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Autore: Recchan8    16/01/2016    1 recensioni
[SEGUITO di "Chance"]
"La prima volta che accadde arrivai a concludere che mi fossi sognata tutto: il mio arrivo alla Wammy's House, l'assurdo e ambiguo rapporto con Mello, la visita di Elle, e la tavoletta di cioccolata trovata al mio "risveglio".
E allora perché? Perché successe di nuovo?
A quanto pareva, la mia "missione" non era finita. Avevo fallito il primo tentativo: non ero riuscita a persuadere Mello a rimanere alla Wammy's House dopo la morte di Elle. Sapevo come le cose si sarebbero evolute... Mello si sarebbe unito prima alla mafia americana, poi avrebbe continuato le indagini con Matt, e infine sarebbe morto. Evidentemente c'era una forza maggiore che non voleva che ciò accadesse. Forse la mia volontà? La mia fantasia? La mia immaginazione? Insomma, in poche parole, quello che sto cercando di dire è che un giorno mi ritrovai nel quartiere di una città a me sconosciuta.
Strano, no?
Allora come reagireste se vi dicessi che fino a pochi attimi prima mi trovavo nel bagno della mia scuola?".
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Quando mi svegliai mi trovai accoccolata sui sedili posteriori di un' automobile.
-"D-dove sono?"-.
Mi tirai su a sedere e in pochi secondi realizzai di essere in macchina con un estraneo che non mi rivolgeva nemmeno la parola.
Panico.
Ero stata rapita! Pensai subito a Mello e mi rimproverai per essermi fidata così facilmente di quei due ragazzi. Me lo sarei dovuto aspettare!
-"Aiuto! Mi hanno rapita! Aiuto!"- urlai.
Qualcuno avrebbe dovuto sentirmi per forza anche se la macchina era in moto.
-"Ehi! Che stai facendo?!"- mi disse il conducente.
Mi girai e mi accorsi che era Matt.
-"Matt?"-.
Mi rimisi a sedere.
-"Inizio a pensare che Mello abbia ragione riguardo alla tua sanità mentale"- disse.
-"Stai zitto. Sappiamo entrambi che qui quello che ha torto è lui"- sbottai.
Con mosse da contorsionista raggiunsi il sedile anteriore. Mi legai la cintura di sicurezza.
-"Be', che ci facciamo qui?"- gli chiesi.
-"Mh..."-.
Matt accostò la macchina al marciapiede e spense il motore. Si accese una sigaretta.
-"Questo"- disse indicando qualcosa.
Seguii la direzione indicata dal suo indice e il mio sguardo incappò in una ragazza bionda. Doveva avere intorno ai 25 anni e si agitava di fronte alla vetrina di un negozio di vestiti. Effettivamente ce ne erano alcuni davvero carini! Era seguita da un uomo che veniva trascinato da negozio a negozio di controvoglia.
Guardai Matt e mi sorpresi nel vederlo attento a ogni minima mossa della strana coppia.
-"Matt, guarda che se continui a fissarli così se ne accorgeranno presto"- gli dissi.
-"Non sono mica scemo. Ho i vetri oscurati"- rispose.
Continuammo a seguirli e, ogni volta che si allontanavano troppo per la via, Matt metteva in moto l'auto per poi riaccostare più vicino. Strano che nessuno facesse caso a noi. Quando poi la ragazza si girò verso la strada per dare un'occhiata alle insegne sull'altro lato, mi venne in mente tutto. Finalmente la riconobbi.
-"Matt, stiamo pedinando Misa Amane!"-.
-"Uh, la conosci?"- mi domandò sorpreso.
-"E' un'idol..."-.
Ed eccoci al solito punto: dire tutta la verità e prepararsi alle conseguenze, oppure far finta di niente e permettere che la stora si ripeta? Abbassai lo sguardo e mi guardai le scarpe. In questi casi la cosa migliore è il silenzio.
-"Sapevi che so che lo sai?"- mi domandò a un certo punto.
-"Come, scusa?"-.
Mise in moto la macchina e poi la riparcheggiò.
-"Potrò anche sembrare un nerd-otaku svampito, ma il cervello mi funziona"- mi sorrise.
-"Matt, lei è il secondo Kira"- ammisi.
-"Bingo!"- esclamò sarcastico. -"C'è un piccolo errore, però"-.
Un piccolo errore? Possibile che...?
-"Lei non è più il secondo Kira. Il potere del Quaderno è stato ceduto a un'altra persona"-.
Ci rimasi di sasso. Ecco come ci rimasi.
-"No no no no!"-. Mi slegai la cintura e mi girai completamente verso di lui. -"Come dimine fate a saperlo? L'hai capito solo pedinandola?"- domandai.
-"Informazione riservata, ragazza"-.
-"Allora perché la stiamo ancora seguendo se ormai sapete la verità?"-.
Ci fu un attimo di pausa, poi Matt aprì le portiere dell'auto e mi spinse fuori. Uscì anche lui, fece il giro, si appoggiò con nonchalance al cofano e si mise gli occhiali da aviatore che portava sempre in testa. E ovviamente si accese l'ennesima sigaretta.
-"Non stare lì in mezzo al marciapiede a fissarmi, vieni qui"- sussurrò.
Mi avvicinai e lui mi mise in mano la sua PSP.
-"Questione di secondi, non l'accendere"-.
Questione di secondi? Non potevamo restare in macchina? Piuttosto, che stava succedendo? Nell'attesa di non so cosa iniziai a rigirarmi tra le mani la PSP nera di Matt. Aprii la slot del disco e vidi che il gioco era Assassin's Creed Bloodlines.
-"Matt, non posso proprio accenderla?"- chiesi.
-"Assolutamente no"- rispose secco.
-"Che seccatura che sei! Tanto ci metto poco!"- insistetti.
-"E' una giapponesina niente male, ma si vede lontano un miglio che è un'idiota. Mi chiedo come abbia fatto a diventare il secondo Kira"- disse.
-"Con chi parli?"-.
Mi girai per guardare male Matt e vidi che Mello era comparso dal nulla in sella alla sua moto. Non l'avevo nemmeno sentito arrivare.
Scese dalla moto e tirò fuori dalla tasca del cappotto una tavoletta di cioccolata.
-"Si può sapere il motivo di tutto ciò?"- domandai.
Quelli mi guardarono ma non mi risposero.
-"Senti Matt, devo andare a fare una cosa abbastanza urgente. Tu tornatene pure a casa ma non smettere di tenere sott'occhio certe persone. Ah, e portati dietro la ragazzina"- disse Mello.
Buttò a terra la tavoletta appena iniziata e si mise il casco. Fece per partire quando lo bloccai. Sapevo dove sarebbe andato.
-"Vengo anch'io!"- esclamai.
-"No, rimani con Matt. Non ti voglio tra i piedi"- rispose secco.
Montai sulla moto dietro a lui.
-"So dove vuoi andare e voglio venire anche io. In fondo, anche lui era un mio amico"- gli sussurrai.
Ci pensò su un po', poi mi disse di scendere. Feci come mi aveva detto, convinta che mi avrebbe dato un casco, quando invece rimise in moto e se ne andò.
-"Vaffanculo!"- gli urlai dietro.
-"Su, andiamo a casa. Ti insegno a giocare a un gioco della PSP. Scegli tu quale"- mi disse Matt.
-"Stai cercando di tenermi buona? Ti sembro un bambina?"- sbottai.
-"Abbastanza. Avanti, sali in macchina"-.
Presi posto accanto al conducente e Matt mise in moto l'auto rossa.
-"E' ancora valida l'offerta di prima?"- chiesi dopo un po'.
-"Certo"-.
-"Allora insegnami a giocare ad Assassin's Creed"-.
Gli scappò un sorrisetto.
Calò il silenzio.
-"Dì un po' Matt, è una mia impressione o questa giornata è priva di senso?"-.
-"Priva di senso?"- domandò.
-"Inutile dico. Hai pedinato una persona della quale sai già tutto"- risposi.
-"Nah. Comunque, sotto un certo punto di vista, la possiamo definire una giornata abbastanza inutile, sì"-.
Detto ciò, si accese una sigaretta dimenticandosi di aprire i finestrini. Morii affumicata.


 

   
 
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