5.
Quando Sheldon ordinò qualcosa dopo
aver ascoltato Howard
“Howard, sai che ho sempre
dubitato della tua presenza nel nostro gruppo sociale, ma devo riconoscere che
mi sei stato molto utile, ieri!” esclamò uno Sheldon alquanto soddisfatto,
mentre posava il suo computer portatile ed esibiva un sorriso radioso.
Howard prese uno dei cuscini del
divano su cui era seduto e lo gettò addosso all’amico, seduto di fronte a lui,
vicino la scrivania.
“Ahia!” si lamentò il fisico
teorico, nonostante l’oggetto fosse leggerissimo.
“Scusami, volevo dimostrarti che
anche i cuscini del tuo divano sono comodi” spiegò l’ingegnere, decisamente più
sollevato, con un sorriso carico di vendetta. “Comunque... Perché?”.
Ancora offeso, Sheldon si
massaggiò il punto in cui era stato colpito.
“Mi hai dato uno spunto riguardo
il negozio in cui ordinare il pezzo mancante per la festa di Carnevale al
ristorante Italiano dove ci ha invitato Will” spiegò.
Il suo cellulare squillò e
l’uomo sbuffò sonoramente.
“Devo rispondere, è Missy. Cosa
dovrà dirmi, ora? Che mio nipote riesce a fare la pupù nel vasino e sa dire il
nome di un nuovo oggetto con una dizione alquanto sbagliata? Io alla sua età
già facevo diagrammi super intelligenti sul muro del soggiorno...” si lamentò,
alzandosi per allontanarsi mentre rispondeva, lasciando gli amici decisamente
perplessi.
“Amy, siediti! Dobbiamo dirti
una cosa importante!” urlò Penny.
Era il giorno prima della festa
al ristorante italiano, così le ragazze avevano anticipato la loro tipica
serata tra donne nonostante Emily fosse assente visto che il suo turno in
ospedale si era protratto più del dovuto.
Amy, appena entrata nel piccolo
appartamento in cui era solita vivere Penny, guardò le amiche con aria confusa.
“Cosa?” domandò, mentre chiudeva
la porta alle sue spalle.
“Non ci crederai mai!” urlò a
sua volta Bernadette, con la voce più stridula del solito.
“Ma cosa...?”.
“Oggi ero sola a casa e il
postino ha consegnato un pacco per Sheldon” iniziò Penny, emozionata al solo
pensiero.
“E allora?”.
La bionda esitò prima di dire
con tutto il fiato che aveva in gola: “Proveniva da un sexy shop! Sheldon ha
comprato qualcosa ad un sexy shop! Quadra tutto, lo ha comprato online perché
si sarebbe imbarazzato ad entrare in un negozio così!”.
Amy spalancò la bocca, per poi
coprirsela con le mani.
“Ma... Ma cosa dici! E’
impossibile!”.
“No, è vero! Ha fotografato il
pacco!” disse Bernadette, battendo le mani, emozionata.
Penny annuì e mostrò la foto
all’amica, in cui c’era scritto “Sexy Shop LA”.
“Non potevo aprirlo, se ne
sarebbe accorto ma... E’ comunque una cosa bellissima, significa che vuole
provare qualcosa di nuovo con te!” aggiunse, estasiata, come se fosse l’ottava
meraviglia.
Amy era stordita, confusa, poi
scosse il capo.
“No, ci sarà un errore, sul
serio! Lui non sa nemmeno cosa sia un sex tape, figuriamoci un sexy shop!” ragionò,
sospirando pesantemente.
Avvertì il cellulare vibrare,
così lo prese, lesse il messaggio ricevuto e poi si portò una mano al cuore,
salvo poi mostrarlo alle sue amiche con pura incredulità.
Da:
Sheldon
Oggi
ho ricevuto finalmente il pacco che aspettavo! Domani ci divertiremo un mondo,
preparati!
“Te l’ho detto io!” esclamò
Penny, per poi prendere la bottiglia di vino già aperta e versare il contenuto
in tre calici. “Briandiamo a Sheldon Cooper che darà una gioia alla nostra
Amy!”.
La festa era molto carina e
tutti si stavano divertendo, vestiti da persone un po’ più normali rispetto ai
soliti supereroi.
Will aveva spiegato che in
Italia, in occasione del Carnevale, non ci si veste solo da supereroi ma anche
da persone un po’ più comuni come soldati, poliziotti, cameriere, dottori...
Sheldon l’aveva prontamente
battezzato “L’Halloween dei Babbani”, ma, ligio alle regole come sempre, aveva
imposto agli amici di obbedire alle usanze e si era presentato vestito da
poliziotto, scatenando le risate di tutti.
Amy lo aveva assecondato e si
era vestita da poliziotta – seppur con una gonna ben più lunga delle solite
poliziotte sexy -, Penny era una cheerleader, Bernadette era stanca e si era
limitata e indossare il camice da lavoro per improvvisare una dottoressa, cosa
che aveva fatto anche Emily, così entrambe si erano beccate un gran rimprovero
da Sheldon per la poca originalità.
Leonard, Raj e Howard non
avevano resistito e avevano optato per i tre moschettieri, fieri di aver
escluso Sheldon per una volta.
“Vieni, Amy”.
Poco prima del dessert, Sheldon
prese Amy per mano e la condusse fuori dalla sala, sotto lo sguardo indagatore
di Penny e Bernadette, emozionate.
La neurobiologa non sapeva
precisamente cosa volesse Sheldon, ma si sentiva emozionata all’idea di
sperimentare qualcosa di nuovo con lui.
Appena vide che l’aveva condotta
in una saletta appartata, con le luci soffuse, si sentì stranamente felice e
fece ciò che solo sei mesi prima sarebbe stato impensabile: lo prese per il
colletto della divisa e iniziò a baciarlo, circondandogli le spalle con le
braccia e stringendolo a sè.
Seppur confuso per il gesto
repentino, Sheldon ricambiò il bacio, cingendole i fianchi dopo qualche
istante.
“Sono pronta per qualsiasi cosa
tu abbia in serbo per me...” disse, non riuscendo a trattenersi, visto che un
semplice bacio, specialmente da quando erano più intimi, riusciva a mandarla in
tilt.
Lui sorrise mentre si separava e
annuì.
“Bene, allora, prendi le tue
manette!”.
“Le... le manette?!”.
Amy già immaginava una scena in
cui uno Sheldon irriverente imitava Christian Grey e la legava con le manette
da qualche parte, magari coprendole gli occhi con una benda, mentre la
spogliava e toccava ogni centimetro del suo corpo molto lentamente...
“Sì, le manette! Non le hai? Avresti
potuto dirmelo, avrei potuto prenderle a quello Shop di quella Sexy anche per
te” obiettò il fisico, deluso.
“Ma un paio basta, qualsiasi
cosa tu abbia in mente” disse Amy, sforzandosi di imitare un tono sexy, anche
se non capiva bene la situazione. “E perché lo chiami così, cioè...”.
“Oh, l’ho sentito da Howard! Mi
servivano delle manette per il costume e lui ha detto che ne ha comprato un
paio per giocare con la moglie nel negozio di questa Sexy! Chissà a cosa
giocano!”.
“Sheldon... Sexy non è il nome
della proprietaria, è un tipo di negozi che...”.
“Amy! Non fare la professorina
con me, muoviamoci!” la esortò Sheldon, avvicinandosi.
“Ok, dimmi cosa vuoi fare,
allora...”.
“Ci facciamo un selfie con i
costumi coordinati, no? Così la metto come immagine del profilo su Facebook,
con l’hashtag “SciencePolice”, no?” esclamò lui, emozionato alla sola idea.
Amy se ne stava lì, immobile,
incredula, mentre il fidanzato prendeva il cellulare e lo puntava verso di
loro, mettendo le manette in bella mostra.
“Altro
che cinquanta, le sfumature di questo cretino tendono all’infinito! E sono
tutte noiose!” pensò, mentre lui scattava la foto e
lei non si sforzava nemmeno di sorridere.
A Carnevale ogni scherzo vale,
dicevano... E lei era stata messa a dura prova!
*°*°*
Eccomi qui di nuovo dopo un po’
di pausa a causa degli esami.
Visto che è Carnevale ho deciso
di introdurre questo tema anche se già c’è stato un capitolo con la festa in
costume.
Questa volta è Amy ad illudersi
ancor più degli altri, quindi c’è stato un cambio, per una volta non abbiamo
congetture degli amici ma solo Penny che le dà un’informazione importante.
Che dire, non sono proprio
convinta ma è l’unica idea che ho avuto, spero di averne una nuova al più
presto!
Grazie a chi continua a seguirmi
:D
A presto,
milly.