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Autore: Lu_15_TVD    10/01/2016    0 recensioni
Sarah. Una ragazza come le altre, che ha tanti amici, una famiglia quasi perfetta, è innamorata, ha appena finito il liceo. Cosa potrebbe esserci che non va?
Niente, se non fosse che ha appena scoperto che tutta la sua vita è basata sulle menzogne, nessuno ha mai avuto il coraggio di dirle la verità, e adesso lei ne paga le conseguenze. E possibile recuperare anni che non torneranno mai indietro?
Le hanno rubato l'infanzia, i più bei momenti della sua vita, ma forse non è troppo tardi, forse può ancora rimediare al tempo perso.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 14

Il giorno dopo non avevo niente di particolare da fare, ero così annoiata che mi misi a sistemare le cose che avevo comprato dentro l'armadio. E per me era una cosa assurda, considerando che avevo sempre vissuto nel disordine più assurdo. Comunque sia non tolsi i cartellini, e conservai tutti gli scontrini, quando la storia con Tyler sarebbe finita avrei anche potuto restituire tutto.

Per tutta la mattina non si fece vivo, così, per l'ansia mi misi a pulire. Avevo paura che non si sarebbe più tornato, che lo avevo spronato ad abbandonarmi. Poi mi convinsi che in fondo quella era casa sua e che non poteva andarsene così.

Solo quando, affamata, mi diressi verso il frigo e trovai un suo biglietto mi rassicurai un po'. Diceva che sarebbe stato tutta la mattina via, ma che sarebbe tornato per il pranzo.

Guardai l'orario: erano ancora le undici e mezza. Non avrei resisto a lungo, non c'è la facevo più a stare da sola, sarei impazzita. Avrei indubbiamente preferito averlo in casa, anche se eravamo ancora litigati. Non sarei stata capace di reggere ancora per molto tutta quella situazione, avevo bisogno di lui, della sua presenza, della sua comprensione e magari anche della sua sincerità, ma in fondo quella poteva aspettare. Per il momento volevo godermi il tempo che potevo passare con lui, il resto lo avremmo deciso in seguito.

Sicura che finalmente tutto poteva mettersi a posto, mi misi a cucinare. Volevo sorprendere Tyler, avevo anche bisogno di risollevarmi il morale e distrarmi mi avrebbe fatto bene, perché se avessi pensato che lui avrebbe potuto troncare tutto e non perdonarmi mi sarei sentita morire.

Cominciai a cucinare il sugo, avevo intenzione di preparare delle lasagne come primo e come secondo delle semplici fettine impanate di pollo. Sinceramente non ero un granché a cucinare, sapevo preparare una quantità limitata di pasti, ma almeno quelli non mi venivano tanto male. E considerando che Tyler era abituato a ordinare sempre il cibo che mangiava, magari si sarebbe accontentato.

Mentre stavo friggendo le fettine, il mio telefono cominciò a squillare. Convinta che fosse Tyler mollai tutto. Corsi a rispondere e rimasi delusa quando sentii la voce di Evelyn dall'altra parte. -Ehii Sarah. Tutto a posto?-

-Evelyn. Ciao. Come mai hai chiamato?- Non ero così propensa a fare quattro chiacchiere in quel momento, quindi avrei preferito andare dritta al sodo, ma ancora non conoscevo Evelyn, lei doveva parlare del più e del meno prima di dire il motivo per cui aveva chiamato.

-Ti ho mandato un sacco di messaggi, ma tu non mi hai risposto.- Era un po' offesa dal mio comportamento, ma cercava di non darlo troppo a vedere.

-Scusami, non ho proprio sentito il telefono, è stata una mattina impegnativa, non mi sono fermata un attimo.-

Lei sembrò consolarsi e fu di nuovo pronta alla carica. -Oh, menomale, avevo paura che mi stessi evitando.-

-Non lo farei mai.- Risposi io un po' stanca e infastidita che non fossimo ancora arrivate al nocciolo della questione.

-Comunque,- riprese subito lei, -volevo semplicemente informarti che Mark, il commesso carino di ieri, mi ha chiesto il tuo numero ieri sera, e allora gliel'ho dato.-

-Ma... Veramente...- Non mi fece nemmeno finire di parlare, che come al solito m'interruppe.

-Tranquilla, non gli ho promesso niente. Lui mi ha detto che ti avrebbe chiamata e che avrebbe provato a chiederti di uscire, e che lo avrebbe fatto anche se non era sicuro che tu avresti acconsentito. So che magari tu non ti senti pronta, ma potresti anche tentare, chi lo sa, magari lui sarà il ragazzo che ti farà ricredere sul genere maschile.- Oh, se solo Evelyn avesse saputo quello che stava dicendo e quello che sarebbe successo, dubito che avrebbe anche solo dato a Mark il mio numero di telefono.

-Non ti assicuro niente,- risposi prontamente io. -Poi vedrò, e ti farò sapere. Promesso. Adesso, però, devo andare, ho un sacco di cose da fare, ci sentiamo dopo.-

-Sì, a dopo. E mi raccomando, pensaci, potrebbe anche andare bene con Mark.-

Con questo staccò e io fui libera di tornare a cucinare.

All'una meno un quarto tutto era pronto. Solo che Tyler non era ancora arrivato. Adesso cominciavo a preoccuparmi veramente. E se non volesse più rivedermi? E se avessi fatto l'errore più grande della mia vita scappando in quel modo da lui senza dargli la possibilità di spiegarsi?

Il biglietto che mi aveva lasciato non mi aiutava più a ricredermi, e nemmeno ripensare alla preoccupazione nel suo volto la sera prima quando ero tornata a casa riusciva a consolarmi.

Solo un'ora dopo, quando sentii qualcuno salire le scale, la speranza tornò a farmi compagnia.

Non feci nemmeno caso a quanto i miei sensi si stessero affinando nell'ultimo periodo, come se incontrare Tyler avesse risvegliato qualcosa dentro di me. Qualcosa che era rimasto dormiente per tutta la mia vita fino ad allora.

Quando Tyler aprì la porta ogni cosa era già sparita. La rabbia e la delusione del giorno prima, la preoccupazione che mi avesse abbandonato e l'angoscia che niente nella mia vita andasse per il verso giusto.

Gli corsi incontro e gli saltai addosso. Lo abbracciai con tutte le mie forze, non riuscivo a non essere sollevata, vederlo mi dava un gioia immensa. Avevo dimenticato tutto quello che era successo il giorno prima. O meglio, ero consapevole di quanto fosse accaduto, ma adesso mi sembrano delle sciocchezze, come se stare insieme a lui, la mia famiglia, fosse l'unica cosa che contava. Ed era veramente così, stare con lui era realmente la sola cosa che mi interessava in quel momento, ed era anche ora che glielo facessi capire.

-Mi dispiace così tanto. Sono stata una stupida ieri, non avrei dovuto comportarmi in quel modo.- Riuscii a pronunciare quelle parole solo con la faccia nella sua camicia e fui sorpresa che riuscì a sentirmi.

Lui, però, era più stupito di me. Non si aspettava quella reazione da parte mia, ma sembrava piacevolmente sorpreso. Si staccò dal mio abbraccio e mi guardò in faccia, aveva bisogno del mio contatto visivo. -No. Sono stato io a sbagliare. Sono stato un completo idiota. Avrei dovuto rispondere alle tue domande. Hai tutto il diritto di sapere la verità.-

-Non ne sento più il bisogno. Almeno non per adesso, per il momento l'unica cosa che conta è recuperare il tempo perso con te.- Risposi io tranquilla. E non gli diedi nemmeno il tempo di controbattere che lo condussi in cucina, avevo bisogno di chiudere l'argomento che ci aveva fatto litigare. Volevo semplicemente tornare al rapporto che avevamo prima. -Su, vieni. Avevo preparato da mangiare un'ora fa. Magari riusciamo ancora a rimediare qualcosa di commestibile.-

 

________________________

Ciaoo! Come al solito sarei lieta di sapere cosa ne pensate del mio capitolo, io ho fatto del mio meglio, anche se non mi convince. Voi cosa ne pensate? Vi sta piacendo il modo in cui sta evolvendo la storia oppure no?

Un bacio a tutti coloro che mi seguono e leggono la mia storia. Vi ringrazio immensamente. Alla prossima!:)

 

  
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