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Autore: Peanuts_e_Chocolate    20/01/2016    1 recensioni
[Spoiler per chi non avesse letto il quarto libro!]
Non me l’ero più sentita di restare, di vedere Lissa che si preoccupava per me, ma nei suoi pensieri ardeva di desiderio per usare il suo potere e quando lo faceva, anche solo per far migliorare la fioritura delle piante sul balcone o per guarire qualche ferita o per piccole cose, la mia testa esplodeva, il mio umore iniziava a variare da triste, ad arrabbiato senza un motivo.
Ma sentire le sue emozioni mi ha fatto riflettere molto, o meglio agire con il mio solito carattere irresponsabile.
E alla fine presi l’unica decisione che avrebbe permesso alle mie emozioni di sfogarsi senza far del male a nessuno e a lei di usare il suo potere. Scappare, di nuovo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Nuovo personaggio, Rose Hathaway
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dio.

“Devi parlarne con Lissa, hai ragione nessuno di noi è te. Ma è questo che ti rende unica e solo tu puoi stare al fianco di Lissa e lo sai. Entrambe avete bisogno l’una dell’altral'sogno l'ende unica e solo tu puoi stare al fianco di Lissa e lo sai.” Mi fissò il volto con uno sguardo che sembrava quasi arrabbiato.
 “Non sono riuscito ad impedirlo.” Il suo sguardo era colpevole.
“Non è di questo che dobbiamo parlare. Io non tornerò a Corte, non ce la faccio più. Ma non per l’essere un guardiano, non riesco più ad essere…” Mi fece male ammetterlo ma era così “Normale.”
 Affermai, i suoi occhi adesso mi guardavano quasi severi, ma subito la sua espressione mutò, tornando apprensiva.
 “Ciò che è successo non mi permette più di starti vicino come prima, ma ciò non significa che non voglio aiutarti.” Chiusi gli occhi, sentendo che quelle parole mi fecero molto male.
 “Non sai l’ira e l’odio che provo per colpa della tenebra. Non sai gli spettri che vedo e che animano le mie giornate e non sai come io mi senta trascinare nella follia ogni giorno che passa.” Il mio tono iniziò ad alzarsi e capii che era proprio la tenebra a far uscire quel lato di me e ormai non lo trattenni nemmeno.
“Nessuno di voi può sapere niente, non potete nemmeno immaginare come è la vita di una persona baciata dalla tenebra. E non ritornerò in un luogo dove potrò solo star peggio.”
 Dimitri aveva un espressione quasi tirata dal dispiacere.
“Rose… io non posso fare niente per la tenebra, ma Lissa può aiutarti.” Il suo tono era tenue e più calmo del mio mentre io sembravo un lupo inferocito.
 “Lissa, solo Lissa. Nessuno si rende conto che il problema è lei. Il suo spirito… mi sta uccidendo.” Il mio tono era paragonabile a quello mostruoso di uno strigoi ed io stessa mi spaventai, anche per le parole che avevo detto. Incolpando Lissa del suo spirito e anche lui si rese conto delle mie parole e sgranò leggermente gli occhi.
 “Rose.. cosa stai dicendo.” Una morsa mi si strinse al cuore e capii che avevo detto delle parole orribili.
 “Loro vengono prima, è la frase che ci imponete ancora prima di poter dire qualsiasi altra parola. Ma non avete mai pensato a chi viene baciato dalla tenebra cosa deve sopportare. Siamo delle spugne, pronte ad assorbire il male dello spirito a diventare folli per colpa di chissà quale magia. Siamo solo delle persone che devono tenere a bada il potere di qualcun altro. I Moroi vengono prima ed io sto facendo il mio dovere, ma lontano da Lissa. Perché la mia rabbia e il mio odio aumentati dallo spirito non mi fanno ragionare e se devo impazzire, lo voglio fare da sola.”
 Ne ero certa, il mio sguardo guizzava fiamme. Mi sentivo andare a fuoco per la rabbia e per essere una persona ma con una vita meno importante di altre. Provai una morsa allo stomaco e una grande tristezza per come venivamo sottovalutati noi dhampir.
 Sentii la rabbia crescere e lo guardai, adesso odiavo anche lui.
“Anche tu, sei grato a Lissa, perché con il suo potere ti ha fatto tornare umano, ma nessuno si è mai chiesto come è accaduto tutto il resto. Chi è andata in Russia a cercarti, chi ha trovato il modo di farti tornare normale, chi ha viaggiato contro il tempo e senza preoccuparsi di morire per riuscire ad avere un minimo di speranza per salvare la persona che amava?” Mi resi conto di star stringendo le unghie nel palmi, tanto che le sentivo lacerarmi la carne.
  “Lissa ha il potere, ma nessuno ha guardato ciò che è avvenuto prima. Nessuno sa cosa ho passato e cosa ho dovuto vedere con i miei occhi. Nemmeno tu sai tutto quello che ho passato, nessuno lo sa. Solo io!”
 Le ultime due parole probabilmente le urlai e mi resi conto di avere il fiatone e non solo, mi stavano scendendo le lacrime al solo ricordo di tutto quello che avevo passato per salvare Dimitri e poi per sapere che i suoi sentimenti erano cambiati.
  “Roza,” Fremetti nel sentirmi chiamare così, “stai tremando.” 
Non me ne ero nemmeno accorta. Ma era vero, vidi la mia mano stretta nel pungo che tremava.
  “Odio tutti. Vi odio. Ti odio.” Non riuscii a dire altro, ma non riuscivo nemmeno a pensare davvero a quello che dicevo. Perché in realtà io amavo Dimitri e lo amavo con tutta me stessa.o che dicevo. riuscivo nemmeno a pensare davvero a quello che dicevo.assato per salvare Dimitri e poi per sap
“Rose!” Mi voltai di scatto. 
 “Daniel.” Dissi e vidi Dimitri indurire i lineamenti e assottigliare lo sguardo. 
“Chi è quello?!” Daniel arrivò di fronte a me guardando Dimitri. Ebbi l’impressione di sentirmi minuscola vicino a loro due, entrambi sembravano imponenti e adesso mi sentivo stordita per gli effetti della tenebra. 
   "Rose vieni via, andiamo a casa.” Mi disse quasi incurante del fatto che c’era Dimitri.
Anzi, Daniel lo fulminò con lo sguardo quasi fosse un nemico e con dolcezza mi asciugò le lacrime che mi scendevano dagli occhi.
 “Tu non sei nessuno per dire a Rose cosa deve o non deve fare.” Rispose Dimitri pericoloso. 
Se avessi dovuto descrivere la cosa, avrei quasi detto che era uno scontro fra titani o qualcosa di simile e l’aria si fece quasi pesante. 
   “Nemmeno tu, mi pare.” Daniel lo guardava fisso negli occhi ed ebbi paura che il torrente non sarebbe bastato a dividerli. 
 “Rose deve tornare a Cortetorrente non sarebbe bastato a dividerli.se un nemico e con dolcezza mi asciugò le lacrime che mi scendevano dagli occhi. e tu mi pare le stai impedendo di farlo.” Dimitri mi spaventava, aveva un tono glaciale e un’espressione fredda, aveva l’aria di chi stesse difendendo una delle cose più importanti della sua vita, ma proprio poco prima aveva detto che non poteva aiutarmi come in passato e questo stonava con i suoi atteggiamenti.
  “Rose non deve fare niente se non lo vuole. Non è così?” Mi guardò e in quel momento ebbi la sensazione di dover rispondere alla domanda più grande della mia vita e l’unica cosa che potei fare era di mettermi in mezzo ai due.
  “Smettetela!” Dissi, guardando prima Dimitri e poi Daniel. “La mia vita la scelgo solo io o che si tratti di tornare a corte o che restare qui. Non sarete voi a scegliere per me e nessun altro.”
   “Il tuo futuro non è quello che scrivono gli altri, il tuo futuro devi scriverlo tu!” Daniel mi si avvicinò e vidi Dimitri stare in allerta.  
 “Rose, il tuo futuro non è questo.” Mi sfiorò la ferita con una mano. “Non devi permettere a nessuno di farti fare ciò che non vuoi!”  Lui tornò a fissare Dimitri, uno sguardo di odio nei suoi occhi.
  “Non sarò certo io a decidere per Rose. Lei vuole essere un guardiano nessuna la costringe a farlo. Ma una volta avuto il marchio della promessa deve essere sempre al servizio di chi protegge.” Dimitri ricambiò il suo sguardo e poi però guardò me, addolcendosi. 
  “Adesso devo andare, Rose.” Non capii subito “Devo andare da Lissa, ma tornerò. Pensa a ciò che sei realmente. A ciò che hai sempre ambito a diventare.” Dimitri non aggiunse altro, lanciando solo un lungo e gelido sguardo a Daniel che adesso mi aveva avvolto le spalle con un braccio.
   “Tornerò, Rose.” Io annuii e lo guardai per qualche secondo e mi bastò un suo sguardo per capire che sarebbe tornato. “Quando tornerò però dovrai darmi una rispostao che le farebbe più male che benee gelido sguardo a Daniel che adesso mi aveva avvolto le spalle con un bracc. Fino ad allora prenditi il tempo che vuoi e sai che se la risposta sarà negativa, non potrai non affrontarmi.” Il suo tono era sicuro, come se sapesse che tanto al suo ritorno sarei andata con loro e nel caso non fosse stato così, mi avrebbero ugualmente fatto tornare.
 Annuii non aggiungendo altro, sapendo che non avevamo bisogno di altre parole, lui però non andò subito via, anzi guardò Daniel e con un tono poco rassicurante gli intimò;
 “Se quando torno lei non sarà qui, ti conviene non farti trovare.” Detto ciò mi lasciò un ultimo sguardo stranamente gentile e lo vidi sparire nel buio della notte. 
  Mi voltai verso Daniel, il quale aveva uno sguardo tra l’intimorito e l’arrabbiato.
“Così, lui è il Dio?” Mi disse ghignando.
 “Sì, hai avuto il piacere di conoscere Dimitri.” Entrambi, non ci guardammo nemmeno, rientrando in casa.
*
   
 
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