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Autore: PaperHero    24/01/2016    1 recensioni
-Chef! Chef! Dov’è finito quell’incompetente?- chiamava un adirato Chris McLean, vagando per la sua gigantesca villa.
Era appena uscito dalla sua Jacuzzi e cercava il collega perché quest’ultimo aveva avuto la brillante idea di nascondergli il suo prezioso gel per capelli, nonostante sapesse che era una cosa che lo faceva impazzire. .
Arrivato in cucina, trovò la tanto agognata boccetta, nascosta dietro alla tazza con sopra disegnato il suo volto. Ma la sua attenzione fu catturata da uno strano biglietto bianco che era proprio sotto la boccetta. Incuriosito, lo prese e lesse:
Questo biglietto può essere attivato solo da chi si rivelerà, essere il Prescelto dalle tenebre e successore del grande dio Erebo.
-Erebo? Chi è... – Chris McLean non poté terminare la sua frase che il biglietto diventò nero e compari un tunnel magico color rosa che lo teletrasportò da un’altra parte.
-Chris, ti ho sentito chiamarmi. Che cosa…?- entrò in quel momento Chef, guardandosi intorno e non vedendo nessuno – Oh, cavolo- aggiunse, quando notò il biglietto a terra e completamente bianco.
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaineley, Chef Hatchet, Chris McLean, Nuovo Personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Legame fraterno – Zeus, da quanto tempo. Come vanno le cose? – s’informò Erebo, pronunciando con disprezzo il nome del fratello
- Bene. Ma non grazie a te-                                                                                                                     
- Già, sai ero un pochino impegnato. Essere il capo degli Inferi è un lavoro sfiancante-                   


Vedendo che Erebo era totalmente assorbito da Zeus, Ermes e Honey decisero di approfittare della situazione e si avvicinarono alla ruota a cui era legato Chris.
Alla vista delle numerose ferite che percorrevano il corpo del conduttore, a Honey gli si strinse il cuore e dovette trattenersi dallo scoppiare a piangere mentre, con mani tremanti prendeva il fratello tra le braccia.
Lei ed Ermes si allontanarono velocemente e si rifugiarono dietro a una roccia abbastanza lontana dal punto in cui si stavano affrontando Zeus ed Erebo.

Quando fu posato a terra, Chris emise un gemito di dolore e apri lentamente gli occhi. La prima cosa che vide fu la figura della sorella inginocchiata di fianco a lui.
– Honey…- mormorò il conduttore, con voce debole                                                                                                      
- Sì, sono io, fratellone- confermò la donna, prendendo la mano del fratello tra le sue e facendo un debole sorriso.
– Che cosa ci fai qui? E’ pericoloso- ebbe la forza di dire Chris, prima di tossire sangue                             
- Shhh, non parlare. Risparmia le forze. Presto, dovrai confrontarti con Erebo.-                                   
 - Che… cosa… intendi… dire?-                                                                                                            
- Anch’io ho dei poteri, fratellone. Ma per poterli usare tu devi… ecco devi… - la donna non riuscì a concludere la frase che delle lacrime presero a scorrergli dagli occhi.
 – Devo morire, vero?- capì Chris dalla reazione della sorella.                                                                                              
– Si- annui la donna – Solo che dovrò essere io a darti il colpo di grazia. Zeus, mi aveva avvertito di questa possibilità. Gli avevo detto che l’avrei fatto ma non posso. Non posso.-                         
- Perché non puoi? E’ colpa mia se ti trovi in questa situazione-                                                            
- Perchè sei mio fratello e non ti ritengo responsabile di tutto questo-                                                    


A quelle parole, a Chris fu tutto più chiaro. Quello che gli aveva fatto vedere Erebo non era altro che una farsa. Una truffa per spingerlo ad arrendersi e abbandonare tutte le persone che gli volevano bene.
Adesso sapeva cosa doveva fare.                                                                                                                                                 


– Fallo, Honey. Uccidimi- pronunciò il conduttore, deciso                                                                                        
- Non posso, Chris. E se non dovesse funzionare?-
- Abbi fiducia in te stessa, Honey. I tuoi poteri funzioneranno e combatteremo insieme questa battaglia. Io ho fiducia in te-
Honey s senti più leggera. Forse era proprio il bisogno di sentirsi dire quelle parole a frenare la donna e adesso che sapeva che il fratello la sosteneva come sempre avrebbe eseguito quel difficile compito.
– D’accordo, fratellone. Ti voglio bene-                                                                                                      
- Anch’io, Honey. Anch’io-                                                                                                                                                                  


Nel frattempo, lo scontro tra Erebo e Zeus imperversava senza esclusioni di colpi. Il fatto di essere fratelli faceva in modo che entrambi conoscessero in anticipo l’uno le mosse dell’altro e rispondessero di conseguenza.
Riposizionati uno di fronte all’altro, i due si guardarono negli occhi ed Erebo chiese:- Cosa c’è, Zeus? Sei stanco per caso?-
- No, Erebo. E te?-                                                                                                                                                                                            
-Per niente. Perché non poniamo la parola “fine” a questa battaglia?-                                                                    
-Proprio tu che gli hai dato il via adesso ti tiri indietro? Dopo che hai coinvolto persone innocenti nei tuoi scopi e le hai fatte uccidere? Non pensarci neanche-                                    
- E’ vero la colpa è mia. Ma lo sai perché? Perché ho fatto tutto questo? Per vendicarmi di tutto quello che mi hai fatto. Eravamo una famiglia e tu non ci hai pensato su due volte prima di spedirmi laggiù, negli Inferi.-                                                                                                            
- Mi dispiace per quello che ti ho fatto, Erebo. Sei e rimani mio fratello-                                                             
-Davvero? Ti dispiace anche per quello che hai fatto a Lucs? Era nostra sorella e tu l’hai uccisa.-
-Si e non sai quanto mi pento di averlo fatto. Ma nostro padre aveva impartito ordini ben precisi su coloro che si ribellavano e tu lo sai-
- A nostro padre non importava niente dei suoi figli se li spingeva a uccidersi tra di loro. E’ per questo che mi sono ribellato. Bizzarro, vero? Io, la divinità dell’Oscurità, alla fine ho un cuore-

-Si, molto bizzarro. - interruppe la conversazione tra i due fratelli una voce familiare a Erebo che si girò verso la direzione da cui proveniva e si ritrovò davanti…
-Chris, sei vivo. E sei anche in gran forma, vedo-                                                                                                          
-E già. Ed è tutto merito di questa donna- sorrise Chris, in piedi su una roccia totalmente illeso e con una donna al suo fianco.
– Com’è possibile? No, non dirmi che… -                                                                                                     
- Sì. Anche lei ha dei poteri- annui il conduttore, iniziando ad avvicinarsi alla divinità con la sorella al seguito
- Zeus, cosa significa tutto questo? Com’è possibile?- si rivolse al fratello Erebo.                                                                            
– Nostra sorella, prima di morire, aveva affidato i suoi poteri a Ermes affinché li custodisse fino a quando non avrebbe trovato il suo degno successore. E quando tu hai designato Chris come tuo successore…-                                                                                                       
-… è venuto fuori anche quello di Lucs. Perché?-                                                                                        
-Perché? Quei due sono fratelli e il loro rapporto è uguale a quello che avevate tu e Lucs. Vi aiutavate e sostenevate a vicenda. Tu la proteggevi e lei cercava la tua protezione, anche se aveva altri fratelli. E sai perché? Perchè eravate le due facce della stessa medaglia. Pensaci bene, Erebo e ti accorgerai che è vero-

Erebo ripensò a quello che avevano passato lui e sua sorella. La loro vita non era stata facile: ultimi dei figli, avevano dovuto imparare a fare affidamento l’uno sull’altro e cosi avevano sviluppato un legame speciale. Un legame che riconobbe vedendo Chris prendere la mano della donna e rivolgergli un sorriso d’incoraggiamento a cui lei rispose.

Chris e Honey si prepararono a lanciare un ultimo colpo, combinando i loro poteri.                   
Anche se i poteri di Honey erano soprattutto curativi, potevano anche infliggere dei danni se la persona era ancora viva.
I due l’avevano scoperto da Ermes dopo che Chris si era risvegliato e avevano deciso di combinare i poteri di entrambi.   

Dalle loro mani messe una di fianco all’altra, si creò un fascio di luce che si diresse velocemente verso Erebo che ebbe appena il tempo di rendersene conto e di urlare prima che il fascio lo colpisse e non lasciasse alcuna traccia di lui.                                                                    

Avevano vinto. Avevano vinto grazie al loro legame. Al loro legame fraterno.                                                         



   
 
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