Quando mi svegliai mi trovai accoccolata sui sedili posteriori di un' automobile.
-"D-dove sono?"-.
Mi tirai su a sedere e in pochi secondi realizzai di essere in macchina con un estraneo che non mi rivolgeva nemmeno la parola.
Panico.
Ero stata rapita! Pensai subito a Mello e mi rimproverai per essermi fidata così facilmente di quei due ragazzi. Me lo sarei dovuto aspettare!
-"Aiuto! Mi hanno rapita! Aiuto!"- urlai.
Qualcuno avrebbe dovuto sentirmi per forza anche se la macchina era in moto.
-"Ehi! Che stai facendo?!"- mi disse il conducente.
Mi girai e mi accorsi che era Matt.
-"Matt?"-.
Mi rimisi a sedere.
-"Inizio a pensare che Mello abbia ragione riguardo alla tua sanità mentale"- disse.
-"Stai zitto. Sappiamo entrambi che qui quello che ha torto è lui"- sbottai.
Con mosse da contorsionista raggiunsi il sedile anteriore. Mi legai la cintura di sicurezza.
-"Be', che ci facciamo qui?"- gli chiesi.
-"Mh..."-.
Matt accostò la macchina al marciapiede e spense il motore. Si accese una sigaretta.
-"Questo"- disse indicando qualcosa.
Seguii la direzione indicata dal suo indice e il mio sguardo incappò in una ragazza bionda. Doveva avere intorno ai 25 anni e si agitava di fronte alla vetrina di un negozio di vestiti. Effettivamente ce ne erano alcuni davvero carini! Era seguita da un uomo che veniva trascinato da negozio a negozio di controvoglia.
Guardai Matt e mi sorpresi nel vederlo attento a ogni minima mossa della strana coppia.
-"Matt, guarda che se continui a fissarli così se ne accorgeranno presto"- gli dissi.
-"Non sono mica scemo. Ho i vetri oscurati"- rispose.
Continuammo a seguirli e, ogni volta che si allontanavano troppo per la via, Matt metteva in moto l'auto per poi riaccostare più vicino. Strano che nessuno facesse caso a noi. Quando poi la ragazza si girò verso la strada per dare un'occhiata alle insegne sull'altro lato, mi venne in mente tutto. Finalmente la riconobbi.
-"Matt, stiamo pedinando Misa Amane!"-.
-"Uh, la conosci?"- mi domandò sorpreso.
-"E' un'idol..."-.
Ed eccoci al solito punto: dire tutta la verità e prepararsi alle conseguenze, oppure far finta di niente e permettere che la stora si ripeta? Abbassai lo sguardo e mi guardai le scarpe. In questi casi la cosa migliore è il silenzio.
-"Sapevi che so che lo sai?"- mi domandò a un certo punto.
-"Come, scusa?"-.
Mise in moto la macchina e poi la riparcheggiò.
-"Potrò anche sembrare un nerd-otaku svampito, ma il cervello mi funziona"- mi sorrise.
-"Matt, lei è il secondo Kira"- ammisi.
-"Bingo!"- esclamò sarcastico. -"C'è un piccolo errore, però"-.
Un piccolo errore? Possibile che...?
-"Lei non è più il secondo Kira. Il potere del Quaderno è stato ceduto a un'altra persona"-.
Ci rimasi di sasso. Ecco come ci rimasi.
-"No no no no!"-. Mi slegai la cintura e mi girai completamente verso di lui. -"Come dimine fate a saperlo? L'hai capito solo pedinandola?"- domandai.
-"Informazione riservata, ragazza"-.
-"Allora perché la stiamo ancora seguendo se ormai sapete la verità?"-.
Ci fu un attimo di pausa, poi Matt aprì le portiere dell'auto e mi spinse fuori. Uscì anche lui, fece il giro, si appoggiò con nonchalance al cofano e si mise gli occhiali da aviatore che portava sempre in testa. E ovviamente si accese l'ennesima sigaretta.
-"Non stare lì in mezzo al marciapiede a fissarmi, vieni qui"- sussurrò.
Mi avvicinai e lui mi mise in mano la sua PSP.
-"Questione di secondi, non l'accendere"-.
Questione di secondi? Non potevamo restare in macchina? Piuttosto, che stava succedendo? Nell'attesa di non so cosa iniziai a rigirarmi tra le mani la PSP nera di Matt. Aprii la slot del disco e vidi che il gioco era Assassin's Creed Bloodlines.
-"Matt, non posso proprio accenderla?"- chiesi.
-"Assolutamente no"- rispose secco.
-"Che seccatura che sei! Tanto ci metto poco!"- insistetti.
-"E' una giapponesina niente male, ma si vede lontano un miglio che è un'idiota. Mi chiedo come abbia fatto a diventare il secondo Kira"- disse.
-"Con chi parli?"-.
Mi girai per guardare male Matt e vidi che Mello era comparso dal nulla in sella alla sua moto. Non l'avevo nemmeno sentito arrivare.
Scese dalla moto e tirò fuori dalla tasca del cappotto una tavoletta di cioccolata.
-"Si può sapere il motivo di tutto ciò?"- domandai.
Quelli mi guardarono ma non mi risposero.
-"Senti Matt, devo andare a fare una cosa abbastanza urgente. Tu tornatene pure a casa ma non smettere di tenere sott'occhio certe persone. Ah, e portati dietro la ragazzina"- disse Mello.
Buttò a terra la tavoletta appena iniziata e si mise il casco. Fece per partire quando lo bloccai. Sapevo dove sarebbe andato.
-"Vengo anch'io!"- esclamai.
-"No, rimani con Matt. Non ti voglio tra i piedi"- rispose secco.
Montai sulla moto dietro a lui.
-"So dove vuoi andare e voglio venire anche io. In fondo, anche lui era un mio amico"- gli sussurrai.
Ci pensò su un po', poi mi disse di scendere. Feci come mi aveva detto, convinta che mi avrebbe dato un casco, quando invece rimise in moto e se ne andò.
-"Vaffanculo!"- gli urlai dietro.
-"Su, andiamo a casa. Ti insegno a giocare a un gioco della PSP. Scegli tu quale"- mi disse Matt.
-"Stai cercando di tenermi buona? Ti sembro un bambina?"- sbottai.
-"Abbastanza. Avanti, sali in macchina"-.
Presi posto accanto al conducente e Matt mise in moto l'auto rossa.
-"E' ancora valida l'offerta di prima?"- chiesi dopo un po'.
-"Certo"-.
-"Allora insegnami a giocare ad Assassin's Creed"-.
Gli scappò un sorrisetto.
Calò il silenzio.
-"Dì un po' Matt, è una mia impressione o questa giornata è priva di senso?"-.
-"Priva di senso?"- domandò.
-"Inutile dico. Hai pedinato una persona della quale sai già tutto"- risposi.
-"Nah. Comunque, sotto un certo punto di vista, la possiamo definire una giornata abbastanza inutile, sì"-.
Detto ciò, si accese una sigaretta dimenticandosi di aprire i finestrini. Morii affumicata.