Prima della lettura, se ne avete voglia, andate su youtube, digitate
Antonio Pinto Conscience e ascoltatela mentre leggete. Credo che questa
melodia esprima perfettamente l’emozione del capitolo.
Si sentiva percorrere da una stranissima sensazione di freddo e vuoto e
solitudine improvvisa. Il cammino lungo quel sentiero fioco, dalla
flebile luce d’ametista sembrava non dovesse finire mai e
questo le metteva addosso una strana inquietudine, un brutto senso di
oppressione. L’unico rumore che riusciva a percepire era
l’ululato di un vento gelido, tagliente, suo unico compagno
in quella realtà tanto sconosciuta e apparentemente
inanimata. Continuava a domandarsi come era stato possibile giungere
fin lì, che posto era mai quello, e chi ce l’aveva
condotta? L’unica certezza che possedeva nel cuore erano
quelle poche parole impresse sul palmo della mano….
“Segui il sentiero di luce…esso ti
condurrà alla meta”…alla
meta…o alla sua metà?? Il suo cuore e la sua
mente erano pieni di Dai Dai e della sua vita in pericolo. Per colpa
sua ora chissà in quale dimensione lontana e oscura era
capitato…In quel momento avrebbe avuto così tanto
bisogno di lui, del suo sostegno, del suo calore, e invece si trovava a
combattere da sola con quella solitudine inquietante e opprimente.
Continuava a camminare senza una meta ben precisa, fin quando il
sentiero non si interruppe bruscamente e lei si ritrovò in
un’immensa distesa scura simile al mare d’inverno,
cupa e desolante,
“Finalmente sei arrivata Himechan”
Una voce ben familiare risuonava, ma non riusciva bene a distinguere da
quale direzione provenisse. Minako.
“Minako?” Si sentì per un attimo mancare
il respiro, rotto solamente dai battiti violenti del proprio cuore. Il
suo era terrore puro. “Sei Tu? Dove sei?? Come vedi hai
visto… Sono qui… Esci fuori fatti
vedere!” si guardò attorno, il cuore che batteva
all’impazzata, avendo la tremenda paura che da un momento
all’altro comparisse qualcuno che potesse farle del male.
Davanti, dietro e intorno a lei il buio più assoluto.
“Fa paura trovarsi nella solitudine più
completa…è vero
Himechan??Principessa…” la voce continuava a
parlarle, con quel tono derisorio e sadico. Minako era molto
più vicina di quanto avrebbe creduto: la osservava
attentamente con i suoi occhi viola in un punto imprecisato da dove si
trovava la sua metà…la parte bella e nascosta del
suo animo oscuro. “Fa paura trovarsi nel buio più
assoluto…senza più una casa, gli amici, le
persone a cui vuoi bene…fa paura trovarsi in un mondo ostile
e sconosciuto… fa paura la SOLITUDINE? E’ vero
Himechan?!” Lei provò una stretta al cuore e fu
come se le mancasse la terra sotto i piedi…e in
realtà era davvero così perché un
istante dopo le parve di precipitare in un pozzo senza fondo, sospesa
completamente in un tempo senza fine, in uno spazio
indefinibile…”Minako?!”…Continuava
a fissare il vuoto e all’improvviso sobbalzò di
terrore quando dal buio più assoluto si guardò la
punta dei piedi, e proprio sotto di sé un pavimento
trasparente e sotto di esso, imprigionati, come una specie di
città sommersa, una miriade di volti, donne, bambini,
uomini, anziani, bloccati nell’ immobilità
dell’eternità, nell’ultimo gesto prima
di venire imprigionati in un buio senza fondo e senza fine.
Emise un grido soffocato quando si ritrovò davanti quella
visione orrenda e subito dopo udì una risata perfida,
malvagia che le fece venire i brividi “Cosa si prova a
sentire la paura su di sé ora? Cosa? Cosa si prova Himechan
?” Non sembrava mai soddisfatta nell’
infliggerle quella terrificante tortura psicologica, ma finalmente si
decise ad uscire allo scoperto…lentamente…un
passo alla volta, dal buio emersero due lampi di luce color ametista e
poi, di colpo tutta la sua figura, completamente. Si ritrovarono faccia
a faccia, finalmente…due parti della stessa
medaglia… due essenze della stessa anima. Dal buio, appena
dietro di lei, comparve anche Hanae, l’altro pezzo che
completava l’incastro, guardandola con espressione
indecifrabile, gelida, di altera e nobile superiorità.
Finalmente si ritrovavano faccia a faccia, l’una di fronte
all’altra.
“Sei arrivata…Ti aspettavamo da molto tempo
sai?!” Minako la guardò rivolgendole uno sguardo
carico di livore e odio, poi sogghignò girandosi a guardare
la sorella proprio poco dietro di lei, le braccia incrociate,
l’espressione del viso corrucciata.
“Che…Che cosa cercate? Cosa volete da
me?” Himi indietreggiò di un passo ma le parve di
andare ad urtare contro qualcosa…o meglio contro
qualcuno…Si voltò atterrita, sempre
più spaventata da quel posto orrendo e infernale e si
ritrovò occhi negli occhi con Minako…Ma non
riusciva a spiegarsi il motivo…Lei un istante prima le era
proprio di fronte e ora…si girò e davanti a lei
c’era ancora Minako che con un ghigno di trionfo la fissava e
poi si voltò a destra, un’altra
Minako….e a sinistra un’altra ancora e vicino a
sé…tutte la fissavano, in maniera indecifrabile,
senza dire una parola…Sembravano tutte figure impalpabili,
una uguale all’altra “Ti chiedi quale sia la vera
principessa, eh Himechan? Sai che il segreto di tutto quanto
è racchiuso nel tuo nome??!” Emise una risata che
rimbombò nell’aria cupa e rarefatta “Si
può sapere dove sei? Qual è la vera Minako? Esci
fuori!”
Silenzio. “Minako è dentro di te, Himechan, e
dentro di me” Una voce a lei familiare le rispose,
ma non riusciva bene a distinguere da dove essa
provenisse…Eppure la avvertiva molto vicina a
sé… Non aveva dubbi…Non poteva averne
“Erika!” gridò e di colpo tutti gli
ologrammi fluttuanti della principessa delle tenebre si dissolsero
improvvisamente, così come erano comparsi e si
ritrovò di nuovo sola…Stavolta le due gemelle
erano di nuovo sparite nell’oscurità…
Le parve di intravedere di solamente una luce flebile e rassicurante e
si avvicinò lentamente a questa, cautamente, chiedendosi
sempre di più come sarebbe potuta uscire da quella
situazione assurda e alienante. Si avvicinò un passo alla
volta e quello che vide davanti ai suoi occhi la lasciò
senza fiato…Erika giaceva sotto una teca di
cristallo…i lunghi capelli color dell’oro sparsi
come una soffice aureola intorno alla testa…un flebile
bagliore le illuminava pallidamente il corpo, che giaceva inerte, e
immobile, le mani congiunte” Erika!!” Himi
gridò accorrendo dalla sua amica che pareva dormisse un
sonno molto profondo, ma al solo tocco della sua mano con la teca, si
sprigionò una forza indescrivibile, di una potenza e di una
energia inaudita che la sbalzò lontano facendola precipitare
a molti metri di distanza….
Si ritrovò a terra, dolorante e sconvolta…ancora
incapace di credere a ciò che aveva visto. Sentì
di nuovo una risata perfida, malvagia, sprigionarsi nel vuoto di quello
spazio “Credevi di poterla aiutare…piccola
stupida…” Himechan si rialzò lentamente
e girandosi di scatto si ritrovò di nuovo di fronte a
Minako… “Non puoi fare niente per
lei…” Ricomparve
dall’oscurità…i lunghi capelli
nerissimi fluttuavano attorno al suo corpo balenando riflessi
azzurrini…indossava una lunga tunica stretta color della
notte, i piedi scalzi… tra i capelli qualcosa…un
fiocco forse…nero come la pece si confondeva in quella
capigliatura folta e bellissima “Cosa hai fatto ad Erika!!!
“ Himechan colta da un impeto di rabbia
tentò di andarle contro ma fu respinta da un onda
di energia potentissima che proteggeva la principessa delle tenebre
“Non puoi farci niente Himechan…Vedi, ora sei come
un pesciolino nella rete…Ti stai dibattendo
inutilmente…Non c’è scampo per
te…Dai Dai è stato solo l’amo per farti
cadere nella trappola…Ora…Ora l’hai
capito?” Minako continuava a ridere sempre più
divertita e trionfante “Dai
Dai…Dove…Dove l’hai portato???
Tu…Gli hai fatto del male?? Ed Erika? Cosa…Cosa
le hai fatto?” Himechan si sentiva del tutto impotente di
fronte a quella forza malvagia che la contrastava in maniera
così aperta e piena di odio….e poi fu un
attimo…Lo vide comparire accanto alla sua metà
oscura…Lui…Dai Dai…Eppure
c’era qualcosa che gli diceva che non poteva essere lui fino
in fondo perché…perché…il
suo sguardo era spento e pieno di cattiveria e odio e livore.
“Ti chiedevi dove fosse il tuo amichetto…Ebbene
eccoti accontentata…” Dai Dai era fermo immobile
accanto a lei e indossava una lunga veste nera come la notte,
oscura…come l’espressione dei suoi occhi, che gli
dava qualcosa di sacro e terribile al tempo stesso.
Himi era incredula e incapace di fare o pronunciare qualsiasi parola.
“Ora…Hai qualcosa da dire? “ Minako
rideva sadicamente, sempre più divertita guardando la
reazione di quella ragazzina. Non si sarebbe mai aspettata di finire in
quel posto per nessun motivo al mondo…e invece la fine di
tutto e la rivelazione e il risveglio erano vicini più che
mai…
“Perché?” gridò Himechan e la
sua voce, il suo dolore e il suo grido rimbombarono nello spazio eterno
e oscuro e infinito. Non c’era né inizio
né fine…solo un grande vuoto…nei loro
cuori e nelle loro coscienze
“Spiegami…spiegami solamente perché hai
fatto tutto questo…” mormorò lei
ansante…come se avesse compiuto uno sforzo sovrumano
“Spiegami perché mi trovo qui…e
cosa…” i suoi occhi si posarono nuovamente su
Daichi, fermo immobile davanti a lei
“Cosa…Perché
lui…Cos’è che ti ha spinto a
farlo…Solo questo di chiedo…Lascia stare le
persone che amo…Lasciale tornare nel nostro
mondo,…Ti supplico…” Lei era in
ginocchio prostrata e impotente le lacrime agli occhi e la guardava con
un espressione di coraggio mista a pietà e orgoglio.
“Perché tanto odio? Perché tanta
vendetta? Cos’è che ti ha spinto a
questo?” le ripetè con occhi rivelatori, che
chiedevano disperatamente di conoscere la verità.
Minako ebbe un sussulto poi si passò una mano sul viso
candido come a proteggerlo “Non…non guardarmi
così…Smettila!” mormorò
avvertendo di colpo una strana sensazione, negativa profondamente
negativa… Ma gli occhi di Himechan la trafiggevano come
tanti pugnali “Non guardarmi in quel modo!”
gridò scaricandole addosso tutta la sua rabbia e il suo odio
e il suo livore trasformato in un raggio di energia potentissimo che la
colpi in pieno, scaraventandola di nuovo lontano. Minako respirava
affannosamente sembrava improvvisamente in difficoltà e in
preda all’agitazione “Ora capirai cosa si prova a
vagare nel nulla più assoluto…proverai il vuoto
nel cuore…e il dolore…” si
fermò un secondo “E il disprezzo verso colui che
ami, il quale sarà il primo a tradirti!”
“Minako ti prego fermati!” mormorò
Himechan sentendosi di colpo prima di forze e di energie…era
strano…una sensazione curiosissima, eppure non
riusciva a muoversi…
“E’ la tua fine povera, piccola,
stupida…” sogghignò lei, e un attimo
dopo lo vide. Dai Dai mosse qualche lento passo verso di lei, lo
sguardo perso chissà dove , senza più vita. Himi
era a terra immobile e impotente, non riusciva a muovere un solo
muscolo del proprio corpo “Dai
Dai…Non…Non…”
“Chi più ami…Ti ruberà la
vita…” Una voce lontana le rimbombava nelle
orecchie.
Lui allora si chinò su di lei, appoggiando il peso su un
ginocchio e per una attimo il loro occhi si fissarono, imprimendosi
l’uno nell’altra…Quelli di lui erano
inespressivi, inanimati, privi di qualsiasi calore…gli occhi
di lei rispecchiavano il puro terrore che sentiva nel
cuore…”Dai
Dai…No….” Non riusciva neanche
più a parlare, solamente a pensare ad un groviglio di
sensazioni…Lui lentamente avvicinò le proprie
labbra a quelle di Himechan…protese a darle un bacio mortale
che avrebbe risucchiato in sé tutta la stilla vitale che
serbava nel cuore “Non farlo…non
farlo…ti prego…” sussurrò a
bassa voce, ma lui non l’ascoltava, la sua coscienza vagava
negli abissi più lontani e remoti.
“Addio…Himechan” disse solamente.
E poi fu un attimo.
Una lacrima gli scese lenta su una guancia, mentre le sfiorava le
labbra in quel bacio che lei aveva sognato tanto diverso, da
sempre…da quando lo aveva conosciuto per la prima
volta… E lo aveva amato.
Un bagliore improvviso rischiarò tutto, e una violenta
scossa li fece allontanare bruscamente l’uno
dall’altra e la fece precipitare di nuovo. Per un attimo
Himechan non avvertì nulla…forse era morta
davvero…o forse no? Avvertì solamente una lieve
sensazione di calore e di benessere mentre veniva circondata da una
luce abbagliante che rifulgeva nel buio più assoluto.
Chi poteva mai aver emanato un’energia tanto forte e
distruttiva? E lei dov’era? Perché non avvertiva
più nulla?
Allora, cerco di schivare abilmente i vostri insulti
(giustificatissimi ^^) per il mostruoso ritardo alla fic, ma purtroppo
tra esami e impegni vari ho dovuto abbandonare Himi e Dai Dai nella
cartella del mio pc : ((( al loro
destino… Cercherò di tornare ad aggiornare in
maniera più regolare, ma non vi prometto niente
perché lavoretti vari e
l’università mi stanno succhiando tutta
l’energia vitale!!! Diciamo che questo capitolo un
po’ oscuro è una specie di tributo al mio anime e
manga preferito (dopo Sailor ovviamente) che è Saint
Seya… La visione un po’ macabra delle persone
bloccate nell’eternità è un riferimento
ASSOLUTAMENTE NON casuale al genio del male che è Cancer (il
mio segno nonché custode della quarta casa dello
zodiaco…scusate ma in questi giorni sto guardando
la saga di Hades e quindi sono facilmente e pericolosamente
influenzabile ^^ )… Spero che il capitolo non
turberà le vostre notti, in caso contrario siete autorizzati
a cercarmi per dirmene quattro!!!
Veniamo ai ringraziamenti: come al solito un bacio speciale alle mie
recentrici di fiducia Luisina tesora mia, Shirin, Angiericcio,
Shoujina94, barbidoluzza e Australia e un abbraccio anche alle 14
persone che hanno messo la fic tra i preferiti!!! Grazie a tutti per
leggere le mie pseudo composizioni e per la pazienza infinita!!!!
Bacio a tutti e speriamo di sentirci presto!!!