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Autore: Assiage    23/01/2016    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se sul promontorio le cose fossero andate diversamente, e Uncas e Alice fossero sopravvissuti? Con un futuro ancora tutto da scrivere, le cose non saranno semplici per loro. Riusciranno a mettere da parte le loro differenze e vivere il loro amore?
Traduzione di: Eilan21
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Uncas era una figura solitaria seduta in riva al fiume, in meditazione. Anche se avrebbe dovuto liberare la mente dai suoi problemi, gli unici pensieri che la attraversavano riguardavano dei capelli biondi, un sorriso timido, e occhi graziosi.

Uncas era turbato dal comportamento di Alice in quegli ultimi giorni, a cominciare da quando era scomparsa per diverse ore, e poi la sua rabbia nei confronti della sorella. Delle due donne, Alice era quella che si era aggrappata di più alle loro vecchie vite. Era tutta buone maniere e conversazione pomposa, sedeva con la schiena drittissima, mangiava a piccoli morsi (quando non stava male) e prendeva sorsetti di qualunque bevanda. Vedere la sua facciata artificiosa cominciare a incrinarsi era preoccupante a dir poco.

Lei non è mia. Non sarà mai mia.

Questo era il mantra che Uncas si ripeteva quando si confrontava con i suoi sentimenti nascosti per la ragazza inglese. Aveva creduto che lei provasse lo stesso. Nel suo desiderio per lei, aveva frainteso molte cose. Come quando lei gli si era data nella caverna sotto la cascata. In quei febbrili momenti aveva pensato che lei provasse lo stesso per lui. Che la stava reclamando come sua. I suoi capelli e il suo profumo, il suo corpo caldo avvinghiato alla sua volontà indebolita. Avrebbe dovuto resistere. La sua pelle calda gli aveva ottenebrato il giudizio. Ma no, non era stato abbastanza forte per entrambi. Ora non poteva più raggiungerla, in alcun modo. Invece, ora lei era ferita e confusa, e cercava rifugio solo nella sua terra natale.

Non tra le braccia di un pellerossa.

——————————————————————————————————————————


Qualche giorno più tardi, gli inquilini della capanna stavano per tenere una riunione di famiglia.

Dobbiamo partire presto,” annunciò Nathaniel gravemente, il suo viso allungato illuminato dal bagliore del fuoco.

Il loro padre annuì, prendendo una boccata della sua pipa, lo sguardo allerta.

Il viso di Cora era acceso di preoccupazione, e Uncas sapeva perché. Sarebbe stato un lungo viaggio nei mesi freddi, e avevano già rimandato la logistica della cosa.

Una giubba rossa a cavallo gli aveva fatto visita quella mattina, per annunciare che tutte le fattorie disabitate ora appartenevano alla corona. Per disabitate intendeva che i legittimi proprietari erano morti, e la terra andava liberata dai poveri coloni e dagli indiani abusivi. L'irritante uomo riusciva a malapena a nascondere il proprio disgusto verso Uncas e la sua famiglia quando annuì seccamente e cavalcò via.

Quella mattina avevano tutti una casa, non importava quanto temporanea, un fuoco, e letti per le donne. Ora non avevano niente. Era stato facile sradicarli tutti, così naturale, come il volgere delle stagioni.

Li avrebbe aiutati a spronarli, pensò Uncas filosoficamente. Doveva cominciare a prepararsi mentalmente per ciò che stava per accadere, incluso l'addio più difficile di tutti.

La guardò, Alice Munro, che in qualche modo negli ultimi giorni aveva perso la sua posa compassata, il colore delle guance, e la luce nei suoi occhi. I suoi dolci occhi castani ora erano vuoti; o così sarebbero apparsi, se lo avesse effettivamente guardato. Alice non faceva nemmeno lo sforzo di nascondere il suo disinteresse per la conversazione, il viso poggiato sulle nocche mentre studiava il fuoco.

Ci dici di nuovo il piano, Nathaniel?” mormorò Cora. I tratti spigolosi di suo fratello si addolcirono notevolmente quando guardò la sua fidanzata attraverso il tavolo. Le sue parole successive furono molto più gentili.

Bé, non abbiamo una vera scelta. Stiamo per essere cacciati da questa terra. È stato confermato che i Driessen sono stati uccisi mentre cercavano di scappare dagli Ottawa. Così ora la corona si riprenderà la terra, la terra che hanno venduto o affittato a tutta questa povera gente.”

Uncas annuì brevemente. Questi erano i modi degli europei, per sua esperienza.

Ci dirigeremo ad ovest nei prossimi giorni. Non possiamo rimandare ancora. Per raggiungere l'Ohio a piedi prima dell'inverno saremmo dovuti partire settimane fa.”

Quanto ci metteremo se partiamo subito?” chiese Cora.

Nathaniel espirò lentamente.

Il problema sarà portare Alice ad Albany in tempo per la partenza della nave. Per raggiungere il fiume Ohio almeno prima di gennaio, dopo averla lasciata in un posto sicuro, dovremo partire il giorno successivo.”

Ci fu un silenzio teso. Tutti sapevano che Cora non era stata felice alla rivelazione che Alice li avrebbe lasciati. Specialmente perché aveva dovuto saperlo da Nathaniel.

Non possiamo fare entrambe le cose, Cora.” Nathaniel sembrava circospetto mente lo disse.

Capisco,” replicò lei, le delicate sopracciglia sollevate. “Mi sembra che gli unici ostacoli siano l'inverno e la neve. E se... passassimo l'inverno a Albany?”

Chingachgook si irrigidì visibilmente, e mise giù la sua pipa di terracotta con cautela. Uncas guardò suo padre. Non sembrava contento.

Cora disse le parole seguenti di corsa, come se cercasse di tirarle fuori prima di perdere la risolutezza.

Se trascorreremo l'inverno ad Albany, noi, o piuttosto io, potrei mettere Alice sulla nave. Nathaniel, potremmo anche registrare il nostro matrimonio. Come figlia maggiore di mio padre, devo sistemare alcune faccende, come contattare il suo reggimento e spedire lettere in Inghilterra e Scozia. Una volta arrivata la primavera, possiamo dirigerci ad ovest.”

No,” il tono di Chingachgook era deciso. “Uncas ed io dobbiamo raggiungere l'accampamento per il mechakhokque.”

Per- cosa, sir?” chiese Cora con voce rigida.

Significa 'freddo che crepa gli alberi', spiegò Nathaniel, “dicembre.”

Uncas guardò in basso, e poi la ragazza bionda. Alice non li aveva guardati nemmeno una volta. Non le importava che stessero discutendo il suo immediato futuro? Mentre gli altri erano abituati alla sua reticenza, non era qualcosa con cui Uncas si era mai trovato a suo agio. Lei aveva una voce, come chiunque altro.

Bene,” replicò Cora. “Nathaniel, lascio la decisione a te, ma devo mettere la sicurezza di mia sorella al primo posto. Non so quando... quando la rivedrò di nuovo.”

Nathaniel allungò un braccio, e la sua grande, abbronzata mano afferrò quella di lei.

Ne discuteremo, allora. Mi pare sensato.”

Anche ad Uncas pareva sensato. Sapeva che suo padre non avrebbe mai rimandato ancora il loro viaggio, per nessuna ragione. Il suo cuore avrebbe trovato pace solo quando il suo figlio di sangue fosse stato sposato con una ragazza Delaware, e in attesa di un figlio.

Discutetene allora. Uncas ed io partiremo domani o dopodomani, capelli scuri.”

Ad un estraneo, le parole di Chingachgook potevano apparire fredde. I suoi figli sapevano che non era sua intenzione, a dispetto dei suoi modi. Le sue parole non erano mai incerte, o trattenute, o avventate. Nessuna insicurezza o esitazione.

Cora poteva o meno averlo compreso ormai, anche se il suo sguardo brillava del suo solito coraggio.

Grazie mille,” mormorò, mentre beveva il suo tè. Uncas sorrise alla sua presenza di spirito.

Nathaniel borbottò. “Bene. Quindi abbiamo deciso. Ora-”

Alice sospirò e si voltò a fronteggiare gli altri.

Non partirò per Londra, sorella.”

Uncas rimase a bocca aperta come gli altri. Non si sarebbe mai aspettato di sentire queste parole da Alice Munro.

Cora si raddrizzò, gli occhi accesi da una cauta speranza. “Verrai con noi, quindi? Nella valle dell'Ohio?”

Ad Uncas sembrò una domanda retorica, ma evidentemente la sorella minore non la pensava così.

No.”

No.” Ripeté Nathaniel. “Molto bene.” La sua irritazione stava crescendo, mentre socchiudeva gli occhi azzurri e serrava la mascella. “Quindi non andrai a casa, e non verrai con noi. Cosa pensi di fare esattamente, ragazza? Raggiungere la fine della terra e superarla?”

Nathaniel,” Cora si premette le dita sulla fronte e sospirò.

Cora, non tutto può girare intorno a tua sorella. Noi-”

Lasciatela parlare,” ordinò Uncas, in tono basso, ma di avvertimento.

Lo sguardo dei due fratelli si incontrò, quello di Nathaniel lievemente derisorio. Aveva notato Uncas che la guardava durante tutti quei mesi passati.

Per alcuni lunghi secondi ci fu silenzio.

Alice?” chiese Cora dolcemente.

Alice alzò la testa, lo sguardo distante.

Non tornerò in Inghilterra, e non andrò ad ovest. Andrò ad Albany e rimarrò lì.”

Da sola?” chiese Nathaniel perplesso. La rabbia gli era sbollita, come al solito. Il temperamento di Nathaniel era sempre imprevedibile.

Sì.”

Cora scosse la testa sconcertata, alcuni riccioli scuri caddero dal suo chignon.

Non capisco, sorella. Perché non vuoi tornare in Inghilterra?”

Io...” Alice sembrava schiacciata da qualunque cosa stesse provando. “Non posso essere sicura che- no, so che non sarei la benvenuta. Non più.”

Alice, tutto questo non ha senso. Perché mai non dovresti essere la benvenuta?”

Nathaniel emise un borbottio sardonico, senza dubbio pensando a quanto fosse strana la sorella minore di sua moglie.

Alice rimase in silenzio, e sua sorella sembrava divisa tra consolarla e incalzarla di domande.

Ma cosa farai? Come diavolo farai a mantenerti?” esalò Cora, gli occhi spalancati.

Alice scosse le spalle. “Troverò un modo. Non sono più una bambina. Avrò diciotto anni a gennaio. Sono sopravvissuta fin qui, non è così?”

Nathaniel abbozzò un sorriso. Questo lo rispettava. “E' vero, Alice.”

Lei annuì. “Quando partiamo?”

Fu Chingachgook a rispondere, i suoi occhi acuti fissi su Alice.

Due giorni,” bofonchiò.

Alice annuì di nuovo, apparendo stanca, e si alzò. “Mi ritiro. Buonanotte a tutti.”

Uncas la osservò andarsene, ed era consapevole che suo fratello e suo padre stavano furtivamente osservando lui che osservava lei.

Cosa le è successo?



—————————————————————————————————————————


Uncas ebbe la sua risposta il giorno seguente.

Alice aveva finito la maggior parte delle sue faccende. Aveva piegato tutta la biancheria lavata e l'aveva separata a seconda del suo proprietario, ed ora stava rammendando la borsa da viaggio strappata di Uncas, vicino alla porta.

Uncas osservava le sue dita agili mentre lavoravano in fretta, l'ago uncinato che brillava briosamente nella luce morente del cielo autunnale. Lei aveva lasciato la porta aperta dopo aver spazzato. Uncas non era sicuro del perché volesse spazzare una capanna che stavano per abbandonare, ma pensò perché fosse contenta di poter fare qualcosa.

Sarà difficile lasciare questo posto,” commentò Alice timidamente, alzando gli occhi su di lui per la prima volta in giorni. Si scostò la lunga treccia dalle spalle.

Uncas annuì.

Pensavo fossi contenta di andare ad Albany,” rispose Uncas in quello che ritenne un tono neutrale. Le fece cenno di sedersi a tavola con lui.

Lei lo fece, mettendo la sacca da viaggio sul tavolo, e lo valutò per alcuni lunghi attimi. I suoi occhi brillavano.

Sono certa che sarai altrettanto felice di raggiungere l'accampamento Delaware.”

Era un commento strano per lei. Lui sapeva che stava alludendo al suo imminente matrimonio con una ragazza Delaware. Gli occhi di lei si intristirono, e Uncas desiderò di poterla tenere tra le braccia un'ultima volta.

Tu provi dei sentimenti per me.”

Uncas la fissò, preso alla sprovvista. Dopo alcuni attimi annuì. Doveva saperlo, ma gli Yengeese avevano la peculiare abitudine di dire ogni cosa ad alta voce, anche quando questa era ormai evidente.

Allora perché ti sei comportato come se qualcosa fosse davvero possibile fra di noi? Quando sapevi che stavi per sposare una della tua razza?”

Non posso scegliere chi sposare,” disse Uncas a bassa voce.

Alice annuì, “Capisco. Se mio padre fosse ancora vivo, avrei sposato un uomo di sua scelta. È la prerogativa dei nostri anziani.”

Uncas non disse nulla. Alice era di umore strano, non era quasi mai così chiacchierona. Anche se forse essere soli nella capanna era una spinta irresistibile a sufficienza per lei- Cora e Nathaniel erano andati al molo, e Chingachgook aveva detto qualcosa di vago sul controllare le trappole nella foresta.

Era anche una strana osservazione da parte sua, dato che era stata così spaventata da ciò che avevano condiviso.

Uncas,” sussurrò Alice, chinando il capo. “Ho sempre paura. Ho paura di andare ad Albany, ed essere sola. Ho paura del futuro. Ho paura di... di non vederti mai più.”

I suoi occhi quando guardò su erano così vulnerabili, così angustiati, così persi, che Uncas sentì il cuore stringersi dolorosamente. Fin dal momento in cui l'aveva incontrata, quella fragile ragazza Yengeese, aveva voluto proteggerla. Non era mai stato bravo a parole, lasciando sempre che fosse Nathaniel a parlare per la loro famiglia; e un vero guerriero e un uomo non aveva bisogno di affidarsi a frasi o gesti.

C'erano così tante cose che avrebbe voluto dire. Se glielo avesse chiesto, lui non l'avrebbe rifiutata. Suo padre avrebbe dovuto comprendere. Ma cosa poteva fare quando una cosa del genere sembrava inconcepibile, perfino per loro due? Quando lei era tormentata da così tanti dubbi?

Prima che potesse dire qualcosa, le sue orecchie catturarono il suono di qualcuno, o piuttosto due persone, che camminavano in fretta lungo il sentiero.

Uncas era quasi certo che fossero suo fratello e Cora, ma si alzò in piedi immediatamente, afferrò il fucile, e andò alla porta.

Incontrò suo fratello e Cora a metà strada.

Uncas abbassò il fucile, gli occhi che andavano dall'interno all'esterno della capanna.

Tutto a posto?” chiese, notando la tensione che c'era tra di loro.

Cora lo ignorò, l'espressione più dura di quanto lui l'avesse mai vista. I suoi lineamenti sembravano incupiti, anche se doveva essere per la luce del tramonto autunnale.

Problemi?” chiese con cautela a suo fratello nella loro lingua mentre la donna li superava, chiamando Alice ad alta voce.

A quanto pare,” mormorò Nathaniel, digrignando i denti. Gli uomini la seguirono, entrando nella capanna e chiudendo la porta.

Uncas andò a mettere un altro ciocco di legno nel fuoco. La sua perplessità aumentò quando notò l'espressione confusa di Alice, e l'agitazione di Cora.

Penso che sia ora che tu ci dica la verità, sorella,” sussurrò Cora, il viso pallido come la neve appena caduta. In effetti, sembrava davvero stare male.

La verità?” Alice batté le palpebre, guardando gli altri.

Siamo appena stati al molo, Alice,” la voce di Nathaniel era più calma e misurata, “e abbiamo chiesto in giro per scoprire se qualcuno ti avesse visto lì. Dal momento che ultimamente sei stata davvero sfuggente.”

Alice impallidì visibilmente. Le mani le tremavano e le parole sembrarono morirle in gola.

Q-quindi?”

Quando, Alice?” chiese Cora, le lacrime che le scorrevano lungo il viso. “Non è stata- violenza- vero?”

Uncas stava iniziando ad allarmarsi. “Cosa è successo?” insistette, il pensiero che qualcuno potesse aver fatto male ad Alice gli provocava un moto di adrenalina. “Fratello, di cosa si tratta?”

Ora Alice sembrava davvero star male. Cominciò a tremare così violentemente che le battevano i denti.

Mi dispiace... Cora, mi dispiace tanto. Ti prego, ti prego perdonami.”

E' per questo che hai detto che la tua famiglia non ti avrebbe dato il benvenuto in Inghilterra?” Il tono di Nathaniel era sorprendentemente gentile, anche per lui.

Uncas sbatté il fucile a terra in un raro impeto di rabbia.

Alice. Cosa è successo? Qualcuno ti ha fatto del male?” la incalzò Uncas, gli occhi che scrutavano la sua pelle di luna, che anche ora stava diventando sempre più pallida un secondo dopo l'altro.

E' stata una violenza?” Ripeté Nathaniel, poggiandole una mano sulla spalla tremante.

Uncas spostò in fretta lo sguardo su suo fratello, perché Alice sembrava non volerlo guardare. Cosa?-

No. No, non lo è stata.”

Alice- allora è vero, sorella?”

La bionda annuì.

Sono incinta,” bisbigliò.

A Uncas sembrò di aver ricevuto un calcio nello stomaco. Rimase completamente senza fiato.

Sai chi è il padre?” Continuò Nathaniel.

Lo sguardo di Cora lampeggiò pericolosamente, perfino attraverso le lacrime.

Nathaniel Poe!” gridò, “Non insinuerai che mia sorella sia una-”

Sono stata con un solo uomo,” urlò Alice, “So chi è, ma- lui-”

Alice si alzò improvvisamente in piedi, sul viso la stessa espressione intontita che aveva indossato durante tutta la sua terribile ordalia. Era uno sguardo soffuso di totale vacuità. Scostò le mani di tutti e camminò inciampando verso la porta. Sembrava la camminata di una cieca.

Stanotte dormirò nel fienile,” mugugnò, lo sguardo perso. “Parleremo... domani.”

Alice! Alice!” chiamò Cora in tono lamentoso, singhiozzando sempre più forte.

Aspetta,” ordinò Uncas, mettendo tutto il peso dei suoi sentimenti in quella parola. “Parlerò io con lei.”

No, Uncas,” disse Cora piangendo, il viso tra le mani, Nathaniel che le carezzava la schiena cercando di confortarla. “Devo essere io a parlarle. Deve dirmi chi è il responsabile! Quando scoprirò il nome di quel mascalzone io-”

Sono io il padre del bambino.”

Per alcuni lunghi secondi, tutto sembrò sospeso nell'immobilità. Come se il tempo stesso si fosse congelato.

Nathaniel spalancò gli occhi dallo stupore. Per una volta nella vita, suo fratello sembrava a corto di parole.

Cora, nel frattempo, lo guardava con totale incomprensione. “Tu... cosa intendi?”

Uncas spostò lo sguardo oltre loro due, desiderando parlare ad Alice. Ora comprendeva il suo comportamento bizzarro in quelle ultime settimane. Doveva essere stata così spaventata. Gli avevano detto che le donne Yengeese erano tenute sotto codici di condotta molto stretti, che qualsiasi strappo ad essi era soggetto alla pubblica vergogna.

Ho detto che sono io il padre del bambino.”

Cora rimase a bocca aperta, la mascella che pendeva come se fosse priva di sostegni. “Tu hai fatto questo? Tu hai disonorato mia sorella in modo così vile?”

Il pallore del suo volto si stava rapidamente colorando mentre la rabbia prendeva il sopravvento.

"Tu-tu...” Cora era fuori di sé. Apparentemente incapace perfino di pensare a un termine che potesse descriverlo.

Si rivolse a Nathaniel. “Questa è la famiglia in cui sto per entrare a far parte? Seduttori di giovani innocenti?”

Nathaniel atteggiò le mani in un gesto di difesa, scuotendo la testa. “Cora, non ne avevo idea. Quello che mio fratello fa-”

Non ti riguarda? Perché questo riguarda mia sorella. Tuo fratello le ha messo in grembo un bastardo.”

Si diresse verso la porta. “Non voglio parlare con nessuno dei due. Accompagnerò Alice ad Albany e staremo entrambe lì finché non avrò pensato a cosa fare-”

Uncas alzò la voce, “No. Le parlerò e io mi prenderò cura di lei.”

Chiudi la bocca, Uncas! Stai peggiorando le cose!” abbaiò Nathaniel al fratello minore nella loro lingua natia, il volto contorto dalla rabbia; rabbia al pensiero del suo amore che lo abbandonava, al pensiero di Alice sedotta.

Si gettò verso il fratello e fece un gesto come se volesse spingerlo. I loro litigio li fece finire fuori e tutti e tre si ritrovarono immersi nella luce del tramonto.

Cora si voltò, sibilando di esasperazione, e si diresse verso la stalla.

Uncas serrò la mascella, togliendosi la mano di Nathaniel dal braccio.

Cosa è successo?”

Una nuova voce li interruppe tutti. Chingachgook. Gli uomini si zittirono immediatamente, ma per ragioni molto diverse. Gli occhi del padre erano in allerta mentre li guardava tutti – difficilmente poteva non aver notato la rabbia di Cora e la sua corsa verso la stalla, sbattendo la porta con forza.

Uncas sapeva che le cose erano cambiate drasticamente, irrevocabilmente. C'era una possibilità molto reale che suo padre lo avrebbe disconosciuto. Nell'arco di pochi mesi, aveva disobbedito quasi ad ogni insegnamento che lui gli aveva inculcato.

Devi sposare solo una di noi. Stai lontano dagli Yengeese. Il nostro sangue non deve essere corrotto. Non dimenticare la tua responsabilità verso la nostra tribù. Comportati onorevolmente verso le donne-

O glielo dici tu o lo faccio io, Uncas,” scattò Nathaniel.

Dirmi cosa?” Il tono di Chingachgook era uno di quelli che non tolleravano bugie. Il suo sguardo era fisso sul figlio minore.

Sì, Uncas sapeva di non aver agito come avrebbe dovuto fare un guerriero, ma una cosa che non avrebbe fatto era andare contro la sua coscienza in una situazione come quella. Non l'avrebbe abbandonata, né le avrebbe permesso di scappare via.

Affrontò il padre direttamente, scrutandolo per alcuni secondi prima di parlare.

Alice. È incinta di mio figlio.”



   
 
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