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Autore: SellyLuna    09/02/2016    1 recensioni
# 1. Sole ● «Lo sai? Sei davvero carino quando sei geloso.» «Cosa? Io non sono geloso. Ti sbagli!» / «E tu? Perché hai deciso di metterti proprio qui a prendere il sole?» «E tu, perché flirtavi con quella ragazza bionda?»
# 2. Pallina da tennis ● «Che cura mi consiglia, dottore?» «Una cura infallibile.» /«Non per mettere in dubbio le sue capacità, dottore, ma io credo che ho ancora bisogno delle sue cure
# 3. Mimosa ● «Grazie» «Per cosa?» «Per i fiori. È stato un bel pensiero. Non sai che piacere mi ha fatto trovarli.»
# 4. Grano ● Silenziosamente, raggiunse la ragazza e le solleticò il collo con la piccola spiga di grano. / «Forse è arrivato il momento di una pausa» le soffiò, invitante, a un orecchio.
# 5. Spiaggia ● «Non possiamo baciarci ora» /«Logan, sei sempre il solito!» «Tu sei caduta e mi hai trascinato con te.»
[Quogan♥]
[Questa raccolta partecipa alla challenge "The Itten Challenge" Dipingi le tue storie indetta da Edelvais Verdefoglia sul forum di efp]
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan Reese, Quinn Pensky
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey 101
Personaggi: Quinn, Logan, Lola, Zoey, Michael e James.
Pairing: Quogan (Quinn/Logan)
Genere: slice of life, fluff, romantico
Rating: verde
Tabella: gialla
Prompt: mimosa 
Note: Come sempre dopo l’episodio 7, ma prima dell’episodio del ballo di fine anno. Questa shot è ambientata nel mese di aprile.

Buona lettura!

 

 

 

 

Custodirò gelosamente il nostro amore segreto

 

 

# Tu sai sempre sorprendermi.

 

 

 

 

Camminava a passo spedito lungo il viale del campus e dalla rabbia che provava avrebbe volentieri calciato un sasso, ma sfortunatamente non ne incontrò nessuno; avrebbe dovuto sfogarsi in un altro modo.

Wayne  perché lei mai e poi mai lo avrebbe chiamato Wirefire – era proprio uno sciocco!

Come fa a non capire una cosa così evidente?

E meno male che lui e i suoi amici si definiscono scienziati!

Ma Quinn non li vedeva allo stesso modo, anzi chiamarli in tale maniera sarebbe stato offendere i grandi e veri scienziati, quali quelli dal calibro di Albert Einstein.

Sono dei veri idioti!

E non era la prima volta che lo constatava.

Il loro primissimo diverbio aveva riguardato la decisione se farla entrare nel loro club di scienze. Non la volevano perché era una ragazza e dal loro punto di vista non era abbastanza intelligente e perciò degna di far parte del gruppo. Quello sì, che era un pensiero maturo.

Ma chi aveva disintegrato il loro robot?

Da quella sconfitta umiliante, avevano visto e riconosciuto – loro malgrado – il suo valore e, seppur contro voglia, l’avevano ammessa alle loro riunioni.

Quinn, però, aveva partecipato di rado alle loro discussioni, preferiva parlarne con Mark: era un ottimo ascoltatore e riusciva a seguire buona parte dei suoi ragionamenti.

Si ritrovò ad avere nostalgia di quei momenti, di quella complicità scientifica che aveva con il suo ex.

Le si presentò, improvvisa, l’immagine di Logan, il suo ragazzo segreto.

Immaginò se stessa avere un dibattito su argomenti scientifici con Logan e quello che vide – e che si sarebbe accostato di molto alla realtà – fu lei a dovergli spiegare le basi: non si avvicinava per niente all’idea di pacato e costruttivo dibattito che aveva in mente la ragazza.

Con Logan poteva discutere di qualsiasi altro argomento, ma non di scienza, almeno non ora.

Forse tra un po’ di tempo e con una buona infarinatura…

C’era da dire che il suo fidanzato aveva ben altre qualità.

In sostanza, Quinn non era sicura che qualcuno dei suoi amici potesse capire fino in fondo quanto stupido fosse Wayne. Provava rabbia al solo nominarlo.

Presa dai suoi pensieri, la ragazza non si accorse di aver  varcato – come una furia – la soglia della stanza centouno e di essersi fiondata a sedersi – con poca grazia – sul proprio letto.

Dopo alcuni respiri profondi, si accorse di essere sola, Lola e Zoey erano uscite, ricordava che le avevano accennato qualcosa, ma ora proprio non si rammentava cosa le avessero detto.

Ciò che la colpì più dell’assenza delle sue amiche e compagne di stanza fu una macchia indistinta di colore giallo, era sicura che non c’era mai stata nella loro stanza. Si trovava sopra al mobile vicino alla porta.

Si alzò e le si avvicinò. Una volta a pochi passi, la riconobbe come un piccolo mazzetto di fiori, composti da due rametti di mimosa e al centro spiccava un bel tulipano giallo, il suo fiore preferito.

Sorpresa, notò un piccolo bigliettino vicino ai fiori, lo prese in mano e lo lesse.

 

Ciao Quinn.

Questi fiori sono per te.

So che la festa della donna è passata già da un po’, però ho pensato che forse allora era troppo presto per regalarti dei fiori; insomma stavamo insieme da poco.

Immagino che, dopo aver letto questo bigliettino,vorrai lasciarmi. Spero di no.

Volevo farti sapere che, per me, sei unica.

PS: Ho aggiunto anche un tulipano giallo, perché so che è il tuo fiore preferito.

L.R.

 

Lesse il biglietto un paio di volte per essere sicura che fosse reale, che non si fosse immaginata quelle parole. Ma erano scritte nero su bianco, più vere di così!

Era sorpresa e felice. Non si aspettava assolutamente una cosa del genere da Logan.

Era bastato così poco perché lui riuscisse, con quel piccolo pensiero, a scacciare il suo malumore, provato poc’anzi.

Quello che l’aveva colpita fu la sincerità che traspariva da quelle lettere scritte a mano; Logan si era aperto con lei, aveva espresso i suoi sentimenti e sapeva che per lui non era una cosa così facile e scontata, per questo il suo regalo assumeva un grande valore ai suoi occhi.

Non vedeva l’ora di ringraziarlo.

Con un sorriso luminoso, lasciò la propria stanza alla ricerca del ragazzo.

 

 

 

 

Dopo alcuni minuti, scorse il ragazzo seduto a un tavolo insieme ai suoi compagni di squadra.

Appena l’aveva visto, le sue labbra si curvarono all’insù e provò l’istinto di corrergli incontro ad abbracciarlo. Ma non poteva, ricacciò nella sua mente, dove l’avrebbe custodita, quella bella immagine e si impose la calma.

Fece un respiro profondo e si sentì pronta a entrare in scena.

Cipiglio serio, si incamminò nella sua direzione.

A mano a mano che si avvicinava, le arrivarono le voci allegre dei ragazzi. La sua decisione vacillò un po’, si sentiva in colpa a intromettersi e rovinare quel loro momento di relax e spensieratezza.

E se avessero saputo che la sua contrarietà era tutta una facciata…

Ma ormai non poteva più tornare indietro, perché Logan l’aveva adocchiata e le lanciò, fugace, uno sguardo interrogativo. Non se l’aspettava.

«Oh, oh!» commentò qualcuno, vedendo la sua espressione dura.

«Che cosa hai combinato questa volta? Le hai fatto saltare qualche invenzione?» lo prese in giro un altro.

Perché sapevano che se Quinn Pensky si recava da Logan, era solo per lamentarsi del suo pessimo comportamento.

«Posso parlarti un momento?» gli chiese lei con tono grave, una volta raggiunto.

Logan annuì e, dopo essersi scambiato un’occhiata con i suoi amici, la seguì.  A Quinn non era sfuggita la sua espressione da vittima ingiustificata che aveva donato ai suoi compagni – e lo sapeva che stava fingendo e lo faceva anche molto bene – solo che non le piaceva fare la parte della cattiva.

Non poté non roteare gli occhi al cielo, infastidita dal fatto che Logan avesse calcato un po’ la mano nella sua interpretazione.

Se da grande non avesse seguito le orme del padre, avrebbe avuto sicuramente molto successo come attore.

In una zona più riparata, Quinn si fermò e Logan la imitò.

Il ragazzo non ebbe il tempo per domandarle cosa fosse successo che vide una cascata di ricci castani venirgli addosso a gran velocità e si sentì stringere in un abbraccio.

Spalancò gli occhi, colto alla sprovvista, ma riconobbe che era una bella sensazione; sentì, immediato, il calore di quell’abbraccio propagarsi nel resto del suo corpo.

Nessuno l’aveva mai abbracciato con così tanto affetto e slancio ad eccezione di sua madre, ma era passato così tanto tempo che non lo ricordava più.

Provò una stretta al cuore per la nostalgia, ma lo sentì anche riscaldarsi. E quel calore riuscì ad alleviare il dolore della mancanza, dei ricordi, rigettandolo nel presente, consapevole dell’adesso e grato di quello che aveva.

Aveva sempre pensato che non si meritava Quinn – e ne ebbe l’ennesima conferma – ma, egoista qual era, non aveva dato ascolto alla piccola parte razionale della propria mente, perché quando si metteva in testa di volere una cosa, avrebbe fatto di tutto per averla.

E lo stesso era accaduto con Quinn. Sapeva di non essere il più indicato per lei – e Lola avrebbe potuto fare una lista infinita dei motivi per cui Quinn non avrebbe dovuto sceglierlo – ma non riusciva a immaginarsi senza di lei, soprattutto da quando avevano deciso di stare insieme. Certo, all’inizio anche lui si era chiesto se fosse una cosa saggia, che cosa ne sarebbe stato del buon e vecchio Logan, che figura ci avrebbe fatto davanti a tutta la scuola, ma avevano trovato un giusto compromesso. Il desiderio di conoscersi aveva avuto la meglio.

La ragazza alzò il viso per incontrare i suoi occhi. Il sorriso che aveva dipinto in viso era il più bello e luminoso che avesse mai visto.

Era così contagioso che si ritrovò a ricambiarlo, spontaneo. Con altrettanta spontaneità, percepì le proprie braccia cingerla a sua volta.

Era un’emozione così commovente averla lì, tra le sue braccia. Era rimasto folgorato dalla rivelazione, come se avesse aspettato tutta una vita per quell’istante esatto, solo per tenere una sorridente Quinn Pensky tra le proprie braccia.

«Grazie» gli disse con dolcezza e felicità.

«Per cosa?» le domandò, confuso.

«Per i fiori. È stato un bel pensiero. Non sai che piacere mi ha fatto trovarli.»

Poteva immaginarlo, era lo stesso che vedeva brillare nei suoi splendidi occhi.

«Ne sono contento. Sai,» tentennò, imbarazzato «non ero sicuro che fosse la mossa giusta. Credevo di aver fatto una stupidaggine.»

«Invece mi hai sorpreso» lo guardò negli occhi, sempre sorridente «e mi ha reso felice.»

Provò una gioia immensa sapere che era riuscito a renderla felice, era come un balsamo che lavava via tutte le sue insicurezze.

«Non pensavo che sapessi che il mio fiore preferito è il tulipano giallo.»

«Beh ricordo che l’avevi detto, una volta» ammise, con imbarazzo, il ragazzo.

Non sapeva nemmeno lui come mai si ricordasse di quel particolare, in fondo all’epoca non la sopportava nemmeno. Forse era stato proprio dall’episodio del robot che aveva iniziato a vederla sotto una luce diversa, a riconoscere la sua genialità nascosta dalle sue stranezze. E forse già allora aveva notato che era più carina quando sorrideva. Oppure era stato il suo senso di colpa a fargli fare quei pensieri, perché l’aveva presa in giro un po’ troppo pesantemente, proprio quando lei si era offerta di aiutarli a costruire un robot; loro non sapevano nemmeno da che parte iniziare. E lui, come sempre, aveva rovinato tutto, aveva un dono particolare per questo.

«Tra un po’ è il tuo compleanno, vero?» se ne uscì, dopo un po’, la ragazza.

«Sì, perché?»

Logan non riusciva a comprendere il nesso tra i fiori e il suo compleanno, a volte il modo di ragionare delle ragazze lo stupiva.

Osservò attentamente il viso di Quinn, per cercare una risposta a cui lei non voleva dare voce, e ne era certo, lei stava architettando qualcosa, poteva quasi vederli, i suoi neuroni all’opera.

Come indizio ottenne solo un bacio sulla guancia e uno sguardo birichino.

Avrebbe potuto tenerla prigioniera finché non gli avesse svelato il suo segreto, ma era tempo di andare, così la liberò dalla sua stretta.

La osservò allontanarsi da lui, percependo il vuoto che aveva lasciato, una nuova sensazione a cui avrebbe dovuto imparare a abituarsi.

Tra poche settimane scoprirò cosa hai in mente.

Il problema era riuscire, nel mentre, a non farsi assalire troppo dalla curiosità.

 

 

 

***

 

 

 

«Ehi Quinn?»

Si erano riuniti nella sala comune delle ragazze per rilassarsi e parlare un po’.

Quinn stava leggendo un articolo scientifico, mentre i suoi amici stavano discutendo di alcuni episodi di Girly Cow e lei non aveva avuto interesse a partecipare attivamente al dibattito, preferendo seguirlo passivamente, fino a quando non fu chiamata in causa da Lola.

«Mh?» le domandò, senza distogliere gli occhi dalla sua rivista.

«Da dove vengono quei fiori?»

Una caratteristica tipica di Lola era la schiettezza, il suo essere diretta e, a volte, non capiva quando era meglio tacere o rimandare e tenere a freno la curiosità.

Silenziosamente, Zoey diresse il proprio sguardo sull’amica, come se aspettasse una sua risposta.

Così, pian piano anche gli altri lasciarono cadere nel vuoto la precedente discussione per dare tutta la loro attenzione a quel dialogo.

«Quinn ha ricevuto dei fiori?» domandò, sorpreso, Michael.

Lola annuì.

«Cosa c’è di male?» volle sapere James, confuso. Gli era sembrato che Lola l’avesse fatta passare come una brutta cosa e non ne capiva il motivo.

«Nulla. Solo che è strano, no?»

Quinn iniziava a spazientirsi. Sembrava che a Lola non andasse giù il fatto che lei avesse ricevuto quel piccolo mazzetto di fiori.

Perché io non posso riceverne uno?

Forse avrebbe voluto essere lei la fortunata.

«Perché dici questo, scusa?»

James era sempre più perplesso.

«Beh… sappiamo tutti che Quinn non ha un ragazzo…»

A queste parole, Quinn cercò gli occhi di Logan, che aveva avuto lo stesso impulso a trovare lo sguardo di lei.

«Ma potrebbe essere stato qualche ammiratore anonimo» ipotizzò il ragazzo di Zoey.

«Ammiratore, dici?»

Lola non era del tutto convinta, però avrebbe avuto un senso. Soprattutto per il fatto che non c’erano tracce, nessun biglietto.

Quinn, infatti, aveva nascosto il biglietto di Logan, che, altrimenti, sarebbe stata una prova lampante della loro relazione e loro non erano ancora pronti a uscire allo scoperto.

«Un ammiratore piuttosto timido» commentò Michael, divertito.

«Ma non direi. Ha avuto il coraggio di lasciarle quei fiori» lo difese James.

Forse, è meglio che intervenga. Ne ho abbastanza. Vogliono una risposta? Saranno accontentati.

«Sapete, è stato mio padre. Si è dimenticato di inviarmeli per la festa della donna, così l’ha fatto ora, scusandosi per il ritardo. Non è il padre migliore del mondo?»

La ragazza pensò che fosse una buona scusa, in fondo sapeva che i suoi amici la consideravano ancora un po’ strana – sempre meno rispetto ai primi tempi, perché ormai si erano abituati – e fare leva su questa caratteristica di famiglia li avrebbe convinti. O almeno era quello che sperava.

Vide Logan annuire, soddisfatto per la sua trovata; era certo che avrebbe funzionato.

«Aww, che pensiero carino che ha avuto!» si raddolcì Zoey.

Se Zoey ci credeva, allora la discussione era chiusa e ben presto anche Lola avrebbe abbandonato i suoi dubbi.

E anche oggi siamo riusciti a mantenere il segreto.

Diventava sempre più difficile nasconderlo, non sapeva quanto ancora avrebbe retto tutta quell’ansia, quella tensione, chissà forse qualcuno dei loro amici li avrebbe sorpresi insieme, perché era possibile che commettessero qualche errore, che abbassassero la guardia. In fondo, bastava davvero poco per tradirsi, anche solo con le parole.

Ma  era sufficiente che si immergesse negli occhi profondi di Logan per dimenticare i suoi timori, sentendosi forte e capace di superare qualsiasi cosa, in quella dimensione speciale, dove quello che contava era quell’istante, unico, solo loro.

Il resto non aveva più importanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

¡Hola a todos! ^^

Vi chiedo scusa per il ritardo, sempre se c’è qualcuno che segue questa raccolta.  C: C’ho messo un po’ a stendere questo capitolo, non so, non voleva proprio uscire.

Avevo in mente a grandi linee la vicenda, poi mentre scrivevo mi sono lasciata trasportare un po’ e il risultato finale è diverso da come l’avevo immaginato io all’inizio. Ma spero in meglio, o almeno me lo auguro.

Spero che possa allietarvi! ;)

Mi sento di dover dare alcune spiegazioni – ma magari non servono eh! XD

La prima riguarda un mio head canon su Logan, in particolare riguardo a sua madre. Credo che sia morta ( e non mi sono figurata però a che età l’ha persa) e per questo si spiegherebbero molte cose: il suo comportamento odioso, che non è altro che una richiesta di attenzioni, e il fatto che suo padre abbia tante compagne/mogli. Insomma, pensa di amarle, ma non amerà mai nessuna come ha amato la madre di Logan.

Avevo letto in una fic inglese che i suoi genitori sono separati e potrebbe pure essere, visto che nella prima stagione si parla dei suoi genitori, però poi nelle stagioni seguenti si nomina solo il padre.

In realtà, sono indecisa, perché volendo, entrambe le situazioni possono andare bene, se spiegate e contestualizzate bene (cosa che io non so fare! XD)

Comunque, per questa mia fic mi sono basata sulla prima ipotesi. ;)

L’altro appunto riguarda il compleanno di Logan. Non credo venga mai detto quand’è, però io mi sono basata sulla data di nascita di Matthew Underwood, che è il 23 aprile. Ho visto che è una pratica comune(?) prendere come riferimento il compleanno dell’interprete del personaggio.

Quindi, il compleanno di Quinn è prima ed è il 19 gennaio.

Girly Cow,come ben saprete, è una serie animata che sia i protagonisti di Zoey sia quelli di iCarly seguono e di cui, ogni tanto, citano alcuni episodi.

 Credo che la sua prima apparizione sia stata in iCarly e mi pare che fosse stato tradotto in Mucche spaziali o qualcosa del genere. Io, però, ho preferito mantenere il nome originale. ^^

Mi stavo dimenticando un’altra cosa – ed è l’ultima, promesso!

Riguardo il tempo della relazione di Quinn e Logan. A quanto pare il sesto episodio della quarta stagione era andato in onda il 24 febbraio sui canali americani, quindi ho pensato di mantenere quel giorno, come il giorno del loro primo bacio. Quindi, in teoria, la loro relazione – fino al giorno del prom – è durata circa 3 mesi e qualcosa.

Questo tenendo conto di quello che si vede dalla serie. Per noi fan Quogan, ovvio, che è durata anche oltre, immaginandoli felicemente sposati con pargoli. *^* :D

Questo è davvero tutto.

Vi chiedo scusa per questo papiro.

Alla prossima – se non siete già scappati! ;)

Selly *hugs everybody*

 

 

   
 
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