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Autore: Baetris    02/03/2016    1 recensioni
Irene ha perso l'anno scolastico e i genitori decidono di iscriverla in un collegio femminile lontano dalla sua città. A rendere questa partenza ancora più drammatica è la presenza di un ragazzo di cui Irene è perdutamente innamorata, Liam, un ragazzo italo americano.
E proprio quando sembra che Irene riesca a vivere bene questa sua nuova vita all'interno del collegio stringendo amicizia anche con un'altra ragazza, Isabella, un evento tragico cambierà ogni cosa e costringerà Irene ad una scelta.
(Questa storia è il seguito di "Tempesta di Pace", di cui consiglio la lettura per capire meglio la trama. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2805164 )
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Ripenso tutta notte alle parole di Silvia.

Non so quanto riuscirei a convivere avendo sulla coscienza tre persone.

Immagino che ogni giorno ripensi a Federico, che è praticamente morto, da quel che ho capito.

Sono così fortunata ad avere Liam, mi manca da impazzire ma prossimamente lo rivedrò.

La notte è silenziosa, si sentono solo le cicale e i gufi che rendono queste ore ancora più surreali.

Sono stanca, vorrei dormire, ma il racconto di Silvia mi ha davvero shoccata e le immagini che ho in testa non mi permettono di chiudere gli occhi.

Sono le tre e un quarto, Isabella dorme già da un pezzo. Il suo corpo rannicchiato sembra ancora più piccolo e facilmente distruttibile. Volendo, con un dito le farei male. Se esiste un Dio, non capisco come faccia a guardare senza agire. Non mi reputo atea, ma né religiosa. Una sorta di agnosticismo e deismo.

Che strano, ora potrei essere coi miei amici del mare in spiaggia, attorno ad un fuoco a due passi dal mare. 

Sento il telefono squillare e sussulto, ero soprappensiero. 

Guardo il numero sullo schermo, non lo riconosco.

“Pronto?”

“Irene?” è un accento strano, non lo identifico subito.

“Sì, chi parla?”

“I’m the father of Liam.” 

Scommetto che Liam è a qualche festa ed è troppo ubriaco per rispondere al telefono.

“Oh, buonasera. Cosa succede?”

“He had an accident with the car. He crashed into a bridge. If you can, come to the hospital, room 397, third floor. The doctors are going to operate him.”

Mi si gela immediatamente il sangue, non riesco neanche a rispondere. Ho la bocca aperta ma non esce nessun suono. Vorrei piangere ma le lacrime si rifiutano di uscire. Liam ha fatto un incidente in auto. Non riesco a realizzarlo, provo a dirlo ad alta voce ma niente. Le mie gambe sono paralizzate.

Isabella si sveglia e accende la luce: “Irene, tutto okay?” 

Non rispondo, mi limito a guardarla.

“Irene, ti senti bene?”

“Liam… Liam ha fatto un incidente.”

Alza di scatto in piedi e si avvicina.

“È ricoverato?”

“Stanno per operarlo.”

“Vestiti, chiamo un taxi.”

Prendo a caso una maglietta e dei pantaloni, metto nella borsa il telefono e il portafoglio, spero di avere abbastanza soldi.

Sento Isabella che sta parlando al telefono, probabilmente con un tassista.

“Andiamo.” Mi dice in piedi davanti alla porta, anche lei si è vestita a caso.

Scendiamo le scale senza pensare al rumore che avremmo causato.

Il taxi arriva dieci minuti dopo la chiamata e per raggiungere l’ospedale ci mettiamo all’incirca venti minuti.

Arriviamo all’ospedale e Isabella si ferma a parlare con il tassista, io corro dentro e chiedo alla prima infermiera che trovo indicazioni.

“Credo che lo stiano portando su per operarlo, comunque la stanza è da quella parte, prendi l’ascensore.”

Mi precipito e vedo che l’ascensore è al quinto piano, prendo allora le scale e in neanche 30 secondi sono nella stanza di Liam, dove ci sono i genitori.

Ho il fiatone, li guardo entrambi negli occhi nella speranza che mi sappiano dire qualcosa, ma si nota nel loro sguardo la più totale disperazione.

“È grave?”

“Irene, non sappiamo se uscirà dalla sala vivo.”

 

 

 

 

Scusate se non ho pubblicato il nuovo capitolo subito e ho aspettato tanto, ma sono stata malata e questo capitolo non è stato facile da scrivere.

È quello a cui tengo di più e ci terrei che piacesse anche a voi.

Alla prossima

Buck98 aka Beatrice

  
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