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Autore: tomemma    16/01/2016    1 recensioni
Forse se faccio finta di non averlo visto, nemmeno lui si accorgerà di me. Forza, Lily, siamo quasi arrivati al treno. Fa che quest’anno non mi veda, ti prego, Merlino!
“Evans!” Ho fallito ancora una volta.
Forse se faccio finta di niente, mi lascerà in pace…
“Evans!” ripete lui.
O forse no.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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POV Lily
Forse se faccio finta di non averlo visto, nemmeno lui si accorgerà di me. Forza, Lily, siamo quasi arrivati al treno. Fa che quest’anno non mi veda, ti prego, Merlino!
“Evans!” Ho fallito ancora una volta.
Forse se faccio finta di niente, mi lascerà in pace…
“Evans!” ripete lui.
O forse no.
Mi disegno un sorriso sulle labbra. Finto, chiaramente. E cerco di esprimere frustrazione, fastidio, noia, furia (Non rabbia, avete capito bene), eccetera… Ovvero qualsiasi sentimento negativo che possa essere collegato a quell’essere. Non che ce ne siano di positivi, suppongo.
Mi sta prendendo per un braccio. Mi sta toccando. Godric, quanto lo odio.
“Evans, è inutile che mi ignori. Che dici, quest’anno andiamo a Hogsmeade insieme?”
“Ma anche no, Potter” rispondo, girandomi molto lentamente verso di lui. “E, per la cronaca, preferirei che non me lo chiedessi ogni volta che ci vediamo” sbuffo. “Magari Sirius accetta. Prova con lui. Ritenta, e forse avrai più fortuna, Potter. Ora, se non ti dispiace, ma anche se ti dispiace, me ne vado” finisco, liberandomi dalla sua morsa probabilmente letale.
“Certo, Evans. Ma da bravo gentiluomo quale sono, ti accompagnerò fino alla cabina per difenderti da attacchi mortali”
“TU sei mortale, Potter” specifico, prima di riprendere possesso ancora una volta del mio braccio. Con uno strattone. Violento. E corro via.
Salgo sul treno e per poco non vado a sbattere contro Alice Prewett, Grifondoro. È del mio stesso anno.
“Hey Lil, come va?” chiede
“Ti prego, Ali, c’è ancora Potter dietro di me?”
“No… O forse sì… Sta salendo ora…” la strattono per un braccio e corriamo per il corridoio finché non scorgiamo una cabina libera e ci fiondiamo dentro.
“Obscuro. Colloportus” mormoro, mentre agito la bacchetta.
“Lily” mi chiama Alice, delicatamente.
“Lily” mi dice poi, visto che non le presto attenzione e mi siedo, guardando dal finestrino la stazione affollata.
“Lilian Evans” esclama poi, leggermente irritata.
“Fammi subito uscire di qui!” ordina.
“Ma Ali, non posso…”
“Ti getto in pasto a James se non mi fai uscire entro dieci secondi!” sbraita. Questo si chiama complotto.
Prendo la bacchetta e riapro.
“Perché non l’hai fatto tu, al posto di urlare?” chiedo. Ma niente, lei se n’è già andata.
Poi vedo una testa bruna riccioluta passarmi davanti, arrestare la sua folle corsa dopo qualche metro e girarsi verso di me.
“Ciao Lily! Ora non posso parlare, ci si vede dopo. Ci sono un paio di Serpeverde che mi inseguono”
“Ciao Sirius” mormoro, prima che il mio amico sia già scappato un’altra volta.
Ora mi siedo, tiro fuori il nuovo libro di Incantesimi e ripasso… Senza che nessuno mi disturbi! Contaci Lily, devi andare nella cabina dei Caposcuola. Diamine.
Mi sto appunto dirigendo in quella direzione, quando vedo Severus. Severus Piton, il Mangiamorte. Colui che mi ha insultata chiamandomi “Mezzosangue”, dopo che mi aveva detto che non c’era differenza tra chi era Babbano di nascita e chi era un Purosangue.
Rabbrividisco. Cerco di non guardarlo, ma lui mi blocca.
“Lily”
“Lasciami in pace. Non voglio aver niente a che fare con te.” Sibilo. “Meglio se mi stai lontano, ti potresti infettare, Piton” decido di sferragli il colpo letale. “Addio, Mocciosus”
Lui mi lascia il braccio, sconfitto. Quello che gli ho detto gli ha fatto capire tutto. Perché la guerra non è solo là fuori, è anche tra noi, e dobbiamo decidere da che parte stare.
Stringo gli occhi per non far scendere le lacrime, e mi avvio verso la cabina dei Caposcuola. Saluto Remus con un cenno e mi siedo. Ci siamo io, lui, i due Prefetti Corvonero e un Tassorosso. Chissà chi è l'altro Caposcuola, oltre a me.
“Come stai Lily? Hai sentito che Sirius è scappato da casa Black?”
“Stai scherzando, vero? Non mi ha detto niente nelle sue lettere? Ma quando è successo?”
“Due settimane fa” mi dice lui, grave.
 
 
“Sirius Orion Black, che cavolo hai fatto?!” strepito, fiondandomi nello scompartimento dei Malandrini qualche minuto dopo. Subito dopo di me entra Remus.
“Non puoi proprio resistermi, eh, Evans?!”
“Taci, Potter. Black, se non mi racconti subito quello che è successo, ti crucio.”
“Io sto bene grazie Lily, e tu?” risponde il secondo interessato della mia frase, sarcastico.
“Allora, me lo dici o ti devo leggere nella mente?”
“La seconda. E poi non è successo niente, Lily!”
“Oh, no, infatti anche io scappo di casa tutti i giorni!” replico, stizzita e divertita insieme. Non riesco a stare solo arrabbiata con lui per più di dieci minuti. È talmente pasticcione! No, okay, diciamo pure casinista. Diciamo la seconda persona più casinista che io abbia mai conosciuto. La prima è –neanche a dirlo- James Potter. Il quale sta ridacchiando sotto i baffi da un bel po’ di tempo.
“Potter, mi faresti la cortesia di smettere di ridacchiare in quel modo assurdo?”
“Ti ho chiesto di piantarla”
“Potter” lo riprendo, mentre anche Sirius inizia a sorridere. “Sono Caposcuola, se non la pianti tolgo dei punti a Grifondoro!”
“Senti, Evans, non vorremo per caso fare la stessa figura dell’anno scorso, vero?”
Beh, bisogna dire che la figura dell’anno scorso non è stata il massimo: ultimi dopo Tassorosso con una differenza di 50 punti! Un po’ era colpa mia, che continuavo a togliere punti a Potter e a Sirius, un po’ loro perché se li facevano togliere.
“Peter, fammi sedere, per cortesia” dico a Minus, indicando il suo posto davanti a quello di Sirius. Lui si alza e si fionda fuori dalla porta. Faccio così paura?
“Comunque, Lily, sai già che sono scappato di casa, cos’altro dovrei dirti?” Sirius mi guarda.
“Mah, per esempio dove sei andato, non penso che il rampollo dei Black dorma in strada” replico, pentendomi subito dopo quando un dubbio si fa strada nella mia testa. Un dubbio che si trasforma in realtà non appena le labbra di Sirius formano la parola che la sua bocca ha detto di più in sei anni di scuola: “James”.
Inspiro ed espiro profondamente per non maledire il mio amico.
“Sirius” attacco, con tono da ramanzina.
“Sai, Evans, non è un caso che Sirius sia venuto da me a cercare protezione. In fondo sono il suo migliore amico. Pensavo che dopo tutto questo tempo avessi capito. Ti facevo più intelligente, Evans.”
“Potter…” ma poi mi blocco. Sto per dirgli che non stavo parlando con lui e che nessuno aveva chiesto il suo parere, quando lo guardo negli occhi e non riesco a continuare. Non l’ho mai visto così serio come ora.
E nei suoi occhi vedo rabbia e un po’ di sorpresa.
E quando è così serio è veramente bello. Ma cosa vado a pensare? Lui è James Potter e io lo devo odiare. Assolutamente. A priori.
“Avanti, dì qualcosa di sarcastico. Dì che sono stupido e che penso solo al Quidditch. Dì che non sapevi che avessi un cuore.”
Oh Merlino. Si sta per mettere a piangere. James Potter si sta per mettere a piangere. Corre fuori dallo scompartimento e così rimaniamo solo io, Sirius e Remus, che non hanno spiccicato parola fino ad ora. E Remus mi sta guardando in quel modo, e io non posso fare altro che obbedirgli e seguire Potter fuori.
Il corridoio è deserto, poi lo vedo con la fronte appoggiata al finestrino e gli occhiali infilati malamente e distrattamente nella tasca della divisa. Poi vedo le guance arrossate e gli occhi che a stento trattengono le lacrime.
“Senti James, sai che in realtà non ti considero stupido e che ammiro il tuo modo di giocare a Quidditch. E come potrei non farlo?” lui sorride, è la prima volta che lo chiamo ‘James’. D’istinto sorrido anche io, lui si gira.
“Hai un bel sorriso, Lily” mi sorpassa e rientra nello scompartimento.
E anche se la mia testa lavora freneticamente, dicendomi che Jamer Pottes è la persona più bella che conosco, sulla mia faccia c’è ancora un sorriso ebete. Suppongo.
Una decina di secondi dopo che ho sentito la porta chiudersi, la sento riaprirsi, e la testa di James, volevo dire Potter, sbuca dallo scompartimento.
“Hey Lily, ci vieni a Hogsmeade con me?” chiede speranzoso.
Io scoppio a ridere scuotendo la testa in segno di diniego, e poi mi allontano perché ho visto Alice passare.
Magari potrei farci un pensierino…
 
 
NOTA AUTRICE:
Eccomi tornata con la seconda ff anche se non ho neanche finito la prima (è una Dramione, il link del primo capitolo è: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3300040  , per chi volesse leggerlo)!
Spero che vi piaccia questa James Potter Lily Evans.
Non ho sbagliato a scrivere ‘Jamer Pottes’, volevo che si capisse che Lily è confusa.
Non ho idea di quando aggiornerò, né quanti capitoli ci saranno, ma spero che la leggiate!
Saluti
   
 
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