Indice di fuoco
Ognuno
ha il proprio
cruccio
e la propria croce
Passione:
sofferenza; sentimento di grande violenza e
intensità;
in
seguito anche trasporto amoroso o forte attrazione erotica
Dannazione.
Quella
volta che aveva permesso a Smoker di farle la treccia, Anne aveva
pensato di
lasciare la treccia a metà e di spedire Smoker direttamente
sul letto e
dimenticare tutto il resto del mondo fino a quando non stesse per
svenire per
la stanchezza. Tutto perché ogni tanto Smoker le sfiorava il
collo con le dita
e perché Anne aveva associato l’odore dei sigari
al momento prima (e dopo) il
sesso. Già, Smoker stava fumando un sigaro mentre aveva le
mani tra i capelli
scuri di Anne.
Insomma,
era tutta
colpa di Smoker, come al solito.
Anne
sbuffò
per
controllarsi. Smoker non le avrebbe mai più fatto la
treccia. Mai più.
Neanche sotto tortura.
«Quanto
ci
metti?
È una treccia, non un tappeto!»
«Sto
facendo
del
mio meglio.»
«Questa
è la prima
e l’ultima volta che te la faccio fare. È troppo
importante perché tu ci mett—»
E si bloccò. No, non era quello che voleva dire.
«Perché
io ci
metta le mani?»
No,
no, no!
«Se
stai per
esporre le tue intuizioni, sappi che sono sbagliate.»
«Correggimele
prima che io le dica, perché non sono belle. Per
nulla.»
Ah,
Anne stava per
impazzire. Quella stupida di un commodoro non poteva pretendere di
capire
sempre tutto! Soprattutto quando Anne diceva cose che non
corrispendevano al
suo stesso pensiero.
Alla
rabbia si
sovrappose l’imbarazzo per la verità.
«È
troppo
importante perché tu ci metta così poca cura. Lo
sai che cosa significa, per
me, la mia treccia.»
«Se
non
faccio
pratica, come pensi che imparerò?»
«Fai
pratica
coi
tuoi, di capelli.»
Anne
aveva vinto
per il rotto della cuffia. Smoker aveva grugnito qualcosa riguardo
l’avere i
capelli troppo corti, ma Anne non disse altro. Era ancora troppo
spaventata
dalle proprie emozioni e da quella discussione – evitata solo
per i suoi buoni
riflessi mentali – che avrebbe portato a un litigio.
Qualche
tempo
dopo, nonostante Anne si fosse ripromessa il contrario, si trovarono
ancora in
quella situazione: Smoker che le faceva la treccia e Anne che
sopportava più o
meno pazientemente quella tortura di dita e odore di sigaro.
Se
i continui
scherzi di Marco e del resto della ciurma non l’avessero
portata alla pazzia,
di sicuro ci avrebbe pensato Smoker con le sue mani e il suo profumo
pungente.
Stai
ferma, Anne, si diceva, stai ferma.
Pensa ad altro, ma non a Sabo. Pensa a
Rufy. Chissà come
sta, con i suoi compagni. Ce ne sono un paio piuttosto strambi, ma
sembravano
tutti delle brave persone. Rufy era così felice,
l’ultima volta che l’ho visto—
«Marmocchia,
sei
ancora tra noi?»
Anne
scosse la
testa, tornando nel mondo dei vivi, ma nello scrollar le spalle si
accorse che
Smoker aveva la fine della treccia ancora tra le mani, dunque
poté muoversi
poco.
«Hai
detto
qualcosa, Smokie?»
«No,
però mi
sembravi sulle nuvole, quindi ti ho richiamato all’ordine. Ho
finito.»
Anne
prese la
treccia, si alzò e la guardò allo specchio (senza
guardarsi allo specchio).
«È venuta abbastanza bene, ma devi esercitarti
ancora un po’. Alcuni giri sono troppo larghi e ogni tanto ci
sono ciuffi che
rimangono fuori dalla treccia.»
«Torna
qua.
La
rifaccio adesso.»
Cazzo,
la tortura
ricominciava ancora. Se glielo avesse vietato, Smoker avrebbe voluto
spiegazioni, e chi glielo spiegava, a quella stronza, che il solo
sentire le
sue mani sul collo le faceva venire una voglia tremenda di
fare—
Fare
sesso o fare
amore?
Una
gran bella
domanda, grazie tante, nel momento migliore della giornata, proprio.
Sbuffò
così tanta aria fuori dai polmoni che dovette recuperarla
tutta inspirando di
corsa. Ovviamente – perché qualcuno, da qualche
parte, si stava divertendo un
mondo nel vederla in difficoltà – in quel momento
Smoker aveva disfatto la
treccia e aveva cominciato a pettinarle i capelli con le dita.
La
sensazione era
così piacevole e intensa che la spaventava. Anne si
trattenne dallo scappar via
solo perché le domande che sarebbero seguite
l’avrebbero portata a riflettere
sulle proprie emozioni, e a quel punto ne sarebbe davvero uscita pazza.
Pazza
furiosa.
Smoker
intuì
qualcosa. Lasciò perdere la treccia, decidendo di dedicarsi
alle scapole e alle
spalle di Anne, molto più interessanti secondo il suo metro
di giudizio. Diede
un pizzicotto ad Anne proprio in mezzo alle scapole, sui baffi del
tatuaggio.
La giovane praticamente sobbalzò, e se non finì
con la faccia premuta contro i
piedi del letto fu solo perché aveva un ottimo istinto di
conservazione.
«Sei
nervosa.»
No,
la parola giusta
non è nervosa, la
parola giusta è santa
martire, anche se sono due.
Anne
non rispose
–
che diavolo avrebbe potuto dire? Ma, era scontato, quel silenzio non
andava
bene. Smoker avrebbe cominciato a chiedere, e le domande sarebbero
diventate un
interrogatorio, e quella bella sensazione che riempiva gli spazi scuri
del
cuore di Anne (quelli dove il risentimento per se stessa non si
annidava) se ne
sarebbe andata via anche solo con una piuma.
Per
cui Anne
decise che qualcosa andava fatto, e in fretta; con uno scatto si
girò (era
seduta a gambe incrociate, per cui il movimento fu un po’
buffo, ma non
sgraziato) e baciò Smoker, prima sul mento e poi sulla
bocca, prima per
infastidirla, poi per spingerla a pancia in su sul letto e per farci
sesso o
amore, ancora non era chiaro.
La
tortura era
finita, per quel giorno. Sarebbe finita definitivamente quando entrambe
avessero parlato apertamente dei loro sentimenti.
Note
Autrice:
Anche
qui una
bella etimologia. Prompt: Passione.
Inutile dire che giocare con le parole è uno dei passatempi
che preferisco.
Pazza
furiosa è un
riferimento all’Orlando Furioso e
alle vicissitudini del povero Orlando (lol, non so voi, ma a me fa
troppo
ridere, povero). Amo quel librone immondo di quello stupido di Ariosto
– ma amo
di più l’Orlando Innamorato di Boiardo, che era un
dannato genio.
Ohw,
son
così
carine, ste due stordite (??). -w-
Se
non si fosse
capito, amo insultare le cose che mi piacciono e le persone a cui
voglio bene. EHM.
Ho
una bellissima
novità! La cara Happy_Ely
mi ha fatto
un regalo con fiocchi e controfiocchi! Date un’occhiata a questo disegno
meraviglioso! Sapete, sono in brodo di giuggiole da giorni
perché addirittura
un disegno Fem!SmoAce...! Io sinceramente non speravo in questo favore
di
pubblico! Sono felicissima!
Ringrazio
quindi
Ely in particolar modo, poi tutti voi che seguite ogni settimana questa
raccolta. Grazie mille a tutti, davvero. Mi fate proprio felice. -w-
Ci
avviciniamo
inesorabilmente alla fine (sigh, piango). Il prossimo prompt
è Fidanzamento.
Grazie
per aver
letto. A settimana prossima! Stay safe!
claws_Jo
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Eiichiro Oda; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.