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Autore: starmoon    24/02/2016    0 recensioni
L'aeroporto è pieno di passeggeri, tra i tanti una famiglia entra velocemente dalla porta di vetro dell'ingresso. Emma Swan corre veloce verso la biglietteria, dietro di lei Killian Jones cammina con un passo più moderato, trascinando con se due grossi trolley. Emma appoggia le braccia sul bancone prendendo dalla borsa i soldi per i biglietti. La ragazza da dietro il bancone osserva la donna muoversi con velocità. Emma da i soldi dopo averli contati.
Emma: quattro biglietti per Storybook
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Happy ending

 

Lizzie si guarda intorno, il sole ormai sta per tramontare, è passato un giorno intero da quando lei è Jackson sono dentro quella stanza. Jackson non fa che lamentarsi per via della fame, incredibile come in momenti come questi resti sempre lo stesso ragazzo spensierato, questo da almeno un po' di conforto alla bionda che cerca disperatamente una via di fuga da quel luogo. 

- Liz ci stai provando da ieri è tutto inutile 

- Deve esserci qualcosa che possa fare 

Liz si guarda intorno, gira e rigira, guarda il cerchio sotto i suoi piedi. Poi Jackson sussulta, la guarda con gli occhi chiari come se avesse appena scoperto qualcosa di miracoloso. Di spettacolare. Sorride a trentadue denti mentre la ragazza lo guarda non capendo dove voglia arrivare - Ma certo- urla il ragazzo sotto gli occhi verdi di lei - I poteri…quel corpo ha i poteri- Lizzie sgrana gli occhi e poi si allarga dello stesso sorriso che pochi secondi prima aveva Jackson, ma poi si spegne improvvisamente - Non ho idea di come funzioni- dice amareggiata mentre poggia con forza le mani lungi i fianchi morbidi. 

- Non so prova a fare qualcosa…

Lizzie, quella del futuro cammina lungo la piazza di Storybook, è così strano essere nel corpo di un adolescente, dopo tutto quello che ha subito, sopportato. Ma non può lasciare che l'anima della Lizzie del passato subisca anche questo dolore. La biblioteca e proprio di fronte a lei. Belle la guarda da dietro il vetro, sa che Jackson è al sicuro, ma non è tranquilla, anche perché sa che tra pochi istanti quella ragazzina bionda non ci sarà più, è una cosa che le stringe il cuore e avrebbe provato a dissuaderla, ma sa benissimo che non ci sarebbe riuscita, non lei almeno. Belle spalanca gli occhi riconoscendo la figura dietro Lizzie. Poi si volta, avanzando verso il retro della biblioteca. 

- Ti stavo cercando principessina 

Lizzie si volta riconoscendo quella voce bassa. Rumple è di fronte a lei, vivo. Sospira preparandosi, non credeva che sarebbe dovuto andare così. 

 

Le stanze buie della fortezza sono umide, i sotterranei non vengono quasi mai usati, ma Liz li conosce a memoria, percorre quel corridoio ogni sera, ogni notte. Ha in mano una piccola candela, ha un vestito diverso dal solito, con delle tonalità di bordò scure. Alla fine del corridoio intravede la porta che cercava, la apre ignorando il cigolio fastidioso che provocava lo spostamento dell'asse. Guarda quello che è ormai diventato il suo rifugio, l'unico posto dove Liam non ci ha mai messo piede. Al centro un grande tavolo in legno scuro e dei libri sopra di esso. Elizabeth sfiora uno dei libri, sembra quello più recente, moderno, sembra non avere nulla a che fare con il resto della stanza, così fuori da quel mondo fiabesco. Lo prende tra le mani, la copertina rossa attira chiaramente la sua attenzione, ma il reale motivo erano le parole incise sopra, in ogni pagina, un nuovo appunto, un nuovo progresso. Si siede sul tavolo, cercando di muoversi all'interno del largo vestito. Sfiora l'ultima pagina, quella più consumata, si nota dalle varie cancellature. Un botto, un rumore, la fa trasalire, chiude di scatto il libro. Lo riposa sopra il tavolo correndo verso l'uscita della stanza. Corre lungo tutto il corridoio, sente uno strano peso nel petto, qualcosa che conosce già, un presentimento che conosce fin troppo bene. La paura, un sentimento che ogni notte non la lasciava più dormire. Il palazzo però è nel silenzio assoluto, nessuna persona è all'interno della sua dimora. Si tranquillizza cercando di mantenere una calma che ultimamente non le appartiene più. Il panico è una cosa con cui condivide ogni suo giorno. 

Rumple: vedo che i geni del principe Charming hanno dato i suoi frutti 

Rumple si concentra a fissare i lunghi capelli biondi e gli occhi chiarissimi, una caratteristica di David, Liz ha l'aspetto regale di una principessa, come suo nonno. Rumple ha la pelle ormai rovinata, l'oscurità nella foresta incantata non si può nascondere. Liz lo guarda in cagnesco, nei suoi occhi la rabbia è più palese che mai, un odio che viene da dentro le viscere, le mani le fremono, il cuore batte all'impazzata. 

Liz: VATTENE DALLA MIA CASA 

Rumple semplicemente sorride, un sorriso inquietante. 

Liz: soffri di udito per caso?

Ed eccoli li, la Liz tagliente, pungente, quella che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno se quello che ha di fronte la potesse uccidere.

Rumple: potrei ucciderti

Liz: hai avuto tante occasioni, non lo hai mai fatto

Rumple si muove quasi divertito dalla situazione. Si avvicina alla ragazza. 

Rumple: devi fare una cosa per me 

Liz sgrana gli occhi incredula, non crede nemmeno alle sue orecchie. 

Liz: come ti permetti? come osi chiedermi qualcosa dopo quello che mi hai portato via…dopo quello che hai fatto a…

Liz si blocca, non riesce a pronunciare il suo nome, non riesce a capacitarsi di come nonostante siano passati più di una quindicina di anni lei non riesce a dirlo, a nominarlo. Per un secondo lo sguardo di Rumple si incupisce, ma è una questione di un millesimo di secondo, torna a sorridere divertito. 

Rumple: mi darai la tua magia 

Liz corruccia la fronte confusa e stranamente incuriosita. 

Liz: cosa?

Rumple: ogni essere magico di questo mondo presto sarà semplicemente umano 

Liz sorride sarcastica, i suoi grandi occhi verdi lo guardano come un uomo che delira. 

Liz: tu sei completamente pazzo, in tutti questi anni di potere e hai ancora paura che qualcuno prenda il tuo posto…non esiste uomo che vorrebbe essere odiato quanto te 

Rumple resta in silenzio, anche se non lo da a vedere, le parole rabbiose della giovane ragazza sono vere, dalla prima fino all'ultima, forse è sempre stata questa la sua debolezza, la paura degli altri. Qualcuno di più forte sarebbe nato, sarebbe stato in grado di ucciderlo e lui questo non lo poteva permettere. Ma la chiarezza di Liz non l'aiuta, anzi lo sguardo di Rumple non prevede nulla di buono. 

Rumple: se non farai come ti dico il tuo principino non vedrà sorgere la luce del sole 

Il cuore di Liz perde un battito, si volta di scatto verso le scale che portano al piano superiore, in fondo al corridoio si trovava la loro stanza. 

Rumple: l'unica cosa al mondo che ami, sarebbe un peccato perderla per sempre 

Liz si volta di scatto verso di lui. D'istinto porta la mano in avanti, una luce nera colpisce in pieno petto l'Oscuro, Liz si guarda le mani confusa, non ha mai usato una magia del genere, le mani le tremano, è come se una forza dentro di lei fremesse per uscire, Rumple la guarda piacevolmente sorpreso. 

Rumple: mi chiedevo quando li avresti fatti uscire 

Liz sente il cuore battere veloce, non riesce a respirare in modo normale. 

Rumple: farò una visitina alla tua amata sorella 

Liz lo guarda male, ma non fa in tempo a dire nulla che la figura di fronte a se sparisce. 

 

 

Emma esce fuori verso il giardino, cammina svelta, vuole trovare sua figlia, ne ha abbastanza di stare con le mani in mano. Eveline la segue. 

- Mamma 

Emma si volta, è strano sentirselo dire da una persona così diversa dalla sua bambina, anche per Eveline non è facile, sono anni che non vede sua madre, che non sente la sua voce. Sente il cuore esplodere, ma deve tenere duro, non è tutto perduto. 

- Non puoi andare da sola 

- Devo fare qualcosa…le mie bambine…non posso lasciare che lui le uccida 

- Io sono al sicuro, devi fidarti di me…mi riporterete a casa, ma la nostra priorità è Lizzie…mamma non posso perderla 

Uno sguardo di supplica, un dolore immenso che Emma può solo percepire, il legame delle gemelle in futuro diventerà qualcosa di talmente forte che nemmeno lei può capire. 

- Va bene, allora andiamo a riprenderci tua sorella 

Eveline la guarda ringraziandola con lo sguardo. 

 

Eveline dal suo piccolo giardino non vedeva altro che una luce chiara nel cielo, le nuvole certo erano presenti, ma nonostante era quasi un periodo piovoso, non c'era nessuna traccia di neve o pini giganti.

Il suo giardino personale era dietro le mura del suo castello. Era un giardino naturale.  Eve non faceva nulla, usava solo la sua magia pura per curare qualche pianta un po' malaticcia. Alza sempre gli occhi al cielo, dando le spalle all'enorme porta ad arco in roccia. 

Will: sapevo che ti avrei trovato qui 

Eveline si gira sorridendo all'uomo. Lui ha un'espressine seria, Eve sa benissimo che non era il momento migliore per lascialo da solo a gestire le cose nel regno, ma aveva bisogno di tempo per ragionare, del tempo per se. William si avvicina a quella che adesso è la regina, sua moglie, ormai da quattro anni. Eveline si lascia accarezzare il volto, ama il calore della mano di lui sfiorarle la pelle. Chiude gli occhi assaporandone ogni attimo. Will scende con la mano togliendo una ciocca di capelli dal volto della moglie. 

Eve: mi dispiace averti lasciato nel bel mezzo di una riunione 

Will: non vorrei che il motivo fosse tua sorella 

Eve lo guarda, il suo sorriso si tramuta in una bocca serrata, lo sguardo si paralizza. Non è facile per lei parlarne. 

Eve: non la sento da troppo tempo ormai 

Will: Liam è con lei

Eve: lo so lo so 

Eve si volta dandogli le spalle, sospira nervosa sentendo il vento scompigliarle leggermente i capelli, le mani calde di Will si posano sulle sue braccia scoperte. 

Eve: dovrei prendermi cura io di lei 

Eve appoggia la testa sul torace del marito, Will sorride, ha imparato a convivere con lo strano rapporto che ha sempre legato le due gemelle. 

Will: tante volte le hai detto di venire da noi

Eve si volta di scatto, lo guarda negli occhi seria in volto.. 

Eve: dovremmo farle una visita, portare Jon con noi 

Will: cosa? sei impazzita? li ci sono chissà quanti gradi sotto zero

Eve: è suo nipote vorrei che lo conoscesse, Will posso proteggerlo e vorrei che tu venissi con me 

Eve lo prega, sbatte più volte le palpebre con fare civettuoso. Will rotea gli occhi palesemente sconfitto. 

Will: va bene, ma io devo restare qui, c'è ancora un regno da tenere in piedi 

Eve sorride a trentadue denti, si avvicina al marito baciandolo. 

 

In casa tutti sono agitati. Hook non fa che tempestare di domande Liam, che non può dire molto con la sua versione giovane presente. 

- Possiamo fare qualcosa al posto di restare come idioti con le mani in mano- è proprio Liam a parlare, ma quello adolescente, sembra quasi che stai per scoppiare, dentro se non riesce a perdonarsi di essersi fatto abbattere così, di essersi fatto prendere Liz da sotto i suoi occhi. E' arrabbiato con se stesso, frustato e vuole a tutti i costi ritrovarla. 

- Per quanto detesti questo ragazzo ha ragione..- incoraggia Hook. Liam fa finta di non sentire, in fin dei conti sa benissimo che quello sarà suo suocero, ma il giovane Liam invece sembra invece parecchio distratto. 

- Dobbiamo dividerci- suggerisce Neal. Hanna gli stringe la mano e annuisce, d'accordo con il ragazzo. 

- Spero che abbiate un piano, senza magia siamo praticamente inutili…- Interviene Regina, ma il sorriso di Liam fa intendere qualcosa di diverso. 

- Chi ha detto che siamo senza magia? Hanna 

La bionda lo guarda sbalordita, così come Regina, Hanna non aveva mai mostrato segni dei poteri. Ho forse è sempre stata lei ad ignorare i segnali. 

Emma e Eveline entrano in casa determinate, così come il resto dei presenti. 

- Possiamo rintracciare Lizzie- Dice sorridendo Emma, Liam la guarda non capendo, in che modo assurdo volevano trovarla? A quel punto Eveline interviene - L'anello. Sono sicura che lo porta ancora

- Quale anello?- chiede il giovane Liam, quello ancora adolescente. Eveline se lo lascia sfuggire, forse ha fatto confusione con la linea del tempo, ma per lei è così naturale considerare Liam e Liz come una coppia. 

- Le vostre fedi ovviamente 

Il ragazzo la guarda shoccato e confuso, lo sguardo glaciale e fulminante di Hook non aiuta il ragazzo. Il Liam adulto invece guarda arrabbiato la cognata che capisce di aver combinato un bel casino. 

 

Elizabeth apre senza ripensamenti la porta in legno massiccio della sua camera da letto. La stanza ha un odore dolce, la finestra di fronte ad essa è aperta facendo entrare un forte gelo in tutta la grande stanza. Spostando il capo di lato la prima cose che Liz vede è il grande letto dove Liam dorme, sembra tranquillo, ha un espressione serena, pacata. Liz riprende a respirare lentamente, notando che il suo cuore a ripreso a battere a ritmi regolari. Trascina velocemente il vestito lungo la stanza arrivando al lato del letto del ragazzo, si china controllando il suo respiro, totalmente rassicurata si lascia andare, sedendosi nel letto, non badando che con il peso del suo corpo il ragazzo avesse aperto gli occhi. Liz sente mugugnare qualcosa e si volta di scatto, i suoi occhi cristallini guardano il volto semi addormentato di Liam. Il ragazzo si stropiccia gli occhi, vede ancora un po' sfocato, ma riconosce la figura di Elizabeth seduta nel letto. 

Liz: non volevo svegliarti 

Liam con le braccia si alza mettendosi a sedere di fianco alla ragazza. 

Liam: non preoccuparti…è successo qualcosa sembri scossa

Liz fa spallucce, come a cercare di scrollarsi quella sensazione di panico di sopra. Si alza in un movimento brusco andando verso la finestra, Liam guarda i suoi movimenti, non l'aveva mai vista così agitata nel cuore della notte, anzi si chiedeva perché fosse vestita visto l'orario. 

Liz: Rumple è stato qui 

Lo sguardo indagatore di Liam si tramuta in un espressione seria, cupa.

Liam: come ha fatto ad entrare?

Liz: non lo so, l'incantesimo non era abbastanza potente, non ne ho idea…ma non è questo il punto 

Liz ritorna a sedersi al fianco del ragazzo, gli occhi celesti fanno fatica a trattenere le lacrime, gli occhi rossastri di lei sono un colpo al cuore per Liam, troppe volte li aveva visti piangere ingiustamente. Con un gesto semplice trascina la ragazza vicino al suo cuore che a differenza di quello di Liz batteva lento e per lei era sempre un tranquillante. 

Liz: non permetterò a nessuno di farti del male 

Liz sussurra, non si rende conto nemmeno lei delle parole che usa, Liam confuso sporge il capo verso la ragazza, ma il viso pacato di lei e gli occhi chiusi gli dicono che si è addormentata. Liam alza lo sguardo verso la finestra, dei fiocchi di neve scendono forti, veloci, sembra quasi pioggia. 

 

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Il giovano Liam esce fuori verso il cortile, sembra che gli manchi l'aria, come se si fosse dimenticato di respirare. Guarda il giardino verde di fronte a se, incapace di dire una sola parola, non sa nemmeno cosa ci fa li, paralizzato. Dovrebbe essere in giro, a cercare la ragazza che ama. Sente una voce richiamarlo più volte. Qualcosa lo afferra per le spalle costringendolo a voltarsi. Liam, quello adulto lo fissa serio in volto, determinato. 

- Calmati 

Il giovane lo guarda quasi in cagnesco. Arrabbiato - Perché non mi hai detto niente? Una cosa del genere?- Liam indica la casa, come per indicare Lizzie. L'adulto sospira cercando di mantenere una calma che in questo momento è impossibile avere. 

- Non potevo rischiare che cambiasse questo…l'amore che provo per Elizabeth non doveva essere compromesso, non lo avrei mai permesso per questo si, ti ho mentito, ma non è poi una bugia, alla fine io non sono altro che te, sei tu che agirai in questo modo e posso garantirti che non te ne pentirai, farai di tutto per salvarla, metterai la tua stessa vita dopo di lei 

Liam lo guardava sbalordito, un amore così forte, così intenso non credeva nemmeno esistesse. 

Elizabeth guarda negli occhi Rumple, uno sguardo senza paura, senza esitazione, cosa che colpisce molto l'uomo, non ha proprio l'aria di un adolescente come si aspettava fosse. Uno sguardo da donna, da persona che sa cosa significa il dolore, che sa cosa significa perdere. Rumple sorride, divertito dalla situazione, trovarsi di fronte qualcosa di insolito, nuovo. Quello sguardo così simile ad Emma, i suoi occhi verdi fissi suoi suoi, temerari, un coraggio che una ragazza non dovrebbe avere. 

- Sembra quasi che mi stessi aspettando- Dice Rumple gesticolando come solo lui sa fare. Sul volto della giovane bionda spunta un sorriso ironico, divertito. 

- Avanti, fa quello che devi fare

Lizzie incurva il capo portandolo leggermente verso la sua destra, il sorriso divertito di Rumple si ferma un attimo, non è come aveva previsto, qualcosa nel suo piano sembra differente. Lei doveva essere una semplice ragazza da uccidere, rubare i poteri ancora nascosti. 

- Cos'è non ne hai più il coraggio..- Lo provoca lei, quasi vuole che scateni la bestia. 

Jackson cerca di liberarsi da quelle bende, ma più si muove, più esse stringono. 

- Okay un ultimo tentativo poi non so che diamine fare…- la voce di Elizabeth lo fece fermare, poggiando la schiena lungo la sedia. Guarda la ragazza muovere le mani in modo buffo, gli viene da sorridere, ma la situazione è piuttosto messa male. Lizzie esasperata lascia scivolare con forza le braccia lungo i fianchi con i palmi delle mani aperti. Una folata di vento si spende intorno a lei. Si guarda le mani, un sorriso entusiasta si espando sul suo volto e guarda verso Jackson che ride a trentadue denti. 

- Ce l'hai fatta

- Ce l'abbiamo fatta 

Lizzie corre verso di lui, ripete lo stesso gesto con la mano, ma verso Jackson, pensa semplicemente che le corde non ci siano più. Jackson sente il corpo libero e leggero, vede sparire di colpo tutto quello che lo teneva legato in quella sedia. Si alza abbracciando l'amica, anche se adesso è una spanna più alta di lui - Dobbiamo andare a salvarti- Quelle parole fecero trasalire la bionda - No, io devo andare…tutto questo è iniziato così, ma certo…tutto questo è già successo…- Lizzie si muove lentamente, portando la mano sui biondi capelli spaventata - Tu che mi salvi…tutto è già stato fatto, non so spiegarlo ma so che è così…dobbiamo cambiare la storia e per farlo Jack devi rimanere qui

La porta si apre improvvisamente, Belle entra con il viso stanco e spaventato. 

- Jackson 

- Mamma 

Jackson la guarda arrabbiato, usa un tono di rimprovero, sa quello che ha fatto e no può perdonarlo. Liz invece guarda la donna, la capisce perfettamente, farebbe la stessa cosa se suo figlio si trovasse in difficoltà. Istintivamente si guarda la pancia, quel corpo che una volta portava in grembo un bambino, quel corpo che lo aveva perso. Le si stringe il cuore al solo pensiero di ciò. Si volta verso Jackson con uno sguardo comprensivo - Non odiarla Jack, ha fatto tutto questo per te…Belle- Si volta verso la donna - Restate qui, qualsiasi cosa succeda…io ho un futuro da cambiare- Liz si volta verso Jackson che nonostante volesse correre fuori e aiutare gli altri, il suo unico aiuto è non essere d'intralcio. Lascia andare l'amica, si sente inutile. 

 

 

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Eveline e il piccolo Jon scendono dalla carrozza, indossano dei vestiti abbastanza pesanti, la madre tiene la mano del figlio talmente stretta che ha paura di fargli male, ma la paura che gli accada qualcosa è ancora più forte. Due uomini sono posti ai lati dell'enorme portone in materiale che assomiglia molto al ferro, i due si inchinano vedendola arrivare. La porta viene aperta e ai due è permesso entrare. La prima stanza è sicuramente quella più grande, un enorme stanza in muratura, come è solito un castello, ma molto più cupo, degno di una fortezza. Le scale sono la prima cosa che viene all'occhio, grandi, danno l'impressione che non ci sia quasi una fine, eppure è solo il secondo piano. Eveline si abbassa verso suo figlio, ha gli occhi azzurri del padre e i capelli castani di sua madre, un viso dolce, candido. 

Liz: non aspettavo tua visite 

Liz scende dalle scale, Eveline si volta rimettendosi in piedi, la mora sorride avvicinandosi alla sorella. Liz rimane un secondo a fissarla, quasi arrabbiata, ma poi il suo volto si rilassa allargando le labbra in un sorriso dolce, Eve l'abbraccia, le era mancata davvero tanto. 

Liz: lui è Jon, si è fatto un ometto 

La voce di Liz rispetto al solito è molto più pacata, sembra aver abbandonato quell'aria smarrita che ha spesso sul volto. 

Liz: perché non lo portate nelle cucine avrà sicuramente fame 

Liz ordina ad una cameriera di portare il piccolo nelle grandi cucina della fortezza, Eve sorride al piccolo mentre questo viene guidato verso una strada che la donna ricorda a malapena. 

Liz: vieni con me 

Il tono rigido e serio della sorella le fa prevedere che qualcosa non va come dovrebbe, Eve fa un lungo sospiro non osando nemmeno immaginare cosa le aspetta. Eve segue la gemella bionda lungo un lunghissimo corridoio, stanza si lamenta svariate volte, a differenza di tanti anni prima Liz non glielo rimprovera più. Liz si ferma di colpo, così di scatto lo fa anche la sorella. 

Liz: qui non può sentirci nessuno 

Liz con un semplice gesto della mano apre la porta, Eve sente una strana sensazione, come un pericolo che non comprende, ma si fida di sua sorella, entra. Sobbalza non appena la porta si chiude di scatto da sola, mentre Liz non ne sembra poi così sorpresa, anzi si avvia direttamente al centro della stanza, dove la scrivania è talmente ricoperta di libri che è difficile distinguere il suo aspetto. 

Eve: non potevi parlarmene sopra?

Liz: sopra corriamo il rischio di essere spiate 

In modo nervoso Liz cerca il suo quaderno degli appunti, quello con la copertina rossa, in un gesto di impeto, rabbia scaraventa tutti i libri a terra. Il terrore nei suoi occhi chiari è talmente palese che anche Eve inizia ad averne. Si avvicina alla sorella cercando di tranquillizzarla. Liz la blocca di colpo andando verso la porta. 

Eve: dimmi che succede e basta 

Liz si volta verso di lei, prima che potesse aprire e andare via. 

Liz: quel mostro di Tremotino, ha rubato i miei appunti ecco cosa era venuto a fare…Dio era tutta una messinscena 

Liz si porta le mani ai capelli, li porta verso dietro, come faceva sempre quanto era ansiosa. 

Eve: Rumple è stato qui?

Liz: ha minacciato di fare del male a Liam, a te se non gli davo quello che voleva 

Eve: perché non me lo hai detto subito

Eveline avanza, era sempre stata quella impulsiva, quella che si lancia a capofitto in ogni battaglia. 

Liz: ferma

Liz lo urla con forza, Eve si blocca, ma non semplicemente in modo naturale, i suoi muscoli sono irrigiditi, persino la sua bocca resta sigillata, gli occhi celesti costretti a guardare sola la lunga strada di fronte a se. Liz non capisce cosa le prende, si avvicina guardandola nel volto, sgrana gli occhi quando si rende conto che è immobilizzata. Alza lentamente la mano passandola davanti alla ragazza, ma non esce la solita luce bianca che ha ereditato come Eve da sua madre, quello che viene fuori è una luce nera, quasi una nube. Eve riprende il controllo del suo corpo.

Eve: oh mio Dio, cos'era quello?

Liz la guarda, per la prima volta non sa cosa rispondere, cosa dire. 

Liz: è iniziato ieri 

Eve prende le mani di sua sorella, non sono consumate come quelle di Rumple, non è l'oscurità. 

Eve: come è stato?

Liz ha paura ad ammetterlo, ma a lei dice tutto. 

Liz: come una scarica di adrenalina, ti senti forte, inarrestabile

Eve: Liz 

Liz cerca di fare un sorriso, ma viene fuori una smorfia poco convinta. 

 

 

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Emma corre verso la piazza, può vederli, è quasi vicina, deve solo correre più veloce. Rumple si avvicina alla ragazza, col sorriso divertito. Lizzie guarda il volto dell'uomo che l'ha privata di tutto, della sua famiglia, dei suoi genitori, di quel figlio che sarebbe dovuto nascere. Il suo sguardo si sposta lungo l'orologio posto in alto, sa che li c'è Zelena, tutto sta andando secondo i piani, deve solo lasciare che lui le prenda il cuore, quel cuore ormai privo di ogni sentimento, se non amore per Liam e sua sorella. L'unico briciolo di sentimenti rimasti nel tempo sono per loro. In un istante si ricordò di quella promessa che aveva fatto ha Liam durante il suo matrimonio. 

"Ti amerò finche ne avrò memoria, fino al mio ultimo respiro, perché tu sei l'amore della mia vita e niente mi porterà via da te"

Si ricordo nel modo buffo e dolce in cui lui le aveva sorriso, imbarazzato per via di tutti gli occhi puntati su di loro. Poi ricordò il sapore del bacio, era stato veloce, casto, giusto per un matrimonio, ma aveva sempre lo stesso sapore dolce e passionale. Gli occhi azzurri del ragazzo fissi sui suoi, come a non volersi più staccare. Elizabeth socchiuse gli occhi, come per intingere nella mente quell'espressione felice di suo marito, ricordarne i lineamenti, ricordare il suono della sua risata cristallina. Poi un sorriso lieve si increspò sulle sue labbra, ricordando ogni loro piccolo e dolce momento. Non si pente di niente, tutto quello che ha fatto con Liam, ogni momento, ogni giorno del suo matrimonio, lo porterà con se, nell'oltretomba. Rumple è ormai davanti a lei, la mano alzata di pochi centimetri, ma quanto basta per essere vicino al suo cuore. - Mi sorprendi ragazzina, non dici nulla?- Rumple sposta di lato il capo, curioso e elettrizzato dal comportamento ambiguo di lei. 

- Fallo- dice lei sprezzante.

L'urlo di Emma arriva alle orecchie di Lizzie come un eco lontano. Sente la voce di sua madre, ma il dolore al petto è troppo forte, ogni parte del suo corpo è immobilizzata, abbassa il capo biondo e vede la mano di Rumple dentro il suo petto, il suo cuore è stretto nelle sue mani dalla pelle quasi come quella di un rettile. Elizabeth alza lo sguardo, si è ripromessa che non sarebbe andata così, che non avrebbe visto il terrore negli occhi di chi ama, non negli occhi di Liam che adesso la sta guardando con le iridi spalancate e il terrore negli occhi. Le labbra aperte per dire qualcosa, ma la voce non esce. Il giovane Liam invece sta urlando, bloccato dalle forti braccia di Hood non può muoversi. Lizzie può vedere gli occhi blu elettrici di Hanna riempirsi di lacrime trasparenti e le gote tingersi di rosso. Neal, il suo amato zio che gli è sempre stato vicino, ma questo lui non lo sa, non ancora. Ha lo sguardo perso su di lei, come se non riuscisse a crederci. Suo padre che che ha appena sfoderato una spada dal suo vecchio abito da pirata avanza verso di loro, ma lei non riesce a vedere più con chiarezza. Guarda Rumple, perché non le strappa il cuore? Lo sguardo dell'uomo è preoccupato, tira forte verso l'esterno, ma il cuore di Lizzie resta li, come se non volesse uscire. Elizabeth guardo Liam, poi un flash, un qualcosa che non ha previsto nel suo piano. Abbassa il volto verso la sua mano destra pendolante nel vuoto e lo vede. Un piccolo filo d'oro intrecciato, l'anello di Liam. Guarda Liam sconvolta, nonostante tutto l'ha protetta. L'anello che lei stessa gli ha donato, impregnato di magia per proteggerlo da qualsiasi cosa. 

- L'anello…- Liam parla, non potendo non nascondere un sorriso di sollievo. Ma quel sollievo dura poco, Liz sente stritolare il cuore, Rumple lo sta stringendo, mentre con un gesto della mano scaraventa tutto gli altri lontano, ognuno in angoli e luoghi che Liz non può vedere. Ma cerca con lo sguardo Zelena. Poi sente pronunciare delle parole: Eveline. 

- Ev..- non riesce a pronunciare nessuna parola, Eve riesce a far rallentare la presa di Rumple, ma non è abbastanza forte. 

- Mamma!!

La sua stessa voce le arriva alla testa, ma non è nella sua mente, Lizzie sta correndo verso i suoi genitori, si accascia su loro controllando se stanno bene. Emma la guarda, riconosce lo sguardo innocente di sua figlia, sa che è lei. L'abbraccia d'inestinto e Hook fa lo stesso. 

- Dobbiamo fermarlo- dice Liz quando si libera dall'abbraccio - So che voi ce l'avete con lei, ma posso capirla, quello che le ha portato via…voi, il bambino 

Gli occhi dei suoi genitori si incupiscono e spalancano nello stesso momento - Oh mio Dio…- Emma si porta la mano alla bocca guardando nella direzione di suo marito. 

- Di che bambino stai parlando?

Lizzie si volta, Liam sembra abituato a vedere la Liz del futuro, in fondo è lei sua moglie e lei ha il suo corpo adesso. Il suo sguardo sembra cambiare, da confuso a arrabbiato, terrificante - Che bambino LIZZIE??

Lizzie sobbalza, non sicura di cosa rispondere, ma ormai non ha molto importanza, si volta verso Eveline che cerca di trattenere Rumple, deve aiutarla, sa che può farlo. 

- Mi dispiace Liam…- Liz non può fare a meno di far uscire quelle lacrime dal volto, l'espressione triste e arrabbiata del ragazzo la rendono ancora più vulnerabile. Emma l'abbraccia, come per ricordarle che nonostante tutto lei è li. Liam si volta frustato, ha una camminata decisa, Lizzie si libera dell'abbraccio correndo verso di lui, cercando di fermarlo. 

 

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- LIAM NO

Liam prende la spada che è caduta a Hook, la lascia strisciare a terra, cammina lentamente verso di lui, come ha fatto in passato. Il suo sguardo non ha emozioni. 

Lizzie corre verso di lui, ma Zelena le appare davanti, la bionda si blocca - L'incantesimo…tu e tua sorella fatelo, prima che sia nel pieno delle sue forze- Lizzie prende il pezzo di carta che Zelena le porge e senza pensarci due volte corre verso Eveline. Hanna si avvicina a Zelena, ha ancora qualche graffio per via della caduta. 

- Ci stai aiutando- Hanna sembra sorpresa, Zelena la guarda, finalmente con uno sguardo vero, sincero, quasi dispiaciuto di non poter essere stata quella madre che lei non ha mai avuto. - Non sono venuta per farti del male, sei mia figlia- Hanna si lascia sfuggire un piccolo sorriso. Regina non può fare a meno di notarlo e per quanto volesse portare via la sua bambina da li, non ne ha il diritto. 

Eveline si volta, sua sorella di fianco a lei, sa che non è lei, non ha quello sguardo cupo e triste, ha uno sguardo pieno di speranza. Eveline annuisce e Lizzie le fa vedere il pezzo di carta. Le due portano avanti le mani, iniziando a pronunciare quelle parole difficili e incomprensibili alle persone normali. Una strana energia si espande verso Rumple. Il vento soffia forte facendo voltare verso l'alto il manto nero di Lizzie e i capelli biondissimi. 

Rumple tira finalmente fuori la mano dal cuore di Liz, si accascia a terra, dolorante. Poi qualcosa lo trafigge al petto, vicino al cuore. La lama del pirata è intrisa del sangue di Rumple che guarda negli occhi quel ragazzo sconosciuto. Liam stringe ancora di più verso il suo interno girando la lama. Rumple guarda per l'ultima volta il volto degli eroi, tra di essi, la sua Belle non c'è. Con un ultimo respiro cerca di dire il suo nome, ma non ci riesce, cade a terra privo di vita. 

Liam non ci pensa due volte e si volta verso Liz, nonostante abbia quel corpo da ragazzina, dentro c'è l'anima della donna che ama. 

- Liz 

La ragazza è a terra, priva di sensi.

 

Liz apre gli occhi, non sa di preciso dove si trova, sa che è al sicuro, sente il calore caldo del sole sulla sua pelle chiara. Il terreno verde sopra cui è distesa è morbido e umido. 

- Ce l'hai fatta

 

Liz si volta notando una figura seduta accanto a lei, vede il volto del ragazzo dall'alto. Un ragazzo che non aveva mai visto. Gli occhi celesti di lui sono sorridenti, felici. Liz si mette a sedere accanto a lui, stranamente sente di conoscerlo. 

- Dove sono? Liam?- Liz si agita cercandolo con lo sguardo, il ragazzo le sorride e dice tranquillamente - Sta bene…ti sei presa solo un attimo per te…questo posto è solo un illusione- Liz guarda le montagne di fronte a se, sono quelle della foresta incantata. 

- Hai cambiato il futuro Lizzie, quindi ci vedremo dall'altro lato

Il ragazzo le sorride felice, lo vede sempre più lontano, tutto diventa più scuro e buio. 

Liz apre gli occhi, riprendendo a respirare come se fosse stata in apnea per tutto il tempo. La prima cosa che vede sono gli occhi di Liam sui suoi, sorridenti, felici di trovarla viva, ha le braccia forti del ragazzo sul suo corpo esile e minuto. Si alza facendosi aiutare da lui, che non appena è in piedi l'abbraccia forte, la stritola quasi. Si rende conto di essere ancora nel corpo della giovane Lizzie, lo nota dal fatto che Liam sembra un gigante in confronto a lei e anche dal fatto che ancora non l'ha baciata. Si stacca dal caldo abbraccio è sposta i suo sguardo verso sua sorella, che annuendo fa un gesto con le mani. Liz finalmente è di nuovo nel suo corpo da adulta. La persona vicina a lei è sua sorella, si lancia abbracciandola senza pensarci un secondo di più. Liam si avvicina alle due, finalmente tutti e tre insieme. 

La giovane Liz guarda la scena, in tutto questo non ha ancora considerato il fattore che Liam sarà suo marito, avvampò di colpo. 

- Liz 

Si volto verso le sue spalle, il ragazzo è un po' indolenzito, ma riesce a muoversi, i due si guardano. Si sorridono. 

 

- Quindi adesso tornerete a casa?- Chiede Emma abbracciando sia Eve che Lizzie, l'intera famiglia si trova in giardino, pronta a salutarsi. Liz stringe la mano di Liam, ha paura a lasciarlo andare. - Una volta tornati nel futuro le cose saranno diverse, i nostri ricordi saranno cambiati…ma sono sicura che ogni sentimento che proviamo adesso sarà lo stesso…- dice Eveline guardando con amore la sorella e il cognato. Hook sospira, anche se in fondo è felice di sapere che le sue bambine saranno in buone mani. 

- Qualsiasi uomo si avvicini alle mie bambine non avrà vita facile, ma vedrò di chiedere un occhio per te ragazzino- Hook dice e Liam, il ragazzo sorride stringendo la mano che il pirata gli porge. 

- Adesso dovete solo riportare Eveline a casa- afferma Lizzie. La giovane e l'adulta si guardano negli occhi, si sorridono, pronte a lasciarsi l'una alle spalle dell'altra. 

- L'incantesimo è anche piuttosto facile, ma lasciatemi un altro paio di giorni 

Emma e Hook si guardano confusi, la giovane Liz invece capisce tutto, sorride maliziosa e complice con la grande Eveline.

 

Un paio di giorni dopo Hanna è china sui libri, la biblioteca è sommersa da libri di incantesimi. Liz sbuffa più volte, cercano da giorni quel famoso incantesimo che permetterà a Eveline di tornare a casa. La porta che si apre spezza quel silenzio pesante che si è creato. Neal si avvicina ad Hanna dandole un leggero bacio sulle labbra, poi le si siede affianco, cercando nel suo piccolo di aiutare le due ragazze. Sorride guardando le due essere diventate così complici e amiche - Allora novità su Zelena?- chiede il ragazzo, volendosi accertare che la sua ragazza stia bene. Hanna fa spallucce e poi lo guarda negli occhi, non ha più paura di un confronto faccia a faccia, stare con Neal la tranquillizza, non si sente ne in imbarazzo ne intimorita, si sente solo bene - E' tornata nel suo tempo…ma ho deciso di cercarla, vorrei trovare un modo per arrivare conoscerla so quello che stai per dire è cattiva e ecc. ma è mia madre è ci ha aiutati, le devo una possibilità- Neal che a differenza di quello che pensava la sua ragazza, l'abbraccia semplicemente, dandole quella sicurezza di cui ha bisogno. 

- Ho trovato qualcosa- l'urlo stridulo di Liz fa voltare entrambi verso di lei, gli occhi verdi di lei si illuminano di gioia - Non mi permette di riportarla a casa, ma posso comunicare con lei

 

 

Eveline sfoglia quel libro da giorno ormai, ci sono incantesimi potenti e complicatissimi. Will si siede accanto a lei, su quella roccia bianca posizionata sulla collinetta, vicino al castello - Dovresti fare una pausa- le suggerisce il biondo. Eveline sospira nervosa, non vuole arrendersi, deve trovare un modo. Poi i suoi occhi chiari si soffermano su una pagina piegata, giurerebbe che pochi secondi prima era normalissima. Un po' giallastra, ma comunque le pagine del libro erano in perfette condizioni. Prende la pagina leggendo quell'incantesimo, lo stesso incantesimo che Liz ha trovato, sembra quasi un segno del destino, o semplicemente volere della magia stessa.

- Potrebbe funzionare…- mormora la ragazza, William sposta il capo sporgendosi leggendo ogni parola, ci capisce poco, infatti Eveline non appena nota la sua faccia confusa si appresta a spiegargli. 

- E' un incantesimo tra gemelle, permette di comunicare attraverso uno specchio…in pratica la nostra magia è collegata dobbiamo trovare solo un ponte…- Lui annuisce e poi afferma - Lo specchio- Eveline sorride, lo stesso sorriso entusiasta di sua sorella.

- Esattamente - afferma decisa.

 

 

Liz è di fronte lo specchio del soggiorno dei suoi nonni, quello specchio è abbastanza grande da far vedere a tutti i presenti la sorella. O almeno a tutti i componenti della sua famiglia. 

- Funzionerà- si ripete da più di un ora, deve solo concentrarsi e ripetere nella mente le parole del libro, non è difficile, ma il pensiero che fallisca non la lascia andare. Avanza le mani verso lo specchio, da esse esce una luce bianca luminosa, molto più luminosa di quanto lo fossero quelle della madre. Lo specchio sembra cambiare, come se ci fossero delle intermittenze. Poi la figura di Eveline inizia a diventare più nitida. Eve rimane immobile, sorpresa di trovarsi tutta la famiglia li, per lei. 

- EVE 

E' la voce di Lizzie, le due si guardano, felici di vedersi, un amore tra sorelle forte, palpabile quasi. Eve non credeva che questo giorno sarebbe arrivato. Lasciare andare la sua parte cinica e gelosa e riprendersi quel legame unico con sua sorella, che in fin dei conti ha sempre messo lei al primo posto. 

- Ti porteremo a casa 

Eve si morde le labbra non appena sente la voce di sua madre, guarda sua sorella con occhi da cerbiatta, Liz corruccia la fronte, un chiaro segno che la ragazza ha qualcosa da dire. 

- Non sono sola…Liz devo presentarti una persona- Eveline si allontana un attimo, torna qualche secondo dopo trascinando contro la sua volontà un ragazzo biondo. Liz alza un sopracciglio confusa, ma da una parte di lei felice che lei non sia sola. 

- Lui è William…andiamo saluta

- Eve…- lui replica, ma poi impacciato si volta verso lo specchio, Liz lo guarda bene, ha qualcosa di famigliare, assomiglia a qualcuno, ma non sa spiegarsi chi - Lui è il fratello di Liam- Afferma entusiasta la bruna ottenendo lo sgomento e sorpresa di tutti i presenti in soggiorno. Lizzie sorride quasi sorpresa, ora ricorda a chi assomiglia, lo ha visto solo una volta, ma nonostante i capelli biondi e gli occhi chiari, è palese che sia la fotocopia di Philip, il padre dei ragazzi. Eve ha ragione, deve portarlo anche lui a Storybook, Philip ha davvero bisogno della sua famiglia, così come Liam. 

 

 

Un mese dopo tutti si trovano nel confine di Storybook. Lizzie resta sempre vicino a Liam e Philip, trascinato controvoglia, sembra burbero e scontroso, ma con Lizzie è stato gentile, la seguita nonostante tutto - Cosa ci facciamo qui?- chiede al figlio che evidentemente ne sa meno di lui - non lo so- Philip sospira, poi guarda di nuovo suo figlio - mi dispiace…per tutto quello che ti ho fatto passare in questi anni, mi sono auto-distrutto e ho fatto pagare le conseguenze a te, tu che meno di tutti avevi la colpa…- Liam lo guarda, per la prima volta vede quel padre che ha sempre voluto, il vero Philip, un principe fiero e dal buon cuore. Annuisce e risponde cercando di mettere a nudo quei sentimenti che ha sempre celato a tutti - Non importa, non sei stato un peso per me, papà- Philip sente gli occhi quasi bruciare, le lacrime che vorrebbero uscire, non lo chiamava più così da tanto tempo, lo sguardo che ha suo figlio, così fiero di lui, qualcosa che non sente di meritare, ma che comunque lo rende felice - Siete pronti- Si avvicina Liz con uno strano sguardo felice sul volto. I due annuiscono senza sapere bene a cosa devono essere pronti. 

Lizzie e Hanna avanzano, le due sono le uniche cha hanno iniziato a praticare la magia, forse il fatto di essere spronate ha fatto riattivare il processo più velocemente dei genitori. Si stringono per mano, prendendo energia e magia l'una dall'altra. Avanzano con la mano libera verso il confine, il luogo più ampio per ospitare un intero regno. Una luce bianca esce da entrambe le mani delle ragazze, bianca, magia buona. Lo sforzo è tanto, è richiede più energia del solito. Emma afferra la mano di Lizzie, sa che anche lei può aiutare, Regina seguendo l'esempio di Emma prende quella di sua figlia. La loro magia si intensifica. Hanna guarda sua madre, perché nonostante Zelena, Regina resta sempre sua madre. Davanti a loro inizia a materializzassi del fumo viola, poi appaiono molti sconosciuti che non hanno mai visto. 

 

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Lizzie la vede, tra la folla, con lo sguardo che si sposta da un angolo all'altro. Le mani che prima erano unite si lasciano, per la forza dell'incantesimo. Lizzie lascia tutti, corre verso di lei. Eve la vede e non ci pensa due volte, corre verso la sua direzione. Le due dopo mesi sono di nuovo insieme, appena sono abbastanza vicine si abbracciano, in un modo protettivo, forte, si stringono l'una all'altra, come se qualcuno da un momento all'altro potesse dividerle di nuovo. Emma guarda la scena di fianco al marito commossa. 

- Philip 

L'uomo sente una voce femminile, familiare, quasi una visione. Aurora però è proprio di fronte a lui, con un vestito rosa bellissimo, da regina. L'uomo chiude e apre gli occhi più volte, incredulo, stenta a crederci - Papà?- lo richiama Liam confuso - Chi sono?- chiede ingenuamente il ragazzo, Philip capendo che non è una visione sorride, formando quasi una mezza luna. Si volta entusiasta verso suo figlio - E' tua madre- Aurora guardo Liam, commossa, le lacrime ormai le rendono gli occhi azzurri lucidi e bellissimi. 

- Il mio bambino…- non ci pensa due volte a correre e abbracciarlo. Liam sente un calore familiare, ma troppo sfocato per riconoscerlo, ma gli piace, quella sensazione di protezione, è la sua mamma. Philip invece si sofferma su William, così uguale a lui, così bello, cresciuto. 

- William 

Il biondo lo guarda con uno sguardo colpevole, come il padre si è colpevolizzato per tutti questi anni. Ma l'uomo si avvicina abbracciandolo, come se quel tempo non fosse mai esistito, gli importa solo di averli li. Will ricambia quell'abbraccio con forza, è grande, ma ha sempre risentito di quella mancanza, nonostante l'amore di sua madre, sapeva che gli mancava qualcosa. I fratelli si guardano confusi. 

- Tu sei Will 

- E tu devi essere Liam 

I genitori li lasciano, in modo che possano conoscersi meglio. Aurora guarda il suo Philip, l'uomo che ha sempre amato. Il marito la bacia con passione, una passione trattenuta per troppo tempo. 

 

Lizzie guarda tutti i presenti che si ricongiungono con le loro famiglie, persino la famiglia di Connor aveva qualche parente intrappolato li. Eveline le si avvicina. 

- Siamo di nuovo a casa

- Casa?- si volta confusa verso la bruna - Si, non credevo che l'avrei mai detto, ma mi è mancata Storybook- Liz sorride mentre Eve le mette un braccio intorno al collo, poi un pensiero le viene in mente - E se dovessimo tornare a New York?- Per un secondo nota lo sguardo di sua sorella incupirsi. Ma poi riprende quella scintilla. 

- No…non voglio tornarci..- dice con fare ovvio e guardando Will, Liz lo nota ed è confusa, così lo dice e basta. 

- Ti piace Will?

Eveline arrossisce e poi guarda la sorella, tenta di negarlo. 

- No, no che dici 

Liz sorride maliziosa e si avvicina di più alla gemella - Ti conosco come le mie tasche, non c'è nulla di male è un bel ragazzo, solo, non stai con Liam…- La frase cambia tono e diventa più bassa. Eveline la guarda confusa - Non te la detto?- la bionda scuote il capo non capendo - Ci siamo lasciati…è stato meglio così, credevo di essere innamorata, ma poi ho incontrato Will e adesso posso dirlo…so quello che provate perché adesso lo provo pure io…- Eveline sorride, ma sono arrivate vicino i suoi genitori che sono corsi ad abbracciarla. Liz si sposta di poco, guarda da lontano Liam, chiedendosi perché non le abbia detto niente. 

 

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Mentre tutti festeggiano da Granny's. Liz si allontana un attimo, ha bisogno di prendere fiato, di restare un attimo da sola a pensare, è stata tutto il giorno con la sua famiglia. Il tramonto sta per arrivare. Dietro il Granny's c'è un muretto, si siede sopra, lasciando i piedi a penzolare nell'aria. 

- Liz- La voce di Liam la distrae dai suoi pensieri e la ragazza arrossisce leggermente, sentendosi in imbarazzo visto che stava pensando proprio a lui. Liam le si avvicina, talmente vicino che appoggia le mani sulle gambe della ragazza. Liz si sente avvampare, il ragazzo abbassa il capo e poi lo rialza deciso, la prende per la vita facendola scendere, Liz cerca di liberarsi dalla presa. 

- Liam che diavolo stai face...

Liz tocca di nuovo il pavimento e poi sente le labbra morbide del ragazzo sulle sue. La schiena le finisce contro il muro ruvido del retro del locale. Chiude gli occhi assaporandone ogni momento. Si è immaginata tante volte che sapore abbia, come sarebbe stato, ma la realtà supera la sua fantasia. Si lascia andare completamente rispondendo al bacio con una passione che non sapeva nemmeno di avere. Affonda le mani chiare sui capelli castani del ragazzo, stringendoli tra le dite e sentendone la morbidezza, non credeva che esistesse qualcosa di così bello. Le sue emozioni sono in subbuglio, ma di una cosa ne è sicura, ama Liam, lo sapeva da prima, la capito dal momento in cui la visto, quando con una battuta o una parola piano piano a iniziato a entrare in lei, sotto pelle, senza permesso. I due si staccano riprendendo fiato, Liam appoggia la fronte su quella di lei, guardando i suoi occhi verdi smeraldo. 

- Perché adesso? 

Lui le sorride - Era giusto così, Eve è tornata…e tu non ti senti in colpa- Liz sorride, lo ha fatto per lei, ha aspettato per lei e sue sorella, quel pensiero la resa ancora più felice, avvicina il volto a quello del ragazzo riprendendo a baciarlo e Liam si lascia baciare. 

 

 

 

TREDICI ANNI DOPO 

 

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Elizabeth cerca di far uscire dal forno quella torta che Hanna le ha consigliato, ma ai fornelli è proprio impacciata. Una mano afferra l'altro lato aiutandola a sorreggere l'enorme vassoio. Eveline e Liz la poggiano sul tavolo. 

- Dio quanta ne hai fatta?

- Hai visto quanti ospiti abbiamo in giardino?

Eveline ride - Doveva essere un semplice barbecue- Liz scuote il capo divertita. Una piccola testolina bionda scorrazza per la cucina. Lunghi capelli chiarissimi lasciati liberi, grandi occhi azzurri - Josie non correre per la cucina puoi farti male- La bambina che può avere cinque o sei anni corre verso Lizzie nascondendosi dietro le sue lunghe e lisce gambe. Lizzie sospira - Dov'è tuo fratello?

- Lui e Jon vogliono catturarmi e chiedervi un riscatto 

Le due sorelle adulte si guardano in faccia preoccupate e divertite allo stesso tempo. Eveline si abbassa verso la nipote - Vostro nonno vi ha raccontato ancora storie sui pirati?- La piccola bionda annuisce, stringendosi ancora di più alle gambe della mamma. Il piccolo Nathan sbuca fuori dalla porta, ha una spada giocattolo, dietro di lui, il cugino Jon, a differenza dei cugini, ha i capelli scuri, ma gli occhi chiari di suo padre. I due brandiscono le spade verso Josie, ma Lizzie si pone davanti con fare autoritario. 

- Bene, bene abbiamo i pirati in casa…Eve chiama le guardie- I due cugini scappano dalla cucina divertiti, mentre sentono le risate divertite delle mamme. Lizzie prende in braccio la figlia rassicurandola. Jon e Nathan escono in cortile, raggiungendo gli altri bambini che giocano. Lizzie, che tiene stretta la mano della piccola Josie, si avvicina al tavolo apparecchiato alla perfezione, fatto da Hanna. La donna ha un grosso pancione, ma si muove meglio di un ninjia se si tratta di sistemare. Nonostante le repliche continue di Neal. Liam la raggiunge dandole un piccolo bacio sulla guancia, poi si abbassa prendendo in braccio la figlia minore. 

- E' arrivato Jackson- comunica il marito voltandosi verso gli altri uomini per parlare di partite e robe varie, portandosi con se la piccola Josie. Lizzie scuote il capo, adesso capisce da chi ne ha preso Nathan. Si avvicina al PK grigio, dall'auto scende un ragazzo. Uguale a quello della visione di Lizzie nel futuro, lei però non può ricordarlo. 

- Ce l'avete fatta…- Lizzie abbraccia il suo migliore amico e poi sua moglie. Layla. I due seguono la donna, raggiungendo tutti gli altri invitati, Jackson si fionda verso Connor e Neal, i tre sono ancora una famiglia. Liam è seduto vicino il fratello. Lizzie li guarda da lontano, Eveline l'affianca.
 

- Non saremo delle principesse qui, ma questo è molto meglio 

Lizzie si volta verso di lei sorridendo maliziosa. 

- Si, non è male 

Le due scoppiano a ridere, unite più che mai. 


THE END

 

  
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