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Autore: corvina5    03/02/2016    2 recensioni
Secondo capitolo della storia 'Ricordi di un sogno già vissuto'
Un nuovo criminale infesta le strade di Jump City. SI fa chiamare il Compratore e sta stramando una vendetta con i fiocchi. I Teen Titans gli danno la caccia ma scopriranno che l'uomo è molto più pericoloso di quanto si possa pensare. BB nasconde un segreto che neanche i Titans sanno, così inizia a condurre una seconda vita.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Revival of vengeance'
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Verità
 
 
BB stava facendo la valigia frettolosamente sotto gli occhi preoccupati della madre. BB le sembrava scosso, confuso.
-Garfield sei sicuro di voler andar via così presto?-
-Si-
-Ma perché? Per via di ieri sera? Hai scoperto qualcosa?-
-No, non è per... ieri sera- rispose secco.
-Cosa c’è che non va allora?-
-Sto bene qui mamma, lo sai ma adesso devo solo tornare a casa-
-E’ successo veramente qualcosa ieri sera. Parlamene-
-Non c’è niente di cui parlare-
-Cosa stai facendo Garfield?- entrò Mento nella stanza.
-Sta facendo le valige- rispose la moglie.
-Questo lo vedo, ma perché?-
-Non ne vuole parlare ma penso che sia per via di ieri sera-
Garfield cosa è successo ieri sera?-
-Niente- rispose lui.
-Cosa è successo ieri sera! Non ti sto chiedendo di dirmelo! Te lo sto ordinando!-
-Niente ok? Ho seguito un tizio per tutta la sera e non sono riuscito a trovare niente! Lui è morto! E’ finita!-
-Chi hai pedinato?-
BB non rispose.
-Chi hai pedinato!- ripeté Mento con un tono più duro.
-Blake Thompson-
-Cosa?!- dissero in coro Mento ed Elastigirl.
-Ci hai mentito- disse lei.
-Ci hai detto che stavi seguendo  uno dei lecchini del Compratore ma non il complice che ha ucciso i tuoi genitori! Dio Garfield, sei impazzito? Non puoi metterti così a rischio!-
-Beh tanto lui è morto! La mia pista era sbagliata...-
-E’ stato lui a dirtelo, eh? E tu credi di poterti fidare di lui? Credi che ti abbia detto la verità?- disse sarcastico Mento con la rabbia nella voce.
-Non solo lui, chiunque io abbia incontrato, chiunque mi sia messo in contatto con persone che lo stimavano e lo odiavano, tutte, TUTTE mi hanno detto che è morto! Affogato... dicono. Nicholas Galtry è morto-
Mento si fece da parte scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
-Garfield, lui è vivo- disse Elastigirl.
-Non capisci che ti hanno preso per il culo?!- sbraitò Mento.
-No! Mi sono fatto mandare i referti! Vedi?- disse cercando della valigia dei fogli. Li passo a Mento che gli esaminò con cura insieme ad Elastigirl.
-I fogli sembrano veri...- sussurrò Elastigirl a Mento.
Erano circa una decina di pagine, unite insieme da una graffetta. I fogli attestavano e descrivevano perfettamente il decesso dell’uomo.
-Già...- rispose lui.  Poi si rivolse verso BB -Dove li hai presi?-
-L’ospedale me li ha inviati come e-mail e io gli ho stampati. Non ci volevo credere all’inizio ma è così: il Compratore non è il mio patrigno, Nicholas Galtry è morto-
-E tutte quelle cose che ti ha detto?- chiese Elastigirl.
-Deve essere uno che sa molto sulla mia vita-
-Va bene, vai se pensi che sia la strada giusta. Io non ti fermerò-
-Papà, io...-
Mento non gli lasciò finire la frase e uscì dalla camera rosso di rabbia. Elastigirl lo seguì.
BB rimase immobile per un paio di secondi, confuso sul da farsi.
Infilò le ultime cose nella valigia e spense la luce della camera.
 
 
 
-TERRA! Dove diavolo è la mia colazione?!- sbraitò l’uomo.
-Arrivo signore- si presentò Terra con un vassoio d’argento, con sopra un piatto con delle frittelle, yogurt e frutta.
-Per tutto il tempo che ci hai messo spero almeno che tu abbia cucinato bene!- borbottò lui.
-Scusi il ritardo signore, non ricapiterà mai più-
-Lo spero bene- disse masticando un boccone.
-Signore?- li interruppe Sarah.
-Prego entra, bambina- ingoiò un altro boccone.
-Il carico è sistemato e pronto all’uso-
-Finalmente una buona notizia!- disse mentre si sfregava le mani, eccitato- Attaccheremo stasera stessa come da programma- poi si rivolse verso la bionda -Terra! Avrai tu l’onore di utilizzarla-
-I-io?-
-Si mia cara-
-Ma utilizzare cosa signore?-
-L’arma contro i Titans-
-Che tipo di arma?-
Un sorriso maligno comparve sul volto dell’uomo.
 
Nella torre erano già tutti in piedi. Bumble Bee e Cyborg si erano svegliati presto dopo la loro notte di passione ed erano andati a fare colazione. Dopo poco Stella si unì al tavolo e successivamente Robin.
Corvina stava osservando Aqualad mentre girellava nella stanza, raccogliendo le sue cose, riordinandola. Non le aveva rivolto la parola per tutta la mattina e non riusciva proprio a capire il perché.  Forse era dispiaciuto nell’andarsene e voleva rendere le cose più facili non parlandole. Corvina era perplessa, indecisa se chiedergli della ragione del suo silenzio o semplicemente accettarlo, come gli altri facevano con lei.
Decise di parlare un po’ con lui nella speranza che, girando un po’ intorno all’argomento, potesse parlargliene lui stesso.
-Stanotte ho fatto un incubo sai?-
-Davvero?- disse con voce piatta, mostrava chiaramente di non essere interessato.
-Si, ma quando mi sono svegliata e ho visto te sono stata meglio-
-Ah bene... bene-
Dall’armadio Aqualad tirò fuori la sua valigia. Corvina a quel punto capì che non stava riordinando la stanza come pensava, stava facendo la valigia.
-Ehi che stai facendo?!- chiese confusa.
-Sto preparando la valigia-
-Questo lo vedo. La mia domanda era perché lo sai facendo-
-Voglio tornare a casa-
-La domanda continua ad essere: perché?-
-Voglio tornare a casa-
-Perché!- scoppiò lei.
-Non voglio proprio stare qui sai? Non voglio essere il tuo ragazzo di riserva solo perché non vuoi stare con BB-
-Stare con BB?! Ragazzo di riserva?!-
-Esatto! Siccome per chissà quale motivo pensi di non poter stare con BB allora stai con me per cercare di dimenticarlo. L’ho capito sai? E adesso me ne voglio andare-
-Ma cosa stai dicendo io non voglio BB! Voglio te!-
-Ti ho vista ieri sera sai? Mentre guardavi le vostre foto, sorridendo-
-Per caso ti ricordi che ho avuto una perdita della memoria giusto? Stavo riguardando TUTTE le foto vecchie! Non ricordo ancora tutto! Ieri sera ero un po’ malinconica e ho deciso di riguardarle! Tra loro c’erano anche le foto mie e di BB e ho guardato anche quelle! Non mi interessa se ti danno fastidio, quello è il mio passato e non ho intenzione di cancellarle-
Corvina improvvisò quel monologo con un nodo alla gola. Aqualad Aveva ragione, ieri sera avrebbe voluto svegliarsi con BB. Odiava se stessa per come mentiva a quel meraviglioso ragazzo, lei gli voleva veramente bene ma non era affatto come BB.
Aqualad ci pensò un po’ su e poi parlò - Corvina,sei una ragazza meravigliosa e il resto ma noi non siamo fatti per stare insieme-
-C-cosa? Mi stai lasciando?- Corvina era sbigottita.
-Ehi sappiamo entrambi che tra noi non può funzionare, ci abbiamo provato e abbiamo vissuto dei bei momenti ma io non... non sono adatto a te-
Corvina non sapeva come rispondere, quelle parole l’avevano lasciata di sasso.
-Ehi va tutto bene, capisco che non posso sostituire BB ne ora e ne mai. Ma Corvina non puoi stare con altri ragazzi per dimenticarlo, quando sai già che non hai intenzione di farlo-
-Aqualad ma tu davvero mi piaci moltissimo... ma-
-E’ tutto ok, non nascondo che sono un po’ incazzato ma lo capisco, non ero quello giusto come tu non lo sei per me-
-Io non so cosa dire- ammise. Nella sua mente tutte le emozione sembrarono tacere per un secondo.
-Non devi dire niente-
-Quindi te ne vai?-
-No, cambio solo stanza. Bumble Bee e Cyborg devono avere la loro settimana insieme-
-Sono una stupida-
-Perché dici questo?-
-Perché sto lasciando il ragazzo più buono che io possa mai trovare-
-Ma non quello adatto a te-
-Suppongo tu abbia ragione-
Aqualad si avvicinò e le dette un bacio sulla fronte prima di uscire dalla stanza di lei con due valigie appresso.
 
 
 
 
BB stava guidando la sua navicella. Le braccia tese sul volante. Il corpo rigido fremeva. Continuava a pensare a quell’uomo che chissà quante volte aveva maledetto, implorandone la morte. Ed ora che ne aveva conferma, sembrava tutto così finto. La rabbia gli faceva ribollire il sangue nelle vene. Era sempre stato un maestro nel camuffarsi, ma fingere la propria morte con tanto di autopsia era impossibile.
Girò il volante dalla parte opposta puntando verso la sua città natale.
 
 
 
Corvina decise di non uscire neanche per fare pranzare. A gambe incrociate, iniziò a fluttuare nell’aria ripetendo le parole -Azarath Metrion Zinthos-
Un mare di emozioni si agitavano dentro lei e l’unico modo che conosceva per controllarle era meditare.
Si ritrovò nella sua mente tra le zolle di terra fluttuanti. Creò un percorso, dove attraversava i diversi “regni” delle proprie emozioni. Raramente faceva visita ad Amore, solitamente lei andava da Rabbia per controllare la sua parte demoniaca o da Paura. Spesso era proprio Amore a venire da lei, implorandola di darle ascolto.
Raggiunse il regno di Amore: tutto era colorato di rosso e di rosa. Statue di amanti erano sparse per tutto il prato: alcune descrivevano l’amore puro, fatto di baci e carezze, mentre altre descrivevano un amore passionale fatto di goduria e lussuria.
Corvina osservava quelle statue finemente scolpite, le piacevano.
-Bene, bene, bene. Ma guarda tu chi si presenta qui dopo così tanto tempo-
Corvina sbuffò -Ciao Amore-
-Cosa sei venuta a fare? A sgridarmi?- Amore gli voltò le spalle incrociando le braccia.
-No. In realtà sono venuta per parlarti-
Amore si voltò verso di lei, incuriosita.
-Oh, e di cosa vorresti parlarmi?-
-Perché Aqualad non andava bene?-
-E perché BB non andava bene?-
-Davvero Amore! Cosa c’era di sbagliato in lui?-chiese quasi con disperazione.
Corvina si sedette su una panchina li vicino.
Amore capiva che stava facendo sul serio e si sedette accanto a lei.
-Non c’era niente che non andasse in lui-
-E allora perché non lo ami?-
-Vedi Corvina, l’amore è come una magia, come un incantesimo di cui però non c’è antidoto. Non scegli tu chi ti innamorerai e nemmeno io in realtà. Non è una scelta e non puoi scegliere Aqualad solo perché ti sembra perfetto-
-Si ma BB. Non mi posso fidare di lui-
-E perché no? Ha sbagliato, come tutti. Anzi mi sembra che tu abbia fatto la stessa cosa con Aqualad, non ti sembra?-
Corvina sembrò realizzare e il morale le cadde sotto ai piedi. Si coprì il viso con le mani.
-Sono stata una stronza con lui-
-Con entrambi in realtà-
-Questo non mi fa sentire meglio-
-Ehi, se volevi sentire delle barzellette dovevi andare da Gioia-
Corvina alzò gli occhi al cielo.
-Ascolta, BB non sarà perfetto ma è l’unico ragazzo che ti porta da me- continuò Amore -Tu lo ami Corvina! E lui ama te-
-E se dopo tutto quello che gli ho fatto lui... insomma, cambiasse idea?-
-Forse tu non ci hai mai fatto caso ma io vedo come ti guarda. Fidati non ha cambiato idea-
 
Qualcuno bussò alla sua porta. Il rumore distrasse Corvina dalla meditazione, strappandola dalla sua mente. Ritornò con i piedi per terra ed andò ad aprire. Cyborg era sulla soglia.
-Ehi, ciao-
-Ciao-
-Aqualad ce lo ha detto. E dato che non sei uscita nemmeno per pranzo... Eco ti volevo solo chiedere come stavi-
-Bene. Insomma so che dovrei essere giù di morale o altro ma sto bene-
-Ti ho portato un panino al tonno nel caso tu avessi fame- disse mostrandole un piatto con sopra un panino.
-Grazie- disse prendendo il piatto.
Corvina guardò entrambi i lati del corridoio per paura che qualcuno potesse sentirla.
-Entra- disse lei.
-Nella tua stanza?! Credevo che nessuno potesse entrare nella tua stanza-
-Entra senza fare storie e senza toccare niente!-
-Ok-
Cyborg entrò e cominciò a guardarsi intorno.
-Cyborg ascoltami- disse catturando la sua attenzione.
-So che BB si è sempre confidato con te per tutto...-
Lui la interruppe -Ah è di questo che stiamo parlando eh?-
-Sta zitto- Corvina sbuffò -BB ti ha mai detto qualcosa... di me?-
-Ti piace BB! Ti piace BB!- disse canticchiando.
-Rispondi e basta!- lo fulminò lei.
-Beh si-
-E non ha cambiato idea su di me, nemmeno quando stavo con Aqualad?-
-No mai. A volte quel ragazzo sa essere così testardo!- disse sorridendo.
Corvina sorrise a sua volta -Già-
Cyborg capì che aveva fatto la sua parte ed uscì dalla stanza.
-Ah e- disse fermandosi sulla soglia -è partito questa mattina, sta arrivando- e chiuse la porta dietro di sé.
Un sospiro di sollievo uscì dalla sua bocca.
-Sta arrivando- disse addentando il panino.
 
 
 
 
 
 
Il buio stava calando e lui era ancora in volo. L’orologio segnava le cinque del pomeriggio. Circa mezzora dopo, atterrò su un alto grattacielo.
BB si aggirava per le strade di Norfolk guardandosi intorno continuamente, per paura che qualcuno lo riconoscesse o peggio, lo attaccasse.
Andò al cimitero. Era tardi e i cancelli erano già chiusi; BB si trasformò in un volatile e sorvolò le inferriate. Era ormai troppo buio per poter leggere le scritte sulle lapidi, così accese il flash del comunicatore. Girò per più di un ora prima di trovare la lapide con su scritto “Nicholas Galtry”.
-Allora è vero che sei morto- disse lui tra sé e sé.
Lesse la scritta sotto il nome “Anima buona e generosa”.
-Anima buona e generosa un cazzo- e dette un calcio alla lapide con rabbia.
Si guardò intorno e non molto distante da lui, vide una pala abbandonata sul suolo.
-Vediamo se sei morto davvero-
Corse a prendere la pala e cominciò a scavare.
Arrivò a più di un metro sotto terra quando sentì qualcosa i duro sotto il ferro della pala. Levò le ultime zolle di terra e si trovò sopra ad una bara in legno scuro, con i lineamenti in oro. Sempre dello stesso metallo, in rilievo c’era scritto il nome del defunto.
BB fece respiri profondi e si fece coraggio. Aprì la bara e una tanfo terribile di morte si levò nell’aria, facendo venire a BB dei conati di vomito.  Era certo che ci fosse qualcuno lì dentro. Guardò dentro la bara cercando di vedergli il volto per assicurarsi che fosse davvero lui. Il cadavere però era irriconoscibile. Il corpo, ormai entrato nella fase della decomposizione, era diventato quasi tutto scheletro, con qualche frammento di carne biancastra e marcia ancora appiccicata alle ossa. I capelli lunghi e bianchi come la neve, erano ancora attaccati al cadavere ed erano adagiate sulle spalle dell’uomo. Gli occhi non erano più presenti, al loro posto c’erano solo dei buchi, neri. Solo parte del labbro superiore era presente mentre il resto era già svanito, lasciando  intravedere i denti giallastri.
A quella vista orrenda BB si ritrasse e si allontanò. I conati tornarono ma questa volta più forti. BB non riuscì a trattenersi e vomitò accanto ad un cespuglio. Si prese qualche minuto prima di ritornare alla lapide. Guardò nuovamente nella bara e vide un piccolo quaderno nero stretto dalle mani scheletriche dell’uomo. BB decise di prenderlo, sebbene fosse molto disgustato. Avvicinò la sua mano al quaderno tirandolo ma l’oggetto sembrava essere incollato. Capì che se voleva il quaderno doveva strapparglielo dalla mani. Con una mano alzò quella del defunto; al tatto era scivolosa, per via dello strato di pelle ancora attaccato all’osso, e fredda. L’altra mano intanto tirava via il quaderno, liberandolo dalla forte stretta della mano. Un senso di sollievo gli pervase il corpo vedendo finalmente quell’oggetto tra le sue mani.  Lo aprì sperando di trovarci pagine e pagine scritte con le ultime memorie dell’uomo ma tutte le pagine erano bianche. BB faceva scivolare i fogli tra le dita alla ricerca di una qualche scritta o disegno. Circa a metà quaderno, una pagina era scritta. BB la lesse e vide che era una specie di lettera, indirizzata proprio a lui.
 
Caro Garfield,
se stai leggendo questa lettera significa che ti sei sporcato le mani aprendo questa bara. Non sei più un ragazzino innocente eh? I tuoi genitori sarebbero molto orgogliosi di te e del mostro che sei diventato.
Ora almeno hai la certezza della mia morte, complimenti Garfield, hai vinto.
Ti ho sempre odiato sai? Sei sempre stato un piccolo moccioso viziato che ad ogni capriccio doveva avere immediatamente quello che richiedeva. Io l’ho sempre detto hai tuoi genitori ma loro non mi vollero ascoltare. Io dovevo sottostare al tuo volere. Io ero un caro amico di tuo padre, era un uomo grandioso, intelligente. Noi due ce la intendevamo bene. Quando nascesti mi chiese di farti da patrigno e da tutore, io inconsciamente accettai. Mi dissero anche che mi avrebbero pagato per occuparmi di te quando loro erano via, così da poter pagare le mie ricerche e i miei studi. Non so se te lo ricordi ma io ti ho cresciuto. I tuoi genitori erano sempre in viaggio per lavoro ed io ero costretto a sopportare le tue ridicole richieste. Quando tornavano ti riempivano sempre di regali per scusarsi della lontananza e tu ci cascavi in pieno. Dopo qualche settimana loro ripartivano costringendomi a stare con te. Ora puoi anche pensare “perché se mi odiava tanto, rimaneva a badare a me?” Te lo dico subito perché: soldi. I tuoi genitori sganciavano un sacco di quattrini, più di quanti io non ne avessi mai guadagnati in tutta la mia vita e se volevo tenermi la mia casa al mare e la barca, non avevo altra scelta. Un giorno però arrivai al limite della sopportazione e ti schiaffeggiai. Quando i tuoi genitori tornarono, tu corresti a dirglielo. Inutile dire che mi licenziarono. Non potendoti lasciare da solo, ti hanno portato con loro in Africa, dove hai acquisito i poteri, ma io ancora non lo sapevo. Io mi volli vendicare e così quando presero quella nave, io la feci affondare. Certo, anche grazie a delle mie amicizie come Blake. Siccome ero il tuo patrigno sapevo che la tua gestione sarebbe stata affidata a me ma non sapevo che i soldi finissero a te. Io ero il tuo tutore, io dovevo gestire quei soldi ma il tribunale me lo proibì. L’utilizzo di quei soldi erano solo riservati a te e saresti in grado di gestirli al compimento della maggiore età. Io avevo però un piano: se tu morivi i soldi sarebbero passati a me in quanto tu non hai parenti oltre a loro due. Ucciderti mi sembrava così allettante, così utilizzai i soldi che avevo messo da parte per far fare il lavoro sporco ad un professionista, ma quei poteri e tutti gli amici che ti eri fatto erano troppo forti per qualche stupido killer. Alla fine mi sono arreso e ho cercato di condurre una vita normale coi pochi soldi che mi erano rimasti. Ho sempre seguito una tua mossa, con un investigatore, seguendo i telegiornali aspettando il momento che tu facessi un passo falso. Sono morto prima che accadesse, purtroppo.
E sappi, che anche sul letto di morte io ti maledico con ogni cellula del mio corpo!
 
Addio Garfield,
tuo adorato patrigno Nicholas.
 
 
 
Un brivido gli percorse lungo tutta la schiena leggendo la lettera. Tirò il quaderno sul volto del morto e chiuse la bara. Tappò la tomba velocemente e lanciò via la pala. Quella lettera lo aveva sconvolto.
Camminò avanti e indietro per qualche minuto cercando di calmarsi. Decise di andare via e cercare di scordarsi quelle righe che avevano riacceso in lui un dolore profondo.
BB camminò velocemente verso il cancello. Il buio sembrava più nero quella sera e non riusciva a distinguere nemmeno il palmo della sua mano. Inciampò in qualcosa di duro, facendolo cadere. Utilizzando la luce del comunicatore, vide che era caduto su una lapide più grande delle altre. Lesse il nome:
 
“MARK E MARIE LOGAN
AMATISSIMI  GENITORI E AMATI TRA DI LORO.
DECEDUTI ABBRACCIATI, AFFOGANDO”
 
-Mamma, papà- disse con un filo di voce.
Gli occhi gli si inumidirono, facendo scendere poi copiose lacrime.
-Mamma papà- ripeté piangendo, sdraiato sopra il terreno. Nonostante fossero passati tanti anni, nonostante fosse diventato un ragazzo forte ed indipendente, stava lì sdraiato come un bambino a singhiozzare. I suoi genitori erano la cosa che bramava di più, non era mai stato in grado nemmeno di dirgli addio, non era mai riuscito ad avere un loro ultimo abraccio. Si, amava Elastigirl e a Mento e gli era molto riconoscente per tutto il loro amore ma mai avrebbero potuto sostituire i suoi genitori. Nonostante il dolore però, trovava un certo sollievo nell’averli ritrovati. Un conforto caldo sebbene doloroso.
BB si alzò, versando l’ultima lacrima. Con un sorriso un po’ triste, se ne andò volando via.
 
 
 
 
Corvina era ancora chiusa in camera,aspettando ansiosamente l’arrivo di BB. Doveva dirgli tutto, doveva scusarsi. La meditazione non era riuscita a calmarla e nemmeno distrarsi con un libro aveva funzionato. Uno strano rumore costrinse Corvina ad avvicinarsi alla finestra, incuriosita.
Corvina non era l’unica che aveva sentito il rumore e anche tutti gli altri Titans si erano avvicinati alle finestre. A scatenare quel ronzio non era altro che un elicottero ma non era di passaggio, stava sorvolando infatti la torre. Il velivolo era grande e dipinto di nero opaco.
I Titans sgranarono gli occhi dalla sorpresa appena videro che sopra quell’elicottero c’era il Compratore.
Sarah si alzò in piedi e si sporse aggrappandosi solo ad una piccola maniglia al lato dell’elicottero. Con l’altra mano teneva un megafono. Se lo avvicinò alla bocca e cominciò a parlare.
-Titans arrendetevi! Non avete altra scelta che dare la vostra resa. Se accettate non vi verrà fatto alcun male ma se vi opponete... la vostra fine non sarà tanto piacevole. Avete cinque minuti di tempo per prendere i vostri oggetti, dopodiché la torre salterà in aria-
 
Corvina si precipitò nel salone dove gli altri si erano già riuniti.
-Avete sentito?- chiese.
-Certo che abbiamo sentito- disse Cyborg.
-Adesso che facciamo?- chiese Bumble Bee anche se sapeva benissimo la risposta.
-Combattiamo- disse Robin.
-Hai un piano?-
-No Stella... ma non abbiamo scelta e fidatemi di me: li faremo pentire di averci minacciato-
I Titans andarono all’ascensore, salendo fino al tetto.
Uno accanto all’altro, sul bordo del tetto, osservavano il grande elicottero avvicinarsi.
Sarah era ancora su bordo dell’elicottero ed osservava la scena. Si girò verso l’uomo alle sue spalle.
-Non si sono arresi, come da programma-
-Bene. Attacca allora e chiama i rinforzi-
La ragazza obbedì e si lanciò dall’elicottero.
L’uomo si rivolse poi a Terra che immobile, restava seduta in un angolo -Tu aspetta che arrivi BB e poi attacca-
-Si signore- disse a testa bassa.
 
Sarah atterrò con una capriola dietro le spalle dei ragazzi.
-Io vi credevo più intelligenti. Voi morirete oggi-
-Pensi di poter venire qui e minacciare casa nostra?! Noi la difenderemo sempre- disse Stella con gli occhi che virarono verso il verde.
-Peggio per voi, ma meglio per me!- disse correndo all’attacco.
Dalla cintura estrasse due oggetti che sembravano palline e le lanciò verso il gruppo. A contatto col terreno, le palline esplosero facendo fuoriuscire una coltre di fumo grigio che annebbiando la vista i Titans. Estrasse due sai* dalla cintura  ed entrò nella nube di fumo, colpendoli uno alla volta. Prima attaccò Cyborg graffiando la sua corazza con le taglienti lame e prima che lui potesse reagire, Sarah gli tirò un calcio dritto nello stomaco facendolo sparire nel fumo. Stella si alzò in aria cercando di vedere meglio ma appena Sarah la vide, le tirò un’altra pallina ma questa volta esplose facendo cadere a terra l’aliena, priva di sensi.  Robin uscì dal fumo con un salto, impugnando la sua stecca. Cercando di colpirla abbassò velocemente la stecca ma Sarah la evitò agilmente. Ancora a terra, Robin le tirò un calciò facendola cadere. Velocemente, Robin si avventò su di lei calando sulla sua testa  la stecca. Sarah rotolò di lato evitandola. Attaccò nuovamente Robin brandendo le  sai. Cercò di colpirlo al collo ma lui si ritrasse in fretta, provò di nuovo e Robin si abbasso. Intanto la coltre di fumo stava sparendo facendo acquistare più visibilità agli altri. Bumble Bee la colpì utilizzando i suoi pungiglioni elettrici che liberarono una scossa così potente da farla cadere.
Si alzò su un fianco massaggiandosi la testa. I Titans la scrutavano dall’alto.
-Beh tutto qui?- disse Bumble Bee fiera.
Sarah avvicinò il polso alla bocca, La tuta si illumino: era un comunicatore.
-A4556 mossa Beta 2-
Dopo qualche secondo altri elicotteri si avvicinarono alla Torre dal quale si lanciarono altri soldati con tute nere e armati di pistola.
Sul tetto della torre regnava il caos più totale, la fioca luce data dalle lampade posizionate nel terreno rendevano ancora più difficile combattere.
-Ciao Corvina- le disse Sarah.
Corvina per tutta risposta, rimase muta.
-Dov’è il tuo fidanzatino? A tradirti con un’altra ragazza?-
Corvina esplose e la attaccò.
-Azarath Metrion Zinthos-
Dalle sue mani uscirono delle sfere di energia nere dal quale Sarah non poté sfuggire. La ragazza cadde a terra dolorante.
-Che c’è? Ne hai già avute abbastanza?-
-Ho appena cominciato!- disse tirandole un calcio.
Corvina indietreggiò e Sarah la colpì di nuovo in pieno volto. Corvina creò un piccolo campo di forza, respingendo l’avversaria. Sarah estrasse dalla cintura una pistola e cominciò a spararle dove il campo di forza non la copriva.  Corvina ne creò un altro più ampio ma un proiettile riuscì a passare. Corvina, sempre con lo scudo alzato, cadde a terra con un dolore lancinante. La pallottola l’aveva colpita in pieno nella gamba sinistra. Tremante si guardò la ferita dal quale sgorgava sangue nero. Sarah si avvicinò.
-Fa male stronza? Ti prometto che il prossimo non sarà così doloroso. Sai perché?  Perché ti prenderò dritto in mezzo agli occhi-
Sarah a pugni stretti cominciò a battere sul campo di forza gridando -Voglio vedere il tuo sangue riempire il pavimento!Fammi vedere come sanguini!-
Corvina non la stava nemmeno ascoltando. Cercava di calmarsi ed utilizzare i suoi poteri per guarirsi ma non riusciva a smettere di tremare. Il dolore era troppo lancinante. Il sangue nero aveva ormai sporcato tutto il pavimento e parte del mantello, con cui cercava di tamponarsi la ferita. Sapeva che la ferita non si sarebbe potuta rimarginare completamente, con quella pallottola in profondità ma almeno sarebbe stata in grado di camminare e combattere. Impose le mani sulla ferita e fece respiri profondi, cercando di ignorare il resto del mondo che la circondava. Le mani si illuminarono e la ferita si richiuse. Un sorriso comparve sul suo volto. Provò ad alzarsi e sentiva che la gamba le bruciava ma riusciva comunque a rimanere in piedi.
Sarah continuava a gridare e Corvina fece esplodere il suo campo di forza, lanciandola contro le pareti dell’ascensore. Sarah perse i sensi.
Corvina vide molti uomini in nero avventarsi contro Aqualad, che nonostante i suoi poteri, faticava ad avere la meglio.  Aqualad era tenuto in una morsa da due uomini mentre un terzo gli puntava una pistola contro.--Azarath Metrion Zinthos-
La pistola dell’uomo si disfece in mille pezzi.  Gli uomini  si girarono verso di le e l’attaccarono. I corpi degli uomini furono ricoperti di magia nera e d’un tratto si sentirono immobilizzati. Corvina li fece alzare in aria e poi li lanciò via colpendo altri uomini in nero. Corvina si girò verso Aqualad e vide che lui stava usando i suoi poteri verso di lei. Spaventata, guardò il getto d’acqua che le passava accanto, tramortendo un uomo che la stava per pugnalare.
I due si guardarono e si fecero un cenno: ognuno avrebbe coperto le spalle dell’altro.
In quell’istante il velivolo dei Titans attaccò gli uomini in nero, utilizzando i cannoni supersonici come quelli di Cyborg. Molti caddero a terra svenuti, altri invece erano ancora all’attacco.
La navicella atterrò sul tetto e un gorilla verde saltò fuori.
Nell’elicottero nero il Compratore guardava la scena in silenzio.
-Terra, è arrivato. Cerca di isolarlo come da programma-
-Si signore-
Obbedì e chiamò a sé una zolla di terra per trasportarla sul tetto.
Terra indossava una tuta identica a quella di Sarah ma nera.
Appena arrivò si avvicinò a BB allontanando con i suoi poteri chiunque le ostacolasse la strada.
-Terra?! Ma che?- disse BB confuso.
Terra gli lanciò contro il pezzo di terreno su cui era salita un momento prima. BB cadde vicino alla porta d’ingresso del tetto.
Corvina sbigottita osservò la scena.
-Quella è... Terra?!-
-Non ci credo- disse Aqualad.
Il ragazzo, dolorante, si alzò in piedi giusto in tempo per vedersi arrivare addosso un masso che lo portò all’interno della torre.
Corvina guardò Aqualad quasi implorante, come se gli stesse chiedendo di lasciarla andare per aiutare BB.
-Corri!- le disse lui, colpendo l’uomo che la stava minacciando.
Corvina fece un cenno con la testa e volò verso l’entrata.
Sarah, ancora a terra, fu risvegliata da una voce che proveniva dal suo orecchio.
-Sarah! Svegliati imbecille!-
Sarah mugugnò qualcosa.
-Hai dormito bene fiorellino?- disse lui con falsa dolcezza.
-Io, io sono svenuta-
-Sei davvero intelligente eh? Alza quelle chiappe e vai a prendere Corvina!-
Sarah si alzò emettendo qualche mugugno di dolore.
-Dove si trova?-
-Dentro la torre con BB e Terra. Interferirà nei nostri piani. Vai!-
-Agli ordini-
 
Terra entrò nella torre e scappò, cercando di allontanarsi da BB almeno per un momento. Terra sembrava spaventata ma non dal conflitto che avrebbe avuto tra breve con BB, qualcosa di più profondo la tormentava. Entrò nel salone e strappo un pezzo di carta da un giornale che si trovava sul tavolo. Con una -
penna scrisse qualcosa e lanciò il foglietto sul divano un attimo prima che BB arrivasse.
-Cosa stai facendo Terra? Perché stai con quel tizio?-
Terra lo attaccò senza rispondere, facendo entrare dalla finestra tanti piccoli massi. BB si trasformò in un volatile e li evitò. Caricò su di lei assumendo la forma di un rinoceronte. Terra scappò attraverso un corridoio che portava alle camere da letto.
Corvina entrò ansimando, guardandosi in torno. Corse zoppicando fino al salone e si trovò circondata da pietre.
Sentì un grido provenire dal corridoio, stava per seguire il suono quando una pietra di quelle, le colpì la gamba ferita. Corvina emise un grido di dolore. Si voltò e vide Sarah che si divertiva a tirare in aria un’altra pietra.
-Pensi che basti così poco per fermarmi?-
Corvina digrignò i denti per il dolore incessante.
-Fa male?-
-Non più di quanto questo farà male a te! Azarath Metrion Zinthos-
Le pietre, ricoperte di luce nera, si alzarono tutte dal pavimento e si scagliarono contro Sarah. Riuscì ad evitarne qualcuna ma erano troppe persino per lei e fu colpita svariate volte. Corvina colse l’occasione per raggiungere il corridoio e scappare via. Sarah si liberò di quei massi che la stavano schiacciando e la seguì.
Terra si riparò dietro un muro di rocce, creata da lei, dal gorilla verde che la stava attaccando. Il muro si ruppe in mille pezzi. BB ritornò umano.
-Terra tu non sei cattiva! Perché stai con lui?-
-Perché non ho scelta-
-Ne abbiamo già parlato di questo! E’ sempre una tua scelta-
-No, non capisci... Mio...-
-BB!- esclamò Corvina nel vederlo.
-Corvina- sussultò Terra a fil di voce.
-Cosa stai facendo Terra?!-
-Ed eccoci qua tutti riuniti. Due “cattivi” contro due “buoni”- disse Sarah spuntando da dietro Corvina.
Corvina si avvicinò a BB, trovandosi di fronte ai due avversari.
-Come ci si sente BB ad essere nella stessa stanza con tutte e tre le ragazze che ti sei fatto? Anzi perché invece non ci metti in scala a seconda di chi è stata la più brava?-
Terra assunse un’espressione stupita, come se non sapesse di cosa stesse parlando.
-Che cosa volete da noi? Saremmo noi che vi dovremmo dare la caccia per quello che avete fatto ma voi no... Voi ci cercate. Perché?- disse Corvina.
-Un piano che voi non potete immaginare-
-E quale sarebbe? Ucciderci? Ci hanno provato in tanti ma nessuno ci è riuscito- disse BB.
-Nessuno finora. Terra usa l’arma!-
-Ma... io-
-Usala idiota!-
Terra estrasse dalla cintura una specie di disco, come quelli che usava Robin ma con una luce fluorescente all’interno.
-Questo, cari signori, non è altro che una bomba. Una bomba composta da nitroglicerina modificata. Il Signore in persona l’ha modificata, ottenendo questo. Vi basti pensare che questo piccolo scudo contiene solo qualche milligrammo della sostanza. Ma questo non significa meno pericoloso, anzi. Grazie alla modifica, adesso basta solo una minuscola quantità per distruggere la torre e tutti suoi abitanti-
-Ci sono anche i tuoi uomini sul tetto- disse Corvina.
-Uomini... pedine, che differenza fa?-
-Non lo farai- sibilò BB.
-Vogliamo scommettere? Mi basterebbe un secondo per saltare fuori dalla finestra con Terra e far detonare la bomba. Ma un modo c’è per salvarvi-
-Cosa vuoi?- chiese Corvina.
-Lui-
-Me?-
-Si cara bestiolina, fai parte dei progetti del Compratore e la sua bontà permette che vi salviate tutti quanti. La scelta è tua:vieni con noi e tutti si salvano oppure moriranno tutti-
-Non scenderemo a patti!- ringhiò Corvina.
-Beh allora non vedo altra scelta che...-
Corvina attaccò Sarah, inchiodandola al muro.
-Pensi che ci facciamo intimidire da gente come te?-
-Terra attacca!-
Terra obbedì e sollevò tutte le rocce dal pavimento scagliandole contro Corvina, che si riparò dietro ad un campo di forza. BB si avventò contro Terra a forma di lupo. La ragazza cadde sotto la presa dell’animale.
-Avete perso- disse Corvina con un sorriso quasi maligno sulla bocca.
-Non ancora- Sarah sollevò le gambe da terra e tirò un calcio a Corvina, liberandosi.
Sarah dette un calcio nel ventre del lupo, liberando Terra. Sarah continuò a combattere con BB mentre Terra e Corvina rimasero faccia a faccia. Terra raccolse le rocce e le unì a forma di pugno, lanciandola contro di lei. Corvina tagliò a metà il pugno con i suoi poteri. Corvina era pronta per controbattere ma Terra fece scivolare ai suoi piedi la bomba. Corvina era confusa ma prima che potesse fare qualcosa, Terra la attaccò. Dal vetro della finestra entro un masso e lo lanciò alla sua avversaria. Corvina ci passò attraverso con i suoi poteri. Per controbattere, fece volare i frammenti di vetro di quella che prima era finestra. Creò quasi una tempesta di vetro intorno a Terra. La ragazza si fece sempre più piccola per evitare i vetri ma era tutto inulte perché il tornado si stringeva intorno a lei. I vetri però non erano così vicini ds ucciderla ma abbastanza per graffiarle la pelle.
Corvina ricevette un calcio da Sarah per farla fermare.
Corvina guardò il piccolo oggetto circolare sul pavimento. Anche Sarah lo guardò. Entrambe si lanciarono verso quel piccolo oggetto, cercando di avere la meglio l’una sull’altra.
Sarah l’aveva quasi raggiunto ma un momento prima che potesse afferrarlo, Terra calciò il piccolo oggetto  facendola scivolare verso Corvina.
-Razza di traditrice!-
-S-scusami io, non volevo-
Corvina si allontanò immediatamente con l’oggetto. Si ritrovarono nelle posizioni iniziali: Sarah e Terra vicino alla finestra, di fronte a BB e Corvina.
-E’ finita!- disse Corvina.
Le labbra di Sarah si piegarono in un sorriso maligno.
-Tu non sei poi così intelligente eh?-
Corse verso la finestra e si lanciò portando via Terra con sé. Appena si lanciarono, il disco cominciò a illuminarsi: stava per esplodere. Corvina agitata, lo lanciò fuori dalla finestra chiudendolo poi in un campo di forza per evitare che distruggesse la torre. La mina esplose. Corvina cercò di trattenere quell’immensa esplosione ma era troppo persino per lei. Il campo di forza si ruppe liberando uno spostamento d’aria talmente forte da rompere tutte le finestre della Torre, creando caos ovunque. Corvina e BB furono scaraventati dalla parte opposta del corridoio, insieme a mille frammenti di vetro.
Corvina si alzò a sedere, piccole ferite dovute ai vetri le sanguinavano leggermente. Si voltò verso BB che era rimasto sdraiato. Anche lui era ricoperto di piccoli tagli.
-BB stai bene?-
-Si, credo di si-
BB sentì la guancia sinistra andare in fiamme e istintivamente se la toccò.
-No non farlo- disse Corvina bloccandogli la mano -Hai un taglio-
Senza esitare, lo curò utilizzando la sua magia.
-Ecco- disse mentre gli toglieva il sangue con la mano, accarezzandogli dolcemente il viso.
BB le prese la mano e se la strinse ancora di più sulla guancia, come per sentire il suo calore. Corvina lo guardò con dolcezza e sollievo.
-Tu stai bene?-
-Si- disse sorridendo, con le lacrime agli occhi.
BB le tirò la mano, che teneva ancora stretta, avvicinandola a se e la baciò.
A Corvina sembrò che il cuore le fosse ripreso a battere finalmente dopo tanto tempo. Finalmente sentiva in sé che aveva fatto la cosa giusta e che non doveva mai più temere nulla finche BB fosse rimasta al suo fianco e avrebbe fatto di tutto per farlo restare.
 
Dopo l’esplosione, sul tetto tutti si ritrovarono a terra tramortiti. Qualche uomo in nero cadde dalla torre andando in contro ad un triste destino mentre gli altri ricevettero l’ordine di ritirarsi e così come erano arrivati, saltarono sugli elicotteri più vicini, sparendo poi nel cielo. I Titans urlarono di gioia.
 
 
-Terra?! Ma non è possibile-
-Si che lo è Stella, l’abbiamo vista noi- disse BB.
-Ma perché dovrebbe fare una cosa del genere?- chiese Robin.
-Non lo so- ammise lui.
-Ma guardate qui che disastro!- disse Bumble Bee -vi aiuteremo a rimettere a posto questo caos.
-Avanti mettiamoci a lavoro- disse Cyborg.
Armati di scopa e paletta, i sette eroi si costrinsero a riordinare anche se il loro unico desiderio era quello di riposare.
BB stava spazzando in terra quando vide un foglietto stropicciato. Lo raccolse spostando vari e vetri e lo aprì. Sussultò.
-Ehm ragazzi?-
Gli altri si voltarono verso di lui.
-L’avete scritto voi questo biglietto?-
Un coro di no riempì la stanza.
-Siete sicuri di non aver mai visto questo biglietto prima d’ora?-
-No, perché? BB Sembri preoccupato- disse Robin.
-Terra...- bisbigliò BB riflettendo.
-BB cosa c’è scritto sul biglietto?- chiese Corvina avvicinandosi.
-E’ vivo- lasciò cadere il bigliettino e se ne andò dalla sala, facendo restare tutti di stucco.
-Vivo? Chi è vivo?- chiese Robin confuso.
-Corvina raccolse il biglietto e lo lesse. Sopra c’erano due iniziali: N.G.
 
 
 
 
 
*Sai= specie di spada corta con tre punte.
 
 
 
 
ANGOLO DELLA SCRITTRICE
VE LO AVEVO DETTO CHE QUESTO CAPITOLO VI AVREBBE RIPAGATO L’ATTESA. MI CI E’ VOLUTO VERAMENTE TANTO PER SCRIVERLO MA DEVO DIRE CHE MI E’ USCITO ABBASTANZA BENE. VI AVEVO DETTO CHE SAREBBE STATO UN CAPITOLO LUNGHISSIMO E SPERO CHE NON VI SIATE STANCATI ALEGGERLO TUTTO. SPERO CHE VI SIA PIACIUTO E CHE VIA ABBIA FATTO RIMANERE COL FIATO SOSPESO FINO ALL’ULTIMA PAROLA (ERA PROPRIO QUELLO CHE VOLEVO FARE). L’IDENDITA’ DEL COMPRATORE E’ QUINDI RIVELATA E SPERO CHE QUESTO PESONAGGIO VI INTRIGHI.
AL PROSSIMO CAPITOLO! :)
CORVINA.
   
 
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