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Autore: Ella_Sella_Lella    22/03/2009    2 recensioni
Una storia strana, ambientata un anno prima del arrivo dei folletti nella vita dei nostri eroi, non ci sarà Alessia,non ci sarà Cecilia, non ci saranno neanche Samuele e Tommy ...
Ci saranno solo la troupe delle medie, con personaggi inventati da me, che partono da una situazione è la storia si concluderà con tutt'altra ovvero quella del inizio del anime ...
Camilla negata in ogni sport .Camilla e Carolina amiche per la pelle. Camilla innamorata di Fabrizio che neanche sa chi è ...
Dunque questa è la fine ma non vi icuriosisce come può essere cominciata?(Secondo me) cosa in realtà è stato??
Averto che usciranno fuori le cose più inpensabili ...
Spero la storia vi ispiri, ma non penso affatto verrà letta.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Zero2757:  Grazie mille!! Sono contenta che la storia ti piaccia

rabarubina: Grazie mille tenterò di aggiornare presto!

Ringraziamenti anche a chi legge solamente.

In un passato non troppo lontano


In un minuto

“Siete esasperanti!” disse Camilla in lacrime, sedendosi sulla panca, dopo aver tentato inutilmente di fermare i tre, che ormai, si attaccavano a tradimento.

“Vi prego basta!” urlò dopo tre quarti d’ora Camilla, in un urlo strozzato e singhiozzando, “Bravo idiota! L’hai fatta piangere!”  disse Lorenzo togliendosi Michele di dosso, mentre si alzava, poggiò le mani sul volto della ragazza, aveva i pollici, proprio sotto gli occhi castagna della ragazza, così fissandola negli occhi mormorò: “Calmati piccina non è colpa tua … Tu non centri nulla!”, l’abbracciò stretta, lei rimase impassibile poi sussurrò: “Non è vero è colpa mia! Solo mia!” disse arrabbiata, alzandosi di scatto, mentre scappava. “Uno di voi … La deve inseguire!” disse Fabrizio, riprendendo il suo solito fare da ragazzo maturo, il platinato e il biondo si guardarono in cagnesco, poi si alzarono da terra, perché Michele era rimasto a terra, mentre Lorenzo ci era rifinito come la ragazza  si era alzata, ed inseguirono la ragazza.

*

“Camilla! Camilla!” chiamò la piccola e deliziosa Michela, quando vide la bionda camminare a passo lento qualche metro davanti, la bionda riconoscendo la voce della bambina si volto, con un falso sorriso così da non darle preoccupazioni. La bambina era accompagnata da una donna, une bellissima donna, dai capelli corvini e dei grandi occhi acqua marina, non portava trucco, ma ti lasciava senza fiato, era vestita in modo semplice, camicia bianca e pantaloni aderenti neri, un paio di tacchi, che facevano venire i giramenti di testa anche a quelli che indossavano i trampoli, poteva avere 30 anni appena,doveva essere la sorella di Michela o la cugina.

“Camilla!Camilla! Dov’è Michele?” chiese subito curiosa l’infante, “Con gli amici!” rispose vaga Camilla, poi quella non era neanche un bugia, era una leggera omissione, “Tesoro non dimentichi nulla?” la richiamò la donna, mentre poggiava la sua perfetta mano di porcellana sulla spalla della bambina, “Si … Lei è Camilla … Mentre Camilla lei è mia madre Letizia!” disse la bambina sorridente, mentre Camilla esterrefatta disse: “Tua madre? Ma è così giovane!”, mentre stringeva la mano che la bella Letizia le aveva porso, “Già avevo 19 anni quando mi ritrovai incinta di questo scricciolo!” disse gioiosa la donna, mentre abbracciava , la figlia, la bionda guardando le vellutate mani di Letizia non vide anelli che simboleggiavano amore,  vide solo un grande amore di una mamma per la sua bambina, che comunque conosceva bene perché sua madre non aveva mai fatto mancare nulla, ne ha lei ne a Serena.

“Va be Micky io vado! Arrivederci signora Letizia!” salutò cordialmente la bionda dagli occhi cenere mentre si rincamminava verso casa sua. “Ti serve un passaggio?” le chiese cortese la donna, mentre agitava un mazzo di chiavi, Camilla valutò le circostanze, casa sua era lontana di un mucchio di isolati, non aveva soldi per l’autobus figuriamoci un Taxi, neanche la metro  o il tram erano un idea, così si ritrovo costretta ad accettare ed usufruire della gentilezza della donna. “Dai vieni!” le disse Letizia, mentre mano nella mano a Michele accompagnava Camilla ad una Mini Cooper blu elettrico,  la bionda salì al posto di fianco il guidatore, “Dove abiti?” chiese la mora, mentre si allacciava la cintura e sorrideva a sua figlia tramite lo specchietto retrovisore, “Abito nella zona di Ōmiya nel quartiere di Suginami !” rispose Camilla sorridente. “Lontanino, eh?” aggiunse retorica Michela, mentre sporgeva la testa dal finestrino.

*

“Qui inizio a preoccuparmi! Quelli sarebbero capaci di picchiarsi!” disse in ansia Serena, “Sul serio?” chiese allarmata Cintya, “Secondo me già si stanno picchiando!” disse realista Carolina, mentre Serena cono scordava,  “Allora che facciamo?” chiese curiosa e preoccupata Greta, “Aspettiamo!” disse rassegnata Serena, mentre  si sedeva sulla panchina fuori scuola, in quel momento come due pazzi sfuriati passarono Michele e Lorenzo, sulle loro bici, alla ricerca di Camilla, mentre più pacato c’era Fabrizio, sulla sua, che appena vide Serena, frenò, scese e si sedé accanto alla sua ragazza, tutte le ragazze dietro erano ben attente ad ascoltare, “Che è successo?” chiese Serena indugiando mentre sospirava rassegnata, “Abbiamo fatto ha botte e penso sia solo l’inizio!” disse Fabrizio, mentre guardava il cielo, la sua ragazza che fino ad allora aveva tenuta la testa bassa,  alzò lo sguardo verso il suo amato vedendolo illividito e mal messo, “Fabrizio!” disse in un sospiro strozzato, “Tranquilla non è la faccia che sta male ma l’animo!” la tranquillizzò lui, mentre l’avvolgeva in un abbracciò, avendo notato, il tremolio di lei, dovuto alla leggerezza della divisa estiva che andava sostituita a quella invernale ora che l’inverno cominciava. “Mia sorella?” chiese lei, mentre poggiava la testa sul petto di lui, “Penso che ora sia tornata a casa sua!” disse lui, mentre poggiava il meno sulla testa di lei, “Michy e Lollo la cercano?” aggiunse passivamente lei, lui annui, poi rimasero in silenzio, ecco questo era uno di quei giorni in cui amavano più il silenzio alle parole, e presto di quei giorni ne sarebbero venuti molti altri.

*

“Quindi questa è casa tua?” chiese Letizia, mentre Camilla, annuiva cortesemente, scesa dalla mini Cooper, dirigendosi verso la porta di ingresso di casa sua, Letizia indugiò  poco, ma poi partì tranquilla quando vide la bionda dalla chioma liscia entrare a casa.

“Bambina mia!” le corse incontro il padre appena lei fu sulla soglia di casa, “Papi!!” si buttò lei sul uomo, il rapporto con il padre per lei non era mai stato male, rispetto a quello che aveva Serena, che era solo guerra. “Come sta la mia deliziosa faggiolina?” chiese lui sorridente, Camilla rispose: “Felice perché oggi finalmente sei a casa!” disse mentre abbracciava l’uomo, che indossa ancora il suo completo da lavoro, “Si però angioletto sta sera dovrai cenare senza di me e senza la mamma!” disse l’uomo solare, mentre Teresa, con tutto il fascino che aveva conservato, usciva dalla cucina: “Sta sera cara mi porta a cena fuori!” aggiunse solare, aveva un sorriso bellissimo, un sorriso che Camilla ormai non vedeva da diverso tempo, l’uomo prese la donna facendoli fare una giravolta a tango, e la madre rispose con un altro passo della danza dell’amore, così mentre i suoi ballavano in salotto il tango della passione, Camilla andò in camera sua dove lanciò lo zaino sulla sedia e in una pozza scomposta si sede sulla sedia girevole, poi di scatto si alzò, rendendosi conto di avere ancora la divisa rosa a dosso, e con velocità se la tolse infilandosi un lupetto e dei jeans poi tolse le ballerine rimpiazzandole con comodissime scarpe da tennis, si sede sulla sedia, ed accese il computer, recuperò lo zaino e ne estrasse il diario, odiava fare i compiti, ma magari se li avesse fatti non avrebbe pensato ne a Lorenzo ne a Michele. Poi il suo cuore perse un battito,perché avrebbe pensato Michele? Lui cosa c’entrava nel suo cuore c’era solo Lorenzo … Ed ora Michele che c’entrava? Ne era certa la colpa era delle parole che aveva detto.

“Ho capito mai dato un bacio? Tranquilla è solo un breve contato, ci sono cose che fanno più male ma danno molta più emozione!”

“Cosa intendeva?” disse Camilla al soffitto, mentre si buttava sul letto, mettendosi le mani alla testa, guardava dritto il soffitto, era certa che Michele non era interessato a lei, che lo aveva fatto per avere l’ennesimo divertimento ma quelle parole l’avevano lasciata inquietata, qualcosa non le tornava, per lei un bacio era la cosa più eclatante ed emozionante del mondo. “Cami … Posso??” disse quasi sussurrante Serena, dal’altro lato della porta “Si entra!” rispose Camilla, mentre si voltava verso la finestra, così da avere le spalle contro la porta, nel frattempo la riccia dal capo biondo era entrata, anche lei si era cambiata ora indossava un felpone e i pantaloni della tuta, accompagnate dalle immancabili Serafino che indossava sempre, “FabS mi ha raccontato qualcosa, cioè che sono uscite fuori tutti i segreti non detti, i tradimenti ecc …  Ma comunque tu …” stava cominciando Serena, ma Camilla le frenò dicendole: “Vuoi sapere come sto? Sorella sto malissimo!”  mentre cominciava a singhiozzare, “Mi sento responsabile!” aggiunse, mentre copriva il volto con le mani, per non mostrare alla sorella le lacrime. Serena accarezzò i capelli della sorella, cercando di confortarla, ma il suono del cellulare della sorella l’attirò, lo prese e lesse, era un messaggio di Lorenzo. “E Lorenzo ti dico che dice …. ‘Camy tranquilla non è colpa tua comunque io e Micky stiamo sotto la tua finestra’ allora?” chiese apprensiva Serena, “Per oggi non li voglio vedere!” si limito a dire Camilla, affondando la testa nel cuscino, Serena sorrise, aprì la finestra e vedendo i due urlò: “Mia sorella dice che per oggi non vi vuole vedere riprovate domani!” e la richiuse, poi si avvicino alla sorella e si stese sul letto insieme, abbracciate, esattamente come quando erano  bambine, ed avevano paura del buio o dei mostri oppure della idiozia di turno, invece di correre dai genitori, si addormentavano insieme sicura che l’una avrebbe protetto l’altra, ed ora questa era l’intenzione di Serena proteggere la sua deliziosa sorellina.

*

(La sera a Cena) “Vuoi raccontare ora?” chiese cortese una donna dai capelli biondo cenere, mentre metteva nel piatto del figlio una fettina, “Io, Lorenzo e Michele abbiamo litigato … Primo poi sarebbe successo!” disse il figlio, mentre annegava il blu dei suoi occhi nel bicchiere ‘acqua che avrebbe dovuto bere invece che fissare, “Ma perché dici così … Siete amici da quando avete 3 anni!” disse la donna, seria, “Tanto avremmo litigato o comunque ci saremmo allontanati l’anno prossimo, quindi il problema non sussiste!” disse arrabbiato il ragazzo, lasciando cadere la forchetta (Forchetta??Nd_FabrizioTu mangi la fettina con le bacchette?Nd_EsL In Giappone non si mangia la fettina!Nd_Fabs) sul piatto, alzandosi di scatto ed andando in camera sua, provocando alla madre un dolore fortissimo, “Fabrizio!” tentò la donna, ma nulla il ragazzo era già in camera sua con lo stereo a tutto volume, prese una foto che teneva sul comodino, erano un uomo con imbraccio un bambino, “Papà se ci fossi ancora tu mi capiresti!” disse mentre riponeva la foto  sul comodino, si sedé sulla sedia e accese il computer, aprendo Msn.

Prima che potesse visualizzare i contatti, già aveva ricevuto un messaggio da Giulia …

Giuglietta(L) Innamorata

Il ragazzo non le diede neanche spago,cercò Serena sulla lista dei contatti, ma non la trovava, probabilmente non era connessa, quindi mandò al diavolo tutti, chiudendo il computer, si stese sul letto, musica s tutto volume, fissando il soffitto, poi sentì il telefono vibrarli in tasca, lo prese era un messaggio, della sua bellissima Serena.

“Amore … Ci vediamo al Garden? Ti prego!”, lesse il ragazzo, poi sul cellulare digitò  velocemente un messaggio, poi si alzò andò verso la finestra aprendolo la finestra, troppo alto per uscire di nascosto, così prese una giacca, andò dalla madre, le diede un bacio sulla guancia e poi davanti la porta disse: “Io esco!”, “No dai, Fabrizio! Hai solo 13 anni è pericoloso!”  disse inutilmente la donna, ma ormai il figlio non l’ascoltava più,  si voltò verso la fotografia del marito e disse: “Giacomo, è così difficile crescere un adolescente da sola, se almeno ci fossi tu, che mi dici ‘Silvia stai facendo bene!’ ma niente, non ti sento non mi parli più!” , era fatta così, parlava spesso con il fantasma del marito, lui le rispondeva anche ma di recente non più, era forse segno che bisognava andare avanti? Per lei mai.

*

“Ti aspettavo!”disse Serena, seduta ad un tavolino del Garden, Fabrizio si sede, aveva un sorriso splendente, “Cosa c’è amore mio?” l’avvolse in un abbraccio la ragazza, “Questa sera i miei sono andati a cena fuori, di nuovo innamorati, mia sorella è confusa ed io ho capito che in un minuto tutto può mutare!” posò la testa sulla spalla di lui, “Hai qualche idea, amore mio?” chiese lui ingenuamente, “Una … Vieni!” si alzarono e scapparono prima che il cameriere arrivasse, “Dove mi porti?” chiese lui,  Serena sorridente disse:“Al parco!”.

Giunti al parco Fabrizio disse: “Che idea hai?” chiese curioso, lei lo trainò in un angolo buio, “Qualcosa di estremamente semplice!” rispose sincera, mentre sfilava il giubbotto del ragazzo , lui capì l’intento e la bloccò, poi serio disse: “Serena ne sei certa?”, era una scelta importante e difficile, lei senza alcun indugio annui, era certa di quello che faceva, ci aveva già pensato. Baciò il ragazzo per poi provare nel difficile, poi lui si tolse la maglia e la tolse anche a lei, lei cerco di armeggiare con la cinghia dei Jeans suoi mentre lui non ebbe problemi con il reggiseno, si erano tolti tutti gli indumenti eccetto l’intimo, si stavano guardando, lui era già certo che lei ci avrebbe ripensato, ma così non fu, lei lo baciò trascinandolo sul erba fredda, lei la guardò, così bella un autentica madre natura, “Io sono pronta, tu?” disse nuovamente lei seria, mentre toglieva le mani dal seno coperto.

****Ok ora visto k io ritengo adatto a tutti, questa scena sarà tagliata****

Fatto sta che quella sera, molte cose sarebbero cambiate, non sarebbero esplose bombe, solo una realtà impossibile per una ragazzina di 13 anni, una realtà più grande di lei.

*

Din don! Camilla aprì la porta , trovandoci Cintya, “Che fai qui?” chiese la bionda, “Passo del tempo con la mia miglior amica!” abbracciandola.

   
 
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