Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans
Segui la storia  |       
Autore: corvina5    08/01/2016    3 recensioni
Secondo capitolo della storia 'Ricordi di un sogno già vissuto'
Un nuovo criminale infesta le strade di Jump City. SI fa chiamare il Compratore e sta stramando una vendetta con i fiocchi. I Teen Titans gli danno la caccia ma scopriranno che l'uomo è molto più pericoloso di quanto si possa pensare. BB nasconde un segreto che neanche i Titans sanno, così inizia a condurre una seconda vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
LUNA
 
 
La notte era calata nelle strade di Jump City e, come topi, i criminali della città uscivano dalle loro fogne; qualcuno per fare piccole rapine, altri invece per fare delle riunioni.
In un vecchio magazzino abbandonato, in uno dei quartieri più malfamati, erano soliti riunirsi i membri principali dell’organizzazione mafiosa più temuta della città.
Al tavolo erano seduti dodici uomini, seguiti sempre da della specie di guardie del corpo. Tutti indossavano  vestiti eleganti e molto costosi.
Erano tutti abbastanza giovani, nessuno superava la cinquantina.
Un uomo alto, coi capelli neri e robusto, probabilmente il capo, si alzò in piedi e iniziò a parlare.
-Buonasera signori, come ben sapete, grazie ai nostri uomini, la rapina della settimana scorsa è stata un grosso successo ottenendo la bellezza di ben novantacinque milioni di dollari-
Gli altri uomini sorrisero e applaudirono sempre con grande eleganza.
-Ma- l’uomo tornò serio -non è questo il motivo per cui vi ho chiamato qui. Il motivo è che ci sono stati sottratti quaranta milioni-
-E chi sarebbe la testa di cazzo che ha provato a derubare noi?!- disse un altro uomo alzandosi in piedi dalla rabbia. IL volto era sfregiato dalle cicatrici, alcune fresche.
-Non conosciamo la sua identità, ma ha un nome d’arte: si fa chiamare il Compratore-
-E che razza di nome sarebbe?- parlò un altro.
-Vi ricordate la faccenda della lista della morte? Dei Teen Titans?-
Un coro di “si” si levò nell’aria.
-E’ lui quello che ci ha fregato-
-E quest’uomo che si mette a giocare con degli stupidi ragazzini ha il coraggio di sfidare NOI?!- disse l’uomo con le cicatrici.
-Ragazzini si, stupidi no. E tu,Sg. Jenkins , più di tutti dovresti saperlo dato che sei stato incarcerato da loro più e più volte- una voce metallica fece voltare tutti gli uomini verso la fine del tavolo.
L’uomo umiliato, si rimise a sedere.
 Il Compratore usci dall’ombra e si sedette a capotavola, dalla parte opposta del leader.
-E tu chi diavolo sei?- parlò il capo.
-Sono uno che vale la pena ascoltare-
-Perché mai dovremmo ascoltare un uomo mascherato di cui non conosciamo l’identità?-
-Ma voi mi conoscete, avete appena parlato di me-
-Sei tu quel figlio di puttana che ci ha derubato?- si alzò in piedi Jenkins.
Il Compratore si voltò verso l’uomo senza dire nulla, la sua maschera agghiacciante lo fissava torvo costringendolo a sedersi nuovamente.
-Il fatto della lista... credetemi non era affatto un gioco, anzi- disse voltandosi verso il capo -ma, purtroppo, ho dovuto rimuovere la lista e molti dei miei amici sono rimasti a bocca asciutta-
-Quindi hai usato i nostri soldi per ripagarli- finì la frase il capo.
-Esatto. Ecco vedete, il fatto è che io ho i soldi ma ho un piccolo problema per riscuoterli-
-Che tipo di problema?-
-Credetemi è un problema comune, appena lo avremo risolto la vita migliorerà anche a voi-
-Parla- disse mentre si sedeva.
-Dobbiamo uccidere i Teen Titans-
Delle risate si levarono nella stanza.
-Pensi che se fosse stato così semplice, non l’avremmo già fatto?-
-Voi, cari signori, non conoscete quello conosco io, voi siete solo agli inizi credetemi-
-Quindi ci stai proponendo una specie di alleanza?-
-No, non un rapporto alla pari con voi, non sia mai- disse ridacchiando.
-Ci dai degli idioti adesso?! Non sei nella condizione di sfotterci-
Le guardie del corpo puntarono le pistole contro il Compratore.
-Credetemi, non lo siete nemmeno voi-
Da dietro le spalle del Compratore, Sarah fece la sua entrata.
-Pensi che una sola donna possa intimorirci?!-
-Questa “donna” può uccidervi tutti in pochi secondi, nemmeno riuscite a capire cosa stia succedendo, fidatevi-
-E’ troppo! Uccideteli!- sbraitò  Jenkins.
Gli uomini obbedirono.
Il primo che le puntò la pistola contro, fu il secondo uomo alla sua destra. Sarah si avventò con ferocia però verso il primo uomo alla sua destra, piuttosto robusto, usandolo come scudo contro i proiettili. L’uomo si ritrovò con una decina di fori sulla schiena. L’uomo con la pistola si ritrovò costretto a ricaricare la sua arma ma non fece in tempo perché Sara gli lanciò il cadavere facendolo cadere a terra, imprigionato dal peso del defunto. Sarah si inginocchiò sul cadavere, schiacciando ulteriormente anche l’uomo imprigionato, per cercare di prendere la pistola ma gli altri uomini intanto tirarono fuori la loro, pronti a sparare. Abbandonò la cintura del morto per prendere dalla sua cintura due pugnali alzandosi in piedi. Sotto gli occhi sbalorditi degli uomini fece una capriola in aria raggiungendo il lato opposto del tavolo. Nell’atterraggio conficcò i pugnali dietro la schiena dei due uomini ai suoi lati. Estrasse i pugnali dalle schiene dei cadaveri, lanciandone dritto in testa all’uomo alla sua sinistra. Un uomo riuscì a colpirla facendola cadere di schiena sul tavolo. Sdraiata, gli  tirò un calcio facendolo cadere e fece una capriola rovesciata riuscendo ad arrivare al suo primo cadavere dal quale cercava di prendere la pistola. Si sedette sul cadavere con le gambe aperte, riuscendo ad estrarla e sparò all’uomo che l’aveva colpita, che si stava di nuovo avventando contro di lei. L’unico che era rimasto era quello intrappolato sotto il cadavere del suo collega, cercando di liberarsi. Sarah , ancora seduta, fece pressione facendo lamentare ancora di più l’uomo. Quest’ultimo la guardò dritto negli occhi aspettando la sua fine. Lei leccò la canna della pistola in modo provocatorio e poi gli sparo dritto in testa. Il colpo ravvicinato aveva fatto schizzare molto sangue sporcando gli abiti costosi degli uomini che intanto rimasero seduti alle loro sedie impauriti. Sarah tornò al suo posto, dietro le spalle del Compratore. Nemmeno una goccia di sangue aveva toccato la sua tuta bianca, mentre sulla sua guancia ne stava scendendo una piccola. La prese col dito portandoselo poi alla bocca, leccandolo in modo provocatorio
Impauriti, lasciarono parlare il Compratore.
-Possiamo tornare a noi adesso?-
Il capo annuì.
-Bene. Come stavo dicendo, non vi sto proponendo un’alleanza ma un lavoro-
-Che tipo di lavoro?-
-Io d’ora in poi sarò il capo di questa organizzazione e voi i miei cagnolini. Non preoccupatevi, i vostri soldi rimarranno vostri... Certo dopo aver tolto però la quota d’iscrizione-
-Quanto vuoi?-
-Mm... la metà-
-Come? Ci hai già perso quaranta milioni e adesso vuoi la metà di quel che rimane? Tu sei pazzo-
-No affatto. Ma vi prometto che se questa cosa andrà a buon fine, vi troverete sommersi dai soldi-
-E se non accettassimo?-
-I soldi sarebbero miei comunque se non di più. Vedete, non dovete scegliere se darmi i soldi o no; dovete scegliere se lavorare per me o no. Ah e inoltre vi terrei molto di riguardo dopo il successo, vi potrei trovare un vero lavoro ai piani alti dove i soldi piovono dal cielo senza muovere un dito. Allora, ci state?-
 
 
 
 
 
 
Corvina non faceva altro che rigirarsi nelle coperte, cercando disperatamente di addormentarsi. Ogni volta che chiudeva gli occhi, tutti i piccoli rumori come il ticchettio dell’orologio, il vento fuori dalla finestra si facevano più forti, rubandole il sonno. L’orologio segnava le 3:17 del mattino.
Aqualad, che dormiva nel suo letto produceva piccoli rumorini fastidiosi che irritavano ancora di più la maga.
Decise che si doveva allontanare un po’ dalla sua stanza, che ormai sentiva invasa, per andare a farsi una tisana in sala.
Si sedette comodamente sul divano a sorseggiare la sua bevanda, provò ad accendere il televisore per distrarsi un po’ ma si sentì ancora più infastidita.
Si avvicinò al computer e decise di riguardare le sue foto dell’anno precedente. Vide che una cartella era etichettata col nome “BB&CORVINA”. Cliccò e un centinaio di foto si aprirono sotto i suoi occhi. Cliccò sul tasto trasmetti, in modo che potesse vederle sullo schermo della televisione, e visualizza.
SI risedette sul divano mentre le foto dei loro momenti insieme scorrevano sotto i suoi occhi.
Un sorriso comparve sulla sua bocca rivedendo quelle immagini. Una in particolare raffigurava BB col suo mantello che le faceva il verso mentre lei era a braccia conserte dietro di lui.
Si ricordava che era molto infastidita ma riguardarlo, le faceva un altro effetto.
Le mancava veramente tanto ma in quel momento stava con Aqualad ed era davvero un ragazzo speciale e sentiva che gli voleva davvero bene ma sentiva, in fondo, che non era adatto a lei. I sensi di colpa la stavano divorando.
Aqualad, si era svegliato da solo. Pensò che Corvina fosse andata in bagno ma dopo un quarto d’ora che non era ancora tornata, andò a cercarla.
Sentì una sua lieve risata, incuriosito e senza farsi sentire, si avvicinò lentamente alla sala. Scoprì che era proprio Corvina sul divano che rideva. La stava per chiamare col sorriso sulla bocca ma vedendo la ragione delle sue risa, il sorriso si piegò in un ghigno. Aqualad sentì una fitta nel petto e come se niente fosse successo, tornò a letto, deluso.
Finito di bere la tisana Corvina se ne tornò a letto.
SI mise a sedere e chiamò Aqualad. Non sapeva perché voleva svegliarlo, ma ne sentiva come il bisogno. Provò a chiamarlo nuovamente ma il ragazzo non sembrava volersi svegliare. Aqualad in realtà finse di dormire per non poter parlare con lei, col cuore in frantumi.
Entrambi si addormentarono con il morale a pezzi, come se avessero un nodo alla gola impossibile da sciogliere.
 
 
 
 
Un ragazzo incappucciato girava per le strade malfamate di Spokane. Indossava in giacchetto nero tenendo sempre il cappuccio sulla testa per non farsi riconoscere. Guardò l’ora sull’orologio: erano le 3:17.
SI fermò davanti ad un pub ad aspettare.
Rimase,nascosto e fermo per una buona mezz’ora prima che un uomo uscisse seguito da altri, probabilmente suoi amici. Era un bel tipo con corti capelli neri ed occhi azzurri, sulla quarantina. L’uomo indossava uno smoking nero, la camicia bianca era macchiata di marrone chiaro, la cravatta era slacciata. Da come barcollava si poteva capire che aveva bevuto, e non poco.
Sì avvicinò alla strada e con i suoi amici chiamò un taxi. La macchinina gialla si fermò davanti a loro facendoli entrare dopodiché la macchina partì a tutta velocità.
-Merda- il ragazzo si trasformò in un gabbiano e seguì il taxi per circa cinquanta chilometri. La macchina si fermò davanti ad un locale facendo uscire gli uomini. Dopo che il taxi se ne fu andato entrarono con un grosso sorriso sulla bocca.
BB si avvicinò al locale e lesse l’insegna rosa luminosa.
 
“STRIP BAR  GREAT SEX”
 
Fece una smorfia ed entro. La musica alta risuonava nel locale mentre donne in topless e con corti gonnellini, portavano le bevute. Altre invece ballavano al palo spogliandosi ed altre ancora facevano degli strip personali al tavolo.
Gli uomini si posizionarono davanti ad una ballerina al palo, lanciandole soldi e toccandosi il pacco di tanto in tanto.
L’uomo sotto l’occhio vigile di BB estrasse il portafogli e noto che era stracolmo di soldi.
-Posso portarti qualcosa dolcezza?- una ragazza con lunghi capelli biondi e occhi azzurri lo fece ritornare alla realtà. La ragazza teneva l’ampio seno molto vicino alla sua faccia in modo provocatorio.
-N-no cioè...-
-E’ la prima volta che vieni qui?-
-...si- ammise.
-E la prima volta vieni qui tutto solo?-
-Beh io...-
-Non preoccuparti so io come farti distendere i nervi- e se ne andò.
BB scosse la testa cercando di concentrarsi sul suo obbiettivo. L’uomo stava ancora lì divertito mentre la ballerina lo imbavagliava con il suo reggiseno.
-Questo è per te- la ragazza spuntò di nuovo all’improvviso porgendo a BB un bicchiere colmo di un liquido rosato.
-Cos’è?-
-Sex on the beach, tanto per rimanere in tema, con doppia vodka-
-Buono-
-E ora ti lascio nelle mani di Roxie-
-Chi è...?- non finì la frase che una ragazza dai capelli rosso fuoco con addosso solo un tanga.
BB rimase senza parole.
-Lei è perfetta per te, ti lascio in buone mani-  gli stampò un bacio sulla guancia e se ne andò.
-No ehi aspetta, io...-
La rossa cominciò a volteggiare e a danzare in modo sensuale con un lieve sorriso appagante sulla faccia. Si avvicinò al bicchiere di BB da cui prese un pezzetto di ghiaccio. Se lo fece scorrere su tutto il corpo, sui seni e infine nelle mutandine, dopodiché se lo portò alla bocca e lo ingoiò.
BB deglutì. Era nervoso e nonostante fosse la cosa più erotica che avesse mai visto, la sua mente era altrove. Sapeva che doveva rimanere concentrato, non poteva sbagliare.
BB guardò nella direzione dell’uomo ma quando vide che al suo posto non c’era più, cominciò a sudare freddo. Si guardò intorno e lo vide mano per la mano con una prostituta e si stavano dirigendo verso una specie di camerino dietro ad una tenda.
BB costò bruscamente la rossa che continuava a ballare.
-Ehi che modi!- protestò lei.
BB s’incamminò verso la tenda ma fu fermato dai suoi amici.
-Ehi stai andando da qualche parte?- disse uno.
-E’ meglio che tu alzi i tacchi, piccoletto- disse un altro.
BB gli ignorò e continuò ad andare avanti.
-Forse non ci siamo capiti bene. Tu. Resti. Qui!-
BB si trasformò in un gorilla emise fuorigioco i suoi avversari. Le altre persone del locale che videro la scena impauriti urlarono e scapparono.
BB corse nel camerino e aprì la tenda. La ragazza ballava completamente nuda mentre l’uomo era senza pantaloni.
-Ehi ma che cazzo stai facendo?!- gridò l’uomo.
-Vattene via di qui- disse BB alla ragazza guardando sempre fisso l’uomo. La ragazza prese una vestaglia che era sul divano e andò via gridando.
-Chi cazzo sei tu?- chiese l’uomo con rabbia mentre si rimetteva i pantaloni.
BB si avvicinò e lo bloccò con una presta tra lui e il muro.
-Sono l’ultima persona che vorresti incontrare credimi-
-Cosa vuoi da me?-
-Voglio sapere del tuo vecchio amico, dov’è adesso?-
-I-io non so di cosa stai parlando-
-Si che lo sai. Lavoravate sempre insieme me lo ricordo!-
-Garfield stai calmo, ora lasciami e risolviamo tutto-
BB lo spinse ancora più contro il muro.
-Adesso ti ricordi di me eh?-
-Beh sai il verde non è per tutti-
-Dimmi dov’è!-
-E’ morto Garfield, è morto-
-Non mentirmi Blake!-
-Non ti sto mentendo lo giuro! E’ morto-
-Non ti credo- sibilò.
-Liberissimo di non farlo ma ti sto dicendo la verità. Hai notato che non senti più parlare di lui da anni? Che la società è distrutta? E’ tutto andato, tutto sparito. E’ morto-
Le sirene della polizia risuonarono all’esterno del locale.
-Cazzo-
-Sei nei guai eh Garfield? Come ai vecchi tempi-
BB lasciò la presa e se ne andò un momento prima che la polizia entrasse, trovando l’uomo ancora in mutande.
 
 
 
Era stata una lunga stressante notte e cominciava ad essere troppo vecchio per queste lotte e contratti. Gli anni sulle spalle si facevano sentire. Finalmente a casa l’uomo si sfilò la maschera bianca esausto.
-Fai la brava ragazza e portami un martini-
-Subito-
-Questa storia del Compratore è più dura di quanto pensassi- disse massaggiandosi la schiena.
Si alzò e si diresse verso il balcone spalancando le porte.
La notte era limpida, senza una nuvola, le stelle brillavano in cielo e in mezzo a loro la luna piena splendeva.
Sarah arrivò con il martini.
-E’ una splendida serata, non è vero?-
-Si è meravigliosa- concordò Sarah.
-Signore il carico è arrivato-
-Grazie mille Terra- poi si rivolse a Sarah -uccidili tutti e portami il carico.
-Si signore-
L’uomo rimase finalmente solo ad osservare la luna.
 
 
 
SI girò di schiena frustrata, una domanda le girava in testa: Cosa voglio veramente?
BB non la lasciava nemmeno con il pensiero. Le tende erano rimaste aperte e la luna splendeva alta.
Osservò la usa bellezza, la sua luminosità. Era una luna speciale.
Continuava ad ammirarla finche non ci vide riflesso l’immagine di BB.
Un sorriso spuntò sulle labbra. Si chiese se anche BB la stesse guardando. Si addormentò finalmente, con i raggi della luna che proteggevano i suoi sogni.
 
 
 
Su un alto grattacielo, BB sedeva sul cornicione ad un soffio dal cadere giù.
La serata non era andata come sperava. Aveva già parlato con altre persone ma nessuno sapeva niente di lui. Era come se non fosse mai esistito, come se il tempo se lo sia portato via con se.
 La sua mente era affollata di domande senza risposte. Erano mesi che ci lavorava e ancora non aveva scoperto niente, mesi che mentiva ai suoi amici per niente. Aveva l morale a terra.
Una scia di vento lo fece respirare di nuovo. Alzò la faccia al cielo meravigliato dalla splendida visione. Si sdraiò e si mise a guardare le stelle, creando nuove costellazioni. In alcune ci vedeva persino Corvina.
La luna era stupenda e dava a BB un senso di speranza. A volte è bello cercare la luce nel buio.
Domani sarebbe stata un’altra giornata. Migliore o peggiore? Non lo sapeva ma sarebbe andato avanti, lottando sempre.
 
 
 
 
 
 
ANGOLO DELLA SCRITTRICE
CIAO A TUTTI! PENSAVO CHE IL CAPITOLO VENISSE PIU’ CORTO MA MI SONO LASCIATA ANDARE. NON RIUSCIVO A TOGLIERE LE MANI DALLA TASTIERA! CHIEDO UMILMENTE SCUSA PER IL RITARDO MA HO VERAMENTE MOLTE COSE DA FARE E QUESTO MESE SONO PIUTTOSTO IMPEGNATA L
CERCHERO’ DI RITAGLIARMI ALMENO UNA MEZZORA AL GIORNO MA ABBIATE PAZIENZA E VOGLIA DI PERDONARMI.
A PRESTO (SPERO), CORVINA.
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Teen Titans / Vai alla pagina dell'autore: corvina5