottiglia di Rum, Zacky era troppo preso tra il suo Ichabod e il suo amato Jack Daniels e Jimmy si era dileguato senza dire una parola. Così riprese “Vedo un po’ se posso aiutarti io… Du… ehm, una mente e mezzo sono più che sufficienti per scri…pufff!!!” la frase fu interrotta da una gomitata nello stomaco di Matt da parte di Brian, un po’ per scherzare, un po’ perché non gli era veramente piaciuta la battuta di spirito dell’amico. 
“Non scherzare… Mettiamoci a scrivere… SERIAMENTE…” e Brian continuò a scrivere sotto dettatura di Matt: 
“Cara Michelle, 
mi dispiace ma causa forza maggiore non posso rivelarti la mia identità. Ti assicuro che non sono un maniaco o una persona malintenzionata. Il tuo indirizzo e-mail, devo ammetterlo, l’ho preso dalla casella di posta di Syn, perché io lavoro con lui...”
“AHHHHHHH!!!! NO NO NO NO NO NO NO NOOOOO!!!!!!!!! Così non va bene!!! Non posso dirle una cosa del genere!!!! Potrebbe insospettirsi!!!!!!!!! Oppure mi prenderà per scemo…” disse Brian
“Oh beh… Non ti preoccupare… Non ti prenderà per scemo dopo aver letto questa lettera” replicò Matt sfoderando uno dei suoi sorrisi da orsacchiotto ”Semplicemente è una questione di tempo…”
“Ricominciamo…” ruggì Syn. 
“Il tuo indirizzo e-mail l’ho preso da una catena. Perdona il mio gesto. 
Mi fa piacere sapere che anche a te piace la musica metal, e soprattutto gli Avenged Sevenfold. Io e la mia band suoniamo molto spesso le loro canzoni, e devo ammettere che ce la caviamo bene. Ciò significa che conosco di fama il tuo idolo Synyster Gates, e ho pure fatto una foto con lui. Tu l’hai mai incontrato? Spero di sì, perché lui nella realtà è completamente diverso a come i media lo vogliono far apparire. 
Io lavoro nel settore della musica, e conosco l’ambiente fin troppo bene: la maggior parte delle persone che sono appese ai muri di camera tua sono solo prodotti commerciali, e, a lungo andare, questa operazione di marketing può rovinare il vero “io” dell’artista. 
Per questo c’è bisogno di un amico vero che non ha niente a che vedere con il mondo di plastica del music-business, una persona che possa riportare nel mondo vero queste persone, che alla fine hanno solo bisogno di aiuto. 
Comunque, torniamo ad argomenti meno profondi: Quando hai incominciato a suonare la chitarra? Io avevo 9 anni, mio padre è musicista pure lui e all’inizio mi ha scoraggiato, ma questo non mi ha fermato e adesso vivo di pane e musica, un lavoro abbastanza precario, ma molto soddisfacente. 
Bene, essendo anch’io una persona di poche parole, concludo la mia lettera
Sperando in una tua risposta
B.” 
“Cosa ne pensi?” chiese Syn incerto. 
“Mi piace. Mandala.” 
“No, non ce la faccio.” 
“Guarda che devi solo schiacciare un tasto. Non devi mica volare.” 
“Ma fa niente. Non ce la faccio lo stesso.”
“Ok, allora faccio io.” Matt prese il mouse a Brian e schiacciò INVIA senza nessuna esitazione, con un sorriso a trentadue denti, mentre Syn chiudeva gli occhi, e cercava di pensare a tutt’altro e non alla lettera che in quel preciso istante stava attraversando continenti e oceani per poi arrivare a quel computer, a quella ragazza italiana, insicura, che si accontenta per poco, genuina, non ancora corrotta dalla società, con la quale lui sperava di poter instaurare un rapporto sincero di amicizia. Sincero… Lui stesso si era presentato con una menzogna. A fin di bene? Magari all’inizio, ma adesso, anche solo dopo poco tempo, era già entrato in un circolo vizioso, di cui lui non voleva più farne parte. Voleva avere un amico con il quale potesse essere se stesso, ma non stava facendo altro che ingannare una persona a cui lui teneva. 
“C’mon guys! Let’s rock!” urlò Mark mentre entrava all’improvviso dalla porta quasi correndo. Per poco non scopriva il “segreto” di Syn, il quale lanciò immediatamente un’occhiata al monitor per vedere se era riuscito a non lasciare nessuna traccia dell’ultma mail che aveva mandato. Fortunatamente era riuscito pure a cancellarla dalla cartella di posta inviata, un po’ gli dispiaceva: 
“Quando tutti dormiranno, creerò una cartella nascosta. Così quando mi svelerò avrò le prove e mi crederà.” pensò Brian. 
“Syn? Brian? Ohi? Bello addormentato?????” chiese Mark riportandolo nel mondo reale
“Dimmi… Sono tutto tuo!” 
“Ehm… sì… Va beh… Dovresti creare altri cinque assoli, quelli che avevi composto non vanno bene” 
“Che palle!!!! Ok, vorrà dire che ne scriverò altri. Minchia, che palle!!!!!” e con uno sbuffo Syn si rititò con la sua chitarra in camera sua, mentre stava per aprire la porta aggiunse “Non disturbatemi, ho bisogno di pensare” 
Pensare ai nuovi assoli. Ma soprattutto pensare a lei. 

 
Milano – h 10.00 am
 
“Dai Michelle, ora che c’è l’intervallo mi puoi dire cosa mi hai portato. Daaaaai!!!!!!!!!!!!” la supplicò Arianna, poi vedendo il sorriso a trentadue denti e un foglio ripiegato che l’amica teneva in mano, solo una sola cosa le passò per la testa “No… Non mi dire… Lui?????? Cioè… TI HA RISPOSTOO????” 
Michelle era talmente emozionata che non riuscì a fare altro che annuire. 
“NON CI POSSO CREDERE!!!! Fammi vedere. Ti prego ti prego ti prego ti prego!!!” 
“Ma se non capisci niente d’inglese!”
“Fa niente, voglio baciare le parole che ha scritto lui… Synyster Gates in persona!!!” 
“No!!! Guardare ma non toccare!!!! È troppo prezioso per me questo pezzo di carta!” 
“D’accordo. Dopotutto sei tu che hai il coltello dalla parte del manico… Uffi… Non è giusto!” 
Michelle allungò la mano e spiegò il foglio davanti agli occhi della sua migliore amica, che però non riuscì a mantenere la parola data pochi attimi prima e strappò dalle mani di Michelle la e-mail, leggendola tutta d’un fiato
“Non ci posso credere. Synyster Gates ha scritto questa lettera. A TE!!!!! Oh mamma!!!!” 
“Sì! Calma Ary!! Ti avevo chiesto di farmi da supporto morale! E invece ti sto supportando io!!!! Ahahahaha!!!!” e anche Arianna si mise a ridere.
Il suono della campanella non riuscì a diminuire l’entusiasmo delle due ragazze che presero le strade che conducevano alle loro aule. Arianna camminava in aria, ancora incredula e contenta per la sua migliore amica, anche se un pizzico di invidia le dava fastidio. Michelle oramai era ritornata nel suo mondo, e la sua mente non pensava più alla e-mail di Synyster, ma quella anonima. E si chiedeva se mai quel ragazzo misterioso dall’altra parte dell’oceano le avesse risposto. E lo sperava ardentemente, desiderava una sua risposta più di quella del suo idolo. 
“13.09… Dai… un minuto. Un minuto e sarai a casa, davanti al tuo pc e avrai l’intero pomeriggio solo per te e le tue e-mail… Solo un minuto…” Michelle continuava a ripetersi questa frase tra sé e sé, era l’unico modo per non addormentarsi durante la lezione di Fisica, resa soporifera dal tono caldo, basso e monotono del suo professore. 
Finalmente la campanella di fine giornata si risvegliò dal suo letargo e il suo suono orrendo riempì i corridoi. Nell’aula di Michelle si udì un lungo e profondo sospiro e tutti i ragazzi si piombarono fuori dalla porta. 
Michelle corse lungo il corridoio, e questa volta però riuscì a evitare Riccardo che la salutò con un gesto della mano ricambiato da un sorriso e un accenno frettoloso dalla rossa, che fece rimanere un po’ perplesso il ragazzo, abituato a vedersela sciogliere davanti come un ghiacciolo ogni volta che si incontravano. 
La ragazza non si fermò neppure a parlare con sua sorella, la prese per un braccio e la trascinò in macchina. Dopo pochi minuti erano già a casa, Michelle aveva preso il suo piatto e si era piombata in camera sua a controllare di nuovo la sua casella di posta: c’era. La e-mail che stava aspettando c’era. 
La lesse e si mise subito a scrivere un’e-mail di risposta: 
“Ehi ehi Mr B!!!! 
Sono contenta tu mi abbia risposto.
Quindi hai preso il mio contatto da una catena. Poco male. Ci sono abituata, la maggior parte dei miei contatti su msn sono di persone che non conosco che hanno preso il mio contatto da varie catene di amici di amici di amici, etc…
Che fortuna che tu sia riuscito ad incontrare Syn!!! Ed ero del tutto sicura che lui dal vero non è come si presenta davanti alle telecamere. Purtroppo lo so che i media finiscono con rovinare l’artista. 
Mi suona strano che tu voglia far nascere tra di noi un rapporto di amicizia vero, io lo definirei virtuale. Siamo amici virtuali…
Io ho iniziato a suonare la chitarra a 13 anni, di nascosto da mio padre, che mi obbligava ad andare al Conservatorio a studiare Violoncello. L’anno scorso mi sono diplomata e mi sono dedicata di più alla chitarra e alla scuola, dato che quest’anno ho la maturità. 
Eh… lo so che il lavoro da musicista è precario ma soddisfacente. Facciamo parte di quella cerchia ristretta di persone che fanno per lavoro ciò che è sempre considerato un hobby, e per questo non ci stanchiamo mai… Relativamente…
Sono sicura che tu sia un bravo chitarrista se riesci a suonare le canzoni degli Avenged Sevenfold, le loro canzoni non sono tra le più semplici. Io riesco a suonarne qualcuna: Unholy Confessions (TUTTA!!! XD), Bat Country (mi manca l’assolo…), Dear God e Seize the Day. 
Tu quali riesci a suonare? Non dirmi Afterlife o M.I.A. anche se è vero, perché altrimenti sarei capace di non rivolgerti la parola per molto tempo… No… Non è vero… Ma a volte mi piace fare la figura della “dura-spaccaculi”, ma non ce la faccio…  
Ora devo scappare… Un bacio!!! 
Michelle
PS Almeno io ho il coraggio di firmarmi! ahah” 
Appena finito di scrivere la e-mail, senza neanche controllare se aveva sbagliato qualche parola o aveva commesso qualche distrazione la mandò al misterioso ragazzo, che stava suscitando in lei uno strano interesse.
   
 
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