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Autore: RoyalDreamer91    23/02/2016    2 recensioni
[Il paradiso delle signore]
[Il paradiso delle signore]
Questa storia è frutto della mia invezione e i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della fiction "Il paradiso delle Signore", mandata in onda dall RAI. Cerco di dare un seguito ai vari personaggi che popolano la serie tv. Questo sequel è pura fantasia e in nessuno mod rispecchia la seconda stagione della fiction. Inoltre, è il mio primo approccio alla scrittura, quindi tutte le critiche ed osservazioni sono ben accette, purchè siano esposte con garbo ed educazione! Grazie!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Rose sedeva al moderno tavolo della cucina e si guardava intorno con vago interesse. Aspettava qualcuno con malcelata impazienza. Tra un sospiro e l’altro,mentre tamburellava le dita sul tavolo, qualcuno le accese la sigaretta che teneva in bocca. “ Come sei mattiniero Pietro! Aspettavo proprio te”, disse con un leggero accento americano. “Devo ammettere che hai una casa molto carina. Chissà se potrò dire lo stesso del Paradiso”. "Certo, il gusto non ti è mai mancato, neppure nei tuoi giorni peggiori", aggiunse, con uno scintillio negli occhi. “ Non credo sia il caso che tu ti presenti al Paradiso. Ne abbiamo già parlato!” proruppe Pietro con tono agitato. Ormai stava in uno stato di allerta continua da quando sua moglie era tornata. Non sapeva mai cosa aspettarsi da lei, poteva tirargli un colpo basso in qualsiasi momento. Rose ruppe in una risata sguaiata” My god, Pietro! Rilassati! La mia presenza ti innervosisce, lo so, ma non sono io la pericolosa della coppia”. Era incredibile come Rose lo provocasse in questo modo, come gli facesse capir sempre che era lei la custode del suo passato e che con una parola lo poteva finire. Rose Whitaker era una donna piacente, bionda, sulla quarantina, con sguardo fiero ed elegante. Il tempo non ne aveva minimamente scalfito la bellezza. Eppure c’era qualcosa nel suo sguardo che inquietava Pietro, oltre alla determinazione che anni prima lo aveva conquistato. Durezza forse. “Arriva al punto Rose. Non sei mai stata capace di girare intorno alle cose...” “Bè, vedi Pietro, ti direi tutto subito ma sono arrivata solo da poco in Italia e mi spiacerebbe chiudere la questione nel giro di poche settimane. Si può dire che sia sbarcata dalla nave solo ieri. Non vorrai certo mandare una signora indifesa e sola di nuovo per mare così presto, no?”disse in tono sarcastico. Pietro perse la pazienza e le afferrò il braccio. “Per l’amor del cielo, Rose, dimmi che cosa vuoi! Ho aspettato a sufficienza direi, ho messo a tacere le chiacchiere, o almeno ci ho provato.Ma ora basta! Soldi? Ti servono soldi? E’ questo che vuoi”?Rose continuava a fumare, per nulla intimorita dalla concitazione di suo marito. “Sei molto più stupido di quanto pensavo. Portami a vedere il tuo magazzino così ne parliamo con calma”, disse, alzandosi lentamente e liberandosi dalla stretta. Pietro a quel punto, accecato dalla paura e dalla rabbia la prese con forza per le spalle e la sbatté addosso al muro. Rose, fin’ora rimasta impassibile, reagì con una prontezza incredibile e spense la sigaretta sul braccio di Pietro. “Non ti conviene avermi come nemica ora, non ti conviene proprio per niente. Toccami un’altra volta e giuro che ti faccio sparire per davvero!”, sibilò. Pietro, che urlava a causa della bruciatura, inziò a sudare freddo. Sapeva che continuare su questo fronte era una battaglia persa. Decise che era meglio assecondarla finché poteva. Non si era mai sentito così: braccato, in pericolo come adesso. I suo peggiori incubi sembravano far ritorno inesorabili. “Va’bene, va’ bene, stai calma. Faremo come dici tu. Ti porto al “Paradiso”. Ma discuteremo la questione in ufficio.” “Risulterebbe troppo sospetto parlarne in caffeteria.Non voglio che il personale e i clienti spettegolino di più di quanto già fanno“, si affrettò a dire, notando il suo sguardo inquisitorio. Rose ricompose il suo viso in un’espressione sardonica e guardando l’uomo che ora detestava, disse sottovoce” Hai raccontato a tutti che sono morta vero?”. Pietro sbiancò.”Ah, è questo il punto. Avrei dovuto immaginarlo" Dal resto le bugie fanno parte di te",aggiunse perfidamente. “Ma non mi interessa. E' un affare che riguarda solo te e te la devi cavare da solo. Ti sei costruito un mondo di finzione con le tue stesse mani, my dear.” Cosi dicendo, prese la borsetta e si diresse verso la porta d’ingresso.” “Ah, un’altra cosa. I miei bagagli sono ancora all’hotel Milano. Non vorrai far credere a tutti che viviamo insieme se i miei effetti sono ancora là vero?". Pietro si sentiva debole come non mai,e lui odiava sentirsi debole, impotente. La voce che parlò non sembrava nemmeno la sua”No, certo che no. Manderò qualcuno a prenderli il prima possibile.” “Mi piaci quando sei accondiscendente", sussurrò Rose, parlandogli all’orecchio.” E ricorda che i tuo giochetti non mi ingannano. Dammi il braccio ora darling e portiamo avanti questa commedia”, concluse, cambiando prontamente tono. A Pietro non restava che uscire, scortando la moglie, che veniva dalla lontana America. A lui, però, l’America, sembrava così orribilmente vicina. E lui si sentiva impotente, tremendamente impotente ed insignificante, come quando era approdato per la prima volta a New York. Mentre apriva la portiera dell’auto e si metteva alla guida, si permise di pensare a Teresa. Era da giorni che si rifiutava di pensare a lei, sia per il dolore che provava ogni volta che si ricordava del suo dolce volto, sia perché gli pareva un insulto accostare il pensiero di Teresa alla presenza della moglie venuta dall’oceano,che pareva, e di questo ne era quasi sicuro, pronta ad attaccare in qualsiasi momento. Ecco, era questo che aveva inquietato Pietro quando aveva scrutato il volto di Rose: sete di vendetta.
   
 
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