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Autore: Ammie    19/02/2016    3 recensioni
Una storia che emoziona, che appassiona, che fa sorridere, che fa sognare e che ha a che fare con la cucina.
Sto parlando di Tadashi e Akira. La loro storia vissuta dal punto di vista della ragazza, che seppur con un temperamento aggressivo si sente persa negli occhi scuri del fidanzato.
Tra i veloci battiti dei loro cuori si presenteranno vari ostacoli, alcuni molto difficili da superare. Solo di una cosa sono certi: del forte amore che li lega...
Riusciranno a restare uniti oppure si arrenderanno alle prima difficoltà?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Tadashi Karino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Serata di beneficenza.
 
Akira sapeva benissimo cosa voleva dire il moro, quindi decise di restare zitta e assaporare quel delizioso momento. L’odore fresco dei fiori che le aveva portato Tadashi aleggiava nella stanza, ricordandole quante volte lui le aveva inviato foto di bellissimi paesaggi durante le sue scampagnate in montagna. Le sue mani la stavano toccando con dolcezza, suscitandole emozioni fortissime. Lo guardò negli occhi, carezzandogli poi la guancia con sguardo amorevole. –Grazie- sussurrò.
Il giovane sentì il cuore battere più velocemente quando poi la fidanzata l’attirò a sé, baciandolo con la stessa intensità che lui aveva usato poco prima. La mia donna orso, pensò.
 
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Ogni anno la compagnia Todou organizzava una serata di beneficenza e puntualmente raccoglieva grosse somme di denaro destinate a sostenere molte cause importanti. Tadashi non voleva arrivare in ritardo, non quella sera. Ma nonostante avesse promesso ad Akira che sarebbe arrivato ad un orario decente, il suo senso di puntualità non era migliorato affatto negli ultimi anni. Arrivò di fronte al cancello, si passò una mano tra i capelli e con passo rapido raggiunse la grande sala di ricevimento che la compagnia aveva affittato per la serata.
Trovò subito Kei e Hikari, intenti a stuzzicarsi a vicenda. Scambiò qualche parola con loro, ma la sua testa era concentrata solo su una persona.
-Dov’è Akira?-
-Uhm…- Hikari si guardò attorno. –Prima stava parlando con quel signore laggiù…-
Guardò dove l’amica indicava, ma lei non c’era.
La trovò solo dopo qualche minuto: era bellissima, mozzafiato. Indossava un lungo ed elegante abito nero con delle spalline molto sottili, la schiena completamente nuda. Il vestito fasciava il suo delizioso corpo alla perfezione, come una seconda pelle. Aveva raccolto i capelli in un ordinato chignon e gli orecchini lunghi e luminosi mettevano in risalto il morbido collo che improvvisamente aveva voglia di baciare. Stava parlando con due uomini, i cui sguardi maliziosi lo infastidirono parecchio. Quella era la sua ragazza, diamine, e nessuno poteva permettersi di guardarla in quel modo.
Senza indugi abbandonò Kei e Hikari, e camminò verso di lei, verso la sua splendida donna orso. -Buonasera, Akira...- le sussurrò all'orecchio, facendo scivolare lentamente la mano sulla schiena e lanciando un'occhiataccia ai due uomini. Lei è mia. -Mi vuoi presentare?-
-Oh... Michael, Jake, this is... This is my boyfriend. Karino Tadashi-
I due si allontanarono dopo qualche parola cordiale, senza più guardare con malizia la giovane Todou. Nel frattempo, Tadashi aveva ancora la sua mano sulla delicata schiena della fidanzata, marcando il territorio.
Lei si girò, trovandosi a pochi centimetri dell'avventuriero. -Ti pare il modo?-
L'altro fece spallucce. -Ti stavano guardando con troppa...- Si leccò le labbra, come per ricordare il bacio appassionato della sera prima. -...Insistenza-
Arrossì. -Mi pare tu abbia chiarito la questione- sorrise lievemente.
Quanto gli erano mancati i suoi sorrisi. –Sono contento che tu mi abbia definito come tuo fidanzato- ammise.
Lei arricciò il naso. –Avrei dovuto presentarti come Mister Puntualità?- lo stuzzicò, prendendo un calice di champagne al tavolo vicino. –Oppure potresti chiamarti Orologio Svizzero. Che ne dici? Ti piace come nome?-
Si lasciò sfuggire una risata. -Non mi provocare, Akira-
-Altrimenti?-
Tadashi si avvicinò ancora, lasciando solo pochi centimetri di distanza tra di loro. Poi si abbassò per parlarle sottovoce. –Se trovassi un posto tranquillo, senza tutte queste persone attorno a noi… Ci metterei un secondo a rovinare quell’ordinato chignon- disse, strappandole un bacio veloce. –E poi non credo che il tuo rossetto resisterebbe a lungo-
Akira strinse il calice, sentendo un brivido piacevole lungo il corpo. –Sono contenta che tu sia qui- disse, notando poi l’eleganza del suo ragazzo. Indossava un completo scuro, senza cravatta, la camicia bianca leggermente aperta. Quelle spalle larghe la facevano impazzire.
-Anch’io- sorrise calorosamente. –Abbiamo fatto dei passi avanti rispetto a qualche giorno fa, non ti pare?-
La ragazza annuì, bevendo un sorso di champagne. –Già…-
Tadashi sapeva che però c’era un argomento di cui dovevano ancora parlare, tuttavia quella non era il momento più adatto. Voleva soltanto passare una bella serata in compagnia della sua splendida donna orso, come un tempo, e magari rubarle qualche altro bacio lontano da quella confusione. Certo, aveva notato gli sguardi indiscreti di giovani ricconi posarsi sul morbido decolté che la giovane esibiva, ma la cosa non lo preoccupava, anzi. Gli altri la guardavano con insistenza e poi posavano lo sguardo su di lui, molto probabilmente invidiosi. Tutto questo lo rendeva estremamente soddisfatto. Con un sorriso sghembo la accompagnò dolcemente verso Kei, Hikari e sorprendentemente, Yahiro.
-Come mai in ritardo? E Megumi?- chiese a quest’ultimo, mentre le due ragazze iniziarono una conversazione tutta loro.
-Infatti- s’intromise Kei. –Non è da te-
-Sono tornato tardi dal viaggio d’affari- prese un calice. –E Megumi doveva fare qualcosa con suo fratello…-
-Mmh…- mugugnò l’avventuriero, lanciando un’occhiataccia a un giovane biondino fin troppo interessato alla sua ragazza.
-Avete affrontato quel discorso?- chiese Yahiro, notando le due amiche avvicinarsi al sig. Todou.
Kei diede un ultimo, amorevole sguardo verso la sua ragazza, prima di concentrarsi sulla conversazione. -Di che stai parlando? Quale discorso?-
-Akira ha…-
-Non è niente di che- minimizzò Tadashi. –Stiamo finalmente facendo dei passi avanti. Non rovinare la serata- continuò, rivolgendosi a Yahiro.
-Qualcuno mi può spiegare?-
-Akira, la notte della festa in maschera, ha dormito con Shou-
-Non con Shou, ma da Shou. A casa sua. Non è successo niente- lo corresse il moro.
-Se Megumi dormisse a casa di un ragazzo, anche se fossero in due stanze diverse, organizzerei un incontro per chiedergli gentilmente- mentì -spiegazioni. Gli tirerei fuori tutta la verità, stanne certo-
-A suon di pugni?- domandò Kei, bevendo un sorso di champagne. –Ad ogni modo non credo che sia successo qualcosa. La conosciamo tutti. È Akira-
-Lo so- sospirò Tadashi. –Però non mi piace quel tipo. È fin troppo perfetto-
Yahiro prese di nuovo parola. -Se ti serve una mano a tenerlo d’occhio, conosco qualcuno che fa per te-
-Mmh?- fece il moro, leggendo poi il biglietto che gli diede l’amico. –Un investigatore privato? Sei fuori di testa?-
-E perché mai?-
-Tadashi ha ragione: è come non fidarsi. E se Akira lo dovesse scoprire…-
-Non lo scoprirà. È il migliore in circolazione- bevve un sorso di champagne. –Vuoi dormire sonni tranquilli o stressarti per i dubbi?-
-Yahiro…-
-La scelta è tua-
Il giovane divenne pensieroso. -Kei, tu cosa faresti al posto mio?-
-Penserei alle conseguenze- fece spallucce. –E se lo scoprisse e tornaste a non parlarvi per giorni? Tu reggeresti?-
-No- ammise subito. –No, non voglio rischiare di nuovo. Non posso farlo dopo tutto questo…- diede il biglietto all’amico.
-D’accordo- sospirò Yahiro. Poi, all’improvviso, assunse un’espressione scioccata e divertita allo stesso tempo. –Ricorda che sono sempre disponibile. Buon divertimento- disse, prima di nascondere il biglietto e dileguarsi in mezzo alla folla.
I due rimasti si girarono e, con sorpresa, videro in lontananza Shou parlare con alcune ragazze. Tadashi strinse i pugni e sentì un forte fastidio prendere il sopravvento.
-Shou… Credi l’abbia invitato Akira?-
-No. Me lo avrebbe detto…- rispose, anche se non ne era del tutto certo. Poi, senza ulteriori indugi, raggiunse velocemente la sua ragazza, prendendole il polso e trascinandola dall’altra parte della sala, accanto a una grande finestra. –Lo hai invitato tu?-
La giovane, ancora confusa, aggrottò la fronte. –Di cosa stai parlando?-
-Il tuo… Amico- disse con tono leggermente sprezzante. –Perché è qui?-
-Cos… Shou, vuoi dire?- chiese. –È qui?-
-Perché? Tu non lo sapevi?- continuò con le domande, ma la reazione stupita della sua ragazza lo tranquillizzò: non aveva idea che lui fosse lì. –Scusami- mormorò poi.
 
-Scusami- mormorò Tadashi.
Akira incrociò le braccia al petto: davvero pensava che fosse stata lei a invitarlo? –Per chi mi hai presa? Te l’avrei detto, lo sai- disse.
-E allora chi…-
-Non lo so- lo batté sul tempo. Non aveva alcuna voglia di rivedere Shou. Certo, erano amici, ma voleva trascorrere la serata con il suo fidanzato a scherzare e nascondersi di qua e di là, senza il rischio di avere altri problemi o di sentirsi a disagio per la situazione. A un tratto strinse di nuovo le braccia al petto: aveva sentito una corrente d’aria fredda che probabilmente proveniva dalla finestra. D’istinto si avvicinò al moro.
 
Tadashi rimase estasiato dalla vista di quel morbido seno a pochi centimetri di distanza e improvvisamente sentì il desiderio bruciante di averlo contro il suo petto. Strinse i pugni, ma quando una delle sottilissime spalline dell’abito le cadde lungo la spalla e lei lo guardò con i suoi bellissimi occhi, non poté più resistere e la prese per mano, allontanandola passo dopo passo dal suo rivale. Ignorò le sue proteste, arrivando finalmente in un piccolo stanzino pieno di scartoffie.
-Tadashi! Non possiamo stare q…- tentò di dire, ma l’altro le tappò la bocca con un bacio.
Chiuse a chiave la porta, schiacciandola poi contro di essa e approfondendo il bacio con la lingua. Fece scorrere le mani lungo i fianchi, poi sulla schiena nuda e infine le posò sulle sue guance delicate. La sentì gemere. A quel suono, il suo cuore batté più veloce.
-Ta… Tadashi…- mormorò, quando il ragazzo prese a baciarle sensualmente il collo.
-Hai nascosto bene il mio succhiotto- notò, sorridendole.
-Non sai quanto trucco ho dovuto usare…- sorrise di rimando, ansimando e guardandolo con amore.
La guardò intensamente, prima di darle un altro bacio rovente. La strinse forte contro il suo corpo, meravigliandosi di come quello morbido e sinuoso della sua ragazza fosse perfetto per lui. –Non voglio che ti avvicini troppo a lui- sussurrò, iniziando poi a leccarle il collo con passione. –Hai capito, Akira?-
Portò le braccia attorno al suo collo. -Mmh…- mugugnò estasiata. –Sì…-
Le diede qualche altro bacio lungo il collo, fino ad arrivare alle spalle. -Dimmi che hai capito-
-Ho capito…- sospirò beata, chiudendo gli occhi.
Il moro fece cadere anche l’altra spallina, tornando a baciarla dolcemente. –Sei bellissima questa sera, donna orso- sussurrò dopo qualche attimo.
Lei arrossì: quel gesto e le sue parole, specialmente donna orso, lo doveva ammettere, l’avevano emozionata tanto che il cuore le batteva all’impazzata. Prese la mano di Tadashi, portandola al petto. –Lo senti?-
-Sì…- posò la sua fronte contro quella di Akira. Chiuse gli occhi. –Voglio essere l’unico ad avere quest’effetto su di te…-

 
 
Aggiornerò quando riceverò due o più recensioni.

Ammie.

 
  
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