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Autore: sheslola92    21/02/2016    1 recensioni
Chloe capì in quel momento che non avrebbe dovuto scegliere, il suo cuore aveva già scelto per lei. Lo sentì alzarsi dal divano per venire ad aprire la porta. Quando la aprì rimase a bocca spalancata. Le parole le uscirono di bocca senza che nemmeno potesse controllarle. “Ho sbagliato, me ne rendo conto solo ora. Sono stata una stupida a mettervi l'uno contro l'altro. Ma ora è tutto finito. Voglio te, scelgo te”.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Fantastico come al solito non ho la più pallida idea di cosa indossare stasera.”Chloe era esasperata, aveva tirato fuori mezzo armadio e ancora non aveva trovato nulla da indossare. Ogni volta che doveva uscire era sempre la stessa storia. Buttava tutti i vestiti sul letto, si lamentava del fatto che non aveva nulla da mettere e alla fine chiedeva in prestito qualcosa a Grace. Seduta sul letto circondata da tutti gli abiti, Chloe cercava di trova il il capo perfetto. “Chloe ma dai che ti presto qualcosa io” fece un tentativo Grace. “No, ti chiedo sempre in prestito qualcosa. Stavolta no, ci sarà pure qualcosa che possa mettere.”rispose scocciata Chloe. Mentre rovistava si fece un appunto mentale: fare shopping al più presto. “Gonna non se ne parla, quindi che ne dici di questi?” chiese Chloe all'amica mostrandole un paio di skinny jeans neri. “Sei sempre la solita, mai una gonna o un vestito.” brontolò Grace. “Bhe dalla tua reazione direi che sono perfetti allora” rispose Chloe ammiccandò. Indossò i jeans e optò poi per una maglietta con le maniche fino al gomito e la scollatura che le lasciava scoperte le spalle. Quando ebbe finito di truccarsi, sistemò la borsa, scelse poi delle scarpe francesine che tanto adorava e si infilò un giubetto di pelle. “Allora Grace sei pronta?” - “Eccomi, andiamo.”

Il locale era appena fuori città, dall'altra parte rispetto a dove abitavano Chloe e Grace quindi ci misero un po' per raggiungerlo. Era una specie di grosso capannone che ospitava un'enorme sala. Quando varcarono la soglia furono investite da una marea di suoni, profumi e grida. La musica che suonavano era stile anni '60 e Chloe tirò un sospiro di sollievo. Non amava le musiche commerciali, tutte con lo stesso ritmo e dove la gente si strusciava completamente sul partner come degli animali in calore. La vecchia musica permetteva dei balli divertenti e intimi che Chloe tanto amava. Si guardarono intorno alla ricerca dei ragazzi. Pierre insieme all'indirizzo aveva scritto che loro si sarebbero trovati là. “Grace cercali un po', io non li vedo” ordinò Chloe. Mentre si guardavano in giro Chloe diede un'occhiata più approfondità alla sala. Invece dei soliti divanetti appartati, c'erano delle sedie in pelle rossa e le pareti erano ricoperte di varie foto e poster che richiamavano gli anni 50-60. In un angolo c'era un vecchio juke-box e il bancone del bar era bianco con lo stemma del locale stampato sulla parte anteriore. Al centro si trovava la pista da ballo ed una parte di essa aveva delle piastrelle che si illuminavano. Era un locale davvero piacevole nel complesso e ciò che mancava erano solo i 5 ragazzi. Dopo cinque minuti Chloe finalmente li vide e fece segno all'amica di seguirla. Facendosi spazio tra la gente che ballava riuscirono a raggiungere il tavolo dove le stavano aspettando. “Ce l'avete fatta alla fine! Vi stavamo dando per disperse!” A parlare era stato Pierre che si avvicinò alle ragazze con un sorriso divertito e le salutò con un leggero bacio sulle guance. “Si scusate è che viviamo dall'altra parte della città.” rispose Chloe a modi scusa. Dopo aver salutato il cantante della band, salutò in maniera rapida gli altri e si fermò da Seb. “Devo ammettere che mi aspettavo mi invitassi tu stasera invece di Pierre.” commentò Chloe. “Ma che ne sai, magari non ti ho invitato perchè non ti volevo”rispose Seb ammiccando alla ragazza. Chloe gli si avvicinò e lo spinse ridendo. “Impossibile, tutti mi vogliono” - “Ma sentila come fa la snob.” commentò divertito Seb. “Da quando tutti ti vogliono?” - “Bhe sono io, chi non mi vorrebbe.” scherzò. “Ti consiglio di fermarti finchè sei in tempo o la gente potrebbe prenderti per pazza” la stuzzicò lui. Oh si le era mancato questo scambio di battute. Dopo tutto questo tempo veniva ancora naturale, come se non si fossero mai lasciati davvero. “Ti prendo qualcosa da bere? ” chiese Seb interrompendo i pensieri di Chloe. “Oh si mi piacerebbe, non so scegli tu. Tanto conosci i miei gusti.” rispose sorridendo. Detto questo il ragazzo la baciò velocemente sulla guancia e corse verso il bar. Chloe si voltò e diedi uno sguardo al resto del gruppo. Grace era intenta a conversare con Chuck e Jeff, David era sulla pista da ballo con qualche ragazza sicuramente e Pierre ascoltava distratto la conversazione dei primi tre. Chloe le si sedette di fianco e lo toccò gentilmente con la spalla. “Bhe non dirmi che mi hai invitato qui solo per ascoltare le conversazioni altrui.” Il ragazzo parve destarsi e si girò sorridendo. “In effetti no, ma se ti piace possiamo anche farlo.” rise Pierre. “Ma credo sia meglio ballare, ti va?” mentre parlava il ragazzo si alzò e le porse la mano. Chloe guardò verso il bar dove Seb stava ancora cercando di fare l'ordine e poi si voltò ad osservare la mano davanti a lei. “Certo, volentieri.” rispose Chloe appoggiando la mano su quella di Pierre. Il ragazzo la trascinò in mezzo alla pista e poi si voltò verso di lei. Quando furono faccia a faccia lui cominciò a muoversi come un pazzo, saltellando e muovendo fretenicamente gambe e braccia. Chloe non potè che ridere di fronte alla scena. “Mi prendi in giro?” chiese facendo il finto offeso. “No no, solo che hai un modo strano di ballare” commentò Chloe ancora in preda alle risate. “Se tu ti unissi a me magari sembrerei meno pazzo” rise lui. Allora Chloe cominciò ad imitare il ragazzo ed, inutile dirlo, si divertì da matti. Pierre aveva sempre una nuova mossa da mostrare sempre più strana rispetto a quella precedente e ogni volta Chloe era piegata in due dalle risate. Dopo qualche canzone la musica sfrenata si fermò e cominciarono dei lenti. Il ragazzo la guardò e le porse nuovamente la mano. “Signorina, mi concede questo ballo?” chiese facendo un inchino goffo. Chloe dopo l'ennesima risata prese la sua mano e si affrettò ad aggiungere “Volentieri signore.” e fece un profondo inchino come una vera dama di corte. Si avvicinarono e Pierre le mise un braccio all'altezza della vita e con l'altro le prese la mano. “Non ti ricordavo così divertente.” disse pensierosa Chloe. “Ma come? Io sono famoso per il mio essere così ilare.” scherzò lui. “Oh si giusto, come potrei mai essermi dimenticata di ciò.”ribattè Chloe. Dopo un attimo di silenzio Pierre tornò a parlare. “Ti è mancato il Canada?” - “Si, alla fine sono cresciuta qui e non riuscivo a pensare ad altro che a tornare appena ne avessi avuto la possibilità. Ho perso di vista gran parte degli amici che avevo prima di partire ma ho Grace che fa per tre quindi.” sorrise Chloe. “Bhe per quel che vale hai noi, cioè non so gli altri ma mi puoi considerare un amico.” Chloe alzò lo sguardo ed il ragazzo la fissava. I suoi occhi castani erano ammalianti e seducenti e la scrutavano come se volesse guardarle attraverso. Il sorriso sghembo era dolce ed innocente come se stesse attendendo una risposta davvero importante. Le guance rosse per il ballo e i capelli spettinati completavano il tutto. Chloe si perse ad osservare quel viso e si dimenticò completamente della risposta. “Chloe ci sei?” la risvegliò il ragazzo. Chloe quasi saltò dallo spavento “Oh si scusa Pierre. Comunque grazie. Cioè si mi piacerebbe considerarti un amico.” La musica cambiò e Chloe gli rivolse un sorriso “Vado a prendere da bere se non ti spiace”. “Certo figurati, andiamo.” Lasciarono la pista ancora per mano e Pierre non la staccò nemmeno quando arrivarono al tavolo. Seb le si avvicinò e le porse il drink. “Mi chiedevo dove fossi finita.Tieni, dovrebbe piacerti.” le disse porgendogli un drink. Lo sguardo di Seb si spostò poi dal viso di Chloe alla mano, anzi alle loro mani. Chloe la tolse subito e si affrettò a prendere il drink che il ragazzo le porgeva. “Grazie stavo ballando e il tempo è volato.” rispose sorridendo e sperando che non avessse fatto troppo caso alle loro mani. Assaggiò la bevanda che Seb le aveva portato ed un sapore di fragola la travolse. “Oh si, mi conosci davvero bene.” commentò Chloe. Seb la guardò e sorrise soddisfatto. “Sei sempre la stessa Chloe dopotutto.”

Più tardi dopo numerosi altri balli Chloe si sentiva davvero accaldata, le mancava il respiro e doveva uscire assolutamente. “Esco un attimo a prendere aria.” comunicò Chloe a Grace che annui distratta. Quando finalmente riuscì ad uscire dal locale, l'aria fresca della notte la invase rinfrescandole le guance che ormai erano di un colore simile alle fragole. Prese un profondo respiro e si appoggiò alla parete del locale. Forse era lei che si faceva paranoie ma sembrava davvero che Seb fosse geloso prima. Non era successo nulla, era solo una mano ma l'aveva guardata come se avesse fatto chissà cosa. Ma avevano chiarito, erano amici e non poteva essere diverso da ciò. Dall''altra parte c'era stato Pierre che era stavo davvero carino e gentile. L'aveva guardata in maniera strana e le aveva tenuto la mano. Ma anche in questo caso forse erano cose normali, niente di che. Mentre era immersa nei suoi pensieri un ragazzo le si avvicinò. “Ciao bella...” il resto della frase non potè capirlo, le parole erano come unite tra loro. Certamente il ragazzo aveva bevuto e parecchio. “Credo sia meglio che tu vada a casa!” lo avvisò Chloe cercando di allontanarsi. Il ragazzo non mollava e si avvicinava sempre di più, così vicino che i loro volti erano a pochi centimentri di distanza. Quando ormai non aveva più via di scampo, due mani presero il ragazzo per le spalle e lo spostarono di lato. Il ragazzo si voltò di scatto e sferrò due pugni, mentre uno colpiva l'aria, l'altro andò dritto a colpire il naso del salvatore di Chloe. “Cavolo che male!”. L'ubriaco scappò e Chloe si ritrovo a fissare Pierre con le mani al naso. “Oddio Pierre ti ha fatto tanto male?” chiese preoccupata Chloe. “Abbastanza ma me la cavo.” rispose lui con fare rassicurante. “Fammi vedere un po'”. Chloe gli si avvicinò, gli spostò le mani e del sangue usci copiosamente. “Che cavolo, non va bene per niente!” Chloe cercò velocemente nella borsetta che grazie al cielo non aveva lasciato nel locale e gli consegnò un fazzoletto. “Dove abiti Pierre?Credo sia meglio che ti riporti a casa.” Il ragazzo fece per controbattere ma Chloe si affrettò a aggiungere “Non si discute, è colpa mia se è successo quindi ora ti porto a casa.” Pierre parve non voler discutere “Abito a 5 minuti da qua, io sono venuto a piedi.” - “Lascia stare, ho la macchina qui vicino, seguimi.”

In un paio di minuti erano già sotto casa di Pierre. Era una villa (o forse più un maniero da quanto era grande) disposto su due piani. Pierre porse le chiavi a Chloe che aprì la porse svelta. L'atrio era enorme, alto ed ampio. Vi erano delle colonne che lo dividevano da un grande salotto sulla destra mentre sulla sinistra c'era una cucina in grado di ospitare dieci chef insieme. Nonostante l'enormità della casa era accogliente e confortevole. Pierre indicò delle scale a chiocciola sulla destra e fece segno di salire. Una volta al piano di sopra cercò di fretta un bagno. Dopo aver aperto varie porte lo trovò e invitò Pierre ad entrare. “Vieni, fatti sistemare.” Dopo aver fermato il sangue, Chloe prese un panno bagnato e invitò Pierre a sedersi. “Grazie per avermi salvato eroe” ringraziò Chloe mentre puliva il viso al ragazzo. “Figurati, dovere mio.” ammiccò lui. “Potevi evitare il pugno ma forse era chiedere troppo.” rise. “No era tutto calcolato. Un vero eroe picchia duro.” scherzò lui. “O si fa picchiare duro.” aggiunse Chloe facendo l'occhiolino. Dopo aver finito col viso del ragazzo annunciò “Sei tornato come nuovo.” - “Grazie Chloe, non dovevi.” - “Ma smettila, certo che dovevo.” - “Vuoi qualcosa da bere?” propose Pierre. “Si volentieri.”. Scererò dunque la scala a chiocciola  e si diressero in cucina. Pierre apri il frigorifero “Coca, fanta, acqua. Non ti propongo alcolici perchè devi guidare.” rivolse un sorriso a Chloe. “Una coca va bene.” accettò. Mentre le passò il bicchiere face una delle sue solite battute. “Sai hai un futuro da infermiera. No dico se con il giornalismo non va, ti ci vedo bene.” - “Simpatico davvero.” rispose Chloe mostrandogli la lingua. “Bhe grazie di nuovo per il salvataggio. Ora è meglio che torno a prendere Grace. Si è fatto davvero tardi e abbiamo un po' di strada da fare.” - “Certo, avvisami quando sei arrivata a casa, così sto tranquillo.” rispose Pierre con fare serio. “Tu che ti preoccupi?! Wow posso davvero dire di averle viste tutte.” ribattè divertita. Pierre la guardò con un sorriso dolce e aprì la porta. “Grazie infermierina.” - “Grazie eroe.” Dopo questo scambio di battute Pierre le prese la mano e si avvicinò dolcemente al suo viso. Lo stomaco di Chloe parve contorcersi e la testa era andata ufficiamnente in palla. Pierre le diede un bacio delicato e soffice sulla guancia. Questo però era diverso da quelli che si erano dati in precedenza per salutarsi. Era più intimo ed eccitante. Quando si staccò Chloe aveva le guance in fiamme e le gambe le tremavano. Gli rispose con un rapido sorriso, tornando veloce verso la macchina. Era una sensazione strana e piacevole. Era stato solo un bacio sulla guancia ma tutto il suo corpo era stato scosso da un fremito ed era sicura fosse di piacere. Scosse la testa come per liberarsi da quella sensazione e avviò la macchina. Una volta raggiunto il locale trovò Grace fuori che la aspettava, le fece cenno di salire. Mentre tornavano a casa ovviamente Grace prese con l'interrogatorio. Dopo averle raccontato in breve cosa era successo l'amica cominciò a saltellare sul sedile contenta. “Dai so che ti è piaciuto quel bacio, sei tutta rossa.” commentò Grace. “Ma smettila di dire cavolate. Non mi piace,è solo un amico.” rispose Chloe. Ma un calore improvviso sulle guance la tradì. Lo stomaco si contorse e un sorriso da ebete le apparì sul volto. Ok, forse.

   
 
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