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Autore: Assiage    16/01/2016    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se sul promontorio le cose fossero andate diversamente, e Uncas e Alice fossero sopravvissuti? Con un futuro ancora tutto da scrivere, le cose non saranno semplici per loro. Riusciranno a mettere da parte le loro differenze e vivere il loro amore?
Traduzione di: Eilan21
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scusate... come, miss?” chiese incredulo il corpulento capitano di mare; le sue mani si erano bloccate nell'atto di raggiungere un boccale di birra.

Lo spirito di Alice cominciò a crollare.

Era un frizzante primo pomeriggio, e Alice aveva accompagnato un riluttante Nathaniel (che non voleva portarla con sé) in una camminata di alcune ore per scambiare pellicce con argento. Veramente Alice si riferiva ad essa come “andare in città” quando, in realtà, era più un eterogeneo assembramento di coloni che vendevano le loro merci vicino al molo. C'erano anche commercianti, indiani e altri. Era un miscuglio incongruo, pensava Alice, momentaneamente distratta da un'alta, formosa donna con guance colorate di rosso e un'indole vivace. Il suo seno era davvero troppo esposto.

Una... signora della notte?

Alice si costrinse a focalizzarsi sul compito presente- anche se doveva ammettere che non stava andando bene.

Fece un brillante sorriso, perché le era sempre stato detto che il suo sorriso era bellissimo.

Non posso pagare per il passaggio sulla vostra nave al momento, ma vi supplico di comprendere la mia situazione. Sul mio onore, una volta che saremo arrivati a Londra pagherò per il mio passaggio e anche di più.”

L'anziano uomo sorrise in modo sghembo. “Figliola, non si può fare.”

Non ho denaro con me.”

E questo è un problema. Per voi, almeno. Niente denaro, niente passaggio.”

Alice raddrizzò la schiena sulla sedia. “Ho del denaro cartaceo che ho avuto per la vendita del mio braccialetto...”

Ah!” l'uomo scosse l'ispida, irsuta testa. I suoi occhi blu erano cinici. “Il denaro di carte non vale il denaro che c'è scritto sopra, a meno di non restare nella colonia di New York. Non è utile a un capitano di mare. Solo sterline inglesi e scellini, Miss.”

Voglio solo andare a casa. Voglio dimenticare quello che è accaduto qui alla mia famiglia. A me.”

Alice batté le palpebre e abbassò lo sguardo sulle sue mani intrecciate, imbarazzata del proprio candore. Era la verità, in ogni caso. Nathaniel e Cora si sarebbero sposati presto, e questo in cosa l'avrebbe trasformata? Nell'indesiderata parente zitella. Nel fardello. Sua sorella sarebbe stata una moglie. La sua vita stava per ricominciare. E Alice era rimasta con un mondo infranto da ricostruire. L'Inghilterra e la Scozia erano la sua casa, la sua salvezza, il suo faro nella notte. Avrebbe dovuto trovarsi lì, non a strisciare davanti ad un umile capitano di mare in quel lurido molo.

Alzando lo sguardo, si accorse che il capitano Eccles era concentrato sui segni sui suoi polsi. I profondi tagli dove le corde le avevano scorticato la pelle. La sua pelle era guarita ma le cicatrici erano rimaste.

L'uomo sospirò e scosse il capo, prendendo un lungo sorso di birra. Il boccale di Alice giaceva dimenticato, perché il suo stomaco ancora si ribellava all'odore della bevanda annacquata.

Suppongo di potervi offrire un passaggio,” disse dopo un momento, sbattendo giù il suo boccale e asciugandosi la bocca. Alice spalancò gli occhi. “Vi offrirò un passaggio sulla Speedwell se mi pagate almeno metà prima di imbarcarvi, e il resto quando arriveremo a Londra.”

Alice si morse il labbro inferiore, una rinnovata abitudine nervosa che aveva perso – o così aveva creduto – grazie alle lezioni di etichetta e ad una caparbia istitutrice. Dove avrebbe trovato delle sterline inglesi? Ma l'uomo aveva già ridotto il prezzo per lei, e lei voleva fare qualsiasi cosa per raggiungere la civiltà.

Quando lascia Albany la Speedwell?” chiese, scrutandogli velocemente il viso.

L'8 novembre. Dopo il Sabbath.”

Alice annuì tra sé e sé. Facendo un respiro tremulo, si scostò una ciocca di capelli schiariti dal sole dal viso e sorrise.

Acconsentite a queste condizioni, Miss?”

Sì.”

Capite che la mia nave non offre lussi? E' una nave merci su cui a volte accolgo passeggeri, servi a contratto e simili.”

Sì.”

Continuò a incalzarla. “Davvero? Senza dubbio siete arrivata qui su una nave molto più, ah, spaziosa?” Fece una pausa, aspettando una risposta.

La Mary Costant,” replicò Alice debolmente, strofinando con il pollice il bordo consumato del suo abito color crema.

L'uomo sbuffò con divertito sdegno. La Mary Costant era una rinomata nave di quella rotta, conosciuta per trasportare passeggeri della buona società e aristocratici.

Bé, figliola, questa non è la Susan Costant.”

Mary Costant, sir.”

Giusto.” Ruttò rumorosamente, E Alice rabbrividì ai suoi modi rozzi.

Se salperete con me, i miei passeggeri e il mio equipaggio, sarà meglio se capirete come sarà. Dividerete una cabina con altri. Molti altri. Niente cibo fresco. Acqua salmastra. La gente che dividerà la cabina con voi... bé, forse proverranno dai bordelli. Prostitute del porto e simili.”

Ne sono perfettamente consapevole, capitano Eccles.” Sbuffò Alice con tutta la dignità che riuscì a raccogliere.

Non intendo insinuare che non sappiate distinguere una B dalla zampa di un toro,” replicò lui con quella che sicuramente ritenne una trovata geniale. “Voglio solo assicurarmi che comprendiate la realtà, tutto qui. Sulle navi le malattie non hanno dove andare se non sulle persone. Pestilenze e pidocchi. Sangue e ferite, Miss. Può essere davvero pericoloso, e scegliete un periodo dell'anno sfavorevole per viaggiare. Uragani e tempeste, figliola.”

Alice stava avendo difficoltà a decifrare il suo dialetto marinaresco, e stava anche cominciando a innervosirsi. Si rifiutava di piegarsi alle sue paure.

Abbiamo un accordo, sir?” chiese in modo diretto, allungando una pallida mano verso l'uomo seduto di fronte a lei. Si strinsero la mano, e lo sguardo del capitano scivolò da qualche parte oltre Alice.

Quel tipo tutto gambe è il tuo uomo, per caso?” chiese in modo burbero, bevendo altra birra. Alice voltò il capo e vide Nathaniel che se ne stava immobile, lo sguardo penetrante, valutando la scena di fronte a sé.

Un mio... ehm... parente,” sussurrò lei, alzandosi in fretta. “Vi incontrerò al porto l'8 novembre, sir.”

Al tramonto,” grugnì lui, asciugandosi la fronte con il suo tricorno.

Sì, sir. E... discrezione se non vi dispiace, sir.”

Il capitano Eccles scrollò le spalle. “E non dimenticate i termini, figliola! Metà allora, metà all'arrivo.”

Alice annuì e si avviò verso Nathaniel.

Sorridendo amabilmente, Alice si mise lo scialle intorno al collo. “Andiamo, Nathaniel?”

Nathaniel la osservò attentamente. “Hai finito di fare la furtiva, Alice?”

Lei batté le palpebre e finse di cadere dalle nuvole. “Sono venuta a comprare nastri per capelli-”

Che non hai comprato,” Nathaniel le fissò le mani vuote con aria dubbiosa, “ Ti ho detto che eravamo qui per scambiare pellicce, non per perdere tempo.”

Le sue parole le fecero male. Alice deglutì visibilmente e inarcò un sopracciglio. “Ti assicuro, ho avuto una mattinata molto produttiva,” ribatté, poi lo scansò e si avviò lungo il sentiero. Lui la osservò allontanarsi, preoccupato.



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Giorni dopo Alice si sentiva malinconica mentre appendeva la biancheria ad asciugare sul filo. Cosa sarebbe successo quando fosse arrivato il freddo, si chiese. Avrebbero dovuto lavare e asciugare gli abiti dentro la capanna? Cosa sarebbe successo se i proprietari originali della capanna o i loro parenti fossero arrivati, e buttato fuori Cora e la sua famiglia da quel posto? Alice non voleva pensarci. Stava cominciando a sentirsi triste al pensiero di lasciare la sua unica sorella. Cora l'aveva lasciata molte volte nel corso degli anni. Solo che ora era lei che stava partendo. Era lei che stava per fare un salto nel vuoto.

Perché si sentiva così male al pensiero?

Alice sospirò e raddrizzò il collo. Secondo Chingachgook, quelli erano gli ultimi giorni di sole cocente prima dell'arrivo dell'autunno. Lei amava i colori delle colonie. C'erano così tante sfumature di verde! Non aveva visto tanta bellezza da quando aveva lasciato Inverness anni prima. Le foglie stavano cominciando a diventare gialle.

Strofinandosi le mani doloranti, Alice di andare a sedersi al fiume ora che le sue faccende erano terminate.

La camminata fin lì fu breve, e lei si sedette ad ammirare l'acqua. Le piaceva sedere immobile e far finta di essere un'increspatura nell'acqua luccicante. Era ancora lì minuti dopo, perfettamente immobile, quando Uncas le si avvicinò silenziosamente.

Miss Alice.”

La sua voce profonda fu uno shock per lei. Fece un balzo di paura.

Scusami, miss.”

Alice rise nervosamente.

E' tutto a posto, Uncas.” Realizzò all'improvviso che lui si era sempre rivolto a lei in modo più formale della sua famiglia. Perfino suo padre si riferiva a lei come “capelli di luna” e “ragazza”.

Non devi chiamarmi Miss Alice. Solo Alice. Abbiamo superato queste formalità ormai.”

Uncas sedette con cautela accanto a lei, anche se non troppo vicino. Non disse nulla per diversi minuti, concentrandosi invece sui propri pensieri e sull'acqua che scorreva.

Stai per partire.”

Non era un'affermazione, ma nemmeno una domanda. Alice lo fissò ad occhi spalancati.

Come hai detto, Uncas?”

I suoi occhi erano penetranti. “Stai pianificando di partire. Di andare ad Albany e attraversare il mare.”

Alice si fissò le mani. “Come lo hai scoperto?”

Nathaniel.”

Fu tutto quello che disse, e Alice si sentì come se avesse una pietra sullo stomaco. Le veniva da piangere. Si sentiva colpevole.

Alice,” disse lui dopo un momento, allungando una mano e intrecciando le dita alle sue. Il viso di lei divenne rosso. “Alice. Sei stata male. Rimani finché non starai meglio.”

Io... non posso,” sussurrò lei, giocherellando con i capelli.

Perché?”

Come poteva spiegare che lei stessa riusciva a malapena a capirlo? Non apparteneva a quel posto. Nessuno credeva veramente che potesse sopravvivervi, era un miracolo che fosse arrivata fino a lì, e...

Se non parto presto, ho paura che non partirò mai più.”

Potresti rimanere.”

Lei trasse un profondo sospiro. “Con mia sorella e Nathaniel?”

No. Con me.”

Alice alzò in fretta lo sguardo. Non c'era stata esitazione nella sua voce, o nei suoi occhi scuri. I suoi bellissimi occhi scuri che erano sempre pieni di calore quando guardavano lei. Come se non ci fosse nessun'altra che lui desiderasse guardare. La sua sicurezza l'aveva sempre affascinata, ma ora si sentiva schiacciata. Si sentiva come se il cuore le si fosse ingrossato. Alice era senza fiato.

Guardò le cicatrici che lui aveva sulle braccia, ricordi del suo combattimento con Magua. Fu una visione calmante.

Per quanto tempo?”

Con il pollice lui le carezzò la mano. “Fino a quando vorrai.”

Intendevo... per quanto tempo prima che tu ti stanchi di me?”

Io-”

Non so fare niente di utile, non sono fatta per il lavoro duro. Non so scuoiare un animale, mi disgusta. So a malapena cucinare- Uncas, sarei un fardello. Per te, e per gli altri. Tuo fratello mi tollera appena e solo per mantenersi nelle grazie di mia sorella, ne sono certa.”

Uncas apparve davvero confuso. “Mio fratello ti vuole bene. Forse i suoi modi non sono ciò a cui sei abituata. Siamo cacciatori e commercianti. Gente rude.”

Tu non sei rude,” replicò lei. No, lui non era affatto come Nathaniel, come il loro padre di poche praole.

Il suo sguardo si addolcì. Sembrava stesse lottando con ciò che stava per dire, prima di sospirare e riportare l'attenzione sull'acqua gorgogliante.

Sei sicura? Partirai?”

Sì.”

Quando?”

L'8 novembre.” Gli raccontò in breve quello che lei e il capitano Eccles avevano discusso in termini di pagamento, e Uncas disse che l'avrebbe aiutata a pagarsi il passaggio, liquidando i suoi balbettii imbarazzati.

Uncas, perché lo faresti?”

Lo farò se ti rende felice. Ritornare.”

E voi? Dove andrete?” chiese preoccupata, i timori di prima che riemergevano.

Ad ovest dell'Hudson. Passeremo l'inverno nella valle dell'Ohio. Mio fratello e tua sorella si sposeranno. Costruiranno una casa.”

E tu? E tuo padre?”

Trascorreremo l'inverno con i miei fratelli Delaware.”

Perché?”

La sua presa sulla mano delicata di lei si acuì. Il cuore di Alice prese a battere più veloce mentre diversi pensieri le attraversavano la mente. Uncas sarebbe stato perduto per lei, questo lo sapeva.

Ti sposerai?”

Invece di rispondere, lui ritirò gentilmente la mano e, avvicinandosi, cominciò a farle una piccola treccia.



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La notte Alice non riusciva a dormire. Le mancava la solitudine del fienile, la luna argentea e le stelle che brillavano attraverso le piccole fessure del tetto e del muro. A volte quando riusciva a svignarsela, ascoltava l'ululato dei lupi in lontananza, ma solo alcune notti. In un modo particolare, Alice sentiva di potersi identificare con i lupi. Il loro ululato era malinconico. Come se volessero qualcosa con tutto il cuore.

Un altro motivo per cui Alice non riusciva a dormire era perché cercava di ricordare il nome di una giovane domestica che aveva lavorato in casa sua a Londra anni prima. Non riusciva a smettere di pensare a lei. Martha, anche se era conosciuta come Mattie. Era stata una cameriera, una sorridente, amabile ragazza che teneva ad Alice, le dava il bacio della buonanotte, e le raccontava le storie. Aveva chiamata la sua piccola protetta “Elsie.” Almeno, questo era ciò che Alice sceglieva di ricordare su di lei. Si era trastullata con l'uomo sbagliato e si era ritrovata con una certa urgenza ad aver bisogno di un marito, come dicevano. Era stata licenziata dalla governante quando aveva cominciato a ingrossarsi. Alice aveva pianto quando Mattie era andata via.

Mettendosi sul fianco con circospezione, Alice sussultò. Il suo corpo era stato dolorante per settimane. Alice normalmente dormiva su un fianco, ma ora le era quasi impossibile. Riusciva a dormire solo sulla schiena, posizione che non le piaceva affatto. Il suo seno e il suo ventre erano morbidi. Era più spesso malata che sana.

Nauseata, e stanca, e dolorante.

Come Mattie.



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Alice si precipitò in città la mattina dopo, boccheggiando per un acuto dolore al fianco. Era partita prima dell'alba, facendo una tale corsa che aveva a malapena guardato dove metteva i piedi. Nathaniel era sveglio e le aveva chiesto dove stesse andando, ma lei aveva solo borbottato “stalla,” distrattamente.

Fuori. Lontano. Scapperò via da tutti voi.

Il suo correre batteva veloce e irregolare- ogni qualche minuto balzava fastidiosamente, come se volesse scapparle dal petto.

Quella giornata era nuvolosa e molto fresca, preannunciando pioggia per i giorni a venire. Non perse tempo. Guardandosi intorno, individuò una donna anziana che aveva notato una o due volte. Donne andavano e venivano dalla sua tenda di pelle incerata, o compravano medicine e erbe da lei. Era forse... una levatrice?

Alice l'avvicinò e le parlò direttamente e senza preamboli.

Devo sapere perché sto così male.”

La donna mostrò i denti in un sorriso, i suoi capelli rossi che brillavano nella luce del primo mattino. “Oh, certo? Il mio nome è Nell. Puoi pagare?”

Alice annuì, e mostrò il denaro cartaceo che aveva, al quale la donna fece un cenno conducendola verso la tenda. Ordinò ad Alice di sdraiarsi sulla schiena. Era molto buio. Alice fece come le era stato detto, anche se si sentiva veramente a disagio. Per il quarto d'ora successiva, venne toccata e tastata e le vennero fatte domande di natura molto personale.

Quando hai avuto il tuo ciclo l'ultima volta?”

Non ricordo. Ero ad Albany, quindi credo fosse in luglio.”

Dopo alcune altre domande, le venne detto di mettersi a sedere.

Aspettate un bambino, miss.”

Alice strizzò le palpebre. Sentiva che stava per svenire. Voleva morire. La sua vita era finita. Era rovinata.

La donna continuò, mentre metteva insieme erbe e piante e faceva un piccolo pacchettino per Alice.

Più o meno due mesi? Parlatene con vostra madre, se potete. È più che naturale essere spaventate la prima volta.”

Non ho madre,” Alice sussurrò con amarezza, la testa bassa, la prima lacrima che le scivolava tra le ciglia.

L'altra donna si fermò.

E un uomo?”

Alice non sapeva come rispondere a questa domanda. “N-no. Nessun uomo.”

La donna sospirò e scosse il capo. “Bene, alzatevi, miss. Ho un pacchetto per voi.”

Alice si asciugò gli occhi e prese svogliatamente quello che l'altra donna offriva. Era soprattutto una medicina per la sua nausea, ma le ultime erbe la lasciarono perplessa.

Cosa?” sussurrò, asciugandosi gli occhi.

Preparate la corteccia di salice e cimbalaria come un tè. Bevetelo tre volte al giorno. Se non succede nulla dopo tre giorni, dovete smettere di prenderlo immediatamente. Avete capito?”

Alice non capiva, non del tutto. “Cosa dovrebbe succedere in tre giorni?”

Farà riapparire il vostro ciclo, ovviamente.”

Il mio ciclo? Pensavo...”

Metterà fine alla gravidanza. Ma troppo può essere pericoloso. Solo tre volte al giorno per tre giorni. Sanguinerete e poi sarete di nuovo pulita. Non è ciò che volete?”

Lei non rispose.

Alice uscì dalla squallida tenda, fredda e insensibile, il pacchetto al sicuro nel suo vestito. Si sentiva le mani come ghiaccio, e stavano tremando. La strana donna, Nell, aveva rifiutato di essere pagata, invece aveva augurato ad Alice ogni bene.

Questa volta si prese tutto il suo tempo per tornare alla capanna, arrivando intorno a mezzogiorno. Non aveva quasi mai pianto, nemmeno quando era morto suo padre. Eppure ogni pochi minuti il corpo le tremava mentre lacrime le sgorgavano dagli occhi. Era arrivata al punto di rottura.

Girando l'angolo della capanna, i sensi di Alice furono assaliti.

Alice!” gridò Cora, stringendola in un abbraccio, ma Alice la scansò. Notò vagamente l'espressione di Cora segnata dalla paura e dal sollievo, la sua gonna e la sua blusa di colore chiaro che ondeggiavano nella brezza.

Dove eri?” piangeva Cora, “gli uomini stavano per uscire a cercarti! Credevo fossi in quel maledetto fienile, e-”

La confusione attirò fuori il resto degli inquilini della capanna, e Alice si irrigidì cominciano immediatamente ad avviarsi verso la stalla. Non poteva affrontare gli uomini, specialmente lui.

Alice, dove sei stata?” chiese Nathaniel ad alta voce, il tono preoccupato, quando lei gli passò davanti.

Sono tornata ora,” mormorò lei.

Cora non intendeva farsi scoraggiare. “Alice, insisto che tu mi spieghi cos'è tutto questo-”

Il fragile controllo di Alice sul proprio umore si ruppe.

Cora, per una volta nella mia vita, vuoi lasciarmi in pace?!” urlò, sbattendo la porta della stalla dietro di sé e scomparendo nell'oscurità.

Rannicchiandosi nel fienile, inspirò profondamente, e si impose di chiudere gli occhi.

Sono al sicuro. Sono ad Inverness. Sono al caldo. Sono con mia madre.



   
 
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