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Autore: Skrill rider    29/01/2016    2 recensioni
(Sequel di "Eroi di Berk", leggete il primo libro, altrimenti non capirete niente di questa storia)
In questo secondo libro delle Cronache di Berk, si vedranno Arkius ed Eyvind ormai ventenni, alla ricerca della loro terra nativa, la terra del sud, la Southern bakken.
Durante il viaggio verranno a conoscenza di verità che segneranno per sempre le loro vite, stringeranno amicizie, combatteranno per la libertà, si faranno carico di una missione, cercheranno la loro vendetta...e dopo tutto questo? Resteranno nella loro patria o seguiranno il loro cuore, tornando a Berk?
Vi ho incuriosito abbastanza? Allora venite a leggere questa nuova avventura!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Drago Bludvist, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Berk'
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~~L’alba sorse, illuminando tutta la terra di luce.
Nella radura umida di rugiada, dove i ragazzi si erano accampati, vicino al grande Lago Bianco, Arkius e Eyvind si erano addormentati abbracciati.
Stanchi, per il viaggio, non si erano ancora svegliati. Rimanevano chiusi nei loro sacchi per dormire, immobili fatta eccezione per il lento e ritmico gonfiarsi e sgonfiarsi dei loro polmoni.
La sveglia fu piuttosto brusca. Franziska improvvisamente scattò a sedere e lanciò un fiero e poderoso rutto, che si perse nell’eco della valle e parve scuotere l’acqua del lago.
Tutti scattarono in piedi, spaventandosi, mentre lei si spanciava dal ridere come una pazza.
-Era tutta la notte che maturava, era ora di espellerlo!- ansimò lei tra gli spasmi del gran ridere, contagiando gli altri, che si unirono a lei in una risata collettiva.
Finito il divertimento, riaccesero il fuoco e cossero un paio di pesci, che si divisero.
-Che strani salmoni…- commentò Arkius, masticando.
-Salmoni? Mica sono salmoni questi!- esclamò Franziska abbozzando una nuova risata, ma Heather si affrettò a tapparle la bocca. Lei la respinse con uno spintone e iniziò a sbocconcellare la sua porzione di pesce con aria offesa.
-E che pesci sono allora?- chiese il ragazzo.
-Trote, ovviamente.- rispose Ranera –non le hai mai viste?-
-No.- ammise Arkius –a Berk non ci sono pesci simili.-
Berk…adesso ne sentiva la mancanza più che mai. Aveva ritrovato la sua terra, vero. Ma il prezzo era stato l’abbandono dei suoi amici. Erano cinque anni che non li vedeva, chissà quanto erano cambiati? Non avrebbe potuto assistere alla proclamazione di Hiccup come capo, né fare un’offerta per commemorare la morte del povero Stoick. Si ricordò di quando Johan gli aveva raccontato queste cose, e della profonda tristezza mista a stupore che aveva provato.

Presto spensero il fuoco e sparsero le ceneri.
Era un brutto momento: il momento di separarsi dai loro draghi. Faticavano ad accettarlo, ma ormai la fortezza di Blüdvist era vicina, non potevano permettere che lui entrasse in possesso dei loro draghi.
Dopo un ultimo abbraccio, si separarono dai loro squamosi amici.
Fulmine richiamò Arkius con un ringhio spaventato. Forse voleva dirgli “Dove vai?”.
Il vichingo gli diede un’ultima carezza sul muso, sussurrandogli:- Fai il bravo, bello. Prenditi cura di Luna e Windshear. Io tornerò, lo giuro.- il drago grugnì e annuì, per far capire che aveva compreso.
Fu un saluto doloroso per tutti, Eyvind era quasi esplosa in lacrime, ma si era trattenuta.

Camminarono lungo le sponde del lago, fino a trovarsi di fronte all’enorme Foresta Nera.
Si fermarono proprio sul limitare, per permettere a Ranera di avvertire di una cosa:- Nella foresta aleggiano dei vapori mistici, che possono fare molte cose. Possono disorientare, condurre alla pazzia o alla paura di ogni cosa, oppure possono provocare allucinazioni e visioni, che in alcuni casi sono delle predizioni del futuro.-
-Uh! Sembra forte! Spero di respirare l’essenza del disorientamento…anzi quella della pazzia…anzi, no, tutte quante!- esclamò Franziska.
-Potete tapparle la bocca?- sibilò spazientita Heather.
Dentro alla foresta, tutto era scuro, umido e intricato. Non si capiva dove si andasse, i rami impedivano al sole di penetrare e una sinistra foschia aleggiava tutt’intorno.
Non passò molto tempo che i ragazzi iniziarono a sentirsi storditi e disorientati. Non capivano più dove si trovassero, né si ricordavano più perché si trovassero lì.
Nonostante stessero strenuamente lottando per rimanere lucidi, era molto faticoso e stavano iniziando a cedere.
Un uccello lanciò un verso gutturale, che ai sensi annebbiati dei cinque vichinghi sembrò un suono spaventoso e proveniente da chissà quale creatura demoniaca.
All’improvviso Arkius cadde a terra, iniziando ad agitarsi tutto. Sembrava quasi che avesse un attacco epilettico. Respirava a fatica e gli occhi erano saliti dietro alle palpebre. I suoi compagni si fecero attorno, cercando di calmarlo.
Alla fine, con un grido fortissimo, Arkius si drizzò a sedere, ansimante.
Aveva gli occhi fuori dalle orbite per la paura ed era fradicio di sudore freddo.
Aveva avuto una visione. Senza dubbio.
Si guardò intorno atterrito, vide Eyvind e la abbracciò forte, in preda a degli improvvisi singhiozzi.
Sembrava un pazzo e continuava a ripetere:- Oh grazie Thor!-
I suoi amici riuscirono a calmarlo e lo fecero sedere meglio, appoggiato a un tronco.
Gli offrirono un po’d’acqua, che bevve a piccoli sorsi. Subito sentì il cuore battere più lentamente.
Non raccontò la visione a nessuno, voleva dimenticarla per sempre.
Camminarono tutto il giorno ed infine, esausti, si accamparono per la notte, su una zona rialzata.
Fu una notte insonne per Arkius, quella visione lo tormentò continuamente.
Sperava con tutto il suo cuore che non si trattasse di una visione premonitrice, non avrebbe potuto sopportare quella vista.
Non avrebbe potuto sopportare di vedere il suo corpo straziato in quel modo.
E se fosse successo, avrebbe ucciso chi l’avesse fatto.
Quell’immagine continuò a picchiarlo come un martello per tutta la notte.

ANGOLO AUTORE

Salve a tutti! Ebbene sì, ho in mente qualche bella chicca, ma non spaventatevi, non sono capace di scrivere storie che finiscono male, ma non sottovalutatemi neanche, lol.
Comunque, non uccidetemi per la storia dei draghi, ma è necessaria per lo svolgimento della storia.
Spero che anche questo capitolo vi abbia appassionato, ringrazio davvero di cuore chi continua a seguirmi e a recensirmi!
Ciao!
Skrill rider
PS: tranquilla sis, tra qualche capitolo riavrai il tuo adorato Tuff, metti giù l’ascia…

   
 
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