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Autore: monsieur Bordeaux    01/02/2016    0 recensioni
[Crossover]
Una notizia sconvolgente ha messo in agitazione la tanto odiata emittente televisiva... niente è ufficiale, ma sembra che ci sia qualcuno interessato a comparsi Mediaset! Ci saranno capovolgimenti nei palinsesti televisivi in seguito a questa notizia? (Oltre ai soliti della Mediaset, ovviamente...)
Essendo tutto ancora cilato nel mistero, i nostri due inviati sono già sul posto per scoprirne di più.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mediaset occupata! - La saga'
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Capitolo 12 - Tiro al bersaglio con annesso finale


Con l'improvvisa scomparsa della nuova creatura, battezzata Cellow, il gruppo che la stava cercando si divise, per cercarlo in un’area più vasta possibile. Ritrovandosi praticamente da solo, Enrico decise di andare sul tetto dell'edificio, sicuro che l'essere oscuro non si sarebbe mai nascosto in quella zona. Era priva di nascondigli e inoltre l'inviato stava avendo un problema con le cuffie: da qualche minuto sentiva debolmente il segnale proveniente dallo studio e stava cercando una nuova frequenza per riprendere il collegamento. Anche Nicola aveva intuito il problema e quasi subito si era messo al lavoro per risolverlo, ovviamente trattenendo a malapena le sue parole per l'ennesima difficoltà nel collegamento. (Ogni volta c'è sempre qualcosa che non va! Non è che c'è una maledizione contro di voi? N.d.A.) (Dicono che sia il bello della diretta... ma nel nostro caso è il brutto della diretta! N.d.Nicola)
«Mi sentire ora?» domandò l'inviato.
«Come se ci fosse una dinamo alle tue spalle!» fu la risposta nelle sue cuffie. «L'unica cosa rimasta integra è il video!»
«Potresti fare in fretta? Sto iniziando a tremare...»
«E' così freddo lassù?»
«No, ma ho una brutta sensazione su ciò che sta accadendo da queste parti!»
All'improvviso un soffio gelido fece rabbrividire Enrico, che di scatto si voltò alle sue spalle. Fu quasi un miracolo se non urlò quando vide Cellow comparire davanti ai suoi occhi, sollevato a mezz'aria. Ma c'era qualcosa di strano nel suo sguardo: era come se di colpo si fosse diventato triste, senza alcun motivo apparente.
«Che vuoi?!?»
«Tu sei un giornalista? Lavori qui?» domandò la creatura. Anche la voce era diversa, sicuramente non era quella di Cell.
«Eh?» fece Enrico, prendendosi una breve pausa prima di rispondere. «Sì, sono un inviato... ma non di questa emittente!»
«Ah, capisco.»
Nel frattempo dallo studio, col fiato sospeso per quello che stava accadendo, Nicola e i suoi ospiti stavano in silenzio per sentire al meglio il dialogo tra i due, nonostante le interferenze.
«Sembra quasi che abbia perso la sua combattività...» affermò Hiei, con tono distaccato.
«Già, tutta un'altra persona!» confermò Nicola.
Qualche secondo dopo, dopo aver preso un po' di coraggio, Enrico riprese a parlare con l'essere grigiastro.
«Ma tu chi sei? Non mi sembri quello di prima?»
«Perché prima c'era quella specie di cavalletta gigante! Ora ci sono io!»
«Tu... quello che si trovava nella stanza delle riunioni?»
«Sì, ero io.»
«E chi saresti?»
«Una volta ero uno sfortunato telespettatore, che per colpa di un guasto alla TV ho dovuto seguire per ben 24 ore filate tutti i palinsesti di Mediaset... alla fine non ce l'ho fatta e sono morto sulla poltrona!»
«Ma è orribile!!!»
«Che cosa?» gridò Nicola. «La convenzione di Ginevra avrebbe dovuto impedire certe torture!»
«Almeno così si spiega perché ti sei trasformato in Hollow, con tutta quella tristezza era inevitabile!» commentò Enrico. «Ma adesso che vuoi da me?»
«La tua anima!»
«No, grazie!»

Con uno scatto disperato, Enrico provò a togliersi dal raggio d'azione del Cellow, ma ben presto si ritrovò in un angolo del tetto, con alle spalle di baratro alto diverse decine di metri. Era finito in trappola e lentamente vedeva avvicinarsi la creatura con la sua coda appuntita. Ma proprio in quel momento fu enorme fracasso attirò l'attenzione di entrambi, facendoli voltare la testa di lato. Lentamente dal bordo del tetto emerse la figura di Renji, che si trovava in cima ad un enorme serpente di legno, dalla folte criniera rossa e diviso in sezione che gli permettevano di muoversi.
«Ma che...?» mormorò l'inviato sbalordito, non meno della creatura che gli stava di fronte.
«Ma che sta facendo quel tizio?» domandò Hanamichi.
«In una parola sola?» ribatté il presentatore. «Bankai!» (Io conosco Banzai... N.d.A.)
«Proprio al momento giusto!» sottolineò Ranma.
Senza neanche ordinare ad Enrico di spostarsi, perché nel frattempo si era già spostato ben lontano dopo l'apparizione dello shinigami, Renji scagliò l'enorme serpente contro il Cellow, che lanciò una grossa sfera d'energia dalla bocca. L'attacco fu inevitabile e la creatura grigiastra cadde a terra rovinosamente per diversi metri, ma senza subire troppi danni.
«Più resistente del previsto. L'unione con l'altra bestia deve avere alzato le sue difese» affermò lo shinigami dalla folta chioma rossa.
«Ci vorrà più di un colpo per abbatterlo, Renji!» intervenne Ichigo, proveniente dalle scale e già armato di spada. Accanto a lui c'era Yoh, anch'esso con la sua arma stretta tra le mani.
«Ha un punto debole quel coso?» chiese lo sciamano.
«Mira alla maschera!!!»
Non dando nemmeno il tempo a Cellow di rialzarsi, i due spadaccini colpirono quasi all'unisono all'altezza del viso, lasciando un profondo segno a forma di X sul volto sorridente. Ma nonostante la violenza di quell'attacco combinato, la maschera rimase attaccata alla creatura, che inferocita si rialzò in piedi. Ichigo e Yoh rimasero increduli vedendo che la loro combinazione non era andata a buon fine, ma a risolvere la situazione ci pensò Ren Tao. Grazie alla sua alabarda e alla sua velocità d'esecuzione, dopo una serie di raffiche la maschera bianca si spezzò, cadendo a terra in mille pezzi.
«Da qui è veramente impressionante... lo è anche da te, Enrico?» domandò Nicola.
«Ancora di più!» rispose l'inviato. «Ora dovrebbe essere sconfitto, no?»
«Io aspetterei a cantar vittoria!» replicò Sango.
Come preannunciato dalla sterminatrice di demoni, la battaglia non era ancora finita. Sebbene Cellow fosse stato sconfitto perché gli era stata distrutta la maschera, le due entità che lo formavano, cioè l'Hollow e Cell, si erano separate e potevano rappresentare un serio pericolo per i presenti. Ma per fortuna ci fu il tempestivo intervento di Rukia, che grazie ai poteri della sua spada congelò l'Hollow.
«Ehilà! Qui saltano fuori come i funghi!» commentò Nicola.
«Chi ha attirato l'Hollow qui?» domandò la ragazza vestita di nero. Gli indici di Ren Tao, Yoh, Renji e Ichigo puntarono la figura assai spaventata di Enrico. «LUI!»
«Non l'ho attirato!» si giustificò. «Mi ha seguito per sbaglio sul tetto!»
«In ogni caso sei stato uno stupido a muoverti, potevi non uscirne vivo.»
«Ma-ma-ma... io stavo solo cercando di collegarmi con lo studio! Nicola, hai sentito?»
«Stavolta sì, perché finalmente mi hanno trovato una frequenza libera!» spiegò Nicola, costretto a tenere in mano un microfono per poter parlare in esterna. «In ogni caso, questa Rukia ha un bel caratterino... è fastidiosa come una scheggia di legno conficcata in un dito e che non riesci a togliere se non hai una pinzetta sottomano!»
«Complimenti per la descrizione, Nicola!» (Sarà per atmosfera carica di tensione, ma il nostro presentatore regala metafore d'antologia! N.d.A.) (Ci manca giusto la corona d'alloro... N.d.Enrico) (Volete stare zitti, cretini? N.d.Nicola)
Rendendosi conto di essere rimasto solo e circondato da troppi avversari, Cell decise di darsi alla fuga e fece un gran balzo oltre il parapetto. Ma non si era accorto che al piano inferiore, vicino ad una finestra aperta, c'era Junior che si stava concentrando per eseguire uno dei suoi attacchi più potenti. Dopo qualche secondo il namecciano spostò due dita in avanti e mirò verso la figura di Cell.
«Cannone demoniaco!!!» (Se non ricordo male, quelli di Mediaset lo chiamavano "Cannone spirituale", ma non vorrei sbagliarmi... N.d.A.)
Il raggio di energia scatenato da Junior centrò in pieno la schiena dell'essere verdastro, causandogli molte bruciature, ma tutta quella potenza non bastò a fermarlo. Nonostante il colpo subito, Cell continuò la sua corsa aerea e stava per scomparire dietro ad una lunga schiera di palazzi.
Ormai si sentiva sicuro di aver seminato i suoi inseguitori, ma ad un certo punto intravide una figura scura comparire su uno dei tetti che stava sorvolando, che lo prese completamente alla sprovvista. Si trattava di una giovane donna vestita di scuro, con accanto un boomerang di enormi dimensioni.
«Ma chi è quella tizia?!?» domandò Ichigo stupito.
«Ma è Sango!» affermò Enrico.
«Ha fatto veramente in fretta a salire sul tetto!» commentò Nicola, con una certa soddisfazione.
«Ma scusami un secondo Nicola... non mi avevi detto che gli ospiti dovevano venire senza armi?»
«No! Io ho detto solo che non dovevano entrare con le armi in studio. Potevano tranquillamente tenerle fuori, nell'apposito sgabuzzino.»
«Ah...»
«Enrico, mi conosci: non sono mica stupido! Avevo messo in conto che poteva accadere una cosa del genere!»
«Con quelli di Mediaset certe cose sono necessarie, giusto?»
«Esattamente!»
L'Hiraikotsu, ovvero il particolare boomerang di Sango, fu lanciato con forza dalla ragazza in aria e prese in pieno stomaco Cell, che fece una vistosa smorfia di dolore con tanto di urlo. Lo scontro aereo fu così letale che l'essere verdastro fu ricacciato all'indietro, verso il tetto da cui poco prima era scappato. Ormai inerme, Cell era diventato un facile bersaglio e Goku si stava preparando per assestargli il colpo di grazia. Dopo aver assistito alla mancata fuga del suo storico avversario, il super sayan concentrò tutte le sue energie per lanciare un'Onda Energetica di incredibile potenza. Cell si voltò giusto il tempo di vedere il colpo arrivargli addosso, che nel giro di pochi attimi lo disintegrò nel bel mezzo del cielo notturno.
Dopo tanta tensione, Enrico poté finalmente tirare un bel sospiro di sollievo. «Meno male è finita!»
«Già! Un bel tiro al bersaglio...» ironizzò Nicola. «Peccato per la mancata trattativa col compratore giapponese.»
«Il fallimento è sempre contemplato, Socio! Soprattutto se si parla di Mediaset!»
«Già, questo è vero!» rispose il presentatore, voltandosi poi verso i suoi ospiti per i saluti finali. «Ringrazio Hiei, Hanamichi, Ranma e Sango per aver partecipato alla nostra trasmissione, anche se quest'ultima non è presente in studio per ovvi motivi!»
«Arrivederci dal genio del basket!»
«Buonasera a tutti!»
«Tsk...» si limitò a dire lo spadaccino. Poi Nicola continuò parlando verso lo schermo.
«Saluto anche il nostro inviato, che stasera ha corso non poco!»
«Per i nostri telespettatori questo e altro!»
«E già che ci sono, saluto anche tutti coloro che sono intervenuti durante la trasmissione... anche se in maniera causale!»
Una confusionaria serie di voci, tutte provenienti dall'esterno, coprirono il povero inviato, letteralmente circondato.
«E direi che per stasera è tutto. Grazie per averci seguito, arrivederci alla prossima!!!»



Fine


E anche questa è finita! La settima e (molto probabile) ultima fan-fic della saga si è conclusa, le avventure del duo Nicola-Enrico per fortuna no! Entro breve infatti sarà pubblicata una nuova storia, sempre basata su anime conosciuti e non solo, dove i due saranno di nuovo protagonisti. Ringrazio fin da ora coloro che hanno seguito e letto questa mia ennessima follia, che continua da qualche anno. Ci si rivede, spero!
  
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