QUATTRO ANNI
Quattro anni,
quattro note
solitarie ed abbandonate
sulla tastiera di un pianoforte.
Quattro anni
scorrono lenti,
come un fiume in secca
durante la torrida estate.
Quattro anni, punti fissi
morti sulle lancette
dell’orologio scarico,
senza pile.
Quattro inverni senza neve
senza candore
della puerile paura
della morsa del gelo artico.
Quattro estati senza pioggia,
solo torrido sole
di un deserto infuocato,
terrificante.
Quattro salti sulle sabbie mobili
del passato recente,
sogni come macigni
grandi come acini d’uva rossa.
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti e grazie per aver letto anche questa poesia J
Avrete senz’altro notato che ho aggiornato oggi(mercoledì)
invece di domani. Purtroppo per alcuni giorni non avrò modo di entrare sul
sito, e quindi non potrò aggiornare, recensire o altro. Per questo ne ho
approfittato per aggiornare questa mattina.
Vi ringrazio nuovamente per aver letto anche questa poesia e
per continuare a seguire la raccolta, e mi scuso se sparirò alcuni giorni, ma
non dipende da me.
La poesia è molto personale, questa volta. Beh, se vi va di
mettervi in gioco e di tentare di dare una vostra interpretazione, sarò
felicissimo di parlarne nel dettaglio nella risposta alla recensione che poi vi
scriverò J
Grazie ancora di tutto, e buona giornata J a giovedì prossimo J