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Autore: Queen Elsa    03/03/2016    2 recensioni
[BADE]
“Era un amore fragile il nostro ed a un certo punto si è spezzato. Forse, se fossi stata diversa, sarei riuscita a salvarlo. Ma è questo che sono, un pericolo. Come una droga, all’inizio ti piaccio, poi mi ami, divento quasi un’ossessione e alla fine, lentamente ti uccido.” - sussurra.[…] “Perché sei così dura con te stessa e continui a rifilarmi tutte queste cazzate?”- Beck si porta i capelli all’indietro, stanco. Quasi esasperato. Lei non lo guarda, continua a fissare il vuoto. Poi lentamente risponde - “ Sono solo sincera. Tutti quelli che amo finiscono col farsi male. - alza le spalle come se non le importasse - “ Ci ho fatto l’abitudine”.
“Mi ami?”.
Genere: Comico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Cat Valentine, Jade West, Robbie Shapiro, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una Jeep nera si fermò proprio davanti a lei, da essa ne scese un Beck tutto fiero e sorridente. Alla fine aveva deciso di chiamarlo, primo perché non aveva voglia di tornare a casa di Cat da sola e a piedi, secondo perché doveva parlare con lui sul serio e questa volta cercando di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni.

"Ciao." - sorrise lui.

Aveva i capelli legati, indossava una camicia a scacchi sopra un maglioncino di lana verde scuro, un paio di skinny jeans neri e i suoi soliti anfibi. Era buffo con quei baffetti e gli occhiali da sole, anche se di luce proprio non ce n'era.

"Ciao" - gli angoli della bocca della ragazza si sollevarono un po'.

Era strano, sembravano due estranei al primo incontro, imbarazzati e incerti su cosa dire.

"Hai cambiato auto?" - chiese Jade osservando l'enorme veicolo dal quale era sceso il ragazzo.

" In realtà no, ma sapendo che eri con la moto ho preso la Jeep di mio padre, così possiamo portarla con noi."

Restarono in silenzio per un po' in imbarazzo, mentre Beck caricava la moto sul retro della macchina.

"Scusami se ti ho disturbato, ma non sapevo chi chiamare e-"'- cercò di scusarsi la ragazza.

"Non preoccuparti"- la interruppe lui voltandosi e alzando una mano - " mi fa piacere aiutarti. Dai sali." - fece indicandole il posto del passeggero.

La ragazza salì,chiudendo la portiera con gentilezza, al contrario di come faceva di solito. "Un giorno lo staccherai quello sportello." Beck glielo diceva sempre.

"Senti... dobbiamo parlare." - esordí Jade non appena Beck fu salito sull' auto e messo in moto.

"Dimmi." - rispose lui, cercando di respingere giù il cuore che gli era saltato in gola. Strinse di più le dita sul volante, senza distogliere gli occhi dalla strada.

"Non possiamo continuare a fare così." - borbottó la ragazza accavallando le gambe e stringendo i pugni.

"Così come?" - cercò di apparire disinvolto, scorgendo con la coda dell'occhio la figura elegante di lei portare la gonna più avanti in modo di coprire le cosce.

"Lo sai." - sbottó acida, poi sospirò - "Non possiamo continuare a litigare ogni volta che ci vediamo... Beck non è salutare ne per me ne per te. Dobbiamo riuscire a comportarci come due persone civili."

"Ma noi non siamo due semplici persone o conoscenti." - obbiettó lui.

"Beck per favore non complicare le cose." - esclamò esasperata Jade.

"Va bene" - si arrese alzando le mani dal volante,poi sussurró -  "Quindi adesso siamo amici?"

"Sai che non potremo mai essere semplici amici."

"E allora che cosa siamo?"

"Non lo so che cosa siamo. Siamo e basta." - sbottó lei.

Calò un silenzio tombale interrotto solo dai correnti sbuffi spazientiti di Jade. Osservò il ragazzo alla sua sinistra e non poté evitare di pensare a quanto fosse dannatamente attraente, il che certamente non migliorava la situazione. Spostò lo sguardo sul suo petto,dove luccicava un piccolo ciondolo.

"La porti ancora?" - chiese piano Jade.

"Jade! JADE? MA DOVE SEI?!" -sentiva Beck che la stava chiamando. 
Si alzò dal pavimento dove stava giocherellando con le sue forbici e andò ad aprire le porta dello stanzino del bidello.Si riufugiava sempre lì quando era arrabbiata o triste o qualunque altra cosa.

"NON URLARE! Sono qui."

"Oh eccoti m-"

"Zitto, non voglio sentire una parola di più. Sono arrabbiata."

"E dai, scusami io-"

Jade scoppio in una risata sarcastica.

"Scusarti?SCUSARTI?! MA MI PRENDI PER UNA CRETINA?" - urló la ragazza furiosa, le guance  rosse di rabbia - " TI SEI DIMENTICATO DEL NOSTRO PRIMO MESIVERSARIO! Non ti importa niente di me? - aggiunse sussurrando, un velo di tristezza le coprì il volto.

"Certo che m'importa di te picc-"

"NON CHIAMARMI PICCOLA!"

"JADE IO NON HO DIMENTICATO IL NOSTRO MESIVERSARIO!"

"NON DIRE CAZZ-" - non fece in tempo a finire la frase che le labbra del ragazzo si posarono prepotentemente sualle sue.

Jade inizialmente ricambió il bacio poi, accortasi di quello che stava facendo si allontanò da Beck di scatto.

"Ma che fai?! PENSI DI FARTI PERDONARE CON UN SEMPLICE BACIO?!" - urlò.

"No Jade, volevo solo che ti calmassi e mi facessi spiegare."

"Non c'è niente da spiegare."

"Si invece. Non ho dimenticato il nostro mesiversario, volevo semplicemente farti una sorpresa. Per questo non sono venuto a prenderti stamattina e ho fatto finta di non ricordare che giorno era."

"Oh..."

" Dai vieni qui." sorrise il ragazzo. 
Jade si avvicinò e Beck le porse un laccetto con appeso un piccolo anellino. Lei lo prese alzando un sopracciglio.

"Guardalo bene, cosa c'è scritto?"

La ragazza osservò meglio il piccolo ciondolo.

"Ma non c'è scritto nulla!" - sbuffó.

Beck scoppiò a ridere alla vista del broncio della sua ragazza.

"Lo so. Ma puoi inciderci una frase diversa ogni giorno con la tua immaginazione. Questo ciondolo sarà imprevedibile come il nostro amore. Insomma, quante volte avremmo litigato in questo mese? Ma siamo ancora insieme."

Jade sorrise e Beck lo bació quel meraviglioso sorriso, poi le mise la collana.

"Ne ho presa una anche per me, ti va di mettermela?" - chiese il ragazzo.

Lei annuì e si alzò in punta di piedi per mettergli la collana.

"Beck..." - sussurró.

"Si?"

"Ecco... anche io ti avevo preso una cosa ma... ehm..."

"Ma?"

"Uh... Io l'ho distrutta in un impeto di rabbia." - concluse abbassando lo sguardo.

Beck scoppió a ridere, trascinandosi anche la ragazza.

"La mia piccola furia scatenata!"-  esclamò lui un attimo prima di posare le sue labbra su quelle di Jade.

"Non ho mai smesso." - rispose lui.

Jade rimase un attimo in silenzio, incerta su cosa dire, poi ricordando la notte prima disse:-

"Ehi, quella è la mia battuta."

Beck scoppiò a ridere, e la ragazza contagiata rise con lui. L'atmosfera era molto più rilassata adesso.

"Oh no!" - Jade saltó su improvvisamente, facendo spaventare Beck. - "Che giorno è oggi?"

"Uh... trenta credo." - rispose confuso il ragazzo alla sua sinistra.

"Cazzo. Portami al cimitero." - ordinò.

La sua voce era piena di ansia e rancore, un rabbia che sembra più che altro rivolta a se stessa.

"Ma che succede?"

"Come ho fatto a dimenticarlo..." - borbottó lei tra se, senza dare ascolto al ragazzo.

Beck rimase interdetto per un attimo, poi capì e senza parlare cambiò strada verso il cimitero.

 

  
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