Serie TV > The Mentalist
Segui la storia  |       
Autore: Curleyswife3    07/02/2016    1 recensioni
Quando una serie di efferati omicidi sconvolge il dorato mondo della moda losangelina Patrick Jane e il CBI intraprendono un’indagine difficile che li porterà faccia a faccia col loro più pericoloso avversario.
Crossover comico The Mentalist/Beautiful
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Il rosso e il nero (1)
 
 
La giornata di Patrick Jane, cominciata male, non voleva saperne di migliorare.
Mentre la squadra del CBI si dava da fare intorno al cadavere, lui come di consueto si era messo a bighellonare per la grande e sfarzosa dimora dei Forrester.
A un tratto, un delizioso profumo di limone lo guidò fino all’enorme cucina in stile finta arte povera: sul bancone, in bella vista, una tazza di porcellana, una teiera e un barattolo aperto con dentro una fine polverina grigio-verde.
Incuriosito, il mentalista lo afferrò e ne annusò il contenuto, dal quale saliva un vago odore di resina.
Strano e misterioso, pensò.
Senza rifletterci un altro istante, ne mise una generosa cucchiaiata nella tazza e ci versò su l’acqua bollente: un attimo dopo - ragazzi, sono il protagonista, mica può succedere che mi avveleni facendomi un innocuo tè! (2) - assaggiava con voluttà il liquido ambrato che, in verità, si rivelò fin dal primo sorso puzzolente da morire.
“Ehi Charlie!” una voce di donna alle sue spalle gli strappò un gemito.
“Hai mica visto l’urna con dentro le ceneri di Tiny?” (3).
La bionda un po’ attempata entrò in cucina, guardandosi intorno.
Poi, adocchiato il barattolo, lo afferrò trionfante.
“Ah, eccolo qua!” esclamò mentre Patrick, raggelato, a stento tratteneva un conato di vomito.
“Salve, mi chiamo Pamela Douglas” gli disse lei con fare amichevole "ma tutti mi chiamano Pam".
 “Gradisce per caso uno dei miei famosi dolcetti al limone?” aggiunse, porgendogli la guantiera. Jane ne assaggiò uno, che aveva il peso specifico del plutonio arricchito, ma almeno gli tolse di bocca quell’atroce sapore di alano cremato.
“Delizioso!” ammise.
“Che gioia, ne prenda un altro” lo incoraggiò lei “qui le attrici son tutte anoressiche e non mi danno mai nessuna soddisfazione!”.
Pam lo guardò con curiosità.
“Ma lei… lei… lei è Patrick Jane!” esclamò alla fine, raggiante “Io la conosco: ho visto tutti i suoi episodi e sono una sua grandissima ammiratrice!
Non credo a chi dice che lei risolve tutti i casi solo perché ha letto il copione, mentre gli altri si fanno il mazzo”.
Il consulente la fissava, indeciso se sentirsi lusingato o irritato.
“Bellissimo Sorgo rosso” Pam, una volta partita, era inarrestabile “anche se il sorgo personalmente lo trovo un tantino indigesto, Profondo rosso poi era davvero molto profondo, infatti non ho capito una beneamata minchia…”.
“Grazie” mormorò Patrick “ma io adesso dovrei andare…”.
Film rosso sì, per carità, belle immagini ma una palla galattica. Il mio preferito in assoluto, però, è Ghiaccio rosso sangue… così poetico!”. (4)
Lo prese sottobraccio.
Jane iniziò a sudare freddo.
“Mi ci sono talmente immedesimata: sa, prima che mi lobotomizzassero ho cercato di eliminare mia cognata - cioè…” esitò un momento, pensierosa “era la quarta moglie dell’ex marito di mia sorella, nonché ex marito di sua sorella - ricoprendola di miele e dandola in pasto a un orso bruno…”.
Patrick si sentiva la bocca impastata a causa dei dolcetti e la testa cominciava a girargli.
“Ma lui non l’ha mangiata” sospirò tristemente.
Gli diede una gomitata che lo fece piegare in due.
“E ci credo, poveraccio: Donna è per tre quarti di silicone!” ammiccò la bionda.
In quell’istante, come obbedendo all’implorazione silenziosa del mentalista, nella cucina si materializzò l’agente Cho.
“Allora, hai scoperto qualcosa?” domandò al consulente, adocchiando il vassoio coi dolcetti di Pam.
L’altro annuì, con aria distrutta.
“Sì” rispose “ho appena scoperto che ho bisogno di una sigaretta”.
“Eh?” domandò l’altro “Ma tu non fumi”.
“Da oggi, sì”.
 
***

“Buongiorno, signor Forrester” esclamò la Senior Agent “ sono il detective Teresa Lisbon e lui è il nostro consulente…”.
Patrick strinse la mano al giovane rampollo.
“Jane” disse.
“Oohhh” cinguettò Maya Avant, stretta al suo fianco.
“Ma allora anche tu…” disse dolcemente, afferrando le mani del biondo mentalista.
“Zuccherino!” ordinò al marito con voce gutturale “Prepara subito un Martini speciale al nostro ospite”.
“Certo, luce dei miei occhi”.
“Tu…tu sei come me” Maya era commossa fino alle lacrime “E, dimmi, è stato duro - Jane - è stato difficile far accettare ai tuoi il cambiamento di sesso?”.
Si allontanò di un passo e lo fissò con manifesta curiosità, piegando la testa di lato.
“Chi ti ha operato?” domandò “No, perché devo dire che hanno fatto davvero un magnifico lavoro!”.
“Adesso devi solo cambiare il nome”.
 
***
 
“Signor Forrester” la voce di Lisbon risuonava decisa come al solito “la ringraziamo molto per la collaborazione”.
“Oh, ma si figuri” fece il patriarca dei Forrester, compiaciuto “per me è un dovere essere politically correct”.
“Lasci che le presenti il consulente del CBI, Patrick Jane” fece lei.
Il mentalista gli strinse la mano e lo fissò negli occhi: subito qualcosa prese ad agitarsi dentro di lui.
Qualcosa che vibrava e spingeva.
Qualcosa che andava giù e poi su, giù e su, ancora giù e poi di nuovo su…
“Fossero i dolcetti al limone?!?” considerò tra sé e sé con terrore.
“Ehi ragazzi!” una voce virile risuonò nelle luminose stanze, facendo fremere la sempiterna fiamma del caminetto, acceso anche se fuori c’erano 28 gradi.
“Ma si può sapere di chi è quel cesso a pedali azzurro parcheggiato nel vialetto?” (5).
Bill Million Dollar Spencer aveva appena fatto la sua entrata teatrale.
“Parola d’onore: mai visto un catorcio simile!”.
Patrick abbozzò, mentre Cho e Rigsby si davano di gomito con aria complice.
Fu Katie Logan e fare le presentazioni.
 “Lui è Bill, mio marito… cioè, ex marito, poi fidanzato di mia sorella e di nuovo mio marito”.
S’interruppe un istante, meditabonda.
“Adesso che ci penso, per poco non sono la cognata di me stessa!”.
“Tesoro, lui è Patrick Jane”.
Il magnate dell’editoria lo squadrò per un istante.
“Ah sì, mi ricordo di te!” esclamò poi, assestandogli una sonora pacca sulla spalla “Qualche anno fa hai fatto guadagnare milioni alla Spencer Publications con la storia del serial killer che ti aveva sterminato la famiglia…”.
Nella stanza calò un gelido silenzio.
“… avanti, amico, adesso puoi dirlo” continuò Bill, con aria sorniona “non c’era nessun serial killer: le hai fatte fuori tu! Si sa che tua moglie era una lercia ubriacona che si giocava tutto alle macchinette, mentre tua figlia era stata appena beccata nei bagni della scuola con uno dell’ultimo anno…”.
Il consulente sibilò un insulto sanguinoso e sarebbe saltato al collo del tycoon se Cho e Rigsby non l’avessero trattenuto con energia.
“Ehm, lo scusi” fece dolcemente Katie “mio marito è sempre il solito…”.
“Stronzo arrogante?” suggerì Rick.
“Coglione senza cuore?” fece Ridge.
“Bastardo egocentrico?” intervenne Pam.
“Magnifico  stallone…” sospirò Brooke.
“Coglione senza cuore” rincarò la dose Ivy.
“Ok” esclamò Eric, indicando la nipote “aggiudicato coglione senza cuore!”.
“Io veramente stavo per dire “impulsivo” disse Katie, imbarazzata.
Per tutta risposta, Bill Spencer si strinse nelle spalle e si avviò verso la porta.
Sulle scale, lanciò un’occhiata a Van Pelt.
“Sei un po’ piatta per i miei gusti” le disse sottovoce “ma se ti va di vedere un vero yacht…”.
Le porse un bigliettino da visita.
“…salpiamo giovedì per Montecarlo…”.
Non appena fu uscito, Grace si guardò intorno e poi furtivamente, quatta quatta, intascò il foglietto.
In quell’istante, un urlo agghiacciante fece tremare i lampadari di finto swarovski.
Rapidi come il pensiero, i poliziotti si precipitarono nel salone di casa Forrester, da cui proveniva il grido.
Appena varcata la soglia, alzarono lo sguardo verso la parete sopra il camino e subito lo videro: un orrendo smile sanguinante deturpava il faccione di Maya Avant ritratta in versione matriarca dei Forrester.
 
 
Note&credits:
 
  1. Il titolo cita, ovviamente, l’immortale Stendhal. Spero che, dal Paradiso dei grandi scrittori, abbia pietà di me!
  2.  il riferimento è all’episodio in cui Jane si fa un tè alla belladonna e stramazza al suolo in preda allo shock anafilattico;
  3.  i fans di Beautiful non possono non ricordare il mostruoso cagnolino di Pam, da tempo passato a miglior vita;
  4. i titoli degli episodi qui sono sostituiti dai titoli di altrettanti, famosissimi, films: come anche Caroline e Thomas sanno bene, l’ottima Pam fa da tempo uso di ansiolitici e stupefacenti di vario genere;
  5. lo so, lo so, la Citroen DS di Jane è una figata; ma Bill Spencer è il solito tamarro…
 
Il primo incontro tra Patrick ed Eric è stato singolare… che ci sia qualcosa sotto? A breve la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità.
Grazie a chi legge e alla simpatica HoPauraDiSbagliare che ha anche trovato la forza fisica di recensire! :)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Curleyswife3