Open
When…
...You're
angry with the world
Se
il giorno prima Feilong si era svegliato di pessimo umore, oggi
avrebbe voluto uccidere chiunque gli rivolgesse la parola.
Era
stato svegliato dalla sua guardia del corpo con la lieta notizia che
i giapponesi avevano appena cercato di attaccare una delle sue basi
'segrete' che poi tanto segrete non erano se avevano appena cercato
di entrarci…
L'uomo
dopo una leggera colazione si recò nel suo ufficio
aspettando di
andare alla riunione dei capi della Yakuza -Sì, sempre
Asami, nel
caso ve lo stesse chiedendo- promettendosi di non puntare la pistola
contro la testa di qualcuno. Quella situazione era veramente
snervante e spossante, ore e ore di riunione per cosa? Non avrebbe
mai permesso alla Yakuza -più che altro ad Asami- di entrare
nel suo
territorio, era fuori discussione!
Era
stata una giornata lunghissima e il suo umore non era di certo
migliorato, dopo una breve cena andò in camera per riposarsi.
Le
lettere! Che stupido, era talmente arrabbiato che si
dimenticò
completamente delle lettere di Scarlett… chissà
se ce n'era una
proprio per quel giorno, e come se lo avesse fatto di proposito, la
sua attenzione calò su una lettera con scritto
“Open When…
You're angry with the world”
“Hello
dear!
Sei
arrabbiato eh? Sai… Appena ti conobbi capì subito
che eri una
persona dannatamente irascibile e cavolo se ci avevo azzeccato!
Quindi
per prima cosa prendi un bel respiro, poi sdraiati sul letto (o se
non sei in camera siediti in un posto comodo). Bene lo hai fatto? (se
non lo hai fatto… beh fallo ora) adesso pensa a me, pensa a
quando
siamo andati insieme al mare a come ci siamo rilassati sotto il
sole…
cerca di ricordare tutta la serenità che hai provato -dopo
aver
mandato a stendere quel vu'cumprà che ti dava tanto sui
nervi- ora
chiudi gli occhi (prima finisci la frase) e ricordati la melodia che
ti piace tanto… La nona sinfonia di Beethoven, adori quando
te la
suono con il violino, tu ricordati quello dear… e vedrai che
ritroverai la serenità.
TI
AMO
Scarlett
”
Feilong
fece esattamente tutto quello che c'era scritto nella lettera,
ricordò il sole, il mare, la sabbia e poi lentamente
chiudendo gli
occhi si lasciò cullare dalla nona sinfonia di Beethoven
“La
Pastorale” e lentamente ritrovata la tanto agognata
serenità cadde
tra le braccia di morfeo.