Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ElisBettis    03/02/2016    1 recensioni
Un ragazzo che odia l'amore.
Un passato difficile da affrontare e superare.
Ogni ragazza è solo un mero oggetto sessuale.
Una ragazza per niente attraente.
Emarginata dal mondo da quattro anni.
Un'amicizia nascerà grazie alla loro difficoltà con i rapporti esterni.
E se tutto ciò diventasse..amore?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Premessa.
Questa NON è una Fanfiction su American Horror Story
o basata sulla storia d'amore tra Violet e Tate.
I personaggi si ispirano solo ed esclusivamente al loro aspetto fisico.
I loro caratteri, invece, sono dovuti a cose successe nel passato.
Detto questo, spero che la storia vi piaccia!

 
 

 
Prologo.
 

«Cosa la turba quest'oggi, Ben» domanda la signora in tailleur di fronte a lui.
Come se la domanda le potesse davvero importare. Come se non facesse quelle domande solo perché in realtà i genitori avevano sganciato fior fior di quattrini per aggiustare il loro figlio malato.
«Mah, direi che vorrei trovarmi in qualsiasi altro posto, ma non qui» conclude incrociando le braccia al petto e portando lo sguardo fuori la finestra del terzo piano.
Una ragazza nel palazzo di fronte si sta cambiando, e ha scordato di chiudere le finestre.
La donna nota dove gli occhi del ragazzo sono rivolti, e notando il suo sorrisetto malizioso, prontamente si alza per chiudere le tendine dell'ufficio.
«Io sto solo cercando di aiutarti, Benjamin» dice con tono calmo ma autoritario.
«Beh, allora non mi pare stia facendo un grande lavoro, non trova? Da quant'è che ci ritroviamo qua ogni giovedì della settimana, e lei sfoglia repentinamente quel taccuino prendendo appunti come se servisse a qualcosa, sei mesi?» la donna annuisce.
«Ecco. Non mi pare che ci siano stati dei progressi di alcun genere, o miglioramenti» conclude.
«I tuoi genitori hanno deciso di farti cambiare istituto. Un istituto privato, una sottospecie di collegio. Con regole ferree, che devono essere rispettate alla perfezione.»
«Ah, quindi hanno deciso di spedirmi in una di quelle scuole per figli di papà dove ci sono solo ragazzini stupidi, incapaci di intendere e di volere ma che si credono grandi, e di ragazzine sceme ma super attraenti?» la interrompe il biondino di fronte a lei.
«Esattamente. Dove i maschi dormono da una parte, le femmine dall'altra, e gli alunni vengono controllati ventiquattro ore su ventiquattro. Vuoi davvero che ti portino in un posto del genere?».
«La cosa non mi preoccupa, del resto, da come dice lei, ci sono ragazze, e potrò vederle giorno e notte, quindi perché no?» sorride pensando alle studentesse che potrebbe incontrare.
«Hai sentito che saresti controllato tutto il giorno?» domanda stupefatta, era stata chiara sulle modalità di comportamento presenti in quell'istituto.
«E da quando per me è un problema essere controllato?»

Herman Institute.
Questa è l'incisione in marmo che appare sopra l'arcata che incornicia l'enorme cancello in ferro battuto nero.
«E' tutto così scuro e spento» commenta Ben osservando l'edificio di fronte.
Un imponente struttura, un vecchio castello antico adibito a scuola color grigiastro ospita alcuni alunni, che in maniera molto ordinata e con delle divise perfettamente stirate, si dirigono al suo interno.
«Che schifo» sputa riluttante.
«Ti piacerà tesoro, fai il bravo» risponde la madre ignorando il commento acido del figlio.
Gli stampa un bacio sulla fronte, e svelta salta in macchina pronta a partire.
In realtà non vede l'ora di andarsene, e Ben lo sa bene. Senza il figlio lei e suo marito potranno riacquistare un po' di stabilità mentale. Raccoglie la sua valigia, e si dirige all'interno dell'istituto.

«Buongiorno!" una voce lo riscuote dal guardarsi attorno.
«Giorno» risponde a mezza bocca.
«Lei è Benjamin Griffith, giusto?» che domande, sa bene chi ha di fronte. Gli alunni in questa scuola sono così pochi che sarebbe impossibile non memorizzare il nome di un nuovo arrivato, o non riconoscere una nuova faccia.
«Venga, mi segua» la signora indica con il braccio l'enorme scalinata che porta ai piani superiori, nei quali si trovano i dormitori.
«Sa, è davvero una fortuna che sia stato accettato, signorino Griffith. La nostra scuola ammette solo un ristretto numero di alunni, selezionati tra quelli che nei test nazionali di ogni scuola escono tra i primi cinque classificati. Tutti questi vengono sottoposti a un ulteriore test, di cui solo cinquanta ragazze e cinquanta ragazzi vengono ammessi» comincia a spiegare la donna. Per essere bella, e con un viso angelico e un fisico da paura, è davvero una rottura di palle, pensa Ben mentre non cerca nemmeno un po' di fingersi interessato.
«Ma abbiamo visto che lei ha degli ottimi voti a scuola, e abbiamo deciso di darle un occasione. Qui non siamo per niente indulgenti contro i comportamenti scorretti però. Rispetti le regole, e si troverà da favola qui, ma le infranga, e a quel punto le insegneremo noi cosa vuol dire rispetto» un'altra persona in questo momento si sentirebbe a disagio, o intimorita, ma Benjamin sembra non esserne minimamente toccato.
«Chiaro?» domanda la signora sorridendo.
«Chiaro» risponde seguendo la donna.
«Per ora la condurrò solo nella sua stanza. Dopo manderò qualcuno per farle fare visita nel resto della scuola».
Osservando la scalinata, Ben nota che il primo piano è dedicato ai docenti, si trovano le stanze delle donne sulla destra, quelle degli uomini sulla sinistra.
Il secondo piano è completamente dedicato alle ragazze, la struttura sembra quella degli alberghi.
Porte numerate, con tanto di macchina per la carta magnetica, non esistono serrature.
Da questo punto di vita, è moderno per essere un castello vecchio di centinaia d'anni.
Il terzo piano invece è dedicato agli uomini.
Stanza 125.
Almeno ognuno ha la propria stanza, cosicché non avrebbe dovuto condividerla con nessuno di insulso nel caso in cui ce ne fosse stata la possibilità.
«Si rilassi e sistemi la sua roba, Ben. Per oggi sarà esentato da ogni lezione, ma per le 13:45 si faccia trovare pronto. Arrivederci!» e la signora lascia Ben da solo ad ambientarsi nella sua nuova casa.



Spazio autrice.
Questo è il prologo di questa mia nuova storia.
Spero vi sia piaciuto e ringrazio in anticipo
tutte quelle persone che la inseriranno tra 
le storie preferite/seguite/ricordate.
Se la storia vi è piaciuta - e anche nel caso in cui vi avesse fatto schifo - mi farebbe davvero piacere
sapere cosa ne pensate.
Detto questo, chi sarà la persona che porterà in giro per scuola il nostro Ben?
Dal primo capitolo, nello spazio autrice ogni volta ci sarà un piccolo spoiler
sul capitolo successivo :3
Ah, dalle prossime volte il mio nome cambierà in ElisBettis, si lo so sembra una cosa stupida
ma è una storia che vi racconterò.
Alla prossima :)



 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ElisBettis