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Autore: Ziseos    06/01/2016    4 recensioni
Lei era la luce, la speranza, la rinascita.
Lui era l'oscurità, l'ambizione, il potere.
La osservava con attenzione mentre la teneva ferma, tentava di poter trovare in lei quello che stava cercando..ma era davvero così?
Forse cercava solo di riscattarsi, o forse di scappare..qualunque cosa fosse, in quel giorno qualcosa cambiò il destino dell'Universo, e lui lo percepiva più di chiunque altro.
Genere: Guerra, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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5-Escape
 
Le mani di Kylo si erano allontanate velocemente dalla guancia di Rey non appena lei gli aveva gridato contro quelle ultime parole, come se la pelle della ragazza fosse diventata incandescente al tatto.
Si sentiva confuso, scosso come mai prima di allora; quasi inciampò nell’allontanarsi da lei, tanto era la confusione che provava dentro di sè in quel momento, un turbinio di emozioni contrastanti che sembrava potessero soffocarlo da un momento all’altro.
Lo sguardo di Rey lo seguì mentre lui cercava di allontanarsi: gli occhi della ragazza erano gli stessi ma, si avvertiva che qualcosa in lei era cambiato, nel modo in cui lo osservava e dalla postura dritta e tesa che aveva assunto.
Si sentiva stupido ad indietreggiare dinanzi ad una ragazzina,ma dentro di sè avvertiva un pericolo che non poteva ignorare.
Indietreggiò fino alla porta di ingresso, raccogliendo la sua maschera da dove l’aveva lasciata e indirizzando la Forza verso le manette metalliche che legavano i polsi di Rey, fino a stringerli di più.
Le lanciò degli ultimi sguardi confusi, poi scomparve dalla porta.
 
Un sospiro a metà fra il sollevato e lo spaventato uscì di colpo dalle labbra della giovane.
Si sentiva forte, ma al tempo stesso fragile e confusa.
Aveva avvertito gli stessi sentimenti in Kylo poco prima che lui togliesse le dita dalla sua guancia; quasi le pareva di sentire ancora il suo tocco sulla sua pelle, un brivido le aveva percorso la schiena non appena lui le aveva sfiorato il volto.
La paura che poco prima aveva provato, però, aveva acceso in lei una consapevolezza.
Era forte, sì. Qualcosa in lei lo aveva spaventato.
Era il momento di agire, mentre il suo avversario rimetteva insieme le sue carte e prima che agisse definitivamente.
 
Nel corridoio, un Kylo dall’aria stranita si rese conto di stare respirando concitatamente, come se avesse appena finito di scappare da qualcosa..o da qualcuno.
Ed in effetti, era proprio così che lui si sentiva in quel momento, si sentiva troppo sconvolto per mettere in ordine tutti i pensieri che in quel momento gli attraversavano la mente; era come se tutto sè stesso, stesse rifiutando di credere a quello a cui aveva appena assistito.
Mentre si aggirava per i corridoi, intravide uno Startrooper, che si stava dirigendo proprio verso di lui.
Tentò di ricomporsi, nascondendo appena il volto con il suo mantello.
Il soldato si fermò dinanzi al cavaliere del Primo Ordine, nonchè suo superiore, mostrando un evidente disagio nel doverlo disturbare in quel momento in cui era evidentemente non molto propenso al dialogo.
“Signore, il Leader Supremo ha richiesto la sua presenza.”
Kylo annuì in risposta, e si diresse nella direzione della Sala dove Snoke attendeva di parlare con lui, seguito a sua volta dallo Starstrooper, il quale non si accorse subito che l’alta figura che stava scortando lo osservava.
“Tu.”- sentenziò infine.
“Signore?”
“Recati alla cella B216-3, subito. Tieni sotto controllo la prigioniera, ed assicurati che nessun’altro eccetto me o uno dei tuoi compagni, le si avvicini in nessun caso.”
Il soldato si fermò, unendo i piedi insegno di sottomissione.
“Sissignore.”
 
Le porte erano chiuse ormai da parecchi minuti, ed il silenzio che aleggiava nella stanza stava diventando quasi più fastidioso di qualsiasi rumore; avvertiva poche presenze intorno a sè, quindi era probabile che l’avessero rinchiusa nella parte più sicura e nascosta della loro base.
Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi.
Doveva solo avere pazienza, il momento giusto sarebbe arrivato, e quando sarebbe stata pronta, avrebbe fatto la sua mossa.
 
Dinanzi alla porta, il giovane signore del Primo Ordine, ebbe ripensamenti.
Come avrebbe detto al Leader Supremo che aveva fallito nell’estirpare informazioni alla prigioniera...si sentiva uno stupido, e sicuramente il Signore Oscuro lo avrebbe punito per il suo misero e patetico fallimento.
Sì, patetico.
Non aveva mai accostato quell’aggettivo al suo nome, e mai aveva pensato di farlo.
Ma, dentro di sè, era così che si sentiva: un patetico signore del Lato Oscuro, non degno di quel titolo.
Inspirò a fondo prima di premere il pannello che apriva le porte della stanza.
Buttò fuori l’aria di colpo, aprì gli occchi tenendo lo sguardo fisso dinanzi a sè, infine premette il pannello ed entrò.
 
Un rumore di passi la costrinse a riaprire nuovamente gli occhi, e quando la porta si aprì vide entrare una figura bianca che si posizionò all’ingresso, un rumore di parti metalliche che ad ogni passo stridevano al contatto.
Perfetto.
Come aveva immaginato, Kylo Ren non voleva correre rischi, era diventato improvvisamente più cauto nei suoi confronti, tanto da prendere misure così drastiche contro di lei.
Si sistemò in posizione, cercando di fare leva sugli avambracci per sentirsi più comoda.
Era arrivato il momento.
Ora, o mai più.
 
I passi di Kylo rieccheggiavano nell’immensa Sala Interna, che quel giorno gli parve ancora più gelida e scura del solito, la camminata verso il trasmettitore di ologrammi pareva infinita ed ogni passo si faceva più pesante e difficile mentre si avvicinava alla meta.
Si chinò dinanzi all’immenso trono vuoto che sorgeva al di sopra del trasmettitore e attese, immerso nel silenzio più assoluto che avvolgeva l’intera sala.
Attese per momenti che gli parevano interminabili, ascoltando solo il lieve rumore del suo respiro.
Ad un tratto una luce potente, bianca e bluastra, illuminò le pareti scure, proiettando l’ombra di Kylo lungo il ponte metallico che collegava l’ingresso alla piattaforma centrale della stanza.
Una voce profonda ed alterata sbraitò contro il giovane di colpo:
“LA MERCANTE DI ROTTAMI...!? Ti ha resistito?!”
Kylo si tirò in piedi di scatto, le sue emozioni si resero manifeste sul suo volto quando rispose a Snoke.
“La ragazza..è potente nella Forza...! Non addestrata ma forte, non sa quanto! Io..io l’ho visto con i miei occhi, l’ho sentito.”
“E il droide?”- domandò il Leader Supremo.
Il ragazzo si apprestò a rispondere, ma un rumore alle sue spalle di porte che si aprivano lo interruppero, e la voce del Capitano Hux risuonò forte nella stanza:
“Ren pensa che non abbia più alcun valore per noi..”- disse rispondendo alla domanda.
Al suono della sua voce, Kylo abbassò lo sguardo cercando di non incrociare quello del nuovo arrivato; odiava mostrarsi agli altri senza la maschera, la sua protezione impenetrabile. Senza di essa, sentiva di perdere il controllo, di lasciare che i suoi pensieri trasparissero dai suoi occhi.
“Pensa che..”- disse Hux proseguendo-“..che la ragazza sia ciò che ci serve. Il risultato è che il droide che stavamo cercando, sia ritornato nelle mani del nemico, della Resistenza. E con lui, probabilmente anche la mappa.”
Una rabbia al sentire quelle parole si impadronì di Snoke, convinto ormai di avere in pugno il tassello mancante.
“La Resistenza..va distrutta ORA, prima che raggiungano Skywalker.”
“Li abbiamo già localizzati..”-rispose Hux-“ Abbiamo rintracciato la loro nave di ricognizione fino al sistema di Linium.”
Snoke tenne gli occhi fissi sui due sottoposti, i suoi occhi neri attenti scrutavano ogni loro movimento.
“Bene..”-sentenziò infine con tono accondiscente.-“Allora li schiacceremo una volta per tutte..Generale, preparate l’arma.”
Kylo si inginocchiò nuovamente, fissando il suo maestro.
Sapeva di averlo deluso, e dentro di sè bramava un riscatto per il suo fallimento.
“Leader Supremo. Io otterrò la mappa dalla ragazza..ma..”- il suo tono si suddivise fra il supplichevole e il desideroso- “..chiedo solo la tua guida. Ne ho bisogno.”
Snoke si piegò leggermente verso di lui.
“Se ciò che dici su questa ragazza è vero..”
Il ragazzo continuò a fissare il maestro, consapevole già di quale sarebbe stata la sua richiesta.
“...portala da me.”
 
“Adesso tu mi libererai,e lascerai la cella con la porta aperta.”
Le parole concise pronunciate da Rey giunsero all’orecchio dello Starstrooper che stava di guardia alla porta, il quale si girò verso di lei.
Mai aveva sentito un prigionero dire una cosa del genere, nemmeno lo strafottente pilota della Resistenza che avevano catturato giorni prima.
Come osava una ragazzina dire cose tanto stupide? Evidentemente il comandante Ren doveva averle spremuto per bene la mente, se ora si riduceva a dire cose del genere.
“Che cosa hai detto?”- le domandò con tono sorpreso e minaccioso.
Non aveva funzionato, diamine!
Il battito di Rey accellerò, ed anche il suo respiro si fece più rapido; era quasi sicura di potercela fare..forse era una pazzia, ma DOVEVA ritentare.
Girò il collo verso la direzione della porta e ripetè le parole appena pronunciate.
“Ora..tu mi libererai, e lascerai la cella con la porta aperta.”
La guardia le si avvicinò.
Una luce in Rey si accese; forse finalmente era riuscita a..
“Ti legherò più stretta, mercante di rottami.”
Nulla da fare, forse stava sbagliando qualcosa e non se ne rendeva conto.
Che le parole scelte fossero complicate? No, le avrebbe capite persino il più stupido dei sabbipodi.
Forse sbagliava il tono? Chi poteva dirlo, nessuno le aveva mai dato lezioni su come impartire ordini in modo efficace.
Riflettè in silenzio, mentre i suoi occhi saettavano da una parte all’altra del pavimento, in cerca di risposte.
Un qualcosa dentro di lei brillò, un richiamo lontano.
Forse..doveva solo tirarlo fuori.
Se la stava chiamando, un motivo c’era per certo..
 
I pesanti passi di Kylo Ren rieccheggiavano per i corridoi della stazione, mentre si dirigeva verso la cella dove era imprigionata la mercante di rottami; gruppi di soldati del Primo Ordine gli passavano accanto, dirigendosi alla parte opposta, mentre tutto il resto dell’equipaggio si preparava all’accensione dell’Arma.
Portare la ragazza da Snoke era l’obiettivo; cosa ne avrebbe fatto, per lui, rimaneva ancora un mistero ma di una cosa era assolutamente certo: non se la sarebbe lasciata sfuggire.
 
Chiuse nuovamente gli occhi, respirando calma.
Quando li riaprì, rilassò il corpo, intensificò il suo sguardo e fissò gli occhi sulla guardia.
“Ora tu mi libererai e lascerai la porta aperta.”
In apparenza ciò che aveva detto non era nulla di diverso rispetto ai due comandi precedenti, eppure dentro di lei sentì qualcosa muoversi, una sensazione di calore che le pervase il corpo, un energia che quasi le pareva tangibile si staccò per un istante da lei, e la guardia che le stava dinanzi si irrigidì di colpo.
Passarono pochi secondi, poi lo Starstrooper ripetè, con voce meccanica e senza emozioni.
“Ora io ti libererò e lascerò la porta aperta.”
I ganci che tenevano bloccati i polsi e le caviglie sottili di Rey scattarono aprendosi non appena la guardia premette un pulsante situato al lato della sedia, liberando le sue membra imprigionate e doloranti.
La guardia si girò ed apprestandosi ad uscire, venne interrotta da una voce forte e concitata:
“..e lascerai la tua arma!”
“E lascerò la mia arma”.
Non appena il blaster toccò terra, Rey scattò.
 
Era finalmente giunto davanti alla cella, eppure sentiva che qualcosa non andava.
Non avvertiva più l’energia di prima..sembrava che quella stanza fosse priva di qualcosa.
Guardando dentro notò che anche la guardia che aveva lasciato a tenere d’occhio la prigioniera sembrava mancare, eppure non c’erano segni di colluttazione.
Che fosse..?
Un brutto presentimento si fece strada in lui, e non appena entrò nella stanza i suoi timori peggiori trovarono fondamento.
La sedia era vuota, e non c’erano segni di scasso alle apparecchiature, nè altro che potesse indicare una fuga roccambolesca o finita male.
Semplicemente, era scappata. Si era aiutata da sola, era consapevole di quel potere che giaceva in lei.
Una rabbia profonda e violenta gli ribollì nel sangue, mentre da dietro la pesante maschera di metallo, gli occhi si spalancarono esterrefatti e i denti digrignarono, finchè un grido furioso proruppe dalla sua gola e una lama cremisi comparve improvvisamente fra le sue mani, distruggendo tuttò ciò che lo circondava.
 
 
 
Colgo l’occasione per farvi solo presente che una piccola parte di questo capitolo, è ispirata ad una pagina della novel di “Star Wars: The Force Awakens” in lingua originale, che ho trovato curiosando su Tumblr ( ovviamente mentre cercavo qualche fanart della Reylo)
Detto ciò, vi ringrazio per aver letto questi capitoli, e alla prossima :D
A.
 
 

 
  
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