Era
lì,
seduto per terra, a completare un puzzle, la stessa espressione di
quando
l’aveva incontrato a pranzo. Non aveva spiccicato parola per
tutto il tempo, e
se ne stava tutto solo. Sembrava davvero una bambola. Peccato che
questa cosa
metteva a Hayley una certa ansia, gli sembrava inquietante che un
ragazzino
potesse essere così… Freddo. Invece,
l’altro, Mello… Lui non passava mica
inosservato. Sempre a scherzare con qualcuno e sempre a mangiare
cioccolata. Ma
non ingrassava?
Hayley
passeggiava
da sola per la sua nuova casa, la Wammy’s House, con aria
persa. Quel posto
sembrava davvero troppo grande per lei, troppo ordinato rispetto ai
marciapiedi
in cui era costretta a stare, troppo accogliente rispetto al disprezzo
che
aveva dovuto affrontare nella sua vita. Tutti gli altri ridevano,
tranquilli,
felici. Tranne quel Near. Non l’aveva ancora visto ridere da
quando aveva messo
piede lì dentro, più o meno un’ora, ma
le sembrava strano quell’atteggiamento,
visto che tutti gli altri sembravano felici. Anzi, non poteva ancora
giudicare,
visto che ancora non conosceva nessuno. Decise di tornare nella sua
stanza, per
scacciarsi quei pensieri, per sistemare le ultime cose. Salì
le scale a capo
chino, senza fare caso alla gente che saliva e scendeva, come se le
voci dei
ragazzini fossero solo un lontano eco. Riscese sulla Terra quando
sentì di aver
sbattuto contro qualcosa, cadendo poi violentemente a terra.
-Oh,
accidenti, che botta…-
-Ops!
Fatta male?- chiese Mello mangiando la barretta di cioccolato
Eh? Ma
fino a un attimo prima stava al piano di sotto… Mello era
stranamente energico,
saltellava sul posto, un sorriso più allegro
-Non ti
avevo vista-
-Ah…
Io…-
-Fai
più
attenzione a dove cammini, la prossima volta-
…
Ma senti
da che pulpito…
Proprio in
quel momento fece la sua comparsa anche Near, che aveva completato il
suo
puzzle da duemila pezzi, e lo teneva fermo grazie a una cornice. Era un
puzzle
tutto bianco, c’era solo una scritta piccola piccola blu,
illeggibile a Hayley,
che comunque non si ferml a farsi troppe domande su quello. Era
arrivata da
appena un’ora, eppure si sentiva già sconvolta da
un “bambolotto” e un “drogato
della cioccolata”. Pensava di essere finita dappertutto
tranne che in un
orfanotrofio. E la sorprendeva sempre notare come Mello guardava con
una certa
ostinazione Near.
-Near, che
sei venuto a fare?-
-La stessa
cosa che sei venuto a fare tu, Mello- rispose semplicemente il ragazzo.
A quel
punto da una porta a cui hayley non aveva fato caso, uscì
Wammy con il carrello
di dolci del pranzo. Molti vassoi erano vuoti. Rimase sorpreso nel
vedere i tre
ragazzi
-Cosa fate
qui?-
-Volevamo
vederlo, Wammy. E’ arrivato ieri e non si fa ancora vedere-
rispose Mello
-Credo che
ci vorrà ancora un po’ prima che possa uscire
dalla sua stanza. Pazientate
ancora un po’, per cortesia-
Hayley ci
capiva sempre meno. Vide la figura di Wammy sparire col carrello dietro
al
corridoio.
-Ma tu che
fai ancora per terra?-
-Oh,
io…-
-Dì
un
po’, hai capito perché sei qua?- chiese Mello
divertito
-Bè,
qui
non ci portano gli orfani?-
Mello fece
una sonora risata, trattenendosi la pancia dal gran ridere
–Ma da dove vieni?
Non sai proprio niente, tu!-
-Ehi!-
Hayley si sentì offesa a quelle parole
-Wammy non
ti ha fatto fare qualche test?- chiese a quel punto Near, alquanto
incuriosito
-Mi ha
dato un foglio…- rispose debolmente Hayley
–C’erano delle domande assurde…-
-E quanto
hai preso?-
Hayley ci
penso un po’ su fissando per un secondo Mello -482 su 500-
Mello
rimase con un pezzo di cioccolata in bocca, mentre Near stava per far
cascare
il suo puzzle
-Non ti
credo- disse subito Near
-Perché?
Che era quel foglio?-
Mello e
Near si guardarono, per poi tornare su Hayley –Tu sei davvero
strana, sai?
Possibile che Wammy non ti ha detto nulla?-
-Ehm…-
-Lascia
perdere, te lo spiego io- disse Mello ricomponendosi –In
questo istituto
vengono mandati orfani dotati di un’intelligenza superiore.
Per entrarci Wammy,
il fondatore dell’istituto, fa fare dei test per vedere il
livello e tu sei tra
i più alti, insieme a me e Mello. Io ho preso 490, e Near
495- disse guardando
malevolo Near, che annuiva in silenzio
-E il
massimo non l’ha mai preso nessuno?- chiese la ragazza,
improvvisamente
interessata all’argomento. Era un genio e neanche se ne era
resa conto.
-C’è
un
ragazzo che ha preso 499 su 500. Sicuramente lo conosci di fama. Ora
non vive
più qui, anche se ogni tanto torna a farci visita. In tutto
il mondo è
conosciuto come… L-
Silenzio.
Quella lettera rimase a volare nell’aria, mentre Hayley
guardava Mello fiero di
dire quelle parole e Near che, in un modo tutto suo, annuiva al
discorso.
-…
Chi?-
-Come
chi?! L, il più grande detective del mondo!-
-Mai
sentito-
-Ma da
dove vieni?! Non sai davvero nulla!-
-Siete
ancora qui, voi tre?- disse Wammy che portava un altro carrello pieno
di dolci
Mello
saltellò verso il carrello prendendolo al posto di Wammy
–Posso portarglielo
io, Wammy? Eh? Posso?-
-Non vuole
essere disturbato, Mello…-
-Questo
L…- pensò ad alta voce Hayley –Mangia
tutte quelle schifezze?-
-Sì-
rispose Near, incurante della reazione della ragazza
-Oh,
cielo- rispose lei facendo la linguaccia –Chissà
quante calorie… Sarà anche
intelligente, ma farebbe meglio a evitare di ingrassare come un
maiale…
Immagino come sia grasso da zuccheri…-
E si
accorse solo in quel momento di avere una persona dietro di
sé, che aveva
appena chiuso una porta sulla cui traghetta era scritta una semplice L
in
gotico giallo.