Anime & Manga > Slayers
Segui la storia  |       
Autore: Teriel Donovan    23/03/2009    0 recensioni
^.^ Salve a tutti! Ebbene si, ho osato prendere la meravigliosa storia della Sirenetta, ho osato prendere l’eccitante storia di Slayers, e le ho mescolate spudoratamente. Immaginate Lina Inverse nelle vesti della sirenetta... Gourry Gabriev nelle vesti del principe... Martina nelle vesti della strega dei mari... vi ho fatto venire i brividi? Allora buona lettura! Spero... ^^’’’
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4

 

 

<< Idioti, burini! >> sibilò Lina fremendo. << Così imparano! >> esclamò sbuffando, e nuotando energicamente. Però si sentiva strana. Provava una dolorosa morsa al cuore, come se avesse dimenticato qualcosa di importante.

<< Ma cosa? >>

Ed ecco che le apparve, proprio sotto il naso, lo spirito della mappa, con tanto di occhioni tristi, da cui luccicavano una miriade di lacrime. << Come hai potuto, dimenticarti, di me? >> piagnucolò lo spirito, con voce piccola e tremolante.

<< NOOO! PERDONAMI! >> strillò Lina strappandosi i capelli.

<< Ti sei dimenticata di meeeeeeee……………..>> disse allontanandosi.

<< NOOO! Non andartene! Torna da meeeeeeeeeeeeee…….. >> urlò cercando di afferrarla.

<< Allora cercamiiiiiiiiiiiiiiiiiiii……….. >> le disse lo spirito della mappa, con voce spettrale.

Prima che potesse scomparire, si tuffò a prenderla, e andò a sbattere contro un masso.

<< Perché, tutte a me…? >> mugugnò, incapace di muoversi.

Dopo vari tentativi, riuscì a scollarsi dalla roccia, e si mise a elaborare un piano.

<< Non posso cercare il principe, conciata così… sta coda m’intralcia, quindi sarà bene che diventi umana, ma… non posso farmi un incantesimo da sola, non so nemmeno come si fa, a diventare umana! >> rimuginò prima di vedere un cartello su cui era scritto:

ATTENZIONE. LA STREGA MARTINA SI E’ TRASFERITA IN QUESTA GROTTA. ENTRATE E TROVERETE RISPOSTA A QUALSIASI PROBLEMA! VOLETE DIVENTARE UMANE? ENTRATE, ALLORA! COSA ASPETTATE?

<< Bene! >> Lina esultò sbattendo le mani. << Proprio quello che mi ci voleva! >>

 Sull’ingresso pieno di lustrini, leggermente osé, a suo parere, esitò incerta.

<< Benvenuta… Lina! >> esclamò Martina trionfante, gli occhi socchiusi dalla soddisfazione, e una mano sul fianco, così da far risaltare la sua figura, che per l’occasione, aveva messo in risalto, mettendosi su un piedistallo.

<< Finalmente hai bisogno di me. >>

Nel frattempo, Lina pensava: “Ma che strano, una volta i capelli della strega erano corti e chiari… che porti una parrucca?”

<< Allora Lina, vuoi diventare umana… non è così? >> sussurrò, ad un centimetro dal suo volto . << Hai idea… di cosa ti chiederò in camb… >>

Lina afferrò i capelli delle strega, e con una mossa degna di Hercules, gli e li torse, finchè non riuscì a strapparglieli di netto.

<< Ops… >> esclamò allegramente Lina, con un sorriso a trentaquattro denti.

<<… erano capelli veri… scusa! >>

Martina alzò lentamente le mani. “Non… non… può… essere vero!” pensò. Le sue dita si avvicinarono ancora… fino… a toccare… il deserto sulla nuca! Era mezza pelata. << AAAAAARGHHHHHHH! >> Il suo grido fu terribile a udirsi!

<< Dannazione! >> imprecò Lina tappandosi le orecchie. << E’ come se avesse una gallina bloccata in gola, che chiede a sua volta pietà! >>

La povera strega spennata che un tempo era conosciuta sotto il nome di Martina, si tuffò a guardarsi allo specchio.

<> A quell’atroce grido, parte del soffitto le cadde in testa.

<< IIIIIIHHHHHHHHHHHHHHIIIIIII >>

<< Ma quante storie! >> sbuffò Lina. << I capelli ci sono ancora! >>

In effetti i capelli c’erano ancora… ma le era venuta… la chierica da prete che svettava lucida come una perla.

Fu il colpo di grazia. Martina rinsecchì. Sbiancò, e cadde sulla sabbia, come un tronco d’albero abbattuto. Non faceva più parte, di questo mondo. Lina si chinò su di lei.

<<… come dici? Posso usare il tuo laboratorio, mentre sei priva di sensi? È tutto gratis? Ma che gentile! >> esclamò allegramente afferrando l’unico libro di magia presenta nella biblioteca. Gli altri… contenevano solo posizioni erotiche!

<< Dunque… per diventare umana… bisogna…. >> Lina impallidì. <<… b…. b…. b…. ba… bacia… baciare un ragno. >> Un piccolo coso nero, con le zampe, e una lunga fluente chioma bionda, e dagli occhioni azzurri, si piazzò di punto in bianco, a due centimetri dal suo naso. “Un… ragnetto…” si disse sbiancando.

<< Ciao cocca… >> Il ragnetto le fece l’occhiolino. <<… pomiciamo? >>

<< C… c… come… diavolo fai, a respirare sott’acqua? >> gli domandò rassegnata. “Tutte a me, devono capitare…”

<< Eehh… non lo so! >> le rispose con un sorriso ebete. << Che importa? Vieni fra le mie zampette, porcellina mia! >>

<< Sparisci! >>  

Lo shock fu tale, che fu costretta spazzolarsi tutto il cibo che Martina custodiva in cucina. Una volta sazia e tranquilla, riprese in mano il libro. << Se vuoi diventare umana… in alternativa, invoca la fata madrina. Finalmente qualcosa di normale! >> borbottò fra sé, prima di recitare la formula magica che serviva a farla apparire.

<< Eccomi, mia cara! Oh! Ooh oh! >> esclamò la fata madrina, apparendo fra un turbinio di nuvolette rosa, le unghie laccate di rosso, con tanto di brillantini, e il torace villoso, stretto nel bustino. Dalla scollatura, straripava una non meglio identificata quantità di peli neri.

Lina sentì saettare un lungo brivido gelato lungo la schiena. “Ma siamo sicuri che non sia un travestito?”

<< Sono la fata madrina Zangrus… >>

Il “fatone” sbatté le lunga ciglia, e arricciò le labbra rosse. << Fatti baciare, bambina… >>

Lina indietreggiò, con gli occhi fuori dalle orbite. << MAIII! >> urlò dandogli un pugno di tal potenza, che lo mandò dritto dritto in direzione della Luna.

<< AAAAAAAAAAHHHHHH! >>

Nello svolazzar lontano, per un istante si videro i suoi mutandoni rosa, con i cuoricini, e gli orsetti del cuore.

Lina rabbrividì. <<….l’ ho scampata bella… >> I suoi occhi si calamitarono su uno strano bastoncino sottile.

<< Hey… ma…>> Se lo rigirò ben bene fra le mani. << Questa è una bacchetta magica! Evviva! >>

<< La… storia… non va così! >> sussurrò Martina, allungando la tremolante mano verso di lei.

<< Taci tu! >>

Senza nemmeno guardarla, le mollò un pugno, che spedì anche lei sulla luna… che presto si ricoprì inquietantemente di bimbi urlanti…

Lina, nel frattempo, raggiunse la superficie, agitò la bacchetta su di sé, e una volta umana, l’agitò ancora, e fece apparire un tappeto magico. << Ma che comodità! >> mugugnò soddisfatta. Mentre si stiracchiava placidamente sul tappeto voltante, realizzò solo allora, di avere fra le mani, le chiavi del mondo! Semplicemente agitando il bastoncino, poteva ricoprirsi di oro, gioielli, e avere tutto il cibo che voleva!

<< EVVIVA! CHE QUELLA STUPIDA MAPPA VADA ALL’INFERNO! CHi NE HA BISOGNO? >> urlò ridendo.

<< TRADITRIIIIIICEEEEEEEEE! >>

<< Spirito della mappa! >> Lina saltò a sedere sul tappeto, neanche fosse diventata un grillo e con ragione! Lo spirito della mappa, aveva “abbellito” se stesso con un bel mantello nero, stile angelo della morte, e con una mano scheletrica che le puntò contro.

<< Se il mio tesoro, entro tre giorni, non troverai, la faccia di Zangrus, e i capelli della strega Martina avrai, per il resto della tua VITAAAA! >> la minacciò tetramente.

<< NOOOOOOO! >> starnazzò Lina, prima che le balenasse in testa un idea. “Hey, aspetta un attimo ma di che mi preoccupo, io ho la bacchetta!” esultò fra sé.

Puff! Il bastoncino scomparve.

<< Niente bacchetta! >> sibilò severamente lo spirito.

<< E… di conseguenza… >> Lina inghiottì. <<… niente… tappeto volante! >> Allungò le mani sotto di sé.

Puff! Il tappeto volante scomparve.

<< NON STO CADENDO! NON STO CADENDO! NON STO CADENDOOOOO! >>

Prima che potesse fare qualunque cosa, il suo corpo precipitò nella giungla, e centrò perfettamente un gigantesco pentolone pieno d’acqua. << Ohi ohi ohi… >>

<< Ah! Salve signorina Sirena! >> esclamò una voce allegrotta, e fin troppo “familiare!” Come avrebbe potuto dimenticarlo? I suoi guai erano cominciati proprio a causa sua!

<< Dov’è? Dov’è? >> strepitò lei istericamente, guardandosi intorno.

<< Eccomi! >>

Lina si voltò di scatto. Era accanto a lei, all’interno del pentolone. << Cosa diavolo ci fai, qui? >> strepitò scuotendolo a più non posso.

<< Non lo so… >> rispose Gourry, sforzandosi di pensare. << Mi sono ritrovato nella giungla, dopo quello strano volo, e… questa simpatica tribù che ci circonda, mi ha fatto la festa di benvenuto! >> le spiegò con un sorriso fanciullesco. << Pensa… mi hanno lavato, coperto d’erbe, e messo in questo pentolone, per farmi il bagnetto! >>

Solo allora, realizzò che era nudo come un verme… e che le capanne, erano decorate con teschi di tutte le dimensioni! << POVERA ME! >>

<< Non sono stati gentili, a prepararci il bagnetto? >> le domandò fresco come una rosa.

<< Ma che bagnetto, e bagnetto, questi ci vogliono mangiare! >> strillò torcendogli i capelli.

Gourry sbatté gli occhioni. << Davvero, sirenetta? E perché? >>

<< Smettila di chiamarmi sirenetta! Mi chiamo Lina! >> sbottò mentre cercava una soluzione. Sulla terra, poteva usare i suoi poteri solo di notte, ma al tramonto, mancavano ancora alcune ore! << Che facciamo, adesso? >> piagnucolò.

<< Lina? >> esclamò Gourry inclinando il capo. << Lina… oh! >> Il principe s’illuminò tutto. << Ma allora… tu sei il mio tesoro! >>

<< Eh? >>

<< Conosco il modo, per uscire di qui… >> disse dolcemente, il principe Gourry, afferrandole il mento.

<< Oh… >>

Lina arrossì violentemente. Nessuno le aveva mai accarezzato la guancia, come stava facendo lui in quel momento, con tanta dolcezza. Gourry si avvicinò ancor di più… Lina provò un tuffo al cuore… lo vide avvicinarsi ancora, accostarsi al suo volto… ed infine… baciarla. Puff! Quando Lina riprese i sensi, sentiva… che qualcosa non andava… << GROAK! GROAK! GROA…. Ehy, perché sto gracidando? >> Un brutto presentimento la spinse ad osservarsi le mani… << ARGH! >>

Erano diventate delle vere e proprie zampette verdi! << No… non può essere… >> Esaminò il resto del suo corpo, e la verità la colpì come un dragon slave. Perché capelli a parte… era diventata una rana!

<< GROAK! GROAK! GROAK… >>

Quando vide Gourry, gracidare tranquillo accanto a sé, con un sorriso ebete sulla bocca, con tanto di schizzo di bava, che gli gocciolava sul mento, gli diede una tremenda zampata sulla testa, e gli afferrò una ciocca di capelli, mentre si lamentava dal gran dolore.

<< Che cosa diavolo mi hai fatto? >>

<< GROAK! GROAK! GROAK… niente! GROAK! GROAK! GROAK… >>

<< Come niente? >> strillò sbatacchiandolo. << E non gracidare! >>

<< Io sono il principe ranocchio… >> rispose allegramente. <<… non lo sapevi? >>

<< Oh… >>

Lina tremò convulsamente…

<< Alcuni notti fa, ho fatto un sogno, e… grazie ad esso, mi sono messo alla ricerca del tesoro. Ossia… la mia fidanzata! >> le spiegò saltellando di gioia. << La mappa mi apparve in sogno dicendo: per avermi salvato dal gatto, ti farò dono di un gran tesoro. Una Lina sirenetta ti apparirà, e il tuo destino cambierà! >>

<< STUPIDO SPIRITO DELLA MAPPA! MI HAI INGANNATA! MA TI PRENDERO’! TI PRENDERO’! >> urlò Lina inferocita.

Lo spirito della mappa, sentita la minaccia, giunta niente meno che dall’altra parte del mondo, pensò bene di trasferirsi sulla Luna, dove Martina e Zangrus, avevano fondato un bad and breakfast.

Il fondale marino… festeggiò… festeggiò… festeggiò…. Per vent’anni di seguito. Le loro preghiere, erano state esaurite.

 

Fine

Grazie di averla letta, mi auguro che siate sopravvissuti. Anche perchè questo non è il mio genere, di solito scrivo gotiche, stile fantasy... un po' musone, ecco... ^^''

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slayers / Vai alla pagina dell'autore: Teriel Donovan