Quando la professoressa Biagiotti, che, appena entrata in aula, stava facendo l’appello, mi chiamò a gran voce, io, assorto nei miei pensieri, non la udii.
“Cinalli!!! CINALLI!!!”, ripeté.
D’improvviso qualcuno mi urtò con una gomitata e mi riscossi. Mi voltai e notai che Giuliano, il mio compagno di banco, mi stava facendo un cenno col capo...