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Autore: The white geneticist    03/02/2016    1 recensioni
“Impugna le armi,
uccidi i giusti
e risorgi gli imperfetti
poiché ciò che sembra,
non è mai ciò che è”
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Hope

Un uomo alto, capelli corvini, corti, occhi bui, illuminato solo dalla pallida luce lunare che attraversa la finestra. Punta una Desert Eagle verso il corpo senza vita di una giovane donna; nello stesso momento una nuvola oscura la città, facendo calare le tenebre.
La mano dell’uomo si illumina di un freddo bagliore, subito seguita dal resto del braccio e dalla pistola, dalla quale parte uno sparo diretto al ventre della donna illuminando il foro d’entrata.
-Quest’arma è Hope ed è la mia sola speranza di rivederti.-

11:23
La suoneria di un cellulare risuona nella stanza da letto illuminata della luce del sole.
Con la testa sotto il cuscino per cercare riparo dal bagliore, l’uomo, mugugnando,  allunga il braccio verso il comodino a tentoni, rovesciando qualcosa mentre cerca la fonte del rumore, prende il telefono e lo porta all’orecchio.
-Pronto-  risponde con voce assonnata.
-Salve, qui è la Draw your Dreams e le porto buone notizie Erick, lei è di nuovo assunto, dopo la scenata di ieri sera il direttore si è chiuso nel suo ufficio fino a tarda notte per poi uscirne con questa storia. Quindi sarebbe importante se riuscisse a raggiungerci il prima possibile per un appuntamento col Sig. Charlie, per parlare di una nuova proposta che ci è giunta in mattinata. Nel frattempo le auguro una buona giornata.
-Non so cosa dire… - ancora perplesso e sorpreso insieme da quella strana chiamata inattesa, -Non deve far altro che dirmi che arriverà subito- lo esorta la segretaria.
-Si- esclama ancora sorpreso. -Si?- chiede la segretaria nel dubbio di cosa intenda, -Quindi accetta? Ci vediamo tra poco, giusto?
-Si- continua Erick per poi lasciar un momento di silenzio -Si arrivo subito.
-Allora la aspettiamo Sig. Erick, a presto.
La telefonata si chiude nel silenzio.
Lentamente esce da sotto il cuscino per poi ricarderci sopra pigramente girandosi a guardare il soffitto.

-Hai sentito amore?- sussurra Erick senza distogliere lo sguardo dall’inanimato soggetto.
-Certo che ho sentito.   Non ho mai smesso di credere in te.
L’uomo guarda dritto negli occhi azzurri della moglie.
-Ora vai o farai tardi.
Lentamente si avvicina alla donna, appoggia la fronte su quella della moglie, continuando a guardarla dolcemente -Ti voglio bene-.
-Anch’io.
L’uomo si alza dal letto e si prepara per uscire.
In sala da pranzo trova il figlio fare colazione, poggia la mano sulla sua testa e gli spettina i capelli affettuosamente.
-Dove vai papà?
-Al lavoro- risponde il padre orgoglioso.
-Hai riavuto il posto! Torna presto questa sera: non vorrai fare tardi!?- portando la testa all’indietro per osservare il padre
-Ok sarò puntuale, sono curioso di sapere cos’avete organizzato tu e la mamma.
-Questa sera lo saprai, ora vai o farai tardi.

L’uomo poco dopo apre con fierezza la porta della “Draw your dreams” e si ritrova nella familiare sala d’ingresso dove una ragazza sulla trentina con capelli castani e un auricolare telefonico lo saluta in modo eccentrico, ricordandogli l’appuntamento con il direttore.
Giunge di fronte a una doppia porta in legno con un intarsio in lettere dorate che compone il nome di Charlie. Con le nocche dell’indice e del medio bussa tre colpi ravvicinati tra loro, per poi abbassare la mano fino alla maniglia stringendola nella sua mano ricordando quante volte prima di quella l’aveva fatto per parlare di un progetto o di un lavoro.
All’interno della stanza trova un uomo alto, capelli biondi, occhi azzurri contornati da un paio di  occhiali con una sottile montatura in metallo, corporatura magra e atletica, che, alzando la mano destra, saluta molto euforicamente il vecchio amico facendo cenno di sedersi sulla poltrona.
-Sono molto sollevato all’idea che tu sia tornato, senza di te sarebbe stata dura stare dietro alle consegne da solo. A proposito ho un lavoretto da chiederti, sono stato contattato da un certo Matt, avrebbe un’idea su come ridurre i tempi di produzione, più tardi potresti fare un salto a casa sua? Purtroppo è impossibilitato a muoversi in questi giorni, quindi speravo che potessi andare tu. Che  ne dici?
-D’accordo, finisco il lavoro di ieri sera e poi passo a vedere, se questa idea è fattibile per l’azienda.
-Ottimo. Ora non ti trattengo, su questo bigliettino c’è l’indirizzo.- dice porgendogli un foglietto.
-Perfetto, appena mi sarò fatto un’idea ti chiamerò.
-Allora restiamo d’accordo così-

Le ore del pomeriggio passano veloci, il sole stava per tramontare, quando intorno alle 17:00 Erick esce dall’impresa passando dalla reception ormai vuota.

17:36
Parcheggia la macchina in prossimità del porto, a circa cinque minuti di strada dalla casa di Matt. Le indicazioni del biglietto lo portano di fronte a un condominio, vista mare, alto sette piani, lussuoso e con giardini ben curati. Erick sale fino all’ultimo piano e si ferma di fronte a una porta in legno massiccio verde. Bussa. Dopo appena qualche secondo il meccanismo scatta e la porta si apre da sola, rivelando una stanza luminosa affacciata sul mare con grandi vetrate, lussuosamente  arredata, ma stranamente vuota.
L’unico rumore è una leggera musica proveniente da una delle stanze adiacenti, la porta è socchiusa. Erick si chiude la porta alle spalle e si dirige verso la fonte della musica.
17:46

   
 
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