Break aveva preso in spalla il giovane Baskerville ormai senza forze, evocare prima la Porta di Abyss e poi Phoenix era stato uno sforzo troppo pesante per lui; nessun essere umano poteva sopportare un simile dispendio di energie senza avere un contraccolpo.
- Break, che cosa era quella specie di aquila?- Chiese Sharon preoccupata,  era sudata, non solo per la corsa, ma anche per la paura che potesse essere accaduto qualcosa di davvero grave ai loro nuovi amici. Break la guardò – Sarò onesto, signorina, il nome di quel Chain è Phoenix “Il Profeta”. Si sa poco di questo Chain dalle ali nere, alcuni ipotizzavano che la sua esistenza fosse solo un semplice mito raccontato tra i contraenti come spauracchio, alcuni che sia un insieme di diversi Chain che si sono divorati mossi da un moto cannibalistico e di sadico divertimento. Il risultato è quella creatura dotata di un potere tanto potente quanto costoso, in cambio dei ricordi legati alla persona questi può essere curata o, perfino, riportata in vita. Anche se ad essere onesti quest’ultima cosa è irreale-
Sharon annuì, quindi era questo il motivo delle lacrime di Elisha, Glen aveva rinunciato ad ogni ricordo a lei legato e questo la aveva ferita. Probabilmente lei avrebbe provato lo stesso se lo avesse fatto break per lei…
Il Cappellaio posò il giovane sui cuscini della carrozza lasciandolo sdraiato a riposarsi, era meglio portarlo in villa al più presto e metterlo a letto, probabilmente avrebbe dovuto dire qualcosa di gentile per rassicurare il Chain visti gli ultimi avvenimenti, ma non sapeva cosa dire. Non era il suo campo quello, era meglio che ci pensasse Sharon , la signorina era più esperta di lui in faccende di cuore ed era meglio restare in silenzio.
I cavalli cominciarono a trainare la carrozza, mentre un clima preoccupato si distribuiva tra gli occupanti, dire la cosa sbagliata avrebbe creato solo danni – Elisha- Iniziò calma Sharon – Tra te e Glen, c’èra qualcosa? Se non vuoi rispondere non ci sono problemi- Il Chain si scostò i capelli, forse la cosa migliore era rispondere onestamente – Si, Principessina. Io e Glen, prima di scappare avevamo un rapporto, contenta?- Onestamente i due membri di Pandora si sorpresero, Break scherzava a ipotizzare un rapporto tra i due, ma sembrava essere così – La storia è lunga e non ho voglia di parlarne, va bene?- La ragazza annuì.
Giunti di nuovo alla villa Break depose sotto le coperte Glen, era meglio lasciarlo stare comodo nel proprio letto. Quelle coperte nere erano abbastanza calde, in un moto di affetto fece perfino portare una tazza di thé da una delle cameriere della villa e la posò sul comodino. Tutta quella faccenda aveva qualcosa di strano che non capiva, volevano Glen poiché contraente di Jabberwocky, ma per trasferire i Chain dalle ali nere bisognava iniziare da Raven nelle mani di Gilbert. C’èra qualcos’altro, un qualcosa che non gli veniva alla mente, un pezzo assente in quel puzzle che i Baskerville stavano costruendo.
- Ehi, Cappellaio, hai finito?- Elisha si avvicinò, l’altro la guardò col suo occhio rosso e tirò fuori un dolcetto – Elisha cara, ti vedo preoccupata! L’amore tra giovani è incredibile! Ohohohohohoh- Poi smise di ridere e si alzò con fare calmo – Vi lascio da soli, credo che tra poco si sveglierà- Detto questi mise la mano sulla maniglia, ma prima che potesse girarla, le mani del Chain avvolsero il suo petto. L’albino sospirò senza abbandonare il suo solito sorriso -… Mi vuoi raccontare la vostra storia, Elisha cara?-
 
 
Nacque in un piccolo paese montano sulle montagne settentrionali nel 56 anno durante il dodicesimo mese; dei genitori non seppe mai nulla e il primo essere umano che vide, o almeno di cui aveva memoria, era un ragazzo dai capelli neri vestito con un cappotto cremisi che si professava essere suo fratello maggiore: Swei Baskerville.
La prima frase che riuscì a comprendere fu <<  Tu, sei il ventottesimo Glen Baskerville, porta onore al tuo nuovo nome >>,  Effettivamente non fu mai chiamato da nessuno con un altro nome, era sempre stato solo e soltanto Glen Baskerville. Aveva solo sentito parlare del suo predecessore Oswald Baskerville e ventisettesimo Glen, ma non gli era mai stato permesso di incontrarlo nemmeno una volta; Swei lo teneva isolato nella loro villa privata in compagnia di alcuni sottoposti e della sua balia.
La loro villa era estremamente grande, Swei affermava di averla costruita lui stesso per dargli un posto degno di lui, ogni corridoio era fornito di grandi quadri che ritraevano persone che non aveva mai conosciuto, luoghi che non aveva visto, fiori che non aveva mai odorato, il salone era costantemente pieno di Baskerville che controllavano il portone chiuso con un numero incredibile di catene. << Per la tua sicurezza, Glen >> Diceva Swei… ma piuttosto voleva isolarlo dal mondo esterno e sfruttare il suo potere per i suoi fini. La sala più importante era la Sala del Re, dove venivano tenute le riunioni dei vari membri; a capotavola era seduto il giovane, ma onestamente non aveva quasi diritto decisionale, a sua vece parlava il suo tutore e fratello che asserviva essere la voce del ventottesimo.
Fu in una di quelle riunioni che fu deciso di iniziare lo scambio del sangue con il suo predecessore, anche in questo caso al giovane non fu permesso di incontrarlo, ma fu usata una boccetta riempita di sangue. Il maggiore si avvicinò calmo – Glen non è potuto venire qui, ma ha detto che possiamo usare questo. Ti fa le sue scuse e i suoi migliori auguri-
Era una menzogna, era impossibile non notarlo. Glen era morto da qualche mese, Sabrié  era caduta in Abyss, tutti erano morti, ma Glen non era in grado di capirlo. Swei prese un coltello e si avvicinò alla vena della mano del fratello – Stringiamo il patto tra Jabberwocky e te- Tagliò di netto la vena e iniettando il sangue di Oswald nella ferita – Il Contratto è stato stretto, Glen- cadde a terra – Riposati, domani ti farò conoscere la tua fidanzata-