Epilogo: We were born to
be the ones to show the faithless what we've done
Phoebe p.o.v
È passato un anno da quando Engel è, si fa per
dire,
morto.
È stato un anno pieno di novità per tutti, i
primi sei
mesi li abbiamo passati in tour, Soledad compresa.
Dopo le prime incomprensioni è andata d’accordo
con tutti
e sembra aver eletto il mio ragazzo a una sorta di fratello maggiore.
È a lui
che chiede consigli e che tratta con maggior affetto insieme a Calum.
La vita in tour è qualcosa di bello e folle allo stesso
tempo, vedi un sacco di città e allo stesso tempo non le
vedi affatto perché i
ragazzi non hanno tempo di gironzolare.
Arrivano, fanno le loro interviste, il soundcheck e il
concerto, poi spesso ripartono la notte stessa. Ci son lunghi momenti
in cui
non c’è niente da fare.
In quei momenti Mike insegna a mia sorella a suonare la
chitarra e Ava legge, quando non fanno né un né
l’altro mi insegnano a usare i
miei poteri.
Adesso so controllare meglio i miei poteri da medium e so
escludere la vista di certi fantasmi, se necessario, inoltre sia Ava
che Sole
dicono che ho talento nel leggere le carte.
Continuo a vedere mamma e dice che è contenta delle
nostre decisione e della nostra vita, sentiamo spesso anche
papà via Skype.
Crystal ha subito legato con noi, Martin è stato
più diffidente, ma quando ha
smesso di considerarci un pericolo e si aperto si è rivelato
un bambino gentile
e carino.
È molto curioso della nostra vita in tour e di come si
suoni una chitarra, Michael e Luke gli mostrano volentieri come si fa e
lui ha
già strappato a papà la promessa che per il
Natale dei suoi sette anni riceverà
una chitarra.
In famiglia pare avremo una rockstar, papà e Allison
approvano per ora, dicono che la musica è un bellissimo
hobby.
Alla fine del tour i ragazzi hanno annunciato
ufficialmente che stavano con noi, inutile dire che si è
scatenato un
putiferio. Alcune fans erano felici per noi, altre ci hanno augurato
cose che è
meglio non dire e che hanno irritato le due streghe più
potenti del gruppo.
Solo l’intervento paziente di Calum e Michael ha impedito
che Ava e Layla maledissero quelle che a sua volta maledicevano loro.
Hanno
detto loro che non ne vale la pena e che sono solo ragazzine gelose,
che gli
passerà.
Per fortuna i loro argomenti hanno avuto successo sennò
avremmo avuto schiere di fangirl ammalate di chissà quale
morbo sconosciuto.
Ava e Hyena non sono da sfidare o sottovalutare quando si
tratta di magia, sanno andarci pesante ed essere senza pietà.
Finito il tour siamo state quindici giorni in compagnia
dei ragazzi, poi loro sono ripartiti per Los Angeles per registrare il
loro
nuovo cd e noi abbiamo compilato i documenti necessari a rimanere in
Australia.
Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta,
soprattutto
perché per rimanere serviva un lavoro.
Io sono stata assunta immediatamente nella pizzeria di
Salvatore, mia sorella invece non ha avuto così fortuna. Il
suo primo lavoro è
stato raccogliere pomodori in una fattoria fuori Sidney, ma poi ha
trovato
lavoro come commessa in un negozio di abiti punk e dark.
Adesso lavora lì e frequenta i corsi serali del college
dei ragazzi, il Nortwest Christian College.
Io vivo nell’appartamento di Ash e mi mantengo con i
soldi che mi dà Salvatore, cerco di non usare i soldi del
mio ragazzo. Lo
stesso fa Hyena, lei vive nella mitica mancave e cerca di essere il
più
autonoma possibile e di non pesare su Mike.
In quanto ad Ava, ha vinto un concorso per giovani
giornalisti e con quello mantiene le spese dell’appartamento
di Calum. Va anche
all’università, è stato il regalo di
compleanno anticipato del suo ragazzo, le
paga le rette. Ava ha protestato, ma non c’è stato
verso e alla fine ha dovuto
adattarsi, è anche conosciuta nel quartiere. Gratis, legge
le carte a chi
vuole, accetta solo offerte. A volte sono soldi, a volte sono beni
alimentari.
Soledad sta frequentando l’ultimo anno al college dei
ragazzi e si è integrata abbastanza bene, veste solo di
nero, ha qualche amica
e un ragazzo di nome Anthony. È la madre di Ava che le paga
la scuola da Miami.
I ragazzi appena possono tornano da noi e ogni volta è
una festa, vorrei che non se ne andassero mai. Ash mi tratta come una
principessa: mi porta fuori a cena, mi compra fiori, vuole comprarmi
vestiti.
Non è solo questo, passeggiamo spesso sulla spiaggia e
facciamo l’amore quando Sole non c’è,
non è il massimo essere sgamata da una
sorella acquisita in certe situazioni.
Il Natale è passato molto bene, papà ci ha
raggiunto e
abbiamo festeggiato con lui, Allison e i bambini, ovviamente ha voluto
conoscere Karen Clifford e Anne Marie Irwin.
Sembra che vadano abbastanza d’accordo e non mi posso
lamentare. La mia vita va un sacco meglio che a New York.
New York.
Pete, Genesis, Venus e Jake si sono trasferiti a Los
Angeles alla ricerca di qualcuno che li scritturasse e sembra che siano
abbastanza vicini all’obbiettivo. Suonano spesso in molti
locali e si stanno
costruendo un fanbase.
Ci sentiamo spesso e sono felice per loro, ma adesso non
c’è più tempo di pensare al passato,
devo mettere le ultime cose in valigia.
Engel ci aveva promesso che ci saremmo visti a Los Angeles in questo
periodo ed
è quello che avverrà.
Lui e Jenna si sono messi in contatto, con la scusa che
lui adesso lavora per la Fearless Record e hanno iniziato o, per meglio
dire,
hanno ripreso la loro storia.
Jenna ci ha mostrato le foto, è irriconoscibile. Ha i
capelli neri portati disordinatamente, occhi scuri e un piercing al
labbro e
parecchi tatuaggi in più.
“Phoebe, sei pronta?
Il taxi è arrivato.”
“Sì.”
Dico chiudendo l’ultima valigia.
Io e Ashton le carichiamo nella macchina e ci lasciamo
portare all’aeroporto di Sidney, come al solito siamo gli
ultimi, gli altri
sono già tutti lì.
Mike va avanti e indietro e Cal e Sole stanno discutendo
animatamente, Ava e Hyena stanno parlando con Jenna.
Una volta scaricate le nostre cose, il mio ragazzo inizia
a sventolare la mano.
“Alla buon’ora! Pensavamo che non sareste
più venuti!
Siamo a malapena in tempo per il check-in!”
Ci urla contro Luke.
“Dai, Luckey. L’importante è che siano
qui, non ti
incazzare.”
Cerca di blandirlo Mike, ma gli occhi azzurri del biondo mandano
fulmini.
Senza altri indugi entriamo nell’aeroporto facciamo il
benedetto check-in e poi ci dirigiamo verso il nostro gate, non vedo
l’ora di
andare a Los Angeles e rivedere uno dei miei migliori amici.
Compriamo qualcosa nella zona duty-free e poi finalmente,
dopo le ultime formalità, saliamo sull’aereo che
ci porterà verso la città
degli angeli.
Il mio cuore batte così forte che rischia di uscire dalla
cassa toracica, non so se sono pronta, ma so che voglio vederlo.
Mi è mancato tanto in questo anno.
Oh! Non vedo l’ora di vederlo!
Durante il volo mia sorella chiacchiera con Ava e Soledad
gioca con il cellulare.
Sembrano tutti di buon umore, tranne Jenna che se ne sta
in un angolo con una strana espressione.
“Tutto bene?”
Le chiedo, lei sobbalza.
“Io… Sì, sono solo preoccupata per
lui.”
Mi dice in un soffio, come se avesse paura di lasciarsi sfuggire
qualcosa di
compromettente.
Infatti dopo si guarda in giro, ma ci sono solo altri
turisti e qualche uomo d’affari.
“Andrà tutto bene, loro lo sanno proteggere
bene.”
“Lo so, ma forse non dovrebbe vederci, non che io non voglia
vederlo, ma se
fosse pericoloso per lui?”
“Io sono sicura che andrà bene, pensa solo che tra
poco lo vedrai dopo un
anno.”
“Mi amerà ancora.”
“Ti ha fatto capire il contrario?”
Lei scuote la testa.
“E allora andrà tutto bene.”
Le dico con aria rassicurante, sebbene anche io sia un po’
spaventata ora.
L’aeroporto è un bersaglio facile e potrebbero
tenerlo
d’occhio, ma poi mi dico anche che sarebbe da pazzi fargli
qualcosa in un luogo
pubblico quando avrebbero potuto ammazzarlo prima con molta
più discrezione.
Io non credo che sappiano che sia vivo e in ogni caso
staremo a Los Angeles solo una settimana, poi torniamo tutti in
Australia.
Non nego che sia stato un po’ difficile abituarsi ai
ritmi di vita australiano dopo aver vissuto tutta la vita in una grande
città
come New York, ma alla fine ho iniziato a considerarla casa.
Casa è dove ci sono le persone che ami.
Do un’occhiata dal finestrino e c’è
ancora l’oceano, così
decido di addormentarmi e darmi un po’ di tregua.
Dopo quelli che mi sembrano cinque minuti qualcuno mi
sveglia ed è Jenna.
“Tra poco atterriamo, devi allacciarti la cintura.”
Io annuisco e lo faccio.
Guardo di nuovo dal finestrino, è una bella giornata di
sole e vedo gli immensi sobborghi di Los Angeles, una scarica di
energia mi
pervade. Vedrò i viali di palme e il mare!
L’aereo si abbassa e mi sento spinta contro il sedile,
è
una sensazione spiacevole, sembra che qualcuno ti stia mettendo un
cuscino
sulla faccia per ucciderti.
Finalmente tocca la pista e la sensazione spiacevole
sparisce, adesso sono tornata la palla di energia di poco fa, mi
slaccio la
cintura e recupero il bagaglio a mano insieme agli altri.
Devo contenermi per non sorridere troppo o darò
nell’occhio, Ash mi prende per mano e mi sorride a sua volta.
“Sei felice.”
“Sì, molto.
Non vedo l’ora di vederlo.”
Scendiamo dall’aereo mano nella mano e raggiungiamo
l’edificio dove recuperiamo
i nostri bagagli e li ammucchiamo su dei carrelli.
I ragazzi spingono, noi ci guardiamo attorno alla ricerca
di un’alta figura conosciuta.
Jenna è la prima a vederlo.
Indossa un paio di pantaloni militari a tre quarti, degli
anfibi e una canottiera dei Sex Pistols, la sento sussultare vicino a
me e poi
corre verso di lui.
“Nicholas!”
Urla, mentre gli salta al collo e rischiano tutti e due
di cadere.
Noi ci avviciniamo piano.
“Non vedevo l’ora di vederti dal vivo.”
Gli sussurra in un orecchio, lui le accarezza i capelli.
“Anche io. Sono felice di averti incontrata, non saprei
come fare senza di te, adesso.”
“Nemmeno, tu mi hai aiutato un brutto periodo della mia
vita.”
Le frasi sono quelle di due persone che si incontrano per la prima
volta, ma i
loro occhi parlano un linguaggio diverso, sono quelli di due persone
che hanno
atteso tanto prima di ritrovarsi.
C’è tanto amore che scorre tra di loro e infinite
richieste di perdono da parte di Engel, che Jenna accetta tutte. Lei lo
ha
perdonato un anno fa quando ha deciso di dare una svolta alla sua vita
e di
tornare pulito sul serio.
“Sono felice di averti aiutato, sei una persona che per
me è diventata preziosa.”
“Anche tu.
Oh, ma devo presentarti delle persone.
Loro sono i 5 Seconds of Summer, lei è Ava, la ragazza di
Calum.
Lei è Layla, la ragazza di Michael.
Lei è Maja, quella di Luke e infine lei è Phoebe,
quella
di Ashton.
Lei invece è Soledad, la sorella di Ava.”
“Posso abbracciarvi?
Sono felice che abbiate aiutato Jenna in un periodo
simile.”
Annuiamo tutti.
I ragazzi si scambiano una semplice stretta di mano, Maja
lo abbraccia, Ava invece lo stringe a sé in un abbraccio
convulso che dice a
gesti quello che non può dire a parole.
Sono felice di vederti e sono felice di sapere che tu
stia bene, mi sono preoccupata tantissimo per te in questo anno ad
esempio.
Anche Soledad lo stringe in un abbraccio sentito.
Ti voglio bene, so chi sei e ti perdonato. Mi importa
solo che tu stai bene, potrebbero essere i suoi pensieri.
Poi è il turno
di
Hyena che lo abbraccia e gli batte un colpo sulla spalla, come a dire
che è
fiera di lui e della sua scelta.
Adesso è il mio turno, lo abbraccio e mi avvicino al suo
orecchio.
“Io e Maria siamo fiere di te. Hai fatto la cosa
giusta.”
Poi gli batto una mano sulla spalla anche io, lui mi
guarda per un attimo con gli occhi, poi mi sorride.
“Andiamo, vi faccio vedere Los Angeles.
Avete prenotato in un albergo?”
“Sì, non volevamo pesare su di te.”
Gli diciamo qual è e lui promette di farsi trovare
lì
dopo pranzo.
Non appena ci infiliamo in un taxi Jenna scoppia a
piangere farfugliando parole sconnesse.
“Sta bene.”
Dice a voce a malapena udibile.
“Te l’avevo detto, non dovevi
preoccuparti.”
Ava e Sole la seguono e anche loro piangono, immagino che
stiano rilasciando la tensione, così il taxista si ritrova
la macchina piena di
ragazze che piangono e non sa il perché.
“Ma siete appena tornate da un funerale?”
Mi chiede guardando le tre ragazze che singhiozzano sul sedile
posteriore.
“No, abbiamo visto una persona che non vedevamo da un bel
po’ed eravamo preoccupate, tutto qui.
Siamo un po’ emotive.”
Cerco di sdrammatizzare io, nella speranza che non faccia
ulteriori domande e per fortuna non succede.
Quando ci scarica davanti all’hotel ha un’aria
contenta,
come se non vedesse l’ora di liberarsi di quattro ragazze in
lacrime.
Ava fa subito a rifugiarsi tra le braccia di Calum e
Hyena fa lo stesso con Mike, Jenna si va a sedere nella hall e Soledad
finisce
la sua crisi isterica tra le braccia forti di Ashton.
“Sh, va tutto bene, piccolina.”
“Mi sono preoccupata così tanto.”
“Lo so.”
“Lui sta bene.”
“E solo questo conta. Sorridi, Soledad.”
Lei si sforza e una strana smorfia si dipinge sul suo
viso.
“Vai in camera di Jenna, andrà tutto bene.
Tra un po’ faremo un giro per Los Angeles.”
Lei annuisce e se ne va, noi saliamo in camera e io inizio a mettere
via le
cose fischiettando.
Ashton mi abbraccia da dietro e mi bacia sul collo.
“Tu non sei preoccupata?”
“Lo sono stata tutto il tempo in cui sono stata a Sidney,
ma vederlo qui in salute mi ha rassicurato.
Sta bene e non è fatto.”
Mi giro e lo bacio.
“Grazie per essermi stato accanto.”
“Figurati, è quello che farebbe ogni
ragazzo.”
Si sdraia sul letto e mi trascina con sé, iniziamo a
baciarci con passione e
lui mi accarezza i fianchi, io sorrido e scendo sul suo collo e
comincio a
baciare a succhiare la sua pelle calda, fino a lasciargli un succhiotto.
“Giusto per far capire a tutti che sei mio.”
“Sei gelosa?”
“Un po’.”
“Anche io, sei così bella che devo fare capire
agli altri che sei mia.”
Si sistema sul mio collo e inizia a anche lui a succhiare e baciare,
lasciandomi un succhiotto viola, poi però
l’atmosfera della stanza si fa
pesante e lui inizia a baciare anche la clavicola.
“No.”
Riesco a dire tra i gemiti.
“Ci stanno aspettando.”
Lui mi toglie la maglia e si dedica ai miei seni, io gli accarezzo il
petto
scolpito in punta di dita, so che lo manda fuori di testa e infatti
geme.
“Phoebe.”
Un bussare improvviso ci distoglie dalle nostre
occupazioni, io mi sistemo subito la maglietta dei Rancid e comincio a cercare freneticamente
una sciarpa, Ashton
ride come un matto.
“Tu non se ne vuoi una?”
Gli chiedo. Lui scuote la testa.
“Ragazzi, siete morti là dentro?”
Ci chiede la voce divertita di Mike.
Io mi pettino e finalmente usciamo, lui guarda i nostri
vestiti ancora un po’ stropicciati, il succhiotto di Ash e la
mia sciarpa.
“Scusate, forse ho scelto un momento sbagliato,
ma Nicholas ci aspetta.”
“Sì, arriviamo.”
Il nostro amico indossa un cappellino e ridacchia quando
vede come siamo conciati io e Ash, mi si affianca e mormora a bassa
voce: “La
piccola Phoebe è cresciuta.”
“Sì, a quanto sembra.”
Dico piuttosto imbarazzata.
“Cerca di stare attenta, sai per non avere figli.”
Io divento di fiamma, lui si allontana.
“Ash, hai sentito?”
“Consiglio logico, mi pare.”
“Ash!”
Dico con voce implorante.
“Va bene, cambiano argomento.
Non so perché ti imbarazzi così tanto.”
“Sono della vecchia scuola, tutto qui.”
Usciamo nel sole di Los Angeles e Nicholas/Engel ci guida attraverso i
viali di
palme, c’è una piacevole frescura ed è
pieno di caffè e ristoranti con i
tavolini che minacciano di invadere i marciapiede.
Anche se è inverno, qui la gente mangia fuori e
d’altronde non fa freddissimo, non fa mai troppo freddo nella
California del
sud.
Dopo il nostro giro esplorativo, che ha comportato il
fermarsi a guardare diverse vetrine di abiti costosi, torniamo in
albergo e lui
mangia con noi.
A fine pranzo ci chiede se siamo stanchi, noi annuiamo
tutti e ci ritiriamo nelle nostre stanze.
Io e Ash potremmo continuare quello che abbiamo iniziato
prima, ma siamo troppo stanchi e finiamo per addormentarci e svegliarci
verso
le quattro di pomeriggio.
A quell’ora un messaggio di Jenna ci invita a venire con
lei e il suo ragazzo a fare un giro per la spieggia, accettiamo di buon
grado.
La spiaggia ci ricorda l’Australia e io non sono mai
stata su una spiaggia californiana, è un sogno che si
realizza dopo anni spesi
a guardare telefilm.
Scendiamo nella hall e sono tutti già lì vocianti
e
allegri e i salutiamo di buon umore.
Sarà una bella giornata.
Andiamo in spieggia e passeggiamo tranquilli, non è molto
affollata. C’è qualche surfista e qualcuno che
legge incurante del forte vento.
Jenna ed Engel sono mano nella mano e non fanno altro che scambiarsi
baci e
coccole, com’è giusto che sia.
Sono stati due innamorati che sono stati separati troppo
a lungo.
Devo dire che all’inizio non credevo nella loro storia,
ma poi mi sono ricreduta vedendo quanto tenacemente si siano cercati
dopo un
obbligatorio periodo di totale silenzio.
Jenna è rifiorita quando lui è tornato e non
vedevo una
certa luce felice negli occhi del mio amico da quando Maria
è morta. Forse la
loro storia iniziata un po’per caso è
più profonda di quanto potessi immaginare
e Jaime non è mai stato uno che confessasse pubblicamente i
suoi sentimenti.
Anche le altre coppie si godono la spiaggia, Mike
raccoglie conchiglie con mia sorella e Soledad, Cal passeggia mano
nella mano
con Ava e guardano i surfisti insieme, Luke tenta di buttare la povera
Maja in
acqua.
In quanto a me Ash stringe una mia mano e sorride, uno di
quei sorrisi mozzafiato in cui mostra le sue fossette e la sua
felicità al
mondo.
“Sei felice?”
Gli chiedo.
“Sì. E tu?”
“Sì, sono felice. Ho la sensazione che tutti i
pezzi del puzzle siano andati a
posto.”
Rimaniamo in spiaggia fino all’ora di cena, poi corriamo in
albergo a cambiarci
e farci una doccia, Engel mangerà con noi.
Io e Ash finiamo per fare la doccia insieme e solo il
poco tempo che ci rimane ci impedisce di trasformarla in una delle
nostre docce
insieme, ossia in una in cui finiamo per fare sesso.
Scendiamo e troviamo gli altri già pronti e con uno
strano sorrisetto che alleggia sulle loro labbra.
“Cosa stavate facendo, eh pervertiti?”
Ci chiede Michael guadagnandosi una gomitata da mia
sorella.
“È di mia sorella che parli.”
“Dai, sono una coppia giovane e carina.”
Lei alza gli occhi al cielo, ma poi sorride.
“Dai, andiamo a mangiare.”
Andiamo nella sala da pranzo e ci godiamo il menù italiano
della serata, Engel
fa battute tutta sera, sono felice che si sia ripreso completamente
dalla droga
e sia tornato il ragazzo di un tempo.
Finita la cena guardiamo tutti lui.
“Che si fa?”
Gli chiede Soledad.
“Vi porto in un posto.”
Usciamo dall’hotel e seguiamo le sue indicazioni. Il posto si
rivela un locale
dove fanno musica dal vivo e oggi suoneranno gli Schwarz Engel.
“Ehi, ma è la band dei ragazzi!”
Esclamo io.
“Sì, siamo noi, bastardi. Perché non ci
avete avvisato?”
Venus esce con la sua solita aria spavalda.
“Volevamo farvi una sorpresa.”
“E ci siete riusciti, se Nick non ci avesse avvisato non lo
avremmo saputo.”
Sorride, poi guarda Jenna.
“A nome della band ti chiedo un favore.”
Si allontanano un attimo a confabulare e poi lei torna da noi, mentre
Venus
rientra nel locale.
“Che ti ha chiesto?”
“Sorpresa!”
Risponde lei.
Entriamo anche noi nel locale e ci sediamo dopo aver
ordinato della coca, in California solo Ashton e mia sorella possono
bere
alcool.
I ragazzi salgono sul palco subito e il loro è un
repertorio adrenalitico di sano pop-punk, misto a rock, la gente si
diverte,
noi ci divertiamo.
Poghiamo fino alle ultime due canzoni.
La penultima è un lento che si chiama “Engel and
Maria” e
parla della loro storia d’amore tormentata, gli occhi di
Engel sono lucidi, ma
Jenna lo bacia e lui torna a sorridere, poi la leader dei Tonight Alive
sparisce.
Pete prende la parola.
“Allora, gente. Vi siete divertiti?”
Urlano tutti di sì.
“Bene, perché abbiamo una grande notizia. Da
domani la
nostra band inizia la registrazione del suo primo album. Siamo stati
notati,
gente, e volevamo condividerlo con voi e ringraziarvi perché
senza di voi non
sarebbe stato possibile.
Vorremmo concludere questa serata con una cover e un
ospite d’eccezione.
Vamos!”
Il ragazzo torna alla chitarra e inizia a suonare le prime note di
“Amelia” dei
Tonight Alive e quando Genesis dovrebbe iniziare a cantare appare Jenna
scatenando un vero e proprio boato.
Canta la canzone con passione e la band è pazzesca,
sembrano quasi i veri Tonight Alve.
Jenna apporta delle piccole modifiche al testo e canta
“Maria” al posto di “Amelia”
alla fine della canzone, poi si inchinano tutti
insieme, mentre il pubblico si spella le mani per applaudirli.
Sono stati bravissimi e stanno per realizzare il loro
sogno.
Noi saliamo sul palco e li abbracciamo, anche Engel viene
con noi, mentre abbraccio Jake guardo Ash, che mi sorride e sento che
il
cerchio si è chiuso.
Quella specie di buco nel karma che si era aperto quando
mia sorella ha incontrato Michael e che ha sconvolto tante vite si
è chiuso per
il meglio.
Saremo felici.
Abbiamo i nostri sogni, le persone
con cui condividerli e
tutta una vita per farlo.
Andrà tutto bene.