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Autore: de_bbi    06/01/2016    2 recensioni
Camilla e Gaetano dopo la sesta serie ;) fatemi sapere cosa ne pensate attraverso delle recensioni :) Buona lettura!!
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Scusate il mega ritardo, ma tra le feste e lo studio non è stato semplice ritagliare del tempo per scrivere. Spero che la storia vi piaccia :) BUONA LETTURA 



Era ormai una settimana che Camilla era ricoverata in ospedale e tra poche ore sarebbe potuta tornare a casa e ricominciare la sua vita.
Raggruppò tutte le sue cose in un borsone che le aveva imprestato Gaetano e stava per uscire dalla stanza.

*Toc toc*

G: È permesso? *Con un sorriso enorme*
C: Beh un'umile prof non può di sicuro fermare la polizia...
G: Come stai?
C: Un pò confusa, felice, ma al tempo stesso spaventata
G: Perché? * Gaetano riconosceva quello sguardo, Camilla aveva bisogno di parlare,anzi lei voleva farlo*
C: Cavolate
G: Certo... *incrociò le braccia*
C: Come scusa? 
G: Ti conosco troppo bene per darmela a bere, te lo leggo negli occhi che c'è qualcosa di cui vuoi discutere. Voglio che sia chiaro un solo punto: io non ti giudicherò, voglio solo starti accanto in un momento delicato sia per te sia per me. Voglio esserti di supporto, non farti perdere l'equilibrio.

Camilla si era dimenticata con chi stava interloquendo. Non era Renzo, il marito rassegnato alle sue bugie, ma Gaetano, un vicequestore e perciò con l'indagine nel sangue. Cavolo, era magnifico, era riuscito a scioglierla in meno di 10 minuti, toccando le "corde" giuste ed usando le parole più dolci che si fosse mai sentita dire.

C: Sei un tesoro. Posso dirti tutto sta sera a casa mia? Magari davanti ad un bel piatto di pasta? Se non hai impegni,ovvio
G: Le mie orecchie odono forse un invito? 
C: E piantala... Sei dei nostri?
G: Come sei permalosa. Ci sarò, però per ora consentimi di aiutarti e di portarti il bagaglio 

Camilla aprì,seguita da Gaetano,la porta dell'appartamento. 
Era tutto come l'aveva lasciato.
Riusciva ancora a sentire la tristezza che aveva provato per come si era comportata con il vicequestore. Si sarebbe quasi messa a piangere.
Era così spaesata che un criceto avrebbe manifestato un maggior orientamento del suo. 

G: Ehi... Ti sei incantata?
C: Eh? No scusa, pensavo
G: A cosa? *Gaetano si avvicinò*
C: Ad una mia amica...
G: Ahhah mmmmh...
C: È così divertente?
G: Eh no eh...questa battutina è di Roberta,non tua. Comunque mi stavi dicendo ?

Dentro di sè, la prof, provò una morsa allo stomaco che sembrava quasi più un pugno dal dolore che le causava. Lei simile a Roberta? Come poteva? Il viso le divenne infuocato e le sue gote assunsero un color rosso appena accennato, ma che, sulla sua pelle bianca come la neve, era evidentissimo.

C: Niente di importante. Lascia pure la borsa qui, ora scusami ho da fare per sta sera.
G: Ahia, qui c'è qualcuno geloso *Sorrise*
C: Tu chiaramente 
G: No no, questa volta niente giochetti

Gaetano si avvicinò sempre di più fino a che lei non fu costretta a guardarlo negli occhi. La mano di lui si posò sul petto di lei, tanto da sentirne i battiti cardiaci accelerati.

G: Non farti venire un infarto però 
C: Mai *gli tolse la mano dal suo corpo*
G: Sei gelosa di Roberta?
C: Non sei cambiato vedo: al primo posto metti sempre la chiarezza
G: Rispondimi  *lo disse con un tono supplichevole, quasi da cucciolo ferito*
C: Ma no è una storia passata. Importante, ma finita
G: E allora perché sei così fredda e scostante? 
C: Non lo so, scusa, non so neanche io cosa mi prende. Credo che lo stress post-operatorio non abbia aiutato. Poi insomma ormai non ho più niente di attraente in me,capisco bene che Roberta possa essere una visione migliore
G: Camilla ma io scherzavo, non volevo insinuare che tu fossi inferiore a lei oppure simile. Tu sei di più, molto di più  *E la baciò*
C: Perdonami,ora devo andare davvero
G: Ci vediamo sta sera, amore
C: A dopo amore mio 

Camilla iniziò a cucinare e decise di mettere un pò di musica. Era da tempo che non lo faceva. Renzo era contrario: insinuava che cucinare era come progettare una costruzione e perciò che richiedesse concentrazione e nessuna distrazione. 
Metteva le pentole sul fuoco accompagnata da una canzone che sembrava scandire la sua storia con Gaetano: 

"L'amore conta,conosci un altro modo per fregar la morte"?
   
 
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