Titolo: Custodirò gelosamente il nostro amore segreto
Autore: SellyLuna
Fandom: Zoey
101
Personaggi: Quinn,
Logan
Pairing: Quogan
(Quinn/Logan)
Genere: fluff,
romantico, slice
of life;
Rating: giallo
Tabella: gialla
Prompt: grano
Note: Il
solito. É da collocarsi, ovviamente, dopo l’episodio 7, ma prima del Prom. Di più preciso non saprei, anche se, potrei dire, che
questo potrebbe accadere quando i due stanno già da un po’ insieme
segretamente, sono più a loro agio l’uno con l’altra. C:
Come sempre
vi auguro buona lettura! ♥
Custodirò
gelosamente il nostro amore segreto
#
Non posso avercela troppo con te.
Credeva che quella di studiare fosse
una scusa e invece, con sua grande sorpresa, scoprì che Quinn aveva tutte le
intenzioni di fargli da tutor.
Dopo diversi tentativi, in cui la
ragazza cercò di spiegargli lo stesso concetto mantenendo la calma ma senza risultati
– Logan non ne voleva proprio sapere di prestarle attenzione – , Quinn trovò un
metodo funzionale.
Ad ogni risposta corretta gli avrebbe
concesso un bacio.
Logan lo trovò congeniale, come
compromesso; forse poteva addirittura iniziare e piacergli lo studio.
Il proposito della ragazza era quello
di dargli un bacetto veloce sulle labbra, ma doveva aspettarsi che a Logan non
sarebbe bastato.
Infatti dopo le prime cinque risposte
giuste, il giovane aveva capito come funzionava la nuova modalità e aveva già
pensato a come sfruttarla a suo favore.
Ben presto quei semplici e piccoli
baci si trasformarono in baci in piena regola, baci pieni di passione che si
prendono tutto il tempo per assaporare, baci carichi di sentimento.
E nonostante la buona volontà, Quinn
si lasciò andare, dimenticandosi la sua intenzione.
I baci di Logan erano la sua
debolezza, riuscivano sempre a lasciarla senza fiato, a farle sentire le gambe
molli e le farfalle nello stomaco.
I baci che si scambiavano erano
reali, pieni di trasporto, quel tipo di baci che si davano gli adulti
follemente innamorati e era giunta alla conclusione che fino a quel momento non
aveva saputo cosa fosse davvero un bacio.
E poi Logan non aveva nessun timore a
baciarla alla francese.
Mark non aveva mai voluto provare,
perché diceva che gli faceva un po’ senso lo scambio di saliva, così Quinn non
aveva insistito più di tanto, sebbene a lei sarebbe piaciuto vedere com’era,
anche per una propria curiosità puramente scientifica.
Aveva studiato la teoria del
fenomeno; sapeva tutto, era a conoscenza dei benefici che portava ai muscoli
della lingua e della bocca, oltre al procurare piacere e intimità tra
fidanzati.
Solo ora poteva averne diretta
esperienza e constatare quanto fosse vero quello che si diceva al riguardo.
Arrivò il momento di separarsi,
perché entrambi avevano bisogno di ossigeno e Quinn guardò severamente Logan:
aveva capito quello che stava tentando di fare.
«Logan!» lo rimproverò la ragazza
«Su, ora torniamo a studiare.»
Così per un’ora e mezza erano stati
chini sui libri, senza nessuna distrazione.
Quinn poteva dirsi soddisfatta e
orgogliosa del suo ragazzo.
Quando era terminata la loro sessione
di studio, la ragazza gli aveva detto che aveva in mente di continuare a lavorare
alla sua invenzione e che lui era libero di andarsene. Ma Logan le rispose che
sarebbe rimasto: era curioso di vedere la brillante Quinn Pensky
all’opera.
Ma dopo mezz’ora, in cui la ragazza,
seduta davanti al tavolino, fissava il suo esperimento e di quando in quando
mormorava parole incomprensibili, mischiando delle sostanze oppure facendo dei
calcoli, Logan iniziava a stufarsi; non era eccitante come aveva immaginato.
I suoi occhi caddero su una piccola
spiga di grano posata all’estremità del piccolo tavolo da lavoro della giovane
scienziata.
Perplesso, la prese in mano e la
studiò attentamente, come se non ne avesse mai vista una in vita sua.
Con una parte della propria mente si
chiese per cosa le servisse, poi si rasserenò: Quinn sapeva esattamente che
cosa farne, il fatto era che lui non
poteva nemmeno immaginarlo e, se anche lei glielo avesse spiegato, non
avrebbe capito in ogni caso.
E io che ci faccio?
Il suo sguardo venne calamitato sulla
ragazza che scribacchiava qualcosa su un block notes e gli venne un’idea;
avrebbe scacciato la noia, ne era sicuro.
Silenziosamente – ma anche se così
non fosse stato, era certo che Quinn non avrebbe badato a lui, concentrata
com’era – raggiunse la ragazza e le solleticò il collo con la piccola spiga di
grano.
Quinn fu sorpresa da quel tocco
particolare, si era persino dimenticata che Logan era ancora nella stanza.
Questa non può che essere opera sua!
Il ragazzo continuò ad accarezzarle
il collo con quella spiga, attendendosi una qualche reazione da parte sua.
La ragazza pensò che la volesse far
ridere. E suo malgrado lo accontentò, perché soffriva il solletico e la spiga
le aveva toccato un punto nevralgico.
In poco tempo la camera venne invasa
dalle risa senza fine di Quinn.
Logan sorrise, vittorioso. Poi le si
sedette dietro, circondandole la vita con le braccia.
«Forse è arrivato il momento di una
pausa» le soffiò, invitante, a un orecchio.
La ragazza – ancora in preda alle
risate, sebbene fosse consapevole della vicinanza del ragazzo – voltò il viso per incontrare lo sguardo di
Logan, fino a perdersi nei suoi occhi.
Il giovane non ci pensò due volte ad
accorciare le distanze fra le loro labbra, ancora una volta, ponendo così fine
alla sua ridarella.
Quinn accolse volentieri il bacio e
chiuse gli occhi per lasciarsi trasportare dalle emozioni.
In seguito percepì che il giovane
aveva spostato la propria attenzione dalle sue labbra alla mascella, per
arrivare al collo, lungo il quale depositò numerosi baci.
Era, per lei, una nuova sensazione –
perché non si erano mai spinti così in là– e Quinn lo lasciò fare.
Ancora ad occhi chiusi, la ragazza
sentì che Logan si era fermato in un punto preciso, alla base del collo, alla
quale dedicò baci diversi da quelli di prima, assomigliavano a piccoli morsi e
le era pure sembrato che le succhiasse la pelle.
In un primo momento non si preoccupò
molto, poi la consapevolezza delle sue azioni la colpì tutta in una volta e
aprì di scatto gli occhi per accorgersi che Logan aveva finito e stava
ammirando la sua opera.
Il suo sguardo scivolò, veloce, sul
suo collo e sgranò gli occhi alla vista del succhiotto.
Che accidenti gli è preso?
Forse Logan non aveva pensato alle
conseguenze del suo gesto, rifletté la ragazza. Quinn, invece, era conscia di
cosa significasse e non sapeva come fare per tenerlo nascosto a tutti.
Stava entrando in panico.
Logan non aveva ancora fiutato il
timore della compagna, ancora meravigliato dal risultato delle proprie azioni.
Se aveva pensato di provare una cosa
del genere, non era mai stato un pensiero chiaro nella sua testa; probabilmente
era stato un desiderio inconscio. Semplicemente aveva seguito il suo istinto,
incantato dal dolce profumo della pelle di Quinn e non aveva più connesso il
cervello.
Capì di aver osato un po’ troppo,
quando lei lo richiamò con tono duro.
«Logan!»
«Cosa?» si difese subito lui.
«Guarda cosa hai fatto!» esclamò la
ragazza indicando il suo regalo.
Il ragazzo seguì il suo suggerimento e
vide il succhiotto. Non riusciva a vederci nulla di male.
«Qual è il problema?» le domandò,
allora, per capire.
«Come qual è il problema?» lei sembrava
scandalizzata dalla sua incomprensione «Lo vedranno tutti, no?»
Sembrò una constatazione ridicola,
dato che normalmente i succhiotti erano fatti per essere visti, per mostrare un
legame, ma nella loro situazione non era per niente cosa saggia.
«Quante storie!» minimizzò Logan,
roteando gli occhi al cielo, guadagnandosi uno sguardo di fuoco da parte di
Quinn «Basterà che ti metterai un foulard al collo, dicendo che è a causa del
mal di gola.»
Quinn era pronta a ribattere a tono,
quando il significato delle parole di Logan la immobilizzò, a bocca aperta.
Era stupefatta.
Come ha fatto a pensare a una soluzione così velocemente?
Poteva funzionare, ne era certa. Era
semplice, ma verosimile.
Si sentiva più tranquilla: il loro
segreto era al sicuro e nessuno dei due sarebbe andato incontro all’umiliazione
pubblica.
Solo non riusciva a capacitarsi che
quellidea non fosse venuta a lei.
Logan non era così stupido come tutti
credevano, peccato che non mostrasse molto spesso la sua intelligenza.
«Hai ragione. Di cosa mi preoccupo,
poi?» constatò e sorrise, allacciando le proprie braccia intorno al collo del
ragazzo.
Avevano ancora del tempo per gioire
della compagnia l’uno dell’altra, prima che Lola e Zoey
facessero ritorno e non persero più tempo a litigare.
Benritrovati a tutti!^^
Non saprei che dire di questo
capitolo. Insomma, in realtà non mi convince moltissimo. Non so, forse, avrei
potuto fare meglio o aggiustare questa versione in qualche modo, con qualche
modifica. Sono molto incerta e dubbiosa. O.o
E nell’incertezza, ve la presento
così.
Aspetto un vostro riscontro, un
vostro parere. ^^
Ah, ho alzato il rating a giallo. E
anche su questo, non sono molto sicura.
Come sempre ringrazio chi recensisce [Farkas],
chi segue [EleEmerald, iris1996, Queen
Elizabeth], i lettori silenziosi e,
perché no?, anche chi incappa per sbaglio su questa pagina e decide di dare una
piccola chance a questa piccola raccolta. C:
Grazie. ♥
Alla prossima! ;)
Selly