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Autore: Altair4    22/02/2016    2 recensioni
Astrid è la prescelta numero 3, è giunta sulla Terra per una missione di vitale importanza, ha calcolato tutto meno che avrebbe incontrato dei terrestri molto particolari e dotati di guscio...
…mettetevi nei panni di un essere che non conosce a pieno le emozioni dei terrestri, non sa cosa sia una famiglia, l’amicizia e l’amore…
Anche le tartarughe si troveranno ad affrontare situazioni e sentimenti mai conosciuti prima...
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Da quando erano tornati dal viaggio su Marte, erano passate varie settimane e la vita di tutti aveva assunto una ben determinata routine.
 
Le tartarughe, Astrid, Lisad e Beal facevano due allenamenti al giorno e pattugliavano New York quasi tutte le sere. Leo e Mikey
 
passavano ogni loro momento libero con le loro umane preferite.
 
Mead e Rel non potevano ancora partire per fare l’esplorazione del suolo marziano perché sul pianeta infuriavano tempeste pericolose,
 
il suolo ancora tremava per i terremoti ed i vulcani ancora eruttavano. Non sapendo che fare, la sociologa Niana aveva coinvolto il
 
compagno in una serie di iniziate umanitarie, come ad esempio servire alla mensa dei poveri in città, oppure organizzava psicoterapie
 
gratis per famiglie bisognose, in pratica faceva un po’ di esperienza sul campo per quando poi avrebbe dovuto occuparsi della vita
 
sociale dei nuovi marziani.
 
            -Di questo passo ci vorrà una secolo perché possiamo insediarci sul pianeta rosso- si lamentava Rel, era nel laboratorio e stava tediando Donnie con le solite lamentele sul fatto che, dopo ben quattro mesi, non era ancora possibile esplorare Marte.
            -Rel avevo detto sei mesi minimo, nessun Niano ha mai fatto un esperimento di questa portata. Penso comunque che tra un mese potrete già fare il primo viaggio-
            -Tra un mese?-
            -Su caro non è poi così tanto e poi a me piace stare su Terra, lo sai che la rimpiangeremo soprattutto i primi tempi- disse Mead che già sapeva le sarebbe mancato molto il suo shopping visuale. Entrò Nied e si rivolse a Donnie:
            -Mi ha detto Astrid che la mia nuova navetta è quasi pronta, possiamo già provarla?- il medico Niano aveva sacrificato la sua capsula per la prima fase della missione su Marte.
            -Se vuoi possiamo andare a provarla, ho potuto utilizzare in parte il materiale del relitto che ci ha regalato Karai, non è perfetta ma è migliore della Tartacapsula e potrà ricaricare i cristalli con la sola luce solare-
            -Ma è un’ottima notizia. Dovresti rendere tutte le capsule così-
            -C’è troppo poco spazio, infatti questa nuova navetta è un po’ più grande, ma sempre ovale. E’ la forma perfetta-
            -Noi Niani non facciamo mai nulla a caso- disse Nied, Frel e Mead annuirono.
 
Il gruppetto di lucertole evolute seguì Donnie nella sua officina, anche Astrid, Beal e Lisad li raggiunsero in seguito. Era un po’ che non
 
succedeva un evento del genere, tutti si sentivano un po’ inutili ad aspettare che  Marte si assestasse, qualsiasi cosa serviva a distrarli
 
da quel pensiero.
 
            -In effetti è un po’ più grande, ma sempre in proporzione con le altre. Come hai fatto con il materiale che ti mancava?- Chiese Nied.
            -Ho usato più cristalli per fare il telaio e una lega di titanio, oltre al metallo Niano recuperato. La tua capsula è la più potente dopo quella di Beal, hai a disposizione molta più energia-
            -In realtà non ho bisogno di più potenza…-
            -Allora se vuoi la prendo io!- disse Lisad che anche lei aveva seguito il gruppetto curiosa.
            -Forse te la cederò …vedremo… ma prima ci voglio fare un giro, posso Donnie?-
            -Sì vai tranquilla, devo solo un po’ calibrare i comandi, salta su-
 
Quando Nied si avvicinò, la capsula si aprì, salì dentro, si sdraiò ed una sorta di casco di energia si formò intorno alla sua testa,
 
funzionava esattamente come un mezzo Niano. Diede i comandi mentali giusti, uscì rapidamente dalle fogne e spuntò nella baia di New
 
York.
            -Come va ? Risponde bene?-
            -Donnie è fantastica! Sono senza parole, è molto maneggevole e c’è anche un campo di forza-
            -E’ meno robusta delle vostre capsule non abbiamo metalli come i vostri, non ancora… per cui automaticamente si forma una protezione per gli urti. Ma arrivi bene alla velocità massima?-
            -Provo subito-
In pochi secondi uscì dall’atmosfera e raggiunse la Luna alla usuale velocità pazzesca.
            -Tutto bene Donnie, la nuova capsula è una favola, quasi quasi non te la regalo Lisad!-
            -Ma cosa le è preso a Nied? Prima odiava pilotare- chiedeva Lisad.
            -Ha deciso di prepararsi al meglio per Marte, quando si mette in testa qualcosa…ricordate il campo di asteroidi? E’ stata l’unica a riportare danni. Non le è andata giù essere la peggiore- commentò Beal.
            -Si dovrebbe dare una calmata, gli ci vorrebbe qualche distrazione…Beal? Ma quando ti darai un po’ da fare…-
            -Lisad, non mi sembra il caso…- Disse Astrid, la soldatessa Niana era sicuramente la sua migliore amica ed era davvero in gamba, ma il tatto non sapeva proprio dove fosse di casa.
            -Credo anche io che si dovrebbe distrarre di più, infatti sono contento che oggi sia tra le stelle invece di studiare articoli scientifici- rispose Beal, tranquillo come se le parole di Lisad non lo riguardassero.
 
Nied si divertì a fare un po’ di slalom tra i satelliti, voleva esercitarsi in modo adeguato prima di rientrare. Quando atterrò erano già tutti
 
andati via a parte Beal che l’aspettava leggendo un libro terrestre molto particolare: “Elogio della Follia” di Erasmo da Rotterdam.
            -Beal…aspettavi me?-
            -Hai mai letto questo libro? E’ un saggio filosofico-
            -Non è il mio genere…-
            -Dovresti invece, forse ti insegnerebbe un po’di autoironia-
            -Allora forse non fa per me. Ma era questo che volevi dirmi?-
            -Non solo, ti va di andare a fare due passi fuori? Volevo portarti in un bel ristorantino-
            -Non avrai mica rubato dei dollari dal bancomat come fa a volte Rel?-
            -No, non è nel mio stile. Sono stato al porto, ho un conoscente là, ogni tanto faccio un lavoretto per lui, scarico le merci dei container, mi rilassa e sono soldi guadagnati…ma allora? Vieni o no?-
            -Mi farebbe piacere, mi dai un secondo? Mi cambio-
 
I due Niani uscirono in superficie, non capitava spesso che Nied si prendesse del tempo libero, solo Beal riusciva a convincerla, ma non
 
tanto spesso quanto avrebbe voluto lui.
 
            -Cosa ci trovi nei libri dei terrestri? A me sembrano così sdolcinati e patetici-
            -Quanti ne hai letti?-
            -Va bene, non li ho mai letti, ma ormai conosco i terrestri e quindi deduco come possano essere i loro libri. Poi sono oggetti così sorpassati e sono uno spreco di materiale-
            -Forse sono sorpassati, ma sono oggetti interessanti, mi piace girare le pagine, toccare la carta, alcuni hanno anche odori particolari. Quello che sto leggendo non è patetico e non parla di romanticherie. Ma ho letto dei libri romantici e mi piacciono molto-
            -Mi chiedo cosa abbiano sbagliato con te-
            -Non fare la Niana bacchettona, lo so che sotto quel bel viso severo ci sono dei sentimenti-
            -E come fai a dirlo? Ti ho bloccato durante la fusione…-
            -Quando curi i tuoi pazienti lo fai con amore-
            -Non sono professionale?- chiese Nied quasi preoccupata.
            -Certo che lo sei, ma si vede che è molto importante e quando ero ferito…credo che tu mi abbia accarezzato la testa-
            -Non è proprio così, volevo sentire se avevi la febbre…credevo che tu dormissi…poi dopo mi hai mandato via così in malo modo…- Si giustificò Nied, ma era un bugia, con la cintura poteva misurare la temperatura corporea con la precisione di millesimi.
            -Ero arrabbiato con te, ma nessuno mi aveva mai carezzato prima…non sapevo cosa pensare…allora ho fatto finta di dormire-
 
Nied aveva provato un tenerezza infinita a sentire quelle parole, ma non voleva darlo a vedere e represse il sentimento.
            -Siamo arrivati. E’ un ristorante italiano, me lo ha suggerito quel mio amico del porto, mi ha detto che si mangia molto bene-
            -Non sono mai stata al ristorante…-
            -Non preoccuparti fai come faccio io, è semplicissimo: chiediamo un tavolo, ci sediamo, il cameriere ci porta il menù, scegliamo cosa mangiare, ordiniamo, dopo un po’ ci portano il cibo, mangiamo, portano il conto, paghiamo e ce ne andiamo-
            -Ma quanto tempo abbiamo per fare tutto questo?-
            -Tutto il tempo che vogliamo, nessuno ci rincorre, pensi che ti potrai rilassare un attimo?-
            -Sì… però ci sono tanti umani…non mi piace essere osservata-
            -Non preoccuparti non staranno a fissare noi tutto il tempo, se non sai cosa fare guarda me e andrà tutto bene-
 
Trovarono un posto a sedere, una cameriera molto pimpante e vistosa si avvicinò per portagli il menù.
            -Buonasera signori.  Ecco a voi i men… no! Non ci credo! Il norvegese?!-
            -Betty? Sei tu? Hai cambiato lavoro- rispose Beal sorridente.
            -Che piacere, sei in forma come sempre!-
            -Anche tu!-
            -Come sono felice di vederti. Non ti ringrazierò mai abbastanza per quello che hai fatto per me-
            -Ma non ho fatto molto…anzi sono io che ti ringrazio, ho trovato lavoro al porto-
            -Figurati! Nulla in confronto a quello che hai fatto tu!  Quel giorno mi hai ridato fiducia nel genere umano ed ho deciso che dovevo cambiare vita-
            -Allora hai fatto tutto da sola-
            -Sei proprio un tipo strano, ma questa bella signorina?-
            -Betty, questa è Nied. Nied questa è Betty-
Nied si sforzò di sorridere e le dette la mano.
            -Sai? Sei proprio una ragazza fortunata, tientelo stretto! Allora cosa vi porto? Avevate qualche idea?-
            -Cosa ci consigli Betty?-
Beal si comportava come se fosse andato al ristorante molto spesso.
            -Senti, lo chef è veramente bravo ed è italiano, per cui cascate sempre bene. Però vi consiglio assolutamente la pasta allo scoglio ed i ravioli di radicchio rosso e gorgonzola-
 
I Niani avevano da poco cominciato a mangiare in modo terrestre ed in effetti erano curiosi di provare sempre nuovi gusti. Le loro papille
gustative non erano abituate a tutti quei sapori, ma avevano ancora il senso del gusto molto sviluppato, forse un retaggio dei loro
antenati.
 
Dopo aver ordinato e quindi essere rimasti più o meno soli, Nied tartassò Beal di domande:
            -Chi è quell’umana e come mai ti conosce? Da quando frequenti i ristoranti? E…-
            -Una domanda per volta! Betty l’ho conosciuta camminando per New York, lei mi ha fatto conoscere quel mio amico del porto, è una delle prime umane a cui ho letto la mente-
 
Beal era stato un gentiluomo non aveva specificato esattamente come l’aveva conosciuta, ma Nied era troppo sveglia.
            -Lei è la prostituta vero? Quella ragazza da cui hai preso le informazioni sull’accoppiamento dei terrestri-
 
A volte riusciva ad essere talmente Niana, pensava Beal, da dargli quasi sui nervi.
            -Non volevo presentartela proprio in questi termini, ma si è lei. E’ una brava ragazza che era finita male, si deve occupare del figlio e della mamma malata. Come vedi ha cambiato lavoro-
            -E questo grazie a te? Come hai fatto?-
            -Le ho dato dei soldi per ringraziarla dei pensieri che ho letto in lei…è convinta che io sia un benefattore…in realtà non è stato uno scambio equo, lei mi ha dato molto di più di quanto potrò mai ricambiare. Ma evidentemente il gesto ha contribuito in parte a farle cambiare vita. Quel pensiero era già dentro di lei, non ho fatto molto in realtà-
            -Tu eri già stato qui?-
            -No, ma sono stato in altri ristoranti…una di quelle volte che hai preferito studiare invece di uscire con me-
            -Non vedo nessuno che mangia da solo…sarai sembrato sospetto-
            -Che importanza ha? Mica ti arrestano se sei da solo. A me non importa nulla, poi visto quanto mangio i proprietari sono sempre felici di vedermi e finisce sempre che conosco il cuoco ed i camerieri si fermano a parlare con me- disse Beal tutto contento.
            -Sei davvero socievole, ma come fai?-
            -Non lo so, non ragiono su tutto quello che faccio, se non arreca danni a nessuno lo faccio e basta. Non mi guardare a quel modo… non farai nessun esperimento al mio povero cervello, va bene?-
            -Ma…-
            -Niente ma, perché non studi un po’ il cervello di Mead? Si è fatta una carta di identità falsa e ora è entrata in una comunità di
 
New York per aiutare i bisognosi, ha così tanti amici che non sa come fare, una volta ha affittato una villa e ci ha fatto uno festa-
            -Non sapevo nulla-
            -Ci credo! Tu stai sempre a studiare e quanto vivi?-
            -Perché non mi ha invitato?-
            -Lo ha fatto, tu non le hai nemmeno risposto, leggevi. Poi non saresti andata, ti saresti trovata in un tale imbarazzo, anche adesso non riesci a goderti nulla. Quando ti ricapiterà? Tra non molto dovremo lasciare tutto questo e tu nemmeno sai cosa ti sei persa-
            -Noi non siamo terrestri, questa vita non fa per noi-
            -Io mi trovo proprio bene, a me piacciono i terrestri-
 
Betty arrivò al tavolo con le ordinazioni.
            -Ragazzi lo chef è un mio caro amico e mi ha suggerito questo Gavi, è un vino bianco buonissimo! Offre la casa-
            -Betty non dovevi e poi non beviamo…-
            -Ma via per un po’ di vino, ci sta benissimo con quello che avete ordinato. Ti prego insisto, non farti pregare-
            -Va bene, ti ringrazio, ma non dovevi-
 
Appena Betty si allontanò, Nied cominciò a bisbigliare preoccupata.
            -Non abbiamo mai bevuto! Non sappiamo l’effetto di tutto quell’etanolo nel nostro corpo, potremmo sentirci male-
            -Rilassati, l’ho provato una volta, ero tutto felice dopo. Però io sono bello grosso, tu ne devi bere pochino, altrimenti ti potresti sentire male davvero. Su coraggio se ti addormenti, ti riporto io a casa-
            -Non saprei…-
            -Dai su, solo un goccio… è maleducazione rifiutare un regalo, gli umani ci restano male-
            -Sai a me cosa importa se ci restano male-
            -Ma Betty è una mia amica ormai-
 
Beal versò il vino per sé e Nied.
            -Ora brindiamo, alza il bicchiere come faccio io e avvicinalo al mio-
            -Brindiamo?-
            -E’ un modo dei terrestri per festeggiare-
            -Ricordo di aver letto qualcosa sul comportamento umano. Ma a cosa brindiamo?-
            -A questa serata e alla missione su Marte-
            -Va bene brindiamo!-
 
Nied provò il vino.
            -Che sapore strano, non è male, però se penso che l’etanolo è praticamente una droga…-
            -Non è morto mai nessuno per un po’ di vino, basta non esagerare-
Le guance della Niana si tinsero di rosso.
            -Credo che la mia circolazione sia cambiata, tu non senti caldo?-
            -Un pochino, ma non ho bevuto ancora abbastanza. Tu invece sarà meglio che ti fermi lì-
            -No perché? E’ innocuo, versamene un altro po’-
            -Poi non ti arrabbiare se ti porto di peso al rifugio-
            -Non succederà-
 
Dopo un po’ Nied cominciò a parlare in modo più vivace e rideva, per Beal era uno spettacolo starla a guardare, avrebbe voluto filmarla, non l’aveva mai vista così.
            -Ma quella Betty… è carina? A te piace?- chiese un’insolita Nied.
            -Sì, molto-
            -Anche più di me?-
 
Beal rimase un po’ interdetto sul momento, ma sapeva come funzionava il vino, non si sarebbe ricordata molto della serata e allora rispose molto sinceramente.
            -No Nied…tu sei molto più bella di lei…-
            -Ah! Ci speravo! Ma tra le Niane che conosci?-
            -Siete tutte bellissime lo sai bene, sia per i canoni Niani che terrestri- Beal sospirò.
            -Chi preferisci? Lisad? E’ molto forte e muscolosa. Mead? Sempre elegante e socievole. Astrid? Sembra uno spirito delle nevi-
            -Spirito delle nevi?-
            -Anche noi abbiamo la nostre creature fantastiche, credevo conoscessi i racconti Niani-
            -Sì certo, non ci avevo mai pensato, qua direbbero che sembra un fata-
            -Allora chi ti piace di più? Astrid?-
            -A me piacciono molto le tue scaglie dorate…sei una rarità, di solito i colori più comuni sono quello argenteo o bronzo. Non avevo mai visto una Niana dorata-
            -Credo sia stato un errore…ma quindi ti piaccio?-
            -Nied…lo hai sempre saputo, come altro te lo devo dire-
            -Allora perché non mi vuoi?-
            -Da come ti comporti con me non sembri poi così interessata, credevo ti bastasse essere amici. Non dimenticare che devo ancora fare della psicoterapia-
            -Mead mi ha detto che stai benissimo, sei un po’ instabile come i terrestri e questo si vede. Ma sei migliorato molto-
            -Ho paura di farti del male-
            -Come del male?-
            -Posso uccidere un Niano con un mano sola…ho paura anche solo ad abbracciarti troppo forte e tu sei così mingerlina…-
            -Mi hai già abbracciato e non mi hai fatto del male-
            -Non capisci…quelli erano abbracci amichevoli…-
 
Nied si versò ancora del vino.
            -Vacci piano! Non sei abituata!-
            -Mi aiuta molto a dirti quello che penso…non è facile per me-
            -Il vino toglie le inibizioni anche ai Niani quindi…-
            -E’ molto interessante, ci farò uno studio di sicuro…ma adesso non mi va di parlare di questo-
 
Beal era sempre più sorpreso, non l’aveva mai vista così, però non gli piaceva che ci volesse qualcosa di artificiale per avere una conversazione.
            -Però questo era l’ultimo bicchiere che berrai stasera. Ti sono piaciuti i ravioli?-
            -Erano molto buoni, dobbiamo tornare qui almeno un’altra volta prima di partire. Ma non cambiare discorso, cosa intendi per farmi del male?-
            -Come posso spiegarti…è più facile per me trattenere le emozioni che ho per te, non so cosa succederebbe se fossi senza controllo-
            -Mi uccideresti di passione?- disse Nied e si mise a ridere.
            -Sì…temo di sì-
            -Allora metterò la cintura, almeno sarò forte anche io e non potrai frantumarmi le ossa- Disse maliziosamente e continuando a ridacchiare.
            -Vorresti… usare la cintura? Non ci avevo pensato…ma tu scherzi vero? Domani nemmeno ti ricorderai che l’hai detto-
            -Allora facciamolo stasera-
Beal inghiottì e poi disse a mezza voce:
            -Mi sembrerebbe come approfittare della situazione…-
            -Se il vino toglie le inibizioni, allora vuol dire che lo voglio fare veramente e normalmente ho paura-
            -Ma se non ricorderai più niente, a che sarà servito?-
            -Non ho perso tutte le mia facoltà, certo che ricorderò-
            -Non lo so, la prima volta che ho bevuto vino, il giorno dopo avevo un gran mal di testa e mi sono ritrovato in cima ad un grattacielo. Ho guardato subito i notiziari…per fortuna non parlavano di nessuna grossa lucertola rossiccia che distruggeva palazzi-
            -Vedi non sei pericoloso, perché hai così tanta paura di te stesso?-
            -Forse non lo sono, ma se io e te avremo mai una relazione tu porterai di certo la cintura-
 
Finirono di cenare, Beal da bravo "gentil-Niano" pagò. Betty lo salutò abbracciandolo, mentre Nied gli mandava un’occhiataccia. Aveva ragione Mikey, le femmine sono tutte uguali in tutto l’universo.
            -C’era bisogno che ti saltasse addosso in quel modo?-
            -Allora anche le Niane più fredde e calcolatrici possono essere gelose!- Disse Beal sorridendo.
            - Le terrestri sono così fisiche… vorrei riuscirci anche io…-
 
Lui aveva bevuto solo un paio di bicchieri di vino e per la sua stazza erano talmente pochi che era solo un po’ felice, ma non di certo
 
brillo. Nied invece rideva troppo, soprattutto parlava molto e camminava un po’ a zig-zag. Beal per sicurezza le mise il braccio intorno
 
alle spalle e decise di fare due passi per farle smaltire l’alcool.
            -Ti sto abbracciando, è abbastanza fisico così?-
            -Non male, ma si potrebbe fare meglio-
 
Era orami estate e le serate erano fresche ma piacevoli, i due Niani camminavano vicinissimi, ad un certo punto fu Beal che fece una domanda molto personale.
            -Tu cosa pensi di me…sono troppo grosso e muscoloso?-
            -Te l’ho detto sei diverso, anche il tuo colore è molto raro. Poi non mi dispiacciono i tuoi muscoli, mi sento protetta tra le tue braccia e non hai un filo di grasso, sei proprio tonico-
 
Beal arrossì, quello era una specie di complimento, lei non gliene aveva mai fatti.
            -Poi, anche se non ho la tua stessa passione per i libri terrestri, apprezzo molto la tua curiosità e la voglia di imparare. Quello che non hai potuto vedere nella mia mente è anche questo, mi ha colpito molto il contrasto tra il tuo aspetto e la tua anima. In realtà non c’è molto altro da nascondere. Mi piaci molto e questo mi rende così debole…-
            -Debole?-
            -Sì… intendo emotiva, non vorrei, per questo ho cercato solo il lato fisico di una nostra possibile relazione. Ma tu non me lo permetterai mai, vero?-
            -No infatti, o tutto il pacchetto o niente-
            -Non credo che sarei una brava moglie e madre…-
            -Perché no?-
            -Ho paura che sarò molto assente-
            -Non siamo come gli umani, collaboriamo molto di più nella crescita dei nostri figli, perché siano un giorno individui equilibrati…almeno così mi ha detto Mead delle abitudini Niane. Poi se dovrò sostituire Frel sarò io ad occuparmi dei piccoli di tutti quando tu sarai in laboratorio o, speriamo meno possibile, in sala operatoria. Certo dovrai sottostare ad alcuni compromessi, anche perché sarò il responsabile della sicurezza insieme a Lisad -
            -Messa così non mi sembra neanche male l’idea di fare la mamma…ma non potremmo fare come Raph e Lisad? Hanno detto che proveranno giorno per giorno a vedere come va…-
            -E’ un’idea ragionevole, non ho detto che dobbiamo fare subito la fusione totale e fare gli sposini come Donnie e Astrid. Però quel giorno quando sono entrato nella tua stanza, tu eri mezza nuda, senza nemmeno una scaglia, mi sono spaventato, non sapevo cosa dovevo fare ed eri così fredda…-
            -Mi dispiace…anche io avevo paura…-
            -Vabbè… non pensiamoci e godiamoci questa serata-
 
Mentre passeggiavano per New York la gente si girava a guardarli, lui era una montagna e lei così minuta, ma si abbracciavano così
 
teneramente che sembravano proprio una bella coppia. Nied si sentiva così sicura tra quelle braccia muscolose, mentre c’era stato un
 
tempo in cui aveva avuto paura di lui. Dopo un po’ che camminavano Nied sentì che cominciava ad essere un po’ freschino.
            -Beal, ti dispiace se rientriamo?-
            -Come desideri…ma ci ritorniamo al ristorante italiano?-
            -Molto volentieri. Quel vino era così buono-
            -Non mi diventerai mica un’avvinazzata?-
            -No, non preoccuparti, però ogni tanto… ci sta bene- Nied era ancora un po’ alticcia e quindi ancora pericolosa -Beal…verresti da me stanotte?-
            -Ecco io…-
            -Se vuoi…parleremo soltanto…non voglio che questa serata finisca subito-
            -Va bene-
 
Giusto il tempo di rientrare e darsi una rinfrescata che Beal bussò alla porta di Nied. Erano passati dei mesi dall’episodio che li aveva
 
messi l’uno contro l’altro e nessuno dei due voleva commettere lo stesso errore. Nied era vestita con una camicia da notte molto carina
 
ma non troppo sexy. Lui con i soliti jeans e maglietta.
            -Tu dormi così?-
            -No, di solito dormo solo con le scaglie…è una sorta di difesa, mi sento protetto così-
 
Si sdraiò di lato accanto a lei senza entrare nel letto, con la testa appoggiata ad una mano e cominciò a fissarla. Nied si alzò e mise la cintura.
            -Nied non so… non credo che occorra…-
            -Non si sa mai!-
 
Tornò sul letto ed invece di entrare sotto le lenzuola lo andò ad abbracciare.
            -Vorrei che fosse sempre così facile…-
            -Non credo che sarebbe sano se per stare insieme tu dovessi essere sempre ubriaca-
            -Ma non sono ubriaca, sono…felice-
 
Nied cominciò a baciargli una guancia piano piano e lui divenne subito rosso.
            -Non ti dispiace…vero?-
            -No…è una sensazione piacevole-
 
Con tanti piccoli bacetti arrivò alla sua bocca e si baciarono. Beal faceva più dolcemente che poteva, era Nied che invece era molto
 
passionale in quel momento e cominciò mordicchiargli le labbra. Quelle sensazioni tattili erano incredibili per lui. Aveva sempre usato il
 
suo corpo per combattere, non per amare e si sentiva molto insicuro. Lei invece sembrava esattamente cosa fare, cominciò a togliergli la
 
maglia e mordere quei muscoli possenti, lui le carezzava la schiena ma si stava decisamente trattenendo.
            -Nied…ti prego… ti puoi fermare?-
            -Perché? Non ti piace?-
            -Da morire…è questo il problema-
            -Lasciati andare…ho la cintura non puoi farmi del male-
            -Non è solo quello…è che hai bevuto…vorrei che tutto avvenisse naturalmente…-
            -Non sono ubriaca-
            -Allora potremmo anche provare domani mattina, quando avrai smaltito-
            -Ma…-
            -Hai detto che avremmo fatto con calma, me lo hai promesso…non ti sto rifiutando…sono pazzo di te-
            -Va bene Beal…ma abbracciami ti prego-
 
A fatica e dopo un bel po’ riuscirono a prendere sonno l’uno di spalle all’altro.
 
La mattina quando Nied si svegliò si trovò accanto Beal in versione lucertola senza più i jeans, per abitudine aveva assunto lo stato
 
tipico di quando riposava. Anche se la maggior parte del tempo erano in forma umana, i tratti rettiliani erano comunque graditi a tutti i
 
Niani. Nied aveva un guancia appoggiata delicatamente ad un bicipite di Beal, cominciò a carezzarlo e baciarlo, le scaglie di Beal erano
 
lisce e calde. Il Niano si svegliò e si rese conto che non era vestito, ma non si mosse, all’inizio fece finta di dormire, però quando lei risalì
 
dal braccio verso il sua bocca allora aprì gli occhi.
            -Buongiorno…Nied-
            -Buongiorno…-
            -Non hai cambiato idea da ieri sera?-
            -No…-
 
Allora l’abbracciò teneramente e la baciò, ma non osava prendere altre iniziative. Lei si sdraiò su di lui e la sua camicia da notte sparì.
 
Man mano che si baciavano Beal ritraeva ad una ad una le scaglie e gli aculei, il loro contatto pelle a pelle era sempre più stretto e lui
 
stava per perdere il controllo. Cominciò a stringerla sempre di più tra le sue braccia ed il bacio divenne sempre più passionale quasi
 
violento, ma non la stritolò e non le fece alcun male. Repressero a fatica la fusione totale, ma finalmente si unirono, in un vortice di
 
emozioni mai provate prima.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti!
Marte si sta assestando ed i nostri eroi cercano di passare il tempo…
Che ne dite d Beal? Non è un tesoro? L’uomo ideale, che non pretende che Nied sia la mogliettina tipica, ma una dottoressa in carriera…peccato che sia un Niano e si ricopra di scaglie…
 
Non perdetevi i prossimi capitoli, vi assicuro che non ve ne pentirete…forse mi odierete un po’…ma ne sarà valsa la pena…
 
Grazie a tutti voi che seguite da un anno e ringrazio in particolar modo Eyes ed Annie che hanno recensito il capitolo precendete
 
La vostra Altair
   
 
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