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Autore: Fenice_blu    31/01/2016    2 recensioni
«Allora… che ne dici Bea? Ti andrebbe di uscire con me?»
Ci riflettei un attimo e lo guardai. I capelli un po’ scompigliati, gli occhi verde smeraldo che mi fissavano speranzosi in attesa di una risposta, il sorriso caldo e gentile…
Sorrisi e dissi «sì, mi piacerebbe molto Ale».
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Secondo giorno di campeggio.
Mi risvegliai stranamente presto, ancora vicino ad Alessandro che dormiva.
Andai a cambiarmi e a darmi una ripulita, visto che avevo ancora i vestiti della sera prima.
Quando ebbi fatto notai che l’unica ad essere già sveglia era Nicoletta. Quando mi vide sembrò piuttosto imbarazzata.
«Ciao» mi salutò a bassa voce.
«Buongiorno!» la salutai sorridendo.
Lei sembrò rilassarsi leggermente «Come mai già sveglia?»
Io la guardai confusa «Perché che ore sono?»
«Le 7 e mezza, più o meno» disse sorridendo leggermente
Non ci potevo credere «Stai scherzando!! È troppo presto! Adesso non riuscirò mai ad addormentarmi di nuovo!» mi lamentai. Lei sembrò divertita dalla scena.
«Guarda che è un problema serio! Come farò a resistere fino a tardi questa sera?»
Lei ridacchiò «Potresti riposarti oggi pomeriggio»
Io scossi la testa «Non penso proprio! Credi che riuscirei anche solo a chiudere occhio con il casino che faranno gli altri?»
«Credo di no»
Sospirai «Beh mi devo rassegnare… tu invece che fai già sveglia?» cercai di riprendermi subito.
Lei tornò seria «Sinceramente mi ha svegliato Daniele… è andato a fare un giro e ovviamente faceva un casino infernale…»
«Ah ecco!» a quel punto sentii una certa fame e chiesi a Nicoletta se c’era qualcosa che potevo mettere sotto i denti.
«Certo! Prendi quello che vuoi… è tutto in quelle borse laggiù» mi disse lei indicando alcuni borsoni affianco alla nostra tenda. Feci una buona colazione e nel frattempo chiacchierai con Nicoletta. Era decisamente timida, infatti quando provai a fare conversazione non sembrava molto a suo agio, ma piano piano sembrò sbloccarsi un po’. Finalmente verso le nove gli altri iniziarono a svegliarsi, e per le dieci eravamo tutti in piedi.
«Ehi ragazzi che facciamo ora?» chiesi io dopo che tutti ebbero finito di prepararsi.
«Beh non so voi ma io direi  di andare al lago... ci vediamo dopo!» fece Lorenzo avviandosi per conto suo, armato solo della sua inseparabile chitarra.
«Sapete che vi dico? Dico che è… una bella idea!» disse Andrea.
«Forte! Mi piace! Allora tutti al lago!» gridò Daniele, prima di iniziare a correre da Lorenzo.
«Ehi aspettate! Ma tu guarda un po’…» borbottò Jasmine scuotendo la testa.
«Beh dato che quei due avevano tanta fretta, penseremo noi altri a portare le cose che ci servono… »  disse Andrea.
Preparammo le cose da portare e Andrea incaricò me, Ale, e Jas di iniziare a portare il necessario, mentre lui e Nicoletta finivano di preparare il resto. Mentre ci allontanavamo Jasmine mi si affiancò
«La sai una cosa?» chiese con un sorrisetto furbo stampato in faccia.
Io alzai il sopracciglio «Cosa?»
Abbassò la voce «Te lo dico io: tre giorni e si mettono insieme.» sentenziò con convinzione.
«Davvero?» chiesi piuttosto sorpresa.
«Certo! Non hai visto come si cercano in continuazione?? Insomma è palese!»
Mi voltai un attimo indietro «Beh sì! Si vede che sono legati, ma… tre giorni? Non ti pare un po’ esagerato? Non avevi mai dato così poco tempo a qualcuno…»
Lei fece spallucce «Pensa quello che vuoi miscredente! Vedrai molto presto, che ho ragione!»
 
 
 
 
«Che cos’ha Lorenzo? Mi sembra un po’ giù…» chiesi ad Ale mentre ce ne stavamo seduti sul pontile.
Il lago era davvero un bel posto: c’era un piccolo pontile, una vecchia rimessa di barche abbandonata, e sull’acqua limpida del lago si specchiava la foresta circostante, creando un paesaggio magnifico. La maggior parte delle barche era piuttosto malconcia ma erano riusciti a trovare un paio ancora utilizzabile, e in quel momento, per qualche strana ragione, Daniele e Jasmine gareggiavano tra loro, avendo come passeggeri rispettivamente Andrea e Nicoletta. Io e Ale aspettavamo il nostro turno, mentre Lorenzo aveva detto che non aveva voglia ed era rimasto da solo a strimpellare la chitarra sulla riva.
Alessandro abbassò lo sguardo «Ecco… non credo di potertene parlare, ti basti sapere che l’hanno chiamato da casa e… beh non ha ricevuto buone notizie…» disse con tono triste.
«C’è qualcosa che possiamo fare per lui?» domandai preoccupata.
«Per ora temo proprio di no… spero solo che.. le cose si sistemino in qualche modo…» disse con un sospiro.
 Vedendo Alessandro così abbattuto gli strinsi una mano e lui ricambiò il gesto con un sorriso, anche se leggermente tirato. Non volendo insistere lasciai cadere l’argomento, anche se mi dispiaceva molto per Lorenzo.
All’improvviso un urlo mi riscosse dai miei pensieri.
Daniele era riuscito a ribaltarsi con la barca, facendo finire in acqua il povero Andrea, il quale appena riemerse iniziò a gridare come un pazzo «IO TI AMMAZZO! Avevo il telefono in tasca! Me lo hai rotto!» sbraitava il biondo, mentre Daniele cercava di scusarsi e Jasmine si faceva delle grandi risate.
«Ehi guarda» disse Ale indicandomi la riva.
Mi girai verso la direzione che mi aveva indicato e vidi Lorenzo che sorrideva divertito.
Sorrisi anch’io «Beh almeno possiamo provare a tirargli su il morale no?»
Alessandro annuì «Certo, direi proprio di sì»
A quel punto mi venne un idea «Ehi Jas! Forse avrai battuto Dani ma scommetto che Law non lo batti di sicuro!» gridai alla mia amica in tono di sfida.
Lei fece un sorriso strafottente «Ah sì? Ehi Law! Che ne dici? O hai paura di essere battuto da una ragazza?» urlò al ragazzo, per provocarlo.
Lui fece un mezzo sorriso «No, grazie… non voglio umiliarti, ne usciresti distrutta!»
«Vogliamo scommettere?» insistette lei, decisa a non accettare un no come risposta.
Alla fine il ragazzo cedette «Chi perde dovrà cucinare e mettere i tavoli a posto DA SOLO. Ci stai?»
La rossa sorrise «Ci sto»
 
 
 
 
 
«Beh poteva andare peggio» disse dopo la sfida Jasmine.
Aveva vinto Lorenzo, ma per scherzo Jas, non so come, lo aveva fatto cadere in acqua e lui si era vendicato, così in quel momento erano entrambi seduti sulla riva ad asciugarsi, con un asciugamano addosso, mentre noi altri stavamo semplicemente stesi al sole «Pff… in ogni caso tu devi preparare il pranzo per tutti, quindi ti consiglio di iniziare a metterti all’opera!» esclamò soddisfatto il bruno mentre si metteva gli occhiali da sole.
La mia amica sbuffò ma senza lamentarsi fece per avviarsi verso l’accampamento, e senza farsi vedere Daniele, diede una gomitata a Lorenzo «Si può sapere che fai ancora qua? Vai con lei!!» Lo incitò il riccio.
L’altro lo fissò scandalizzato «E perché mai?»
«Perché è  causa tua se sta andando da sola a lavorare per tutti, e poi potrebbe perdersi! Dai che ti costa?»
Lorenzo fece un gran sospiro «Uffa… va bene…»  si alzò e si avviò anche lui.
A quel punto Nicoletta si unì alla discussione «Siete sicuri che sia una buona idea? In fondo ieri non mi è sembrato che quei due andassero molto d’accordo»
Andrew, Dani e Ale si guardarono tra loro e in coro fecero “Nahhh”. 
Io risi, mentre Nicoletta scuoteva leggermente la testa, ma si vedeva che anche lei sorrideva.
«Non c’è nulla di cui preoccuparsi, tanto tra un po’ ci avviamo anche noi…» fece tranquillo Andrea.
«A proposito come sta il tuo telefono?» gli chiesi, cambiando discorso.
Lui fece una faccia contrariata «Sfortunatamente è andato» lanciò un occhiata significativa a Daniele.
Il riccio era mortificato «Mi spiace un sacco Andrew… se vuoi te lo ricompro»
Lo sguardo del biondo si addolcì un po’ «Non ti preoccupare… in fondo era già vecchio, e volevo cambiarlo… mi spiace solo per le foto…» disse sospirando.
«Dai non ci pensare, almeno adesso potrai prendertene uno nuovo più bello» cercò di consolarlo Nicoletta.
Restammo sulla spiaggia ancora un po’, finchè non ci venne fame e decidemmo di tornare al campo base.
Appena arrivati vedemmo che Law e Jas erano intenti a cuocere le salsicce per i panini.
«Ehi ragazzi! Come procede il pranzo?» chiese Daniele.
«Sono quasi pronti… potreste almeno aprire e apparecchiare i tavoli?» ribatté Jas sbuffando.
«Credo che si possa fare… ci penso io, chi vorrebbe darmi una mano?» domandò Andrea.
«Ci sono io!» mi offrii «E anch’io» sorrise Alessandro.
«Beh direi di muoverci» disse Nicoletta avviandosi verso i tavoli piegati vicino un albero.
«Aspetta ti aiuto!» corse da lei Andrea.
«Direi di muoverci anche noi» disse Alessandro prendendomi per mano.
Io gli sorrisi «Certo!»
In quel momento non potei fare a meno di notarlo: Andrea e Nicoletta si piacevano.
Quando per errore si sfioravano o anche solo si guardavano negli occhi distoglievano lo sguardo imbarazzati. Non si poteva continuare così.
«Senti ma Nicoletta e Andrea da quanto tempo si conoscono?» chiesi sottovoce ad Alessandro.
«Cinque anni» rispose piano Alessandro.
«E… per caso sai…» non volevo sembrare troppo impicciona e non sapevo come chiedergli quello che volevo ma lui mi lesse nel pensiero.
«Vuoi sapere da quanto si piacciono?» disse sorridendo il mio ragazzo.
«Beh ecco, sì…»
Lui abbassò ancora di più il tono «Andrew piace a Niky da 3 anni. Mentre lei piace a lui da due.»
Rimasi allibita «Stai scherzando?»
Lui sospirò «Mi piacerebbe io, Law e Dani abbiamo provato a convincere Andrew a farsi avanti, ma è veramente testardo… Non so cosa lo freni. Quanto a Niky… è troppo timida per prendere l’iniziativa…»
Era incredibile, quei due si piacevano da tutto quel tempo e nessuno faceva niente!
All’improvviso Alessandro si bloccò,  con un espressione che diceva che aveva avuto un’idea «Magari potresti provarci tu!»
 Lo fissai stranita «Stai scherzando? A fare cosa?»
Lui face spallucce «Non so, magari riusciresti a convincere Andrew a darsi una mossa!»
Io scossi la testa «Sei fuori di testa! Non saprei proprio da dove iniziare e…»
Lui non mi fece neanche finire «Ti inventerai qualcosa, coraggio so che puoi farcela! Te lo chiedo per favore!» disse sorridendomi.
Non volevo cedere ma non sopportavo come mi stava guardando Ale e per di più, era vero che qualcuno doveva parlarci. Feci una smorfia di disappunto «Mah.. non sono convinta, ma posso provarci…»
Lui mi diede un bacio sulla fronte, un gesto molto carino «Grazie! Sei grande!»
Io sorrisi «Non direi… e comunque non ti assicuro nulla»
«Va bene, certo! Quando gli parlerai?» mi chiese, guardando in direzione del ragazzo biondo.
«Beh io direi subito» dissi avviandomi.
 
 
 
 
Salve a tutti!!
Allora prima di tutto: scusatemi tanto! D:
A causa di compiti e interrogazioni non sono più riuscita a scrivere. Ma ora il quadrimestre è finito e quindi dovrei riuscire a pubblicare almeno una volta a settimana, anche se non assicuro niente perché sono indietro anche con un’altra mia storia. Comunque passando a questo capitolo, devo dire che è uscito piuttosto lungo per cui ho deciso di dividerlo a metà. Spero tanto che vi sia piaciuto. ^^ Credo di aver detto tutto e se volete lasciatemi un parere!
A presto! :)
Fenice blu
   
 
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