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Autore: Mattalara    05/02/2016    2 recensioni
Raccolta di creepypasta inventate da me, la prima con l'aiuto di un mio zio.
Ci saranno anche alcune storie cross over con altre creepy.
Genere: Comico, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il castello era silenzioso, la stanza della principessa ancora di più.

Daisy fissava il panorama fuori dalla finestra con uno sguardo addolorato e malinconico.
Da quando era caduta da quel precipizio, Peach non era più stata ritrovata, neanche il corpo, era come se fosse scomparsa.
Daisy sentiva sempre di più, ogni giorno, la sua gioia dissolversi, era così orribile il regno senza la sua migliore amica.

Un gruppo di ragazzi fissava lo schermo con impazienza.

Alla morte dei precedenti creatori dei quel gioco, i loro più grandi fan, o meglio i loro amici più stretti avevano deciso di portarlo avanti.
Non c'erano molti problemi fin'ora, ma a volte Daisy si bloccava ed era come se non rispondesse ai comandi del mouse.

<< E' così triste vederla in questo stato >>

Commentò uno di loro osservandola piangere, avevano pensato di ricostruire la trama, ma gli era stato impossibile re-inserire Peach. Era come scomparsa da quel gioco. Nessun codice, niente, come se fosse un ricordo passato.

<< Hai ragione, ma non sappiamo più che fare, forse dovremmo cambiare la trama >>

Commentò l'unica ragazza dal gruppo, una sedicenne con uno stile abbastanza dark.
Scostò una ciocca dei suoi capelli corvini dagli occhi smeraldati e tornò a fissare lo schermo.

<< E se lasciassimo che si svolgesse come un film? >>
<< Che intendi Marsha? >>

Chiese il suo ragazzo.

<< Se seguiamo la cosa come una trama, potremmo scoprire cosa non va, potrebbe anche essere stato programmato così >>

Rifletté lei.
I due ragazzi accordarono e si misero ad osservare la svolta degli eventi, come un film.


Daisy camminò per vari metri.
Fino a raggiungere il fondo del burrone dal quale Peach era precipitata.
Trovò solo un fossato vuoto, non c'era nulla, solo terra e delle macchie.
Strane chiazze di un liquido nero e denso.
Daisy ne toccò una, la sostanza si muoveva, come se fosse viva e capace di reagire agli stimoli dell'ambiente.
Le macchie formavano una specie di percorso, come delle tracce.
La principessa di Sarsaland si avviò nella stessa direzione
Seguì le tracce fino a giungere davanti ad una foresta,

<< Non l'avevo mai notata >>

Disse fra se Daisy.
Infatti non c'era mai stata, era come comparsa del nulla. Scura, tetra, nebbiosa, sembrava quasi viva fuori e morta dentro dall'aspetto. Tirava un vento gelido che fece rabbrividire la principessa e scuotere le piante. La vegetazione era rigogliosa, ma non sembrava proprio nulla di vero, come un illusione della vista, come un ologramma.


<< Ma voi sapevate niente? >>

Chiese Marsha agli altri due.

<< No, io no. Tu Rob? >>

David, il ragazzo di Marsha e il suo amico Roberts erano molto simili, coetanei entrambi con dei lisci capelli ramati e sempre sorridenti, abiti sportivi, visto che erano nella stessa squadra di calcetto. L'unica differenza erano gli occhi, David aveva due occhi azzurro cielo e Robert occhi talmente scuri da sembrare quasi neri.
Entrambi erano abbastanza superstiziosi, anche se in questo caso, chiunque penserebbe ad un hack.<< Un hack ben fatto >>

Disse appunto Robert, continuando con:<>




Addentrandosi nella foresta, Daisy notò dei cambiamenti.

Li dentro non soffiava più vento, non si muovevano più i rami e le foglie, la nebbia sembrava finta, come polvere su un dipinto, qualcosa appoggiato tanto per fare, come se non si potesse neanche definire nebbia. Non c'era temperatura, Daisy non sentiva né caldo, né freddo, non sentiva neanche le correnti d'aria, il tempo sembrava essersi fermato.
Raggiunse una vecchia quercia, doveva essere molto antica, i rami sembravano quasi sul rischio di cadere o sgretolarsi in polvere, sembrava che l'albero fosse stato corroso dal tempo stesso.
La principessa diede un paio di colpi con la mano sul tronco, come se volesse vedere se c'era qualcosa all'interno. 

<< Strano >>

Pensò Daisy, il suono era sordo, come se fosse vuoto, ma da alcune scalfiture nella corteccia si vedeva chiaramente l'interno e non era certo vuoto.
Posò una mano sulla spaccature più grande, poteva passare attraverso l'albero, era davvero vuoto, c'era come un'immagine che illustrava il falso.
Entrò con tutto il braccio all'interno di esso, scontrò contro qualcosa di soffice al tatto. Come un peluche, peloso, morbido, ma era diverso, emetteva calore e respirava, la principessa sentiva anche il battito di un cuore.
Ritirò in fretta il braccio, ma a quanto pare era stata notata.
Come un fulmine, qualcosa sfrecciò fuori dall'albero e le atterrò di fronte.
Un procione con due frastagliate ali da farfalla variopinte e due sottili antenne se ne stava li seduto a fissarla.

<< Ciao...ragazza >>

Salutò insicura la principessa, notando una specie di collare rosa pesca con un cuoricino d'oro incastonato.



<< Cos'è?! >>
Chiese David esaltato dalla scoperta.
Marsha segnava su un foglio ogni stranezza e ogni indizio che il gioco illustrava loro.



<< Scusa non volevo disturbarti >>

L'animale la fissava con i suoi occhi blu, erano spalancati e sembrava avere un'espressione quasi sorpresa.
Si avvicinò tranquillamente a Daisy, spiccando un piccolo volo e atterrandole in braccio sorridendo.

<< Direi che non ti ho importunata, posso chiamarti Ombra? Visto questo luogo >>

Si rilassò quest'ultima, irrigidendosi all'udire di un ringhio famelico e alla visione di due occhi rossi come il sangue, con due pupille da rettile e completamente privi di sclera o altri segni particolari.
Uscì dalle ombre un grosso lupo, la pelliccia era nera come la pece, aveva due corna affilate sulla testa e quattro ali da pipistrello sul dorso, un serpente grigio cenere con delle strisce nere ondulate faceva capolino al posto della coda.

<< Oh cazzo! >>

Disse Daisy.



<< La prima parolaccia in questo gioco, bingo! >>

Si dissero Robert e David battendosi il cinque, Marsha fissava lo schermo con una punta di paura, come se provasse quello che Daisy sentiva in quel momento e temesse per la vita del personaggio.



Daisy era alle strette, non aveva armi, Mario e Luigi non c'erano.

<< Ma perché sono stata così stupida ad avventurarmi da sola?! >>

Si rimproverò mentalmente, intanto il mostro avanzava ringhiando e leccandosi le labbra in continuazione.
Stava per spiccare un balzo, quando la creaturina fra le braccia della principessa saltò a terra davanti al mostro, rispondendo con un ringhio nervoso.
La cosa sembrò arrestarsi e fissò la sfidante con un misto di noia e stupore.
Si fissavano come se stessero parlando mentalmente, come una connessione telepatica.



I ragazzi non sapevano cosa dire, anche se David mormorava:<< Botte! Botte! >> In continuazione.



Alla fine il lupo prese per la collottola Ombra e la lanciò nei cespugli, riportando la sua attenzione a Daisy la saltò addosso, buttandola a terra e tentando di azzannarle la gola, per fortuna la preda alzò un braccio in difesa, riuscendo a far azzannare al mostro solo quello.



Il sangue che colava dalle ferite era fin troppo realistico, ai ragazzi sembrava di poter sentirne l'odore e Marsha chiuse gli occhi per qualche secondo, gli altri due se la ridevano abbastanza.



Daisy colpiva ripetutamente il muso del mostro per cercare di staccarselo di dosso, ma si stava facendo più male lei.
Ombra sfrecciò nuovamente fuori dai cespugli, saltando al volto della creatura e facendole mollare la presa.
Staccandosi, sembro ingrandirsi e divenne grande quanto il lupo, che era sembrava furioso con l'eroina di turno che aveva tentato di salvare Daisy.
Quest'ultima si alzò e corse nella direzione da cui era arrivata.
fuori dalla foresta, incontrò Mario e Luigi, i quali andarono subito a soccorrerla, chiedendo l'accaduto.
Lei rispose con evidente paura nella sua voce e quando si voltò a guardare la foresta, essa era cambiata. Non vi era rimasto che un mucchio di alberi e arbusti morti, tutto era come marcito, una folata di vento e anche i sassi si sbriciolarono in granelli di polvere, che le correnti d'aria portarono via in piccoli mulinelli di vento.
Nulla più era rimasto di quella foresta fantasma.



Marsha Spense la console.

<< Per stasera basta, il simbolo del salvataggio automatico è comparso, quindi tutti i dati sono stati salvati, in più il capitolo è finito >>
<< Già, spero solo di non avere gli incubi >>

Mormorò David baciandola, Robert intanto andò a prendere i sacchi a pelo e li sistemo nella camera adiacente.
Poi tutti andarono a letto.



Daisy si risvegliò in uno strano posto.
Era un magnifico prato fiorito.
L'erba e i diversi fiori di vario colore le arrivavano alle ginocchia, il sole era brillante come un gioiello, le poche nuvole dalle buffe forme sembravano non volerlo mai coprire, il bosco che circondava quella radura aveva tutto tranne un aspetto macabro ed un lago argentato era al centro del prato.

<< Cos'è il paradiso? >>

Si chiese Daisy.

<< In effetti gli somiglia >>

Disse una voce alle sue spalle, una voce melodiosa, che lei conosceva molto bene.
Si voltò, abito da principessa rosa pesca, bionda, occhi blu.

<< PEACH! >>

Esclamò felice Daisy abbracciandola, lacrime di gioia solcavano il volto di entrambe.

<< Anche io sono felice di vederti >>
<< Dove siamo? >>
<< In una specie di EDEN, un paradiso dei sogni. Chiunque lo sogna può farci ciò che vuole, sei l'unico essere su questo pianeta e puoi farci ciò che vuoi, anche metterci qualcun altro, tu mi cercavi ed eccomi qui >>

Spiegò Peach.

<< Ma dove sei fisicamente? >>

Chiese Daisy

<< Non so dirtelo con precisione, sono in tutt'altro luogo, ma posso assicurarti che non sono morta, non posso definirmi viva. Ma non sono morta >>
<< Troppo mistero Peach, troppo mistero >>

Rispose Daisy scuotendo la testa.
Ad un tratto cominciò a soffiare un vento forte.

<< Ti stai svegliando, devo andare >>

Disse Peach.

<< Potremmo rivederci? >>
<< Certo >>

Mentre tutto si oscurava, Daisy notò qualcosa di diverso, l'unica cosa strana a parte le ali da farfalla che erano spuntate alla sua amica? Vediamo...aveva notato di sfuggita anche le antenne, la coda striata...

<< Aspetta... >>

Disse Daisy svegliandosi. Fissò il soffitto della sua camera e poi il braccio fasciato.

<< Peach e Ombra...sono la stessa cosa?! >>

Chiese ad alta voce ma facendo attenzione a non svegliare nessuno nel castello.
Prese il suo diario e annotò tutto, doveva investigare più a fondo.



Marsha, David e Robert si erano svegliati.
Dopo una sana colazione avevano ripreso il lavoro.
annotando sempre il tutto.
Giorno due:
Usando Daisy abbiamo letto il suo diario, c'era descritto una specie di sogno e sembra che abbia trovato un collegamento fra Ombra e la Peach scomparsa.
Possiamo muovere noi il personaggio ora e ci stiamo recando sul luogo dove sorgeva la foresta dello scorso giorno.
Il terreno è completamente vuoto, in compenso c'è di nuovo "Ombra". E' seduta li davanti a Daisy e sorride, i suoi occhi sembrano quasi guardare lo schermo, parte un filmato.
Un paio di zoom sui volti delle due e un dialogo riportato qui sotto.

Daisy:<< Se davvero tu...Peach? >>

Ombra diventa Peach, la coda, le ali e le antenne restano, le unghie sembrano artigli e i denti nel suo sorriso sono zanne.

Peach:<< Proprio io, ti ho detto che ci saremmo riviste >>

Le due si abbracciano.

Daisy:<< Quella cosa che ci ha aggredito ieri? >>
Peach:<< Inganno intendi? Giusto scusala, pensava mi stessi rapendo, non da molta fiducia a chi mi gira intorno >>
Daisy:<< Aspetta chi? >>

Compare un'altra donna: Indossa un abito da sera nero scuro, come i suoi capelli, gli occhi sono quelli del mostro di ieri, ha anche le corna, le ali e la coda a serpente.

Inganno:<< Ciao >>

Dice con un fare non molto aggressivo, la voce è leggermente più profonda di quella delle altre due e sembra quasi sdoppiata.

Peach:<< Daisy lei è Inganno, Inganno lei è Daisy >>
Inganno:<< Piacere, scusa per il morso >>

Stretta di mano.

Daisy:<< Cosa intendevi nell' EDEN con il fatto che non puoi essere viva? >>
Peach:<< Bé ecco...la verità è che, non sono più umana, non lo sono più da molto tempo, Mario dovrebbe essere pure morto, ho ricreato un'altra illusione temporale, ma stavolta non potevo esserci >>
Daisy:<< Quindi tutto questo è finto? >>
Peach:<< Esatto, ora sono un demone >>

Il mondo sembrava crollare sotto i miei piedi, la mia migliore amica, un demone; tutto ciò che mi circonda, un'illusione.

<< Com'è successo? >>
<< Ero praticamente morta, ma lei mi ha ridato la vita >>

Disse indicando Inganno, ma se lei l'aveva salvata, perché sembra così...malvagia dall'aspetto e dall'atteggiamento.

<< Almeno i suoi assassini non sono rimasti impuniti >>

Disse quest'ultima.

<< Cosa sta dicendo? >>

Chiesi ormai temendo la possibile risposta. Peach chiuse gli occhi, fissando le sue mani li riaprì e prese un respiro profondo.

<< Loro mi avevano tolto tutto, il dolore era troppo forte e dopo anche la fame era diventata insaziabile >> Una lacrima rigava il suo volto << Le mie mani sono macchiate di sangue, sangue innocente >>

Aveva ucciso, si era nutrita di carne umana, tutto per colpa di qualcuno che neanche conoscevo.
L'abbracciai strettamente, come temendo che potesse sparire ancora.

<< Non voglio lasciarti >> Le dissi << Non m'importa cosa hai fatto >>

Non m'importava davvero, lei è sempre stata come una sorella per me, mai e poi mai l'avrei abbandonata.

<< Non lascerò che tu te ne vada nuovamente >>
<< Io devo andare per forza, ma come te non voglio vederti sparire in un'illusione >>
<< Allora portami con te >>

Pregai piangendo. Lei fissò inganno, come chiedendo cosa fare, lei annuì sorridendo e fece un cenno verso di me, muovendo la bocca come se azzannasse l'aria.
Peach mi strinse a se, poi morse la mia spalla, faceva male, ma sentii come se qualcosa stesse entrando nelle mie vene, come un liquido estremamente fastidioso, ma calmante allo stesso tempo.
Svenni.



Il gioco si spense, nel senso che si oscurò lo schermo, poi comparve la schermata di menù.
I tre salvataggi erano tutti nominati:
IL VOSTRO TEMPO
E' SCADUTO
GAME OVER
Lo schermo sembrò divenire uno specchio, c'erano i nostri riflessi.
Io e Robert avevamo gli occhi lucidi per la commozione e Marsha era una fontana, ma ora nei nostri sguardi c'era paura. 
Cosa stava succedendo, comparve Inganno dietro di noi, sullo schermo, ci voltammo e non c'era nulla.
Comparvero anche Peach e Daisy, ci voltammo e non c'era di nuovo niente, tutto era sullo schermo.
Per un attimo sembrò di essere solo nello schermo anche a noi, ci fissammo l'un l'altro per accertarci che non stessimo sognando.
Si avvicinarono a noi, Daisy dietro di me, Peach aveva Marsha e Inganno Robert, Daisy aveva anche lei artigli e denti affilati, ma la coda era quella di un gatto arancione, pelo lungo e folto, le ali sembravano quelle di una libellula, come le antenne, diverse appunto da quelle di Peach.
Cos'è successo davvero non lo sappiamo tutt'ora, ricordiamo solo i loro artigli tagliarci la gola, poi più nulla.

<< Dove andremo >>
<< Da un amico speciale, ha una villa nel bosco, dove ci sono tanti altri come noi>>
<< Qualcuno sa che esistiamo? >>
<< Molti ci conoscono, ma solo alcuni sanno della nostra esistenza reale, per altri siamo solo storie, leggende spaventose, quei pochi che sanno la verità ci temono e ci ammirano allo stesso momento >>.

Io e Peach coi scambiammo un bacio, mentre inganno distolse lo sguardo come se fosse gelosa.
Un sipario si era chiuso, ma molti altri si sono aperti.
E tu? 
Sei sicuro che quello che accade nello schermo non sia solo un indizio sulla tua fine?  
  
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