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Autore: Therry_1984    11/01/2016    1 recensioni
Marzo 2015, Shinjuku. Ryo (detective di polizia) e Kaori (infermiera) sono fidanzati da quasi dieci anni. Il loro rapporto andrà in crisi quando un uomo che desidera vendetta (poichè il defunto padre poliziotto di Ryo ha ucciso il proprio, rapinatore di banca, moltissimi anni prima) ha progettato un piano astuto per fare soffrire Ryo cercando di separarlo da chi ama, cioè la sua fidanzata. Il malvivente architetterà l'omicidio della fidanzata di Mick, collega infermiere di Kaori ma innamorato di lei, cercando di far ricadere la colpa su di lui. Saeko, collega poliziotta di Ryo e innamorata di lui, ne approfitterà per allontanare i due fidanzati in modo squallido ed al di fuori di ogni morale, spingendosi oltre ogni limite. Nella storia sono presenti anche Hideyuki ed Umibozu (rispettivamente gestore della struttura per anziani dove lavora Kaori e coordinatore infermieristico). Ma c'è un altro personaggio in pista che mira al cuore di Kaori: Patrick Darcy, il suo avvocato. Come andrà a finire? Buona lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Nuovo personaggio, Ryo Saeba
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: City Hunter, Altro contesto
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Cap. 13 - IL RAGAZZO DEL KEBAB (Seguito Cap. 12)

1 Aprile, ore 02:45
Kaori - Patrick


Erano appena passate le 02:45 del mattino ed aveva bisogno di dormire, così scivolò sotto le coperte ripensando alla giornata appena trascorsa. Era sicura che ne sarebbe venuta fuori ed a testa alta. Questo pensiero la rafforzò come non mai. Poi, prima di spegnere la luce, si ricordò del ragazzo del takeaway. Lui le aveva lasciato il suo numero e sarebbe stato scortese non scrivergli nemmeno un messaggio.

Sì, ok, si disse Kaori, non era sicuramente il momento, ma aveva bisogno di sentire un amico. Forse. O la parvenza di esso. Così andò a recuperare il numero del ragazzo scritto dietro allo scontrino e gli inviò un messaggio:

"Ciao, sono Kaori, la ragazza del kebab."

La donna non si aspettava di certo che avesse il telefono acceso a quell'ora, invece, dopo pochi istanti ,un numero di cellulare a lei sconosciuto la stava ricontattando.

Aveva deciso di rispondere a quel grido di appello, a quella chiamata, nel cuore della notte. Dal primo momento che l'aveva vista aveva capito che loro due sarebbero stati legati.

C'era da farsi qualche domanda sul rapporto fra lei ed il suo fidanzato se a quell'ora lei lo cercava e Darcy sapeva che sicuramente un certo interesse da parte della ragazza non se l'era di certo sognato.

Le carte sul caso che avrebbe dovuto seguire lo stavano annoiando a morte, aveva appena letto due righe iniziali e già non ne poteva più. Si sentiva come la sera prima dell'esame orale per diventare avvocato e tutto quello che avrebbe voluto era non stare a fissare quella roba che probabilmente nel suo subconscio sapeva ma che una strana voce gli diceva di continuare a ripassare perchè "non si sa mai cosa ti possano chiedere" mentre invece la testa era da tutt'altra parte. A suo tempo si trattava della rottura quasi imminente con la sua tipa del momento, quei segnali che ti mandano sempre le donne ma tu sei troppo impegnato a fare altro ed ignorare e poi quando meno te lo aspetti, accade l'irreparabile.

La sua indole da avvocato gli suggeriva di analizzare i fatti: non quelli dell'imminente processo ma quelli riguardanti la meravigliosa donna che aveva incontrato quella sera. Quel tuffo al cuore che non sentiva da molto, nel momento meno opportuno era saltato fuori con la potenza di un ciclone.

Si erano appena conosciuti, lei era fidanzata ma alle tre di notte quasi gli scriveva un messaggio dopo che lui le aveva lasciato il suo numero di telefono: cosa voleva dire questo? Così compose il suo numero.

- Ciao, scusa se ti disturbo. Ho visto il tuo messaggio. - Le disse contento che lei l'avesse ricontattato.

- Ciao... - Fu tutto quello che sentì, poi un paio di singhiozzi ed un pianto a dirotto.

Kaori non si riusciva a trattenersi. Aveva bisogno di sentire un amico, una persona che poco prima le aveva timidamente dimostrato che teneva a lei. Sapeva quanto questo fosse sbagliato perchè lei un ragazzo ce l'aveva ma al momento era come se non ci fosse, peggio, come se fosse un nemico.

- Oh, mio Dio, Kaori sei in pericolo? Vuoi che venga da te? Sei nei guai? - Chiese lui apprensivo. Non sapeva esattamente cosa fosse successo, praticamente non la conosceva nemmeno ma ogni fibra del suo corpo gli stava gridando "vai da lei!".

Kaori non si riusciva a spiegare cosa stesse facendo, l'unica cosa che sapeva era che era al telefono con lui e piangeva come una disperata e non riusciva a fermarsi.

- Dimmi dove sei che ti vengo a prendere! - Urlò lui con il cuore in gola. Lei reagì come se quasi non fosse la sua voce a parlare e gli comunicò l'indirizzo di casa sua.

- Arrivo subito! Resta dove sei? Non sei ferita, vero? -

- No, no, sto bene. - Cercò di tranquillizzarlo lei.

- Oddio, bene bene non mi sembra. Resta in linea finchè non arrivo, vuoi che ti chiami un'ambulanza od una pattuglia di Polizia? - Richiese lui pensando che fosse in chissà quale situazione.

A quelle parole, Kaori quasi fece un sorriso sarcastico ed una battuta fuori luogo le uscì senza volerlo.

- Oh ti prego...!?! Un poliziotto è l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento. -

Darcy non capì ma tuttavia si rilassò pensando che forse era solo uno sfogo, che forse lei voleva solo qualcuno che si prendesse cura di lei, e che forse se l'aveva vista ad uno squallido takeaway di sera senza il suo fidanzato, un motivo sicuramente c'era. Si disse solo che lui sarebbe stato lì, incurante di ciò che sarebbe successo in futuro. Incurante di chi fosse stato il suo fidanzato, non gli importava.

Nessuno sano di mente avrebbe osato mettersi contro un procuratore distrettuale.

- Fra dieci minuti sono da te. - Le disse e sgattaiolò via dal suo appartamento così come era vestito.

Nella furia di prendere su il telefono dal tavolo, non si accorse che un foglio del dossier che aveva appena cominciato a leggere ed i cui fogli erano sparsi sul tavolo, finì distrattamente sotto il mobile a fianco del tavolo lasciando solo un piccolo lembo bianco appena visibile e mimetizzato sul pavimento liscio color crema del soggiorno.

Era la pagina cinque che riguardava Kaori Makimura e che lui non aveva ancora avuto il tempo di visionare. Perciò non avrebbe potuto immaginare in che guaio si sarebbe cacciato di lì a poche ore.

   
 
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