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Autore: Lena G    14/03/2009    3 recensioni
Michelle inizia una corrispondenza per e-mail con uno sconosciuto, vince una borsa di studio nei mesi estivi alla Julliard a New York e con lei partono la sua migliore amica Arianna e la sua sorella gemella Federica mettendosi d'accordo con il suo amico virtuale per incontrarsi.
Brian vuole conoscere una persona normale che lo tratti da persona normale. Tra le migliaia di lettere che i fan gli mandano quotidianamente, ne risponde a una con il tuo indirizzo privato senza firmarsi. Pur di incontrare questa persona, riesce a far chiamare gli Avenged Sevenfold a New York per un festival che dura per tutta l'estate.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 - Mr B è...

I giorni passavano e Brian stava giornate intere sempre collegato a controllare le e-mail, ma ogni volta lo schermo gli riportava solo cattive notizie e ciò gli dispiaceva perché le possibilità di incontrarla diminuivano sempre di più. Zacky andò da lui, gli mise le mani sulle spalle e gli disse cercando di confortarlo: “Starà studiando come una pazza. Federica mi ha detto che gli studenti della Julliard faranno un saggio fra due settimane e lei deve suonare un pezzo per violoncello e orchestra molto difficile”
“Ah. Capito. Fa bene a studiare, voglio che lei faccia la più bella figura possibile. Ma una e-mail per dirmelo poteva anche mandarmela”
“Eh, ma sai com’è. Gli artisti girano con la testa nel loro mondo. Però potremmo andarci, così sarai sicuro di incontrarla e le dirai quello che dovevi confessarle un po’ di tempo fa”
“Però, bella idea!”
Dall’altra parte del tour bus la voce di Matt si elevò: “Ragazzi! Vado a fare la spesa! C’è qualcosa di importante che volete che vi prenda?”
“Sì!!” Johnny raggiunse Matt con una lista della spesa, che dalla lunghezza sembrava di più un rotolo di carta igienica. Matt lo squadrò ma l’altro rispose “L’essenziale”
“Sì, certo Johnny. L’essenziale… per un esercito” disse Matt mentre leggeva la lista “Gates! Zacky! Venite a darmi una mano, altrimenti torno fra tre giorni!”
“Su, andiamo” disse Zacky che si era eretto su due piedi e stava per lanciarsi fuori dalla porta. Ma Gates non si mosse “Cosa c’è? Dai, vieni. Tanto non hai niente da fare!”
“Sì, eccomi. Andiamo” Brian si soffermò a guardare per qualche attimo Zacky, e poi aggiunse: “Io con te conciato così non ci esco.”
“Ma guarda che ci fai i concerti con me conciato così”
“Già. Sei vestito come quando ci siamo esibiti al Gods of Metal in Italia. E hai visto come ci hanno trattato”
“Era perché volevano gli Iron Maiden”
“Solo per quello?” chiese con tono sospettoso.
“Certo!”
“Non saranno state anche le tue scarpe?”
“Ma figurati!!!”
“Nel dubbio, vai a cambiarti almeno le scarpe. Ti prego. Fallo perlomeno per me” e gli fece gli occhi dolci.
“Bahhh!!” Zacky prese la giacca e si piombò giù in strada, seguito a ruota da Synyster, dove c’era Matt che li stava aspettando davanti alle strisce pedonali.
“In che supermercato andiamo?”
“Non lo so. Ma uno ben fornito. Johnny mi ha dato una lista con sopra dei prodotti impossibili. Speriamo di trovarli”
“Già. Quel bambino viziato se non ha tutto quello che desidera diventa insopportabile”
“Ma allora dove andiamo?” chiese Brian “Io non ho mica capito”
“Andiamo in un bel posto” concluse Matt “Magari ci trovi qualcosa di interessante”
“Speriamo ci sia qualcuno da rimorchiare” sospirò Zacky. Sia Brian che Matt lo guardarono e dissero in coro: “Non cambi mai tu!”
Camminarono per circa quattro isolati, e finalmente trovarono un supermercato che dava l’impressione di avere tutto ciò di cui avevano bisogno. Tutto ciò di cui Johnny aveva bisogno. I tre entrarono, non senza non attirare l’attenzione su di loro, non tanto perché erano personaggi conosciuti, ma perché erano tre ragazzoni uno più grosso dell’altro, pieni di tatuaggi e vestiti in modo appariscente. Una vecchietta che stava loro davanti appena si accorse della loro presenza si prese un colpo.
Non badando alle varie reazioni da parte della gente, incominciarono a girare tra i vari reparti.
“Allora” disse all’improvviso Matt “Zacky, tu vai al bancone della carne. Io e Brian andiamo al reparto alcolici che c’è più roba da prendere” Zacky e il cantante si scambiarono un’occhiata complice, senza che Brian se ne accorgesse.
“Ok” e Zacky si mise a correre. Non aveva idea di dove si trovasse il reparto macelleria, ma non poteva fermarsi a chiedere informazioni. Guardò l’orologio nervosamente, era in orario. Diminuì il passo e dopo poco tempo si trovò davanti ad un bancone rosso, con appeso sopra un profilo di un maiale diviso nei vari tagli. Era arrivato. Controllò di nuovo l’ora. Ora bisognava solo sperare.

Michelle tornò a casa prima del previsto, e non era sola. Era insieme ad una ragazza leggermente più bassa di lei, minuta, con il caschetto moro e un sorriso timido. Teneva gelosamente in mano un paio di chiavi all’altezza del cuore.
“Ehilà!! Federica, Arianna, lei è Irene. Ha 20 anni, abita a Little Italy da quando ne ha 12, lavora in una gelateria, la migliore di New York”
Una ragazza bionda, alta quanto Michelle, molto magra si alzò dal divano e andò incontro ad Irene. Era talmente perfetta che sembrava appena uscita da un telefilm tipo O.C.: “Ciao! Piacere di conoscerti. Io sono Federica, la sorella di Michelle e sono diciottenne come lei” Irene le strinse la mano con un po’ di soggezione nei suoi riguardi: “Piacere mio. Ma quindi siete gemelle?” indicando prima Federica e poi Michelle.
“Sì. Omozigoti geneticamente ma eterozigoti fenotipicamente e non solo” disse Michelle
“Scusa, ma non sono una biologa. Cosa vuoi dire?”
“Che siamo gemelle identiche nel DNA, ma completamente agli antipodi per tutto il resto” si sbrigò a spiegare Federica. Irene sorrise e sciolse la stretta di mano. Poi arrivò il turno di una ragazza atletica, con i capelli rosso carota e boccolosi, il mascara molto calcato, la maglietta dei Motley Crue, alta quanto Irene, un po’impacciata nei movimenti, che le porse la mano: “Piacerissimo! Io sono Arianna, e non ho nessun legame di parentela con le altre due, ma come loro, ho 18 anni” dopodiché Arianna abbracciò la nuova amica.
“Uh. Allora sono la più vecchia”
“Già” rispose Michelle con un sorriso a trentadue denti, poi si rivolse alle sue coinquiline: “Irene si è offerta per accompagnarci al quel nuovo supermercato che è a dieci isolati da qui. Vi ricordate che mi avete chiesto di venire a fare la spesa con voi oggi?”
Federica guardò l’orologio “Sì sì… Senti Michelle, dato che abbiamo ancora un po’ di tempo, vai a finire di prepararti e metterti a posto. Noi intanto approfondiamo la nostra conoscenza con Irene”
“Ok. Guardate che però faccio presto” e se ne andò in bagno.
Arianna si girò verso Irene e disse: “Bene. Dato che tu ci accompagnerai in macchina, devi sapere che non andiamo al supermercato a fare la spesa. Dobbiamo far incontrare Michelle con un ragazzo che ha conosciuto tramite chat. E ovviamente lei non sa niente”
“Solo che se la nostra cara amica non si sbriga, non riusciremo a trovare parcheggio. E arriverà di nuovo tardi all’appuntamento” commentò Federica
“Oh, non vi preoccupate. Io conosco tutte le scorciatoie e poi… non ho il problema del parcheggio!” e Irene mise in bella mostra le sue chiavi della macchina e spiegò alle ragazze che lei da quando aveva preso la patente, riusciva sempre a trovare dei bei posti grandi e spaziosi dove poter fare manovra comodamente, oppure incontrava sempre qualcuno che era in procinto di andarsene. Le due amiche la guardarono con occhi e bocca spalancati, non avevano mai incontrato nessuno che avesse una fortuna del genere con i parcheggi.
Finalmente Michelle uscì dal bagno e sembrava Ashlee Simpson nel video di Lala. Irene rimase a bocca aperta, non l’aveva mai vista vestita così, invece Federica e Arianna non rimasero molto scosse dal suo abbigliamento, anzi, e Federica aprì la porta, seguita da Arianna. Irene fece i complimenti per i vestiti e insieme a Michelle scese per strada e avviò la sua macchinina, una Citroen C3 rossa, nuova di zecca. Arrivarono ad un supermercato non molto grande, Irene trovò subito un parcheggio vicino all’entrata principale. Federica prese Michelle per un braccio e la trascinò a prendere un carrello. Arianna e Irene invece, entrarono nel supermercato di corsa: “Bene. Io vado nel reparto macelleria, tu vai in quello alcolici e vai vicino ad un omone pieno di tatuaggi calvo che sta insieme ad uno figo e digli –La birra non è più quella di una volta-. Lui capirà” Irene annuì e si diresse verso il reparto che le aveva suggerito Arianna e li vide: un uomo sulla trentina, con i capelli rasati, le braccia piene di tatuaggi, un paio di Ray-Ban sul naso che stava discutendo con un bel ragazzo, capelli tirati su con il gel, muscoloso, e indossava un giubbotto di pelle nera. Si avvicinò con prudenza al più grosso e disse in un sospiro: “Eh… La birra non è più come quella di una volta…” Matt si girò, era una ragazza che non aveva mai visto, ma capì al volo e rispose: “Vero. Concordo. Ora sembra acqua amara” e le sorrise. Brian invece non riusciva a capire la conversazione: “Ah sì? Dite? Non me ne sono mai accorto!”
“Senti Gates, ti ricordi quello che ti ho detto?”
“Sì. Già. Il discorso” e Brian tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni il suo portafoglio. Lo aprì, e si mise a cercare qualcosa al suo interno. Finalmente tirò fuori un pezzo dorato, rigido: la sua carta di credito, e si mise a parlare con essa: “Ciao… Senti io… No non va bene… E se…”
Irene lo guardò curiosa, Matt le sorrise e con le labbra mimò: “Arriviamo”. Lei prese una birra e andò verso Michelle e Federica che erano appena entrate.
Arianna arrivò il più presto possibile al reparto macelleria, dove Zacky la stava aspettando. Quando si videro, si sorrisero trionfanti, perché la parte più difficile del piano era riuscita. Ora era solo una questione di tempo e tutto sarebbe andato liscio come l’olio.
“Visto? Siamo arrivate!”
“Vedo, vedo. Adesso noi facciamo finta di incontrarci casualmente e poi Brian si troverà in una condizione dove dovrà per forza dirle tutto”
“Ok”
Zacky guardò Arianna, forse per la luce o per qualsiasi altra ragione, ma gli sembrava diversa da come l’aveva conosciuta. Prima di tutto gli sembrava più carina e quegli occhiali le davano un’aria più intelligente. Forse aveva ragione Matt, lui non se n’era accorto, ma quella ragazza maldestra gli era rimasta impressa nella mente, aveva fatto colpo su di lui.
“Ari! Eccoti! Tu devi essere Zacky. Piacere Irene”
“Ciao” disse lui accennandola con il capo
“Allora, Matt è stato avvisato, mentre Federica e Michelle sono al banco della frutta”
“Ottimo. E Brian? Sta provando il discorso?” chiese Arianna
Irene indicò i due energumeni che si stavano avvicinando ad una velocità incredibilmente alta: “Sì. Eccolo il nostro Romeo. Sta parlando con la sua carta di credito” Gli altri due si girarono e videro che il gigante alla moda stava parlando da solo con un pezzetto di plastica dorata. Appena il ragazzo si accorse che era osservato, la mise in tasca e si mise un braccio sulla nuca, abbassando il viso imbarazzato.
“Ed ecco la nostra Giulietta” disse Zacky. Le altre due ragazze videro le loro amiche che spingevano un carrello pieno di frutta e verdura. Michelle, appena notò che Arianna e Irene stavano parlando con gli Avenged Sevenfold, arrossì e cercò di scappare, ma non ci riuscì quando Gates le sorrise, dopotutto era l’idolo della usa vita ed era incredibile che lui le stesse sorridendo.
Brian appena poco dopo aver raggiunto il suo braccio destro Zacky, vide la ragazza che voleva incontrare avvicinarsi nella sua direzione, ricevette dal suo cervello l’ordine di sorridere come un ebete, allargando gli angoli della bocca man mano che gli si avvicinava. Quando notò che Michelle aveva provato a non farsi vedere, si rese conto che sarebbe stata più tosta del previsto e non era più sicuro della sua reazione e ciò lo bloccò ancora di più.
“Ciao Michelle! Vieni! Ti stavamo aspettando!” disse Matt
“Oh sì” e dando un’occhiata alla sua gemella, che la spingeva raggiante, aggiunse: “Allora, come va?”
“Oh, tutto bene grazie. Ho saputo che hai un saggio questo sabato alla Julliard”
“Sì. Devo suonare le “Variazioni Rococò” per violoncello solo e orchestra”
“Siamo andati a sentirlo su YouTube. Bello come concerto”
“Già. È il mio preferito” poi rivolgendosi a Brian “E te invece come stai? Sei sempre stato zitto. Mi ricordo che l’ultima volta che ci siamo visti tu eri un po’ più spigliato di oggi. Sei ancora un po’ addormentato?”
“Oh… Io… No… Beh…”
“Gates deve dirti una cosa” disse Zacky. Michelle lo guardò curiosa.
“Sì. Ecco… Io… volevo dirti che…” e si fermò.
Tutte le ragazze, eccetto Michelle, chiusero gli occhi e giunsero le mani. Zacky e Matt scossero la testa, così il cantante prese in mano la situazione e disse: “Michelle, il nostro Brian è il tuo amico Mr B… E ora chiudiamo questa soap opera perché non ce la facciamo più!”
Brian chinò il capo e guardò Michelle da sotto in su. Michelle si sentì bruciare. Perché non glielo aveva detto subito? Non si fidava di lei? Voleva prenderla in giro? No. Non poteva essere arrabbiata, si vedeva che gli dispiaceva averle mentito, ma non voleva sciogliersi subito, così si limitò a chiedere con tono indifferente: “Perché non me l’hai detto subito?”
“Perché volevo un amico vero”
“Dicendo una bugia?”
“Non volevo spaventarti. Però volevo dirti la verità, ci tenevo. Ma non potevo farlo via e-mail. Non mi avresti creduto”
“Possibile. Ma non lo saprai mai perché non l’hai fatto”
Intanto tutti gli altri li avevano lasciati, perché ritenevano giusto che si chiarissero da soli. Brian poi aggiunse: “Allora, che ne dici. Ricominciamo da capo?” e le tese la mano
“No. Continuiamo da qui” e gli sorrise tranquillamente. Brian era ancora con la mano tesa, lei gli prese il braccio e s’incamminarono verso l’uscita in silenzio. All’improvviso Michelle si girò verso di lui e disse: “Mi dispiace non averti preso tanto in considerazione al concerto. Ma io stavo cercando Brian in quel momento. Non Synyster Gates”
“Quindi Synyster Fuckin’ Gates è meno figo di Brian?”
“Oh beh. Sì, a me piace di più Haner di Gates” e gli fece la linguaccia
“Questo è un duro colpo per Syn. Come farà il suo ego gigantesco a riprendersi?” e rise ”Che ne dici, ti accompagno a casa?”
“Veramente dovrei andare alla Julliard. Ho le prove d’orchestra” poi alzando lo sguardo vide solo la macchina di Irene posteggiata “E poi sei anche a piedi!”
“Irene mi ha dato le chiavi della sua macchina” le rispose prontamente alzando il braccio e facendo dondolare le chiavi davanti agli occhi di Michelle: “Vorrà dire che ti accompagnerò alla Julliard. Però stasera tu vieni a cena con me che dobbiamo parlare di questo periodo di chat”
“Cos’è, mi stai chiedendo di uscire?”
“No. Io non ti chiedo niente. Tu stasera uscirai con me. Non accetto più bidoni e non è valida qualsiasi tipo di scusa”
“Ok. Ti avrei detto di sì comunque” e si mise a sedere in macchina.
Tutti gli altri invece erano già sul Tour Bus, dove trovarono Johnny che stava picchiando sui tamburi della batteria di Rev e Jimmy che stava chiacchierando con Leana. Appena Arianna vide Johnny, gli lanciò un’occhiata indignata e disse: “Nessuno può usurpare il regno del Reverendo!”
“Oh, brava. Diglielo anche tu: Johnny, hai rotto! Prenditi il tuo cazzo di basso e suona quello che devi!” esclamò Jimmy, cogliendo di sorpresa i ragazzi, 
“No! Io continuo a picchiare sulla tua batteria!” Jimmy allora sì alzò improvvisamente dal divano, facendo scivolare Leana dalla sua spalla e raggiunse Johnny. Quest’ultimo appena vide l’aria minacciosa che Jimmy aveva assunto mentre si stava avvicinando al suo strumento, scappò e si rifugiò dietro Irene, che guardava attonita la scena.
Dopo circa dieci minuti di pestaggio sui tamburi, Rev si accorse che non aveva ancora salutato nessuno e che mancavano due elementi al gruppo: “Ma allora ce l’hanno fatta i piccioncini ad incontrarsi?”
“Oh yeah! Se non vedi Brian qui… evidentemente è con la sua Juliet” disse Matt che si era stravaccato sul divano a mangiarsi le patatine San Carlo Junior che in quel periodo davano in regalo la manina appiccicosa colorata.
“Ma non si chiamava Michelle?” chiese Johnny
“Capisci niente tu”
Leana, che si era già presentata alle tre amiche, prese da parte Arianna, Federica e Irene e chiese tutti i dettagli della vicenda che Jimmy le aveva solo accennato. A fine racconto la fidanzata storica di Jimmy sospirò: “A me sembra una cosa così romantica”
“Un po’ lo è… anche se io ho un’idea del romantico leggermente più diversa…” disse Federica
“Guarda, io conosco Brian. È una cosa romantica” e tutte e quattro si misero a ridere.
Federica guardò l’orologio, chissà se Michelle si era ricordata di andare alle prove serali. Prese il cellulare e provò a chiamarla, ma era spento. Si rivolse ad Irene: “Secondo te Michelle si è ricordata delle prove?”
“Sì certo. Lei è una ragazza responsabile”
“Io non ne sarei molto sicuro dato che è in dolce compagnia” disse Zacky comparendo alle loro spalle e facendole saltare dallo spavento “E credo che io abbia un’idea ben precisa di dove siano: in macchina e…” alzò e abbassò un po’ di volte un pugno chiuso inclinato verso il pavimento e aveva assunto un’aria decisamente maliziosa.
“Ah no! Figurati!” disse Federica “Io la conosco mia sorella. Non è il tipo…”
“Ma Brian sì” e sorrise. Arianna lo guardò impassibile e scosse il capo. Evidentemente non conosceva Michelle, lei aveva un bel caratterino e non si faceva troppi scrupoli di dire esplicitamente quello che voleva o no.
In quel momento Gates entrò con il viso arrossato e un sorriso stampato sulla faccia. Federica si fermò davanti a lui con una faccia sconvolta, non poteva credere, non riusciva a pensare che sua sorella, il suo mito, quello scoglio fermo in mezzo ad una tempesta, aveva ceduto dopo neanche qualche ora che passava con un ragazzo appena conosciuto. Zacky le diede una pacca sulla spalla con aria soddisfatta: “Che ti avevo detto?”
Synyster si sedette sul divano, tutti lo stavano guardando attoniti e se ne accorse. Alzò gli occhi al cielo e si mise a ridere: “Non ho mai conosciuto una ragazza più esilarante, più simpatica di lei. Non ho mai parlato così tanto con una ragazza in vita mia! Ahahah”
Federica si lasciò cadere sulla sedia più vicina a lei e anche lei sorrise. Michelle non si smentiva mai, si girò e disse a Zacky: “Che ti avevo detto? La conosco mia sorella”
Lui la ignorò, non riusciva ad accettare la sconfitta, prese Brian in disparte e gli chiese: “Vuoi dire che tu e lei… non avete… insomma… Dai, a me puoi dirlo!”
“Oh no… Scusa, ma quella è l’ultima voce della lista delle cose che vorrei fare con lei”
“Credevo ti piacesse”
“Sì. Mi piace e anche tanto. È bellissima, simpatica, intelligente, spigliata… Ma non voglio. E ora scusa, devo andare a prepararmi perché stasera devo andare a cena con lei”
“Ok. Poi mi racconterai tutti i dopo-cena del caso”
Brian gli sorrise e si fiondò nell’armadio. Tornò dopo neanche cinque minuti ed era vestito in un modo assolutamente diverso da come tutti lo avevano sempre visto: camicia azzurra, cintura bianca, i soliti jeans strappati e un paio di Sneakers bianche. Jimmy lo guardò come un alieno, Irene e Federica avrebbero fatto molto volentieri cambio con Michelle, Arianna era sparita con Zacky ma nessuno sembrava interessarsi, Johnny era preso a suonare il suo basso con le cuffie e Matt, sempre sdraiato sul divano, gli sorrise e mise il suo pollice destro in su.
“Dite che sto bene?” domandò Syn dubbioso
“Stai una favola. Ma dove ti sei preso quegli abiti?”
“Me li porto sempre dietro ad ogni tour”
“Ora vai, che Michelle sta aspettando solo te”
Brian annuì, prese in prestito da Mark la macchina con i finestrini oscurati e andò a prendere Michelle alla Julliard.
   
 
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