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Autore: Made of Snow and Dreams    16/01/2016    2 recensioni
Avviso riguardante un'iniziativa presa dalla sottoscritta sull'attuale situazione di Jeff the Killer. E' urgente, quindi aprite!
P.S.La storia è finita. Ora più che mai c'è bisogno di voi: scrivetemi cosa ne pensate, se è soddisfacente o no, poichè questa terza versione andrà nel sito Creepypasta wikia. FERMIAMO IL NUOVO JEFF!!!!!
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeff the Killer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GO TO SLEEP.


 


 


 


 

(Spazio autrice. Se ho scritto così velocemente c'è un motivo: ieri per puro caso, ho scoperto che hanno organizzato un contest per scegliere un'immagine per il 'nuovo Jeff'. La notizia mi ha messo una tale ansia che ho iniziato a scrivere subito il finale. A proposito, leggete bene le note finali alla fine della pagina, che ho scritto un po' di cose importanti.)


 


 


 


 

Rosso...

Nero.

Perchè non riesco a vedere niente?

Gli faceva male ovunque. A ogni piccolo, insignificante movimento che faceva, il suo corpo reagiva con delle fitte lancinanti che lo costringevano a rimanere immobile, disteso sul letto. Si sentiva ancora ardere dentro, sentiva la pelle tirata e... strana, i suoni gli giungevano ovattati e indefiniti.
Poi con un flash ricordò tutto: lo scontro con Randy, i coltelli, la candeggina, il fuoco, tutto quel rosso...

Sono dunque all'ospedale? Sono vivo?

Udì dei passi strascicati venire verso di lui. Passi sconosciuti, estranei.
Una voce senza dubbio maschile, ma così insensibile e fredda...
'Non credo sia il caso di muoverti. Stai fermo mentre ti cambio le bende, d'accordo?'
Doveva senza dubbio trattarsi di un infermiere. Jeff lasciò che quelle mani lo toccassero, gli sollevassero piano una gamba e gli sostituissero i bendaggi.
Il fatto di non poter parlare attraverso le bende sul viso gli provocava molta frustrazione. In più, il fatto che quell'estraneo lo toccasse lo irritava parecchio. Non poteva neanche gemere di dolore: in silenzio, inghiottì ogni lamento provocato dalla manipolazione del suo arto.

Rosso...

Aveva tante domande da fare. Dov'erano i suoi genitori? Dov'era suo fratello? Com'era diventato il suo corpo? Dov'erano finiti i tre bastardi che lo avevano aggredito?
Come se lo stesse leggendo nel pensiero, l'infermiere disse:' Non preoccuparti, la tua famiglia è qui all'ospedale. Stanno parlando con il tuo medico curante. Vado a chiamarli! So che li vuoi vicino a te.'
No, no, no, no, no!  avrebbe voluto urlare Jeff, ma non poteva muovere la bocca, ostacolata dalla fasciatura troppo stretta attorno al suo viso distrutto.
Non voleva sentire sua madre e men che meno suo padre, lui che era perennemente a lavorare. Forse... forse Liu avrebbe potuto distrarlo.
Altri passi. Il suono troppo acuto dei tacchi con quello morbido e lieve delle Convers. L'odore troppo pungente del profumo che utilizzava sua madre
frequentemente, addolcito da quello più discreto di Liu.

Toglietemi queste dannate bende ora! Non voglio vedere il nero... Liu, almeno tu, liberami!

'Jeff! Tesoro mio, come ti senti ora?'
La voce... quella fin troppo riconoscibile e assolutamente indesiderata. Sì, sua madre.

Stai zitta!

'Inutile, Margaret. Non può risponderti ora con le bende strette sul viso.' disse una voce più profonda.
Suo padre.
'Comunque, Jeff, ecco una buona notizia: la polizia ha arrestato Keith e Troy, che hanno confessato di aver provato ad ucciderti con la complicità di Randy. Sono in commissariato, ora, e non credo che ne usciranno tanto presto.' continuò la voce.

Ahhh... quindi hanno finalmente preso quei due bastardi! E Randy? No, ricordo... lui è finito, lui... lui dorme ora...

'Jeff, non vedo l'ora che tu torni!' ruppe il silenzio un'altra voce, più squillante e allo stesso tempo tanto simile a quella di Jeff.

Beh, Liu, io non vedo l'ora di poter vedere come cazzo è diventato il mio viso!

Jeff non dovette aspettare tanto a lungo. In uno dei tanti giorni che passavano lenti ( Jeff non teneva più neanche conto dello scorrere del tempo: non gli importava ) e inesorabili, ai familiari passi e alle familiari voci se ne aggiunse un'altra. Non apparteneva neanche all'infermiere che ogni giorno si occupava di lui.
'Ciao, Jeff! Oggi toglieremo le bende dal tuo viso, contento? Sei anche dimesso, puoi tornare a casa!'
Jeff si sentì sollevare piano la testa e sentì la morsa delle maledette bende allentarsi.
Sentiva l'ansia, sentiva la trepidazione dei suoi genitori e di Liu nell'aria. Lui stesso era molto curioso di vedersi allo specchio.
Sentì l'aria fresca a contatto con la sua pelle, una sensazione che non sapeva ben definire. Prima la fronte, poi gli occhi, poi le guance, fino a scoprire tutto il viso.
Sua madre soffocò un grido appena l'ultima benda fu rimossa. Persino suo padre e persino Liu sgranarono gli occhi appena lo videro.

Anche tu, Liu? Perchè? E' davvero così orrenda la mia faccia?

'Voglio... voglio lo specchio. Datemelo. Voglio vedermi.' sussurrò Jeff, lasciando che i capelli gli cadessero sul viso.
Il dottore annuì e glielo porse, lasciando trapelare un certo nervosismo dagli occhi. Jeff lo afferrò senza alcuna delicatezza.
Il suo viso... era diverso. La pelle era talmente bianca da sembrare innaturale, e presentava molteplici chiazze più scure in zone diverse, dalla fronte alle guance. Le labbra erano ustionate, ed erano di un colore rosso vivo

Rosso...

dove la carne era rimasta. Anche i capelli erano cambiati: erano rimaste sporadiche ciocche ancorate a malapena al cuoio capelluto, ed erano divenute di un colore molto simile al carbone. Al tatto la sua pelle era fragilissima, e se si premeva o la si toccava con un po' più di forza, faceva ancora male.
'Beh...' sentì mormorare Liu da dietro, '...n-non è poi così male...'
'Non è così male?'quasi urlò Jeff. 'E'... è perfetto!'
Sì, lo era. Appena aveva visto il suo riflesso allo specchio, si era sentito nello stesso identico modo di quando aveva picchiato Randy, Keith e Troy. Era euforico, era felice. Lo era talmente tanto che gli veniva da ridere, e così fece, sotto gli sguardi basiti della sua famiglia e quello impietosito del medico accanto a lui.
'Il mio viso... oh mamma, oh Liu, papà, ora capisco perchè stavate facendo quelle facce appena mi avete visto senza bende. E' così bello, ed è mio!' continuò Jeff, accarezzandosi il viso e toccandosi i capelli, ignorando il dolore.
'Dottore,' sussurrò sua madre, 'mio figlio sta... bene? E' a posto... capisce... mentalmente?'
'Difficile a dirsi, signora. Considerando lo shock fisico che suo figlio ha subito fisicamente, il fuoco e la massiccia dose di antidolorifici, le consiglio di riportarlo a casa. Se domani il suo comportamento non sarà tornato quello normale di sempre, lo riporti qui per dei test psicologici.
La madre di Jeff annuì piano, non riuscendo a staccare gli occhi dal figlio. Le sembrava così assurdo che Jeff fosse diventato in quel modo nel giro di pochissimo tempo.
'Va bene, dottore. La ringrazio. Jeff, tesoro, ora vestiti e andiamo a casa.'
Jeff non riusciva a smettere di ridere. Era così divertente... era così bello.
Anche quando attraversarono il corridoio per prendere i vestiti - o ciò che ne restava - tutti gli infermieri lo guardavano spaventati e impietositi. Persino la donna al bancone rivolse a Jeff un lungo sguardo, quasi volesse esaminare l'entità delle ferite.
'Ecco i suoi vestiti.' disse.
Mentre Jeff si vestiva, sua madre notò che i pantaloni e la felpa - sebbene per buona parte bruciati e inservibili - erano stati puliti dal sangue e dalla cenere. Sembravano essere l'unica cosa normale in quel momento.
Il tragitto verso casa non era mai apparso più bello e allo stesso tempo più brutto.


 


 

Jeff si accucciò contro il sedile posteriore, guardando fuori dal finestrino.
Non aveva più timore di quello che sentiva. Era solo grazie a quella sensazione che era potuto divenire bellissimo.
Quando la provava, quando la avvertiva, l'estasi era così forte che gli veniva da ridere convulsamente. Quindi... perchè non farlo sempre? Perchè non sorridere sempre?


 

Quella notte una risatina squarciò il silenzio che si era creato in casa. Proveniva dal bagno.
'Oddio... che Jeff si sia sentito male?' pensò Margaret, uscendo dal letto e correndo in direzione della voce.
Tuttavia, passo dopo passo la sua corsa rallentò: nell'aria aleggiava uno strano odore... dolciastro, pungente, di bruciato.
Dalle fessure della porta socchiusa filtrava una debole luce.
Aprì lentamente la porta.

Ciò che vide fu orrendo.
Jeff era là, davanti allo specchio. C'erano macchie di sangue ovunque, e l'odore di bruciato si fece sempre più acuto.
All'improvviso quello si voltò.
Aveva in mano un grosso coltello da cucina e con quello si era inciso un lungo sorriso sulle guance, intagliandole. I suoi occhi erano cerchiati di nero.
'Jeff! C-cosa... cosa stai facendo? I... i tuoi occhi!'
'Non riuscivo a vedere la mia faccia.' rispose tranquillamente lui. 'Ero stanco... e le palpebre si chiudevano. Ora non lo faranno mai più. Le ho bruciate.'
'M-ma...'
'Ti piace il mio sorriso? Prima... prima non riuscivo a sorridere bene. Faceva male dopo un po'... faceva... male. Ora sto sorridendo. Guardami.'
La madre di Jeff indietreggiò. Quella... cosa davanti a lei non era suo figlio. Ne aveva paura.
Questo sembrò turbare Jeff.
'Cosa c'è mamma? Non ti piaccio? Non mi trovi bello?'
'S-sì... Jeff... lo sei...' balbettò lei. 'Ora l-lascia che chiami anche... anche tuo papà, così faremo vedere la tua... l-la tua nuova faccia anche a lui!'
Corse in camera da letto, ansante e con le lacrime agli occhi per la paura, e si gettò su suo marito, scuotendolo violentemente.
'Caro, ti prego, svegliati! Devi fermare Jeff, è...'
Si fermò quando vide Jeff sulla soglia della porta con il coltello in mano.
'Stavi mentendo, mamma.'
'Oddio! Jeff... posa quel coltello subito!' urlò suo padre, mettendosi in piedi.
Gli occhi di Jeff, con le palpebre annerite per via delle ustioni che si era creato in bagno, si riempirono di odio. La stretta di Jeff sul manico del coltello divenne più forte.
'Sai che c'è, papà? Non ti ho mai sentito parlare, non ti ho mai sentito prendere una decisione, niente. Dovresti fare il bravo e stare in silenzio come hai sempre fatto, e l'unico modo con cui lo farai è tornare a dormire!'


 


 

Liu si svegliò di soprassalto.
Fece il giro della sua camera con gli occhi, aspettandosi di vedere qualcosa di anomalo, ma ogni cosa sembrava normale. Eppure...?
Scrollando le spalle, chiuse gli occhi e si sforzò di riprendere sonno nuovamente, cercando di ignorare il pensiero che non fosse solo nella stanza.
Tuttavia, il peso di un altro corpo sul suo letto gli fece alzare gli occhi. Davanti al suo volto c'era quello completamente tumefatto di Jeff.
Cercò di gridare, ma la paura lo aveva immobilizzato, costringendolo a guardare i sottili ma profondi squarci che aveva sulle guance il fratello.
'Jeff! Cosa...'
Jeff gli tappò la bocca con una mano e con l'altra avvicinò il coltello.
'Shhh... Torna a dormire, Liu... Torna a dormire.'


 


 

The end


 


 


 


 

No!! Non ci credo!!! Ho finitooooooooo!!!!
Fantastico. E' stato, sebbene faticoso, troppo bello riscrivere l'originale di Jeff e migliorarlo secondo i gusti dei fan o rendendolo più verosimle.
Quindi, facendo il punto della situazione, ecco le modifiche ho fatto in tutto alla storia:
1) Jeff quindi è il fratello maggiore: ha 15 anni come i bulli mentre Liu è un anno più piccolo.
2) Jeff fa boxe e quindi è in grado di sostenere una rissa contro tre ragazzini, seppure a stento.
3) Le dinamiche della prima lotta.
4) La scena dei poliziotti. Affinchè Liu tornasse da Jeff e potesse avvertire i genitori, era necessario che non venisse arrestato.
5) Le dinamiche dell'ultimo scontro. Una delle critiche che erao state smosse all'originale era:' Certo che i bulli sono proprio degli idioti ad andare a una festa con 1000 testimoni per fare fuori Jeff!'.
Quindi, ecco che Jeff esce dalla casa e va in strada. E chi incontra? Tadaaaaa....
6) Ho pensato che fosse meglio che Jeff si occupasse di Randy per ultimo. Secondo me era meglio che tutto iniziasse con Randy e finisse con lui, o meglio, con la sua morte.
7) La descrizione della follia di Jeff. Inoltre, per rendere tutto verosimile, Jeff ha le palpebre ma le ha ustionate e nere.I tagli sono più sottili ma pur sempre profondi.

E poi... e poi basta. Mi sono sforzata di riprodurre la trama originale tale e quale. SE NON VI PIACCIONO LE MODIFICHE APPORTATE O VOLETE TOGLIERE/AGGIUNGERE QUALCOSA, AVVERTITEMI SUBITO!!!!!
Questo perchè gli amministratori di Creepypasta wikia (per chi non lo sapesse) mi hanno detto di inserire questa terza versione prima nel loro sito di fanfiction; poi ci penseranno loro a mettere il link nell'infobox accanto al remake che noi tutte odiamo. Mi hanno detto che forse faranno anche pubblicità, se questo racconto verrà giudicato di buona qualità. LA. PAURA.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito, commentato e criticato il mio remake, ma anche quelli che lo hanno semplicemente letto.
Un ringraziamento particolare va a :

Holyland_xwx, che di sua spontanea volontà mi ha corretto gli errori grammaticali. (Grazie, grazie mille per le ore che ci hai speso!!! <3 Spero che la storia ti soddisfi, alla fine! XD)

CreepyAlex, che mi ha aiutato a contattare gli amministratori e mi ha dato un supporto incredibile con la storia, incoraggiandomi e dandomi consigli .Non sai quanto io l'abbia apprezzato!!! <3

I_love_villains, che mi ha aiutata e mi ha incoraggiata con i suoi complimenti (spero che me li sia meritati finendo la storia! XD). Come vedi, ho preso molto seriamente il problema dei bulli e della festa che tu mi avevi scritto in una recensione! ;) Spero che la storia ti sia piaciuta visto le parti introspettive che ho aggiunto!

Ora, nel prossimo 'capitolo', ci sarà tutta la storia per intero. Vi consiglio di leggerla, visto che è la versione finale che andrà nel sito Creepypasta wikia. Dopo che mi direte cosa ne pensate di questo pezzettino e se devo modificare qualcosa, la pubblicherò.
Ora tocca a voi! ^^

Made of Snow and Dreams.


 

  
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