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Autore: PathosPie    23/01/2016    0 recensioni
Un uomo con una passione smisurata a dir poco per le opere teatrali trova un libro di un'opera sconosciuta, mai sentita prima d'ora. Questo copione, tuttavia, è del tutto avvolto nel mistero più fitto, un mistero che forse era meglio non rivelare...
Genere: Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo 2 settimane, eccomi arrivato nel villaggio segreto indicato dal tomo. La maledizione del libro riesce comunque a tenermi in vita, nonostante i vari orribili riportate durante il viaggio in quel trabiccolo malefico: non sono riuscito a mangiare niente, poiché ogni volta che provavo ad afferrare qualcosa da sgranocchiare o da bere , la mia mano si fermava; durante il viaggio, mi ero accaparrato l'attenzione di tutti quei teppisti, che non avevano aspettato altro se non di derubarmi, provandoci nel tentativo e rompendomi qualche osso, tra cui quello sacro e quello del collo; ma, nonostante, mi picchiavano a morte, assorbivo quei corpi come se fossero di spugna, spaventando i miei aggressori, che, anche se mi attaccavano senza un attimo di tregua, in parte cercavano di starmi lontano, quando per la loro testa non balenava l'idea di privarmi del mio portafogli

Ora che finalmente sono giunto in questo villaggio, mi chiedo dove si trova questa persona che devo incontrare. Nel frattempo, osservo il pacato posto che mi circonda: immerso in un verde smeraldino, pochi palazzi si alzavano, lasciando il posto a delle umili case; il modo in cui vestono provocava un leggero contrasto con l'ambiente che li circonda, il grigiore degli indumenti è in contrapposizione con il verde fitto  del luogo.

Non posso pensare in tempo a questa cosa, che un terribile dolore inizia a devastare il mio corpo. Tutte le fratture che avevo accumulato in quest'avventura si fanno sentire fortemente, più di prima: il dolore acceca il mio pensiero e mi accascio a terra.

...

"Non lasciare...questo mondo. Non lasciarlo" Sono nel buio più totale, non riesco a scorgere più niente, almeno riesco a sentire questa voce femminile. Ma ora riesco a vedere qualcosa: chi aveva detto questa cosa era davvero una donna, che mi stava guardando negli occhi piena di lacrime: indossava un camice bianco, il che significava che ero finito in ospedale, dove cercavano di medicarmi; aveva un'aria triste e combattuta, che mi generava sconforto, ma anche compassione; in quella donna, mi ritrovavo, mi sentivo accolto, perchè condivideva i miei stessi sentimenti.

Credo che poche persone si innamorino in punto di morte, ed io ero una di loro. Sfortunato, ma felice, anche se per una manciata di secondi, ecco come sono, vedendo lei che lacrima amaramente, per avermi trovato nel momento peggiore. Chiudo gli occhi, ormai stanco, al limite delle forze vitali. E mi spengo. 

Riapro gli occhi e mi trovo in un luogo che ispira una serenità immensa nel mio cuore: alzo gli occhi e scorgo un cielo azzurro come il mare, sotto di me una coltre di nuvole. I dolori del corpo sono spariti completamente, così come pure la fame che mi torturava l'anima da settimane. Posso di nuovo muovere a piacimento il mio corpo. Ma, di conseguenza, se non provo più il dolore, significa che sono morto, ho abbandonato il corpo, e adesso è la mia anima di cui ho pieno controllo. Avevo indosso una sorta di tunica bianca, così come tutti le persone che si trovavano in quel posto. Sembrano molto felici: danzano con un'eleganza e spensieratezza incredibile. Tra di esse, spicca un'anima perfetta, la cui luce mi costringe a volgere lo sguardo verso il basso. Anche gli altri angeli s'inchinano nei confronti di quest'anima, che non mostra segni particolari, se non per questa luce.

Faccio per progredire, per dirigermi verso quell'anima luminosa.

"Chi sei?" gli chiedo

"Sono il sovrano del Regno dei Cieli, colui che perdona e ama" e fa per fermarsi, per poi riprendere a parlare "Tu sei...tu. Comprendo molto la tua sofferenza" e viene verso di me "È stato quel tomo, vero?" Io rimango spiazzato: deve essere Iddio onnipotente, colui che tutto sa. Non riesco a rispondere alla sua domanda, surclassato dalla sua autorevolezza, che mi costringe a fare qualche passo indietro, fino a cadere per terra.

"Non devi aver paura" Lui continua "so come fermare la tua maledizione. Ora, ascolta la mia parola"
   
 
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