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Autore: Altair4    05/03/2016    3 recensioni
Astrid è la prescelta numero 3, è giunta sulla Terra per una missione di vitale importanza, ha calcolato tutto meno che avrebbe incontrato dei terrestri molto particolari e dotati di guscio...
…mettetevi nei panni di un essere che non conosce a pieno le emozioni dei terrestri, non sa cosa sia una famiglia, l’amicizia e l’amore…
Anche le tartarughe si troveranno ad affrontare situazioni e sentimenti mai conosciuti prima...
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era il periodo più felice che Mikey potesse ricordare, dopo l’incontro con John tutto era tornato come prima, anzi meglio di
 
prima. Isabel si sentiva finalmente libera dalle grinfie del suo ex, aveva ricominciato a vedere la madre ed era intenzionata
 
a fare pace col padre.
            -Mikey domani sono a pranzo dai miei genitori-
            -Come dai tuoi genitori?-
            -Vogliono fare un incontro per riconciliarci, non ci sarà Sharon, saremo solo noi tre-
            -Mi sembra un’idea splendida-
            -Purtroppo ancora non ti posso invitare, dobbiamo fare un passo alla volta, ma ieri ho parlato di te a mia mamma-
            -Dici sul serio? E come l’ha presa?-
            -Un po’ ti conosceva… ha visto tutti i disegni…ha detto che non sei proprio l’uomo che sperava per me…ma mi hai salvato la vita e dice che ti è riconoscente…presto ti vorrà incontrare. Ha detto che avrebbe comprato un libro sulle tartarughe- Isabel rideva divertita.
            -Lo sa che so parlare e non mangio solo verdura, vero?-
            -Sì amore. Mia madre è così, deve sempre prepararsi a tutto e siccome voi tartarughe ninja siete uniche al mondo, ha cercato le informazioni disponibili e più verosimili-
            -Mi sembra un po’ stupido-
            -Concordo con te, ma ho solo questa di madre!-
            -Hai ragione, ha sicuramente dei lati positivi-
            -Sì ovviamente! Cucina molto bene, quindi, quando ci inviterà a cena, preparerà i suoi piatti migliori-
            -Non vedo l’ora…non ho mai avuto dei suoceri-
            -Come corri! Non siamo ancora sposati-
            -Se fosse per me lo saremmo di già-
            -Smetti di fare l’uomo di altri tempi. Non serve a nulla un contratto matrimoniale. Come vedi i miei stanno divorziando-
            -Però è una cosa così romantica il matrimonio. Tu saresti tutta bianca con un lungo strascico ed i capelli raccolti con delle perle e dei fiori di tulle…-
            -Mikey…mi spaventi…quando parli così-
            -Guarda, che sono io che ho organizzato il matrimonio di April e Casey! Lo organizzerò anche per noi-
            -Uno dei due deve avere questo lato femminile…sono contenta che lo abbia tu-
            -Non sono una femmina, sono solo molto sensibile-
            -A volte forse un po’ troppo!-
Pedro, che fino ad ora era stato lì in silenzio, abbaiò per sottolineare le parole di Isabel.
            -Si può sapere perchè sei sempre dalla sua parte?- disse Mikey e si misero a ridere, poi con tono tutto serio chiese:
            -Perché stasera non vieni al rifugio? Vorrei portarti a fare un giro con la capsula, che ne dici?-
            -Mi porterai sulla Luna?-
            -Devo chiedere a Donnie se possiamo adattare a te una delle nostre cinture…-
            -Vuoi dire che potrei camminare sulla Luna con te?-
            -Se puoi mettere la cintura puoi farlo tranquillamente, è come avere una tuta da astronauta, ma uno non si muove come un impedito-
Mikey si alzò dal divano e cominciò a mimare i movimenti impacciati che fanno gli astronauti nello spazio con le loro tute ingombranti.
            -Devi sempre fare lo scemo…però…sarebbe troppo bello, non riuscirò a pensare ad altro tutto il giorno…-
            -Lo sapevo, non dovevo prometterti nulla…però Donnie è diventato talmente bravo ad usare quegli aggeggi Niani che sono convinto che potremo stare lassù almeno per qualche minuto. Comunque ti prometto che arriveremo con la capsula fino alla Luna-
            -Mikey sei il miglior ragazzo che una possa avere- gli saltò al collo e lo sfinì di baci.
            -Sarà bene che vada, devo convincere il mio fratello genio e mi ci vuole sempre un po’ di tempo-
            -Allora ci vediamo stasera, mi vieni a prendere al solito posto?-
            -Certo, anzi no! Ti vengo a prendere con la moto di Raph qui sotto casa. A stasera. Ciao Pedruccio, fai il bravo mentre sono via-
 
Pedro rispose a modo suo e gli leccò una mano. Mikey arrivò al rifugio in un lampo e si fiondò subito nel laboratorio, doveva lavorare suo fratello ai fianchi.
            -Ciao Donnie…ti ho mai detto quanto sei geniale?- Ma la cosa non gli veniva mai bene.
            -Cosa vuoi Mikey? Quando hai quel tono mi vengono i brividi-
            -Vorrei portare Isabel sulla Luna…-
            -Quando?-
            -Uffa! Non è affatto giusto, ma perché siete così prevenuti con me? Dovreste cominciare a fidarvi prima o poi…ma…aspetta un attimo… hai detto “quando” o ho capito male?-
            -Ho detto quando, non ho detto che non puoi-
Mikey lo guardò stupito, era così certo che gli avrebbe fatto la predica che non poteva credere a quello che sentiva.
            -Stasera…ma va bene per te?
            -Perfetto, adesso abbiamo tutta l’energia che vogliamo, tu sei un ottimo pilota ed i mezzi sono molto sicuri, perché no?-
Mikey abbracciò il fratello con tutte le sue forze.
            -Tu sei il migliore di tutti!-
            -Piano, mi stai strozzando…non ti servirò molto da morto!- Quando finalmente si liberò dalla morsa aggiunse -prima di partire però dovrò settare una cintura delle nostre su Isabel, andrà sicuramente bene e voi potrete fare la vostra passeggiata romantica-
 
Mikey stava per riafferrare il fratello, che questa volta fu molto rapido e lo scansò. Proprio in quel momento entrava quel rompiscatole di Rel.
            -Ma che fate? Vi picchiate? Certo voi ninja terrestri siete sempre a darvele-
            -Stavo solo abbracciando il mio genio preferito!-
            -Cosa c’è Rel? Sono solo poche ore che non viene a lamentarti, mi stavo per preoccupare- Commentò Donnie con tono annoiato.
            -Io mi preoccupo per il destino del nostro popolo…-
 
            -Sì certo, certo…- tagliò corto Donnie - potrete andare tra qualche giorno, all’equatore si vede già un po’ di cielo
 
sereno, magari non potrete atterrare, ma sarebbe interessante dare un primo sguardo a cosa sta accadendo sotto quelle coltri
 
di nubi. I raggi infrarossi indicano che ci sono alcune zone dove il suolo marziano si è raffreddato e si dovrebbero essere
 
formati dei laghi, ma sarebbe utile se poteste raccogliere un po’ di dati anche sulla composizione dell’aria, al momento ne
 
ho, ma sono incompleti-
 
            -Ma è fantastico, corro subito a dirlo a Mead!- Rel fece per uscire, poi tornò indietro- ma quanti giorni esattamente?-
            -Più aspettiamo meglio è ma, visto che siete impazienti, ormai quando volete, le condizioni non cambieranno se non nell’arco di un mese-
            -Allora partiremo domani stesso- Rel uscì di corsa ad avvertire la sua dolce metà.
 
Donnie si rivolse a Mikey, ma in realtà pensava ad alta voce.
            -Le condizioni non sono cambiate dall’ultima volta che mi ha chiesto come andava, ma non ne posso più, non vedo l’ora che se ne vada, così mi lascerà un po’ in pace -
            -Vuoi dire che lo mandi su senza motivo?-
            -Non proprio…diciamo che avrei aspettato un altro mese, ma andrà bene anche così- poi parlando d’altro- Ma stasera... è anche la serata…-
 
            -Sì Donnie, non vedo l’ora di mostrarle il regalo-
 
Mikey era impaziente, cercò di distrarsi tutto il giorno con i videogames, cucinando, allenandosi ed infine con uno dei sui
 
divertimenti preferiti: andare a stuzzicare Leo che meditava.
 
            -Se la tua meditazione è veramente fatta bene dovresti riuscirci anche se ti parlo, se ti salto intorno e se ti faccio il solletico-
 
Leo era talmente concentrato che non aveva ceduto a nessuna provocazione verbale, però appena il fratello cercò di
 
toccarlo, lo afferrò e lo fece cadere a terra.
 
            -Così non vale! Dovevi sopportarmi per tutto il tempo!-
            -Perché? Ho finito di meditare!-
 
Fece per andarsene, ma il fratello non gli dava tregua.
 
            -Come va con Karai? Non mi racconti nulla…-
 
Leo si girò verso Mikey sorridente.
 
            -Va molto bene, la vedo molto serena-
            -Mi ha detto Raph che alcune sere non torni a dormire qui…-
            -Normalmente mi secca darti ragione…ma in questo caso ne sono felice, a quanto pare l’amore tra noi e le umane è possibile…il mio aspetto non è davvero un problema…-
            -E’ incredibile vero?-
            -Sì…ed è incredibile darti ragione così spesso ultimamente-
            -Stasera porterò Isabel sulla Luna, perché non ci porti anche Karai ed il piccolo Leo un giorno?-
            -Potrebbe essere un’idea, i Niani non hanno più problemi di energia e nella Tartacapsula entriamo sicuramente in tre-
            -Com’è fare il papà?-
            -Non sono il suo papà, però siamo diventati buoni amici. Karai dice che un giorno sarò un padre perfetto, chissà magari … con l’aiuto di Astrid potremmo avere un figlio nostro. Ma adesso ho solo ventisei anni… le tartarughe vivono a lungo…-
            -Secondo te Donnie sa quanto possiamo vivere?-
            -Non ci avevo mai pensato fino ad ora…non gliel’ho mai chiesto-
            -I Niani, se non vengono ibernati, arrivano almeno fino a 150 anni-
            -Lo avevo sentito dire…non so cosa sperare…se viviamo quanto loro, Karai e Isabel ci lascerebbero troppo presto, se invece fossimo come gli umani, Astrid perderebbe Donnie molto presto…-
            -Non preoccuparti, sono sicuro che loro due insieme troveranno una soluzione anche per questo- Mikey era sempre ottimista, era più forte di lui. Lisad entrò nel dojo.
            -Avete sentito la novità? Rel e Mead partiranno domani per fare il primo giro di ricognizione su Marte-
            -Ma è un notizia…stupenda?- disse Leo poco convinto.
            -Dai non ti preoccupare, con tutta l’energia che abbiamo potremo usare il Tartunnel e vederci quasi tutti i giorni, sarà come abitare alla porta accanto- disse Lisad che comprendeva il dispiacere della tartaruga in blu -e poi non è mica detto che potremo partire subito, Donnie dice che ci vorrà di più di quello che pensava-
            -Che ore sono?- chiese Mikey preoccupato.
            -Le diciannove, perché?- Rispose Leo
            -Devo andare a prendere Isabel!-
            -Ora ho capito per chi è quel ben di dio in cucina- commentò Lisad.
            -Ho cucinato anche per voi, non ti preoccupare-
Mikey uscì a razzo dal rifugio ed andò a prendere la sua bella, quella sera si presentò sotto casa sua con la moto di Raph per fare prima. Arrivarono in un lampo dove erano le capsule, Donnie adattò la cintura Enerzonica ad Isabel.
            -Ci pensi tu vero a tenere d’occhio Mikey?-
            -Sì Donnie, non preoccuparti, non farà pazzie-
            -Non parlate come se io non fossi qui! E poi non rischierei mai la vita di Isabel-
 
Come di consueto la prese in braccio e la collocò nella Taracapsula, quando salì su anche lui aveva un cestino in mano.
            -Cosa c’è là dentro?-
            -Sorpresa!-
La tartaruga in arancio non disse altro, si infilò il casco dei comandi e sfrecciarono via, verso lo spazio.
            -Questa navetta spaziale è incredibile, ricordavo che era veloce, ma quando ci sei dentro è proprio tutta un’altra cosa-
            -Sto pure viaggiando piano perché voglio che ti gusti il panorama, se vuoi possiamo inseguire il tramonto per un po’-
            -Mikey che hai stasera?-
            -Sono così felice in questi giorni…-
            -Anche io…-
Si presero per mano e seguendo il moto della Terra osservarono i tramonti di mezzo mondo per una mezz’oretta, poi Mikey decise che era ora di andare sulla Luna.
            -Quando saremo là, cosa dovrò fare?-
            -Nulla, usciremo fuori, le cinture ci proteggeranno per ore da tutto, ti sembrerà di respirare normalmente e potrai toccare con le mani il suolo lunare senza paura-
            -Mi sembra così incredibile…-
 
In pochi secondi furono lì, la capsula si aprì e loro uscirono fuori come se fossero stati in centro a New York.
            -Mikey davvero…sono senza parole…come quando ho visto la Terra dall’alto…è tutto così…-
            -Spaziale! Vero?- disse Mikey mentre si divertiva a fare le acrobazie più strane al rallentatore. Isabel lo guardava
 
ridendo, poi lui andò alla navetta ed accese la musica (si era fatto mettere un lettore mp3 da Donnie), la prese e
 
cominciarono a ballare il loro valzer a tempo di musica pop. Volteggiavano quasi senza peso, per Isabel tutto questo non
 
aveva prezzo. Quando la musica finì, Mikey andò a prendere il cestino. Grazie ad un cristallo Enerzon ricreò l’ologramma
 
denso di un tavolino moderno con le candele, delle orchidee ed apparecchiò per la cena.
            -Oh Mikey…ma tu…-
            -Sì sono assolutamente impagabile e pure troppo bello per essere vero-
            -Hai cucinato il mio piatto preferito…tu…- per un attimo lei cambiò tono- hai letto il mio diario non è vero?
            -Ehm si…tanti auguri! Buon compleanno amore…-
            -Se non fosse tutto così fantastico sarei arrabbiatissima con te! Perché lo hai letto?-
            -Perché tu non mi hai mai voluto dire il giorno del tuo compleanno, non capivo perché…io non lo so quando sono nato, se lo sapessi vorrei festeggiarlo tutti gli anni-
            -Tu hai letto perché non lo festeggio e non ne parlo mai…-
            -Perché è il giorno in cui hai avuto l’incidente…ma tu adesso lo hai superato, devi andare avanti…-
            -…forse hai ragione…- si guardò intorno, adesso la sua era una vita diversa non c’era tempo per essere infelici.
            -Grazie amore per questi regali, non potrò mai ricambiare…è veramente troppo…-
            -Ma tu mi ricambi ogni giorno, sentivo il bisogno di fare tutto questo ed altro…-
            -Come altro?-
 
Mikey tirò fuori un pacchettino -questo è per i tuoi venti anni, un giorno te ne farò uno vero…-
Isabel aprì il pacchetto e dentro c’era un solitario.
            - Sei impazzito!?-
            -Non è un diamante… la pietra si è formata per sbaglio durante un esperimento di Donnie, però lui dice che è uno zircone purissimo e quindi è comunque qualcosa di raro. Poi mi ha aiutato a realizzare l’anello in titanio…è indistruttibile-
Isabel lo baciò con le lacrime agli occhi.
 
            -E’ bellissimo…- non fu in grado di dire altro. Mikey le mise l’anello al dito e le disse dolcemente:
            -Un giorno ti sposerò…-
 
Lei era così emozionata e felice che a stento riusciva a mangiare, ma era tutto così buono che non avanzò nulla.
            -Questo ristorante chiude quando lo desideri tu-
            -Non sono in grado di esprimerti a parole quello che provo adesso…tutto questo è così incredibile…tu sei incredibile… -
            -Pensa quando ti porterò su Marte-
            -Mikey…non devi strafare, sono già felice quando mi abbracci davanti ad un bel film…però anche qui non è male-
 
Ad entrambi scappò una risata che si perse nel silenzio dello spazio. Dopo cena fecero una passeggiata nel mare della
 
Tranquillità e cercarono le tracce dell’allunaggio degli astronauti americani, ma non li trovarono.
 
            -Secondo me si sono inventati tutto…- diceva Mikey.
            -E’ tanto grande il Mare della Tranquillità, come facciamo a trovare la bandiera americana e poi che importa!-
 
Si fermarono in silenzio a guardare la Terra intera che girava nello spazio. Il tempo era passato così velocemente che non se
 
ne erano accorti, erano sulla Luna già da più di quattro ore.
 
            -Sarà meglio rientrare che dici?- La tartaruga in arancio non voleva che Isabel si stancasse troppo, la cintura non
 
faceva sentire la fatica, ma una volta tolta l’avrebbe sentita tutta insieme.
 
            -Sì, credo che sia il momento, anche se mi dispiace tanto andare via-
            -Ritorneremo, è così vicina adesso-
            -Hai ragione Mikey-
 
In nemmeno un minuto già avvistavano New York dalla capsula, era sempre uno spettacolo vedere le luci della città
 
dall’alto, non sembrava qualcosa di artificiale, sembrava che fosse lì da sempre. Appena Isabel si tolse la cintura si accorse
 
di quanto fosse stanca, allora andarono a sdraiarsi sul letto ma non riuscivano a prendere sonno, era stata una giornata
 
memorabile.
 
Quella mattina Rel e Mead passarono a salutare le tartarughe, avevano deciso di partire, tutto era già pronto da tempo,
 
Donnie aveva inserito tutti i dettagli della missione nel computer di bordo, non dovevano fare altro che eseguirli alla lettera.
 
            -Non fate di testa vostra, non scendete su Marte a meno che io non via dia il via libera. Appena sarete arrivati, mandatemi tutti i dati necessari e vi dirò se sarà possibile per voi ammartare-
            -Non temere non siamo temerari- rispose Rel.
 
In un attimo erano già dentro le loro navette e sfrecciavano verso l’ex pianeta rosso, avevano quasi un viaggio di quattro
 
giorni che li aspettava e dovevano comunicare con la Terra almeno ogni otto ore.
 
            -Sono partiti finalmente…- diceva Donnie.
            -Spero che tu non li abbia mandati su troppo presto- commentava Astrid.
            -No, va bene così…-
            -Il prossimo giro di ricognizione lo faremo io e Beal- disse Nied. Dalla sera in cui erano usciti, erano diventati
 
inseparabili, la Niana chirurgo aveva rallentato un po’ con gli studi e si stava godendo un po’ la vita terrestre, ma erano
 
entrambi pronti a fare il loro dovere.
 
            -Bene, se va tutto come credo, non avremo bisogno di fare troppi sopralluoghi…ma stiamo a vedere cosa trovano Rel e Mead-
 
Isabel se ne andò presto dal rifugio perché aveva molte cose da fare e a pranzo avrebbe visto i suoi, salutò Mikey con un forte abbraccio ed un bacio.
            -Ieri è stato bellissimo, come quando ti ho incontrato la prima volta ed il tuo regalo è stupendo, lo farò vedere ai miei-
            -Qualsiai cosa per te…-
 
Lisad li sentì mentre si salutavano e si rivolse ad Astrid -sono peggio di te e Donnie e loro non hanno fatto la fusione, pensa come sarebbero stati pesanti-
 
Isabel se ne era andata e Mikey si rivolse alle due Niane.
 
            -Non so per quanto tempo mi vorrà accanto, temo che un giorno mi lascerà per un umano, cerco di non rimpiangere nulla…farò sempre il massimo per lei-
 
Mikey era così serio che Lisad non ebbe il coraggio di ribattere, mentre Astrid disse:
 
            -Perché sei così negativo? Perché dovrebbe lasciarti?-
            -Perché non vuole sposarmi… non gli dà importanza-
            -Alcuni umani sono così, non vuole dire che non ti ami, poi i suoi stanno divorziando quindi forse ha paura che succeda anche a lei-
            -Sì… forse è così…-
            -Su ragazzi, andiamo, Splinter diventa più severo se ritardiamo agli allenamenti- commentò Lisad.
 
La mattinata passò veloce, ora tutti gli allievi di Splinter erano più disciplinati e le lezioni erano sempre regolari. Raph e
 
Leo erano in splendida forma, avevano raggiunto un buon equilibrio emotivo, non c’erano più invidie e gelosie tra loro, era
 
perfino tutto troppo perfetto e Lisad, che l’aveva notato, a volte per dispetto cercava di farli innervosire, ma senza risultato.
 
Donnie aveva meno da fare e quindi raramente saltava gli allenamenti. Beal da qualche giorno sembrava un altro, era
 
sempre stata una persona positiva, ma dopo quella serata con Nied era ancora più gioviale e sempre di buon umore. Alla
 
fine degli allenamenti Lisad non potè trattenersi dal commentare:
            -Va tutto troppo bene…siamo troppo contenti…-
            -Cosa stai dicendo? Non fare l’uccellaccio del malaugurio- le rispose Raph, poi si avvicinò a lei quasi tenero -su lucertolina, goditi questa tranquillità, c’è tempo per i momenti tristi-
            -Okkey…-
            -Vado a vedere come stanno Mead e Rel. Sono un po’ preoccupato- disse Donnie e con quella scusa tornò in laboratorio.
            -Ma proprio non riesce a stare troppo a lungo lontano dai suoi esperimenti, come fai a tollerarlo?- disse Lisad.
            -Lui è così e poi quando saremo su Marte anche io ci starò molto in laboratorio, il mio compito di biologa molecolare è indispensabile soprattutto nella fase di colonizzazione-
            -Insomma siete già dei vecchi babbioni noiosi-
            -Chi si somiglia si piglia- commentò Mikey.
 
Astrid sorrise e raggiunse il suo babbione in viola.
            -Allora cosa nascondi? Non è così importante che tu riceva anche le chiamate dei fidanzatini d’Egitto, sono in viaggio, non possono comunicarti nulla di interessante-
            -Infatti era solo una scusa, sto ancora studiando i cristalli, vorrei ricreare quelli che formano l’elsa della spada di tua madre e vorrei tanto scoprire il segreto degli Enerzon eterni-
            -Non ti basta averci stupito con tutte le tue meravigliose invenzioni? Nessun Niano ha mai ricreato dei cristalli di Enerzon come hai fatto tu…-
            -Sai che stare in laboratorio mi rende felice…-
            -Va bene ti lascio fare, ma un giorno sarai tu al mio posto a cercare di convincermi di non lavorare troppo, vedrai-
 
La sera Mikey sarebbe andato come sempre da Isabel. Era molto curioso, voleva sapere come era andato il pranzo e se
 
aveva fatto pace col padre. Appena arrivò all’appatamento di Isabel, capì che in casa non c’era nessuno, nemmeno Pedro.
 
Allora la chiamò al telefono, ma era irraggiungibile. Preoccupatissimo si diresse all’appartamento della madre. Sul
 
momento quando saltò sul cornicione gli vennero a mente tutti i ricordi del loro incontro, di lei con le bende e quei suoi
 
occhi così tristi. Stranamente la luce era spenta e la casa sembrava vuota. Disperato cominciò a girovagare per New York,
 
fino a che non gli venne la brillante idea di andare da Donnie per vedere se poteva rintracciare il telefonino in qualche
 
modo. Arrivato al rifugio, corse da suo fratello, ma nemmeno il genio riusciva a trovarla.
 
            -Sembra che il numero sia inesistente…forse le si è rotto il cellulare-
 
Allora cercarono su internet l’abitazione del padre di lei, Mikey corse subito a vedere. Arrivò là in poco tempo, anche
 
questa volta la casa era spenta, erano spariti tutti. Non sapendo che fare tornò all’appartamento di Isabel e questa volta
 
trovò la luce accesa. Entrò dalla finestra, qualcuno lo stava aspettando, ma non era Isabel.
 
            -Così sei tu Michelangelo- la tartaruga in arancio si ritrovò davanti una signora di mezza età, la riconobbe.
            -Sei la mamma di Isabel?-
            -Sì…sono io…-
             -Cosa succede? Dov’è?-
 
La donna si avvicinò, stava piangendo. Era la prima volta che si trovava davanti un essere del genere, ma senza timore gli disse.
            -Mikey…lei non c’è più-
 
Lui la guardò sconcertato -Cosa vuole dire con lei non c’è più, dov’è? E’ ferita? Posso farla guarire, ho degli amici…-
           
            -Non possiamo fare più nulla…è morta…non ha sofferto-
            -No! Non è  vero, non le credo, volete portarmela via!-
            -Non sarei qui altrimenti…sono venuta perché lei ti amava…dovevi sapere-
 
Isabel si era lamentata spesso della madre, ma ultimamente si erano riappacificate e sicuramente aveva dimostrato un
 
grande coraggio a mostrarsi a lui.
            -Dov’è?-
            -All’ospedale, ma non c’era nulla da fare, è morta sul colpo…-
            -C-come?-
            -La mia Isabel era coraggiosa…per salvare una bambina piccola…si è buttata in mezzo alla strada… -
 
La donna cominciò a piangere disperata, ma Mikey questa volta non aveva la forza per confortarla, era troppo per lui.
 
            -Chi è stato?- Mikey a malapena riusciva ad aprire bocca.
            -E’ stato un incidente, non è colpa del guidatore… -
            -Non posso vivere senza di lei- Mikey cadde sulle sue ginocchia piangendo. La mamma di Isabel lo guardò, non vedeva un mostro, vedeva una persona addolorata come lei.
            -Tu hai regalato al mio angelo qualche mese di vita in più…io non le sono stata vicino come dovevo, non me lo perdonerò mai… -
            -Avevo promesso di proteggerla…non sono stato in grado…ho fallito e l’ho persa per sempre-
 
Mikey non resse più, scappò dalla finestra e cominciò a correre sui tetti. Tutto intorno a lui era triste, senza speranza, la città fredda e spietata. Guardò in alto verso la Luna, sembrava che gli sorridesse maligna, avrebbe corso finché aveva le forze.
 
 
 
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti!
Come vi avevo promesso l’anno scorso (sì! E’ passato un anno esatto da quando ho cominciato a pubblicare questo racconto!) una delle quattro tartarughe avrebbe sofferto di più…è toccato a Mikey…sono stata davvero spietata…il fatto è che penso che non esista la perfezione…ed ho preferito che Isabel morisse che lo lasciasse…Mikey sicuramente non sarebbe stato d’accordo con me…
Manca davvero poco alla fine…vi consiglio di non perdervi nessuno dei prossimi capitoli…
Grazie ad Eyes ed Annie per le loro belle recensioni e grazie a tutti voi che mi seguite da tanto.
 
Con affetto fantascientifico
Altair
 
   
 
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