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Autore: Emmas_dreams    18/02/2016    1 recensioni
Allison, ragazza di 19 anni che ha causa del destino necessita soldi per poter continuare gli studi.
Dopo diversi colloqui viene assunta in prova da una casa discografica come segretaria di un famoso gruppo che lei non ha mai potuto ascoltare.
Cosa succede se un'innocua, sola e impaurita segretaria riesce a salvare l'animo ormai corrotto e consumato di un divo della musica?
"Pensavo che tutto questo sarebbe stato il massimo a cui potevo ambire ma solo ora capisco che c'è di più e lo devo a te."
Disse lui guardando davanti a se e non me
"C'è sempre stato di più e l'hai sempre saputo, solo non te ne accorgevi" dissi io guardandolo e poi continuammo, in silenzio, a guardare la strada davanti a noi.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano due giorni che non vedevo Harry Styles e gli altri della band, dopo essere tornata da New York ne avevo approfittato del mio giorno libero per andare a trovare mia madre e Robert e aggiornarli di tutto e sembravano molto fieri di me, uscii un po con Casey e le raccontai tutti i dettagli a parte il bacio con Harry che cercavo disperatamente di dimenticare, si, non volevo più a vere a che fare con quel ragazzo dopo quello che mi aveva detto.
In quel momento mi stavo truccando pronta per andare al lavoro, avrei rivisto i ragazzi quel giorno perché dovevano registrare ed ero un po in ansia, ogni volta che accendevo la TV sentivo parlare di loro e spegnevano anche perché parlavano di me e di ciò che era successo a New York e anche quello volevo dimenticarlo.
Finito di truccarmi mi guardai allo specchio mentre spazzolavo i lunghi capelli marroni, quel giorno non ci sarebbe stata Nadia perché era ad un evento importante della Sony quindi sarei potuta mettermi il mio amato vestito con i fiori senza che qualcuno mi giudicasse e anche se Harry l'avrebbe fatto mi sarebbe importato ben poco del suo parere.
Andai in camera veloce e mi vestii indossando il magnifico vestito e la giacca di jeans, misi i tacchi bianchi e buttai telefono portafoglio e portatile in borsa, appena uscii dalla camera vidi Casey mezza addormentata che girava il cucchiaio in continuazione nella tazza dei cereali e Risi per le sue condizioni.
"Casey svegliati hai lezione tra un'ora eh" dissi avvicinandomi a lei e tirandole un piccolo pugno sulla spalla che la fece svegliare di colpo.
"Che? Cosa? Ah già lezione Oddio è vero" disse prendendo la ciotola di corsa e buttandola nel lavello non curante che ci fossero ancora latte e cereali, odiavo il cibo sprecato perché a casa mia non ce n'era mai stato molto e quindi nessuno osava mai sprecare nulla però ormai l'aveva buttato quindi non potei farci molto, la salutai mentre correva in bagno a farsi la doccia ed uscii.
"Ricorda di chiudere eh!" Mi raccomandai prima di chiamare l'ascensore che arrivò dopo poco.
Era una bella giornata, perfetta per andare a piedi, settembre era quasi al termine quindi a breve avrei dovuto indossare giacche pelose e jeans caldi e l'idea non mi piaceva, amavo l'estate e la libera dei vestiti estivi quindi in inverno mi sentivo rinchiusa in abiti stretti è troppo caldo per i miei gusti ma ignorai i miei pensieri concentrandomi sulla strada davanti a me e continuai a camminare silenziosa.
Una volta arrivata vidi Amy alla sua solita scrivania che mi scrutava attenta facendo smorfie per il mio vestito ma io le sorrisi cordialmente ignorandola e timbrando il badge che segnava l'ora di entrata al lavoro, a dai dritta verso il mio ufficio mi sedetti e accesi il computer controllando le nuove mail e vedendo se l'organizzazione del nuovo evento a cui avrebbero dovuto partecipare a breve, consisteva in un' intervista all'aperto che sarebbe andata in televisione e con incontro di alcune fan, decisi io di farla all'aperto così sarebbe stata più bella e tutte le altre fan avrebbero potuto assistere solo che avrei dovuto quadruplicare gli uomini della sicurezza ma quello non era un problema dovevo solo farla approvare a Nadia e scegliere una data precisa a breve.
Iniziai quindi a chiamare i giornalisti che sarebbero stati presenti per vedere se erano interessati e me li segnai sul computer con il nome delle loro rispettive riviste, quando finii tutti i nomi sull'elenco erano già le 11.30 quindi i ragazzi sarebbero arrivati a breve per registrare, sarei andata ad assistere alla registrazione di qualche canzone giusto per sentirli e ammetto che un bel concerto dal vivo privato degli One direction mi faceva sentire importante considerando il numero considerevole di fan che desideravano avere un'opportunità simile infatti mi sentivo anche un po egoista ma quello era il mio lavoro.
Mi sgranchii un po la schiena e mi alzai per andare nella sala caffè a prendermi un cappuccino per la stanchezza delle due ore attaccata al computer così a passo svelto andai, nel lungo corridoio si sentivano solo i rumori dei miei tacchi ed era un rumore che amavo e non sapevo neanche perché, era come quando con le unghie nelle lunghe ti mettevi a picchiettare sullo schermo di qualcosa ad alcuni risultava particolarmente irritante invece io adoravo quei rumori.
Arrivata alla saletta del caffè infilai la chiavetta, misi lo zucchero al massimo e schiacciai il pulsante del cappuccino, mentre aspettavo che fosse pronto sobbalzai sentendo una voce da dietro di me invadere il silenzio che si era creato.
"Vedo che ti sei messa ancora il vestito della nonna" disse lui ghignando, la sua voce era inconfondibile, non avevo il coraggio di voltarmi per guardarlo dopo ciò che era successo, dopo la litigata in aereo, dopo che mi aveva usata è presa in giro ma per qualche strana ragione mi voltai dopo aver preso in mano il cappuccino, era lì dietro di me, bellissimo come sempre,con i suoi soliti skinny neri e una delle sue camicie stravaganti, si era fatto crescere un po di barba ma gli stava bene.
Lo odiavo per quello che era successo ma ammetto che appena lo vidi mi immaginai la scena di noi due contro il muro e il mio cuore iniziò a battere eccessivamente.
"Ciao Styles" dissi più fredda che potevo e lui mi sorrise malizioso.
"Buongiorno Parker" disse lui avvicinandosi sempre di più a me mentre sorseggiavo il cappuccino caldo per distrarmi dai suoi occhi che mi scrutavano, che bruciavano sulla mia pelle esattame come la prima volta che mi vide.
Quando fu vicino al mio orecchio sussurrò qualcosa che mi spiazzó talmente tanto da mandarmi in paranoia.
"Mi sei mancata ragazzina" aspetta cosa? disse prima di lasciare la stanza di fretta senza nemmeno voltarsi, quel raggio era una cosa impossibile, diceva che mi odiava, che mi aveva baciata giusto per fare, che gli facevo schifo, che non ero il suo tipo e poi viene a dirmi che gli sono mancata? Sicuramente l'ha detto per prendermi in giro fatto sta che sono rimasta in piedi con dietro la macchinetta del caffè per un tempo indefinito a fissare il vuoto e ripensando alle sue stramaledette parole, riusciva a farmi perdere le speranze sull'intero genere maschile quel ragazzo.
Dopo un po mi ricomposi e finii il mio cappuccino ormai freddo, mi affrettai verso la sala prove per vedere se avevano già cominciato e quando entrai silenziosamente vidi che erano seduti su un divanetto a ripassare la canzone con dei fogli in mano.
"Hey ragazzi" dissi sorridendogli e loro si voltarono contenti di vedermi.
"Allie!" Disse Louis e corse ad abbracciarmi sotto lo sguardo attento di Harry che serrava la mascella, non capivo perché facesse così magari gli dava fastidio che loro mi sopportassero dato che così non poteva farmi cacciare.
"Mi sei mancata" disse lui però ad alta voce e gli altri risero per il suo commento facendolo diventare Bordeaux evidentemente non era una cosa che voleva dire ad alta voce, Harry aveva gli occhi infuocati, era la stessa cosa che mi aveva detto lui eppure quella di Louis non mi fece lo stesso effetto, mi diede gratitudine e felicità mentre detto da Harry mi procuró brividi, aspettative e confusione.
Erano due persone completamente opposte.
"Anche tu Louis" dissi ridendo per toglierlo un po dall'imbarazzo.
Parlai un po con i ragazzi prima che cominciassero e mi raccontarono cos'avevano fatto durante quei due giorni ed erano tutti andati a trovare le loro famiglie, nel frattempo ne approfittai per sedermi su uno dei divanetto vicino ad Harry dato che era l'unico posto libero e vedevo con la coda dell'occhio che mi fissava senza pudore proprio. Ma cosa voleva? 
"Tu Harry che hai fatto?" Chiese sorridendogli con malizia dato che continuava a fissarmi almeno gli avrei dato un motivo per farlo, tutti spostarono lo sguardo verso di lui che si ricompose palesemente scocciato.
"Niente che ti riguardi" disse e io alzai gli occhi al cielo e mi rigirai.
"Sei proprio una palla" dissi piano in modo che mi sentisse solo lui e mentre mi girai per parlare con gli altri sentii che con una mano aveva iniziato a fare dei piccoli cerchi sulla mia schiena provocandomi dei brividi e ghignava mentre se ne accorgeva, gli altri non potevano vederlo perché era nascosto dalla mia schiena e io non volevo girarmi per dargli la soddisfazione, volevo ignorarlo ma continuava e iniziava ad irritarmi parecchio.
Mi irrigidii e decisi che era il momento che la smettesse così mi alzai di scatto in piedi.
"Vado ehm un attimo ehm...in bagno" dissi a disagio mentre gli altri annuivano sorridendomi e mi fiondai verso la porta dello studio, mi ci appoggiai contro e respirai profondamente sospirai fino quando sentii la porta dietro di me muoversi e mi allontanai di scatto vedendo Harry che usciva con un ghigno.
"C-cosa c'è?" Dissi preoccupata vedendolo avvicinarsi verso di me.
Indietreggiai piano arrivando alla porta del mio studio ed entrai sperando che non mi seguisse ma purtroppo lo fece, continuava a guardarmi con quell'aria maliziosa e l'aria nei miei polmoni si stava esaurendo, il mio cuore stava battendo all'impazzata e io mi guardavo nervosamente in giro cercando qualcosa da dire per togliermi da quella situazione ma non sapevo cosa dire.
Raggiunsi presto con la schiena la scrivania e li mi bloccai fissandolo mentre si avvicinava piano, appena mi raggiunse mi sfiorò il braccio provocandomi dei brividi in tutto il corpo.
"Guarda come il tuo corpo reagisce al mio, mi basta anche solo guardarti che già crolli" disse contro il mio orecchio ed era vero, stavo maledettamente crollando e non doveva succedere di nuovo.
"N-no vai via non mi farò prendere in giro di nuovo da te" dissi con la poca lucidità rimasta guardandolo torva ma questo non fece che aumentare le sue aspettative.
Mi prese per i fianchi e mi alzò da terra facendomi sedere sulla scrivania, nessun ragazzo mi aveva mai toccata anche solo i fianchi e questo mi faceva letteralmente andare fuori di testa, mi aprii le gambe lentamente e si mise in mezzo mentre io ero paralizzata e non sapevo cosa fare, arrivavo esattamente davanti al suo viso e lì con foga avvicinó le sua bocca e mi baciò con urgenza, era un bacio disperato quasi come se ne avesse bisogno.
"Baciami Allie" disse tra le mie labbra e li crollai, aprii la bocca e lasciai che la sua lingua accarezzasse la mia, mi portó più verso di lui prendendomi per le cosce, il vestito si era alzato quindi avevo quasi tutte le cosce scoperte, le sue mani erano ovunque e potevo sentire la sua imminente erezione contro il mio corpo e questo mi faceva letteralmente impazzire, era come una droga, più lo baciavo e poi volevo che mi baciasse e non doveva accadere, la parte razionale del mio cervello mi diceva di smetterla ma in quel momento vincevano le emozioni.
Mi mise una mano dietro la nuca per spingermi ancora verso di lui mentre le nostre lingue lentamente si toccavano per poi ristaccarsi, non so quanto duró il bacio ma so che quando ci staccammo avevamo tutti e due il fiatone e ci guardavamo negli occhi.
"Aspetta cosa?" Pensai tra me e me finito il nostro momento di passione ed era la seconda volta in un'ora che lo pensavo, non poteva star succedendo davvero come potevo essere così idiota?
"Cosa mi stai facendo ragazzina" disse più a se stesso che a me ma quell'affermazione mi fece ribaltare il cuore quasi.
Lo guardai attentamente, aveva i capelli spettinati, le labbra arrossate così come le guance, porsi la mia mano verso i suoi capelli e co infilai le dita in mezzo, erano così morbidi e ricci, li tirai un po e lo sentii leggermente mugolare un verso che mi fece fermare di scatto, avrei voluto risentire quel suono con tutta me stessa ma non dovevo,Canon potevo in teoria era il mio capo ed era uno stronzo e tutto questo non sarebbe dovuto accadere.
"I-o ehm credo che dovresti andare gli altri staranno per iniziare le prove" dissi ancora con le mani nei suoi capelli e lui mi guardò attentamente.
"Mi stai cacciando per caso?" Disse lui ghignando e io sfilai lentamente la mano mentre sorridevo come un'idiota, mi sentivo una quindicenne con gli ormoni a palla e non era ammissibile una roba del genere.
"Si" dissi sorridendo maliziosa facendolo ghignare.
Si avvicinò lentamente verso il mio orecchio e poi parlò.
"Attenta a non scherzare con me o dovrò sbatterti su questa scrivania" disse prima di andarsene, come al solito, senza voltarsi a guardarmi.
Rimasi lì, con le va,be a penzoloni giù dalla scrivania a fissare il vuoto, ormai ci ero troppo dentro e questo stava per diventare un casino, me lo sentivo e infatti avevo ragione.
  
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