Cinque ragazzi: Hyoga, Sanji, Zoro, Saori e Nami. La loro vita quotidina, tra i classici amori, amicizie e litigi, tutte cose tipiche dell'adolescenza!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
“Ahhh…che belle le vacanze!”
esclamò Saori, mettendosi più comoda sul letto di
Sanji.
La scuola era finita da un mese, durante il quale i sei ragazzi si
erano visti regolarmente tutti i giorni.
A furia di stare in costume nel cortile a giocare a pallone o a nuotare
nella piscina esterna si erano abbronzati notevolmente, specialmente
Hyoga, i cui capelli biondi risaltavano enormemente, grazie alla pelle
scura.
“Si…concordo pienamente! Allora, che vogliamo fare
oggi?” chiese Sanji, che stava giocando con Zoro a tekken.
“A me piacerebbe andare a prendere il sole” propose
Nami, stanca di guardare la partita, a suo avviso per niente avvincente.
“Perché voi non iniziate ad andare in cortile? Noi
vi raggiungiamo dopo” rispose Hyoga, accennando al televisore
col la testa.
Le ragazze uscirono dalla stanza, sussurrando qualcosa che somigliava
molto a “Maschi”
Dopo essersi alternati per altri quattro round (dopo i quali fu
dichiarato vincitore di quel piccolo torneo Sanji) tutti e tre si
accesero una sigaretta e si misero comodi in tre angoli della stanza.
Dall’inizio dell’estate, da quando cioè
Ran e Sanji si erano messi insieme, i ragazzi passavano le giornate in
gruppo insieme alle tre ragazze senza poter parlare come facevano fino
a pochi mesi prima Quindi da un paio di settimane avevano preso
l’abitudine di stare tra loro per mezz’ora, in modo
tale da non perdere il bel rapporto che avevano.
“Domani io e Nami non staremo con voi”
annunciò Hyoga, dopo aver aspirato dalla sigaretta. Mentre
parlava il fumo gli usciva dalla bocca, andando a disperdersi
nell’aria.
“Come mai?” chiese Sanji, anticipando Zoro. Si
capiva la curiosità del biondo dallo sguardo dei suoi occhi
e dal sopracciglio alzato.
“Facciamo quattro mesi!” nel dirlo Hyoga
lanciò uno sguardo al verde, il quale non reagì
in modo particolare all’informazione. Aveva ormai accettato
che tra lui e sua sorella ci fosse una storia seria e anche la notizia
(datagli con l’opportuna calma e tranquillità) che
avevano fatto l’amore non lo aveva sconvolto più
di tanto.
“E dove la porti?” chiese nuovamente Sanji, facendo
cadere la cenere in un bicchiere di plastica con un movimento rapido
delle dita.
“Pensavo di andare a fare un giro sulla barca di
papà” rispose il fratellastro, facendo lo stesso
movimento di dita.
“A proposito” si intromise Zoro “ma
quando tornano i vostri genitori? Meglio saperlo, perché non
so quanto possano esser felici del fatto che io e le ragazze siamo qui
quasi in pianta stabile!”
“Questo non è un problema…comunque chi
lo sa!” rispose Hyoga, seguito subito dall’altro
biondo.
“Adesso che siamo abbastanza grandi da restare da soli
possono approfittare dei viaggi d’affare per farsi delle
belle e lunghe vacanze…”
“Bhe, ma almeno non vi rompono per ogni cosa!”
sbottò il verde, ripensando ai numerosi litigi che
scoppiavano a casa sua tra genitori e figli anche per delle sciocchezze.
“Guarda…” iniziò Hyoga
“all’inizio può sembrare un bene, ma
alla lunga sembra che ai tuo genitori, naturali o acquisiti che siano,
non gliene freghi niente di te. Vorresti che qualche volta ti
rimproverassero o vietassero qualcosa…che ti facciano
sentire che comunque ci sono!”
Dopo ciò calò il silenzio per molti istanti,
rotto poi da un’osservazione di Sanji, seguita da un sorriso
degli altri.
“Si desidera sempre quello che non si ha!”
“Ragazzi, venite di qua” esclamò la voce
di Saori.
I tre si guardarono svogliati prima di alzarsi e andare a vedere dove
fossero le ragazze.
“Dove siete?” chiese Zoro non appena furono usciti
dalla stanza, guardando il lungo corridoio.
“Qui” rispose Nami, facendo emergere la testa dalla
camera accanto, cioè quella di Hyoga.
“Che ci fate in camera mia?” chiese il biondo,
guardando sorpreso le ragazze, mentre entrava con gli altri.
“Curiosavamo” rispose diretta Ran, mentre con la
mano faceva un movimento rotatorio, come per indicare
l’intera stanza.
Avevano fatto tutto molto discretamente: ogni cosa si trovava al suo
posto, i cassetti chiusi e la scrivania in perfetto ordine (come lo
può essere la scrivania di un ragazzo di 17 anni).
Solo una cosa faceva intuire il gesto compiuto dalle ragazze: la foto
di Hyoga, Sanji e Zoro che stringevano la coppa del torneo di basket,
che di solito era appesa sull’armadio si trovava ora tra le
mani di Saori.
“Come mai non avete fatto una foto come questa quando avete
vinto i tornei?” chiese questa, passando l’immagine
plastificata a Sanji.
“Perché ormai io gioco a calcio…e poi
non ne abbiamo avuto l’occasione”
“Bha…dai, venite con noi a bordo
piscina!” disse Ran, e dopo di che trascinarono fuori i
maschi.
La giornata era molto calda, ed era difficile restare sulla sdraio per
abbronzarsi. Per questo Hyoga e Zoro si erano tuffati in acqua dopo
appena cinque minuti scarsi, lasciando gli altri quattro sdraiati.
Fu Nami a riprendere l’argomento.
“Comunque è un peccato per la
foto…sarebbe stato un bel ricordo. Una bella fotografia di
voi tre con le due coppe”
“Vero…ma ormai è inutile piangere sul
latte versato…non possiamo più farla! Piuttosto
venite in acqua con noi” rispose Zoro, nuotando fino al bordo
della vasca “Fa così caldo
che…”
“Zitto amore e ascolta me” lo interruppe Saori
“Che ne dite se riuscissi a darvi l’occasione per
fare quella benedetta foto?” chiese, con uno strano
scintillio negli occhi.